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Autore: MimiRyuugu    02/05/2012    3 recensioni
"“Giulia!! Dove vai?!” esclamò Hermione. “Da Piton!” rispose Giulia, camminando. “E che ci vai a fare?” chiese ancora. “A confessargli una cosa!” rispose ancora più decisa la ragazza. Hermione e Anna si guardarono negli occhi. “Che fai?! Non vorrai farti bocciare in Pozioni?!” rimbeccò la prima, cercando di fermare l’amica. Giulia scosse la testa, ed iniziò a correre. “Lo sai, dice sempre così, ma alla fine torna in dormitorio a orecchie basse e coda fra le gambe…” le ricordò Anna."
Un sentimento da confessare, dei ruoli da non poter cambiare. Riuscirà la nostra piccola Giulia a farcela almeno stavolta?
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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- Questa storia fa parte della serie 'I Tre Uragani Saga'
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Macciau *w* come proemsso ecco anche la seconda parte u.u preparatevi perchè questa sarà la ff più corta per mooolto moooolto tempo u.u *spoiler* la prossima durerà un'eternità ma spero che seguirete anche quella T_T

Avvertenze: scrivendo per divertimento non ho prestato così tanta attenzione ai particolari quindi potreste trovarvi delle incongruenze man mano che leggerete la storia (come certi atteggiamenti OOC in cui sono caduta in pieno xD). Rispetto all'originale (che qualcuna avrà già letto forse :3) ho fatto solo pochi cambiamenti, nulla di significativo per la trama comunque u_u

Spero che l'aggiornamento vi piaccia <3
Buona lettura *w*


Seconda Parte


“Buon pomeriggio preside Silente!” disse Giulia. Lui le sorrise e la prese a braccetto. “Ho una missione importante per te mia cara Giulia…” disse languido. La ragazza lo guardò stupita. “La professoressa Sprite sta facendo delle ricerche su delle piante e ne ha fatto degli infusi…ho chiesto collaborazione ai professori, ed anche a degli alunni. Ora è arrivato il tuo turno. Te la senti di accettare?” le spiegò d’un fiato Silente. Giulia incuriosita annuì. “Benissimo!” esclamò, tirando fuori una boccetta dal colorito giallo. “Bevila, poi presentati nel mio ufficio stasera…” aggiunse. Giulia prese la boccetta in mano. “Ma…a cosa serve?” chiese la ragazza. “Potrai diventare visibile nei ricordi della gente…” disse vago. Giulia lo guardò dubbioso. “Potrai portare giustizia a qualcuno a cui vuoi bene…ti basterà trovare un pensatoio…” commentò Silente. “Ma…nessuno mi può vedere se entro li!” esclamò la ragazza. Silente scosse la testa. “Sarai visibile…e ora vai, ti ho scelto di proposito!” disse infine il vecchio, spingendo Giulia verso i sotterranei. Lei bevve d’un sorso la bevanda e corse verso l’ufficio di Piton. Giulia si ricordava benissimo di quello che il professore le aveva raccontato poco tempo prima. Di come i Malandrini lo avevano trattato. Entrò nell’ufficio di Piton, controllando che non ci fosse. Poi veloce, andò allo scaffale accanto al pensatoio. C’erano un sacco di boccette. La ragazza si alzò in punta di piedi e rimase a scrutarle fino a trovare quella che cercava. Era nascosta dietro alle altre. Allungò una mano e delicatamente la prese. Per poi versante il contenuto nel pensatoio. Senza pensarci ci tuffò la testa dentro. Venne catapultata nel giardino di Hogwarts, dove riconosceva una scena a lei famigliare. Un ragazzo dai capelli neri, lunghi, era sospeso in aria, mentre dei ragazzi se la stavano ridendo. Giulia corse verso di loro, bacchetta in mano. “Smettila! Lascialo stare!” gridò. Tutti