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Autore: Rejected    01/05/2012    0 recensioni
"Nemmeno il tempo di realizzare che gli ero già saltata al collo! Eravamo amici da anni, siamo cresciuti assieme anche se lui ha circa quattro anni più di me, era il mio vicino di casa e, devo ammetterlo, avevo una cotta per lui da un sacco di tempo, anche se era felicemente fidanzato, dannazione."
La storia gira più o meno attorno a questo, alla storia tra me e Zacky, chitarrista degli Avenged Sevenfold. Un'amicizia molto forte che pian piano si trasformerà in qualcosa di più, tra momenti felici e colpi di scena all'interno del gruppo, dove tutti i personaggi sono reali, comprese le fidanzate dei membri, solo il mio personaggio è fittizzio.
Spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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My little piece of heaven

E così, un nuovo anno scolastico è iniziato. Dopo aver passato tutta l’estate a studiare per gli esami di riparazione a settembre, l’ultima cosa che voglio fare è proprio ricominciare. Non ho voglia di alzarmi presto al mattino, di rivedere i professori e i compagni, sto così bene a casa per i fatti miei.
Ricordo il giorno prima di iniziare il nuovo anno, rimasi sveglia fino alle 3 di notte, il risveglio al mattino e il rientro sono stati un trauma.
Odio questa fottutissima scuola, è iniziata da un paio di mesi e già non la reggo più… Menomale che è l'ultimo anno, poi si possono fottere tutti quanti, professori e i compagni di classe con loro. Non ho rapporti molto forti con le persone della mia classe, a parte quattro o cinque ragazzi, con le ragazze proprio non riesco ad andarci d’accordo. Sono quella strana, quella che si veste con magliette di band e jeans, che se ne frega dello shopping e di tutte queste piccolezze.
 
L’autunno è ormai arrivato e ancora non mi sono abituata al ritmo. Sono già indietro con lo studio (parecchio anche), ho paura di non farcela. Oggi poi sarà una giornata pesantissima.
Verso le 8 sono davanti alla scuola e quasi quasi mi viene voglia di non entrare e tornarmene a casa, ma mi metto l'anima in pace e varco la soglia dell'inferno.
Le prime ore passano tranquille, anche se un pochino fiacche, poi il solito quarto d'ora di pausa a parlare con i miei compagni e altre tre ore, due delle quali occupate dalla verifica di storia.
Quest’anno sono al primo banco per via dei miei comportamenti un po’ irrequieti in classe, quindi di copiare non se ne parla nemmeno. Dovrò beccarmi questa ennesima insufficienza. Nel silenzio più totale, si sente un telefonino vibrare: era il mio, ma faccio fina di nulla, sperando che nessuno se ne sia accorto.
"RAGAZZI SPEGNETE I CELLULARI DURANTE LE PROVE DI VERIFICA!" borbotta la professoressa di italiano.
Continuo a non darle retta, ma colgo l’occasione per chiedere suggerimenti al mio compagno di banco.
“Silenzio signorina Nasser”
Come non detto, lasciamo perdere. Mi alzo e consegno il foglio, praticamente in bianco, per poi uscire dalla classe e dirigermi verso il bagno.
Prendo il telefono e leggo il messaggio che mi è arrivato.

"Hey bellezza! Oggi bazzico nella zona della tua scuola, che ne dici se ti passo a prendere e torniamo a casa assieme?"
 