si girarono. “E questa da dove esce?” chiese sottovoce James a Sirius. Quest’ultimo scrollò le spalle. “Però è carina…ed è anche di Grifondoro…” commentò. “Potter mettilo giù!” disse ancora. “E tu chi sei?” chiese James. “Non credo che a te importi! Se non lo metti giù sarò costretta a usare le maniere forti!” minacciò Giulia, arrabbiata. James non l’ascoltò, così continuò a giocherellare con il povero ragazzo. Solo allora Giulia si accorse che la veste era scesa, mostrando le gambe pallide, e un paio di mutande grigiastre. La ragazza arrossì ma mantenne il controllo. Puntando la bacchetta su James. “Expelliarmus!” gridò, e la bacchetta del ragazzo schizzò via, facendo cadere anche Piton. “Severus, tutto bene?” chiese Giulia, correndogli incontro. “Chi sei?! Non ho bisogno del tuo aiuto!” rifiutò lui. Lei non si diede per vinta. “È una tosta questa…” esclamò Sirius. “A chi lo dici!” rimbeccò James, massaggiandosi il polso. “Professor Piton…si alzi…” si lasciò sfuggire Giulia. Il ragazzo la guardò sconcertato. “Un’idea di Silente eh?” chiese Severus. Lo sguardo di Giulia si illuminò, poi abbracciò il ragazzo. “Signorina Wyspet! Si stacchi! Non…” ricominciò Piton. “Ora siamo coetanei e poi chiamami Giulia!” esclamò contenta. “Che scena commovente…ma che ci trovi di bello nel Mocciosus?” disse ridendo James, riprendendosi la bacchetta. Piton si alzò, mettendosi davanti a Giulia. “Vuoi guerra Potter? E guerra avrai! Stupeficium!” urlò Severus, mettendo a terra James, svenuto. Sirius si fece avanti. “Lasciaci giocare come al solito Mocciosus!” esclamò, prendendo la bacchetta. Lupin si alzò, infastidito. “Lascialo stare! Tu…tu…cane pulcioso!” lo insultò Giulia. Non lo fece apposta. Voleva bene a Sirius, ma quando era troppo, era troppo! Lupin scambiò uno sguardo con l’amico. Come faceva quella ragazza a sapere che Sirius era un animagus? E per di più un cane! “Andiamo Severus, prima che finisca male!” esclamò Giulia, prendendo per mano il ragazzo e trascinandolo via. “Torna qui!” esclamò Sirius. I due corsero fino ad arrivare ad un nascondiglio. Giulia rideva, con il respiro affannato per la corsa fatta. “Come mai sei qui?” gli chiese, poi. “Silente mi aveva avvisato del guaio in cui ti eri andata a cacciare, e così mi ha dato la tua stessa pozione…” spiegò. Giulia arrossì. “Poteva essere pericoloso! Cosa ti è saltato in mente?!” la rimproverò lui. Giulia sorrise. Non riusciva a credere di aver davanti a lei il suo professore. “Il tuo aspetto anche da giovane non è cambiato molto…sguardo profondo, intelligente, serio…mi piace!” esclamò. Piton la guardò stupito. “Che bello, siamo coetanei!” esclamò ancora la ragazza, abbracciandolo. “Non ne approfittare Wyspet!” disse contrariato Piton. Giulia lo guardò. Era arrossito. La ragazza si fece coraggio. Aveva capito le intenzioni di Silente. Così si sporse in avanti, chiudendo gli occhi. Severus si avvicinò, esitante. “Ma guarda che piccioncini!” esclamò Sirius, prendendo Giulia per un braccio ed allontanandola dal ragazzo. James rivolse uno sguardo verso il lago, dove un gruppo di ragazze osservava la scena. “Ora me la paghi Mocciosus!” esclamò. Giulia cercò di liberarsi. “Ma che ci trovi in quello li eh? Con quei capelli unticci, il colorito cadaverico...” elencò Sirius. “Sicuramente ha più palle di voi tutti messi insieme! Voi che attaccate qualcuno solo perché vi annoiate!” esclamò furente Giulia. James rivoltò Piton a mezz’aria. “Chi vuole vedermi togliere le mutante a Mocciosus?” gridò, attirando studenti. In mezzo a