E questo chi è? Numero sconosciuto. Avrà sbagliato numero? Provo a rispondere al messaggio, ma non ho abbastanza credito nel cellulare, quindi lascio perdere, se ha bisogno sicuramente richiamerà.
Rientro in classe e subito la professoressa mi aggredisce. Ha letto la mia verifica, sicuramente si aspettava di meglio da me, dopotutto mi conosce da cinque anni e sa bene che se mi impegno, riesco a dare il meglio di me; peccato però che quest’anno sia iniziato male.
“Recupererò l’insufficienza prof, non si preoccupi” la rassicuro io.
“Lo spero bene, non vorrei proprio essere costretta a bocciarti con questi continui quattro che prendi nella mia materia” mi rimprovera lei.
Faccio spallucce e torno a sedermi al mio posto. Dopo nemmeno dieci minuti suona la campanella, finalmente anche oggi è finita!
Prendo le mie cose ed esco da scuola, incamminandomi verso casa quando qualcuno si avvicina a me e mi da un paio di bottarelle sulla spalla.
"Beh?! Non si risponde nemmeno ai messaggi?" una voce maschile mi risuona nelle orecchie, tra l’altro è una voce a me familiare.
Mi giro di scatto e il mio sospetto era fondato: ZACKY!
"Zacky! Oh mio dio ciao!"
Nemmeno il tempo di realizzare che effettivamente fosse lui e gli ero già saltata al collo. Eravamo migliori amici da anni, siamo cresciuti assieme anche se lui ha circa quattro anni più di me, era il mio vicino di casa e, devo ammetterlo, ero innamorata lui da un sacco di tempo, anche se era felicemente fidanzato, dannazione. Mi piaceva tutto di lui: il suo modo di fare, la sua voce, quegli occhioni verdazzurri che mi toglievano il fiato e quelle sue labbra carnose, accentuate dagli snake bites, che mi facevano venire una voglia matta di morderle.
"Ma era tuo il messaggio?" gli chiedo.
"A quanto pare, sì" mi risponde con sarcasmo.
"Perdonami ma non ho soldi nel cellulare, ma Hai per caso cambiato numero?” ci avviamo verso casa e continuiamo la chiacchierata.
“Sì, mi sembrava di avertelo detto” afferma lui.
“No, non ne sapevo nulla. Comunque ora me lo salvo. Allora, come stai?"
"Bene dai, tu?" mi sorride. Adoro il suo sorriso.
"Mh, non c'è male, a parte la scuola . Come mai da queste parti?" gli domando incuriosita. La scuola era un po’ lontana da dove abitavamo, mi sembrava stano passasse di qui.
"Ma niente, cazzeggiavo e sono uscito a farmi un giro, così sono arrivato qui"
"Mica male come camminata – rido - Gli altri come stanno?"
"Alla grande!"
"Sono contenta, è una vita che non li vedo. Con il gruppo come va?"
"Bene, siamo al lavoro per fare un nuovo album!" mi risponde con entusiasmo.
Zacky aveva formato, insieme ai nostri amici Matt, Brian, Johnny e Jimmy, un gruppo chiamato Avenged Sevenfold. Sono contenta di sapere che stiano registrando il loro secondo album. Il loro primo album - che avevano registrato due anni fa - si intitola "Sounding the seventh trumpet" e ha delle canzoni a mio parere favolose, specialmente "To end the rapture", la mia preferita dell'album e la prima che hanno registrato con Brian come membro ufficiale della band, "The art of subconscious illusion", dove canta anche Valary, la ragazza di Matt, e "Warmness on the soul", una delle canzoni d'amore più belle che abbia mai sentito.
Sono davvero contenta per loro, era il loro sogno fin da bambini quello di fondare una band e di diventare famosi. I cinque hanno anche dei ‘nomi d’arte’: Mattew è M. Shadows ed è il cantante, Zachary è Zacky Vengeance ed è uno dei due chitarristi, Brian è Synyster Gates ed è l’altro chitarrista – nonché chitarra solista -, Jonathan è Johnny Christ ed è il bassista e poi c’è James, The Reverend Tholomew Plague o semplicemente Rev, uno dei migliori batteristi che abbia mai sentito. Confido molto in loro e per questo li ho sempre sostenuti, credo proprio che faranno strada.
"Davvero?" mi agito io.
"Giuro!" continua a sorridermi.
"Ottimo! Sono contentissima per voi, dico davvero! Se non avete nulla in contrario, potrei passare da voi uno di questi pomeriggi, così mi fate sentire qualcosa e così finalmente rivedo anche gli altri ragazzi” propongo io
"Ma certamente, anzi ci farebbe un sacco piacere. Sappiamo che sei la prima a sostenerci e sapere cosa ne pensi sarebbe davvero il massimo" confessa il moretto.
"Prometto che un giorno di questi vengo, devo solo vedere come organizzarmi con lo studio e vi faccio sapere” 
Arriviamo davanti alle nostre case, ci avevamo messo un sacco di tempo a tornare a casa, ma non mi era dispiaciuto affatto, alla fine ero in ottima compagnia.
"Bene allora, quando vuoi venire vieni, tanto siamo sempre lì al solito posto. Ora è meglio che vai a casa, hai una faccia stanchissima ed è meglio che ti riposi. Ci vediamo Debbie!" mi saluta dandomi un bacio sulla guancia.
“Va bene! Magari vi avviso prima, così vi preparate” dico ridendo “Ci vediamo Vee” lo saluto anche io con un bacio sulla guancia ed entro in casa.
Dio, sono felicissima, non solo per il fatto che la band dei miei amici sia in procinto di registrare un nuovo album, ma soprattutto perché ho rivisto Zachary dopo un sacco di tempo. Da quando era iniziata l’estate non ci eravamo visti molto, lui era impegnato con alcune esibizioni con il gruppo e io dovevo studiare. Questo incontro di oggi, però, mi ha lasciato un buco allo stomaco. Dopo tutto questo tempo in cui ci siamo un po’ allontanati, pensavo che la cotta per lui mi fosse passata almeno un pochino, ma a quanto pare non è così.
  
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