questi, una ragazza dai capelli rosso scuro si fece largo tra la folla. “Mettilo giù!” urlarono Lily e Giulia all’unisono. Quest’ultima, colpendo Sirius con un gomito, si liberò e corse da Piton. “Sei un’arrogante Potter!” ringhiò Giulia, puntandogli contro la bacchetta. “Expelliarmus!” gridò ancora, ma stavolta mancò il soggetto. Sirius contemporaneamente aveva lanciato lo stesso incantesimo sulla ragazza, e la bacchetta era volata. “Non è mia abitudine colpire le ragazze…considerando che poi non ti conosco nemmeno…” rifletté, avvicinandosi. Prese il mento di Giulia con una mano e la guardò. “Metti giù quelle sporche manacce Potter!” ringhiò Piton, ancora sospeso. “Sicuramente più pulite delle tue mutande Mocciosus!” rimbeccò James, trattenendo Giulia. “Cos’è, ti sei fatto la ragazza Mocciosus? Che carino!” lo prese in giro Sirius. Giulia arrossì. James cinse i fianchi della ragazza con un braccio e la portò a se, sotto gli occhi arrabbiati di Piton e Lily. “Toglile quelle mani di dosso!” ripetè Severus. “Mollami idiota!” rimbeccò Giulia, cercando di staccarsi. “Come fai a resistere al mio fascino? Eh?” chiese James, tenendola ferma. “Hey Ramoso passa qua!” lo invitò Sirius. “Certo Felpato!” rispose James, buttandogli fra le braccia la ragazza. “Chi sarebbe il cane pulcioso eh?” disse lui. “Tu! E ora lasciami!” rimbeccò Giulia. Sirius rise. “Che peperino! Vediamo se ti calmi così!” esclamò, facendo roteare Piton in aria. “Lascialo stare! Per favore, mettilo giù!” chiese Giulia. “Ora basta Potter! Hai già dato spettacolo oggi!” disse stufa Lily. “Solo se esci con me!” propose James. Lily sbuffò e guardò verso la ragazza. Giulia si divincolò dalla stretta di Sirius e spintonò James, che mollò la bacchetta. Giulia riprese la sua e fece scendere piano Piton, poi gli corse incontro. “Severus!!! Menomale che stai bene!” esordì preoccupata Giulia. “È ovvio che sto bene! Non serve fare certe scene…” sbottò lui. “Lasciateli stare! Andate a rompere le scatole da un’altra parte!” li cacciò Lily. I due guardarono male Piton, ancora con la bacchetta in mano. Giulia prese ancora per mano il ragazzo e iniziò a correre. Si nascosero tra le scale della Guferia. “James Potter è…è…è un mostro! Harry non ha preso proprio nulla da lui!” esclamò arrabbiata Giulia, sistemando la cravatta a Piton. Lui la scacciò e sistemò l’uniforme da solo. “È tutta colpa tua se sto rivivendo questi momenti!” ringhiò furioso Severus. Giulia abbassò lo sguardo. “Io non volevo coinvolgerti…volevo solo…” iniziò a dire. Piton sospirò. “Senti…scusa…non ci sto capendo più nulla…spero che l’effetto di questa stupida pozione svanisca al più presto…” sintetizzò lui. “Non mi punirà vero?” chiese speranzosa Giulia. “Vedremo Wyspet, vedremo…piuttosto, non le hanno….non ti hanno fatto nulla giusto?” chiese lui. Giulia annuì i due si guardarono negli occhi. Lei aveva ancora la sua mano stretta nella sua. Oramai il pericolo era scampato. C’erano solo loro due nelle vicinanze. La ragazza si fece coraggio e chiuse gli occhi. Poi si sporse. Severus la guardò per qualche secondo. Era successo tutto così in fretta. Non era nemmeno passata una giornata da quando aveva scoperto i sentimenti della ragazza. Eppure non riuscì a resistere. Si abbassò e guidò il viso di Giulia con una mano verso il suo. Fu un istante. Le loro labbra si sovrapposero. Giulia arrossì e circondò il collo di Severus con le braccia, tirandolo a se. Il ragazzo la prese per i fianchi. Si stavano baciando. Finalmente per Giulia. Quanto aveva sperato, quanto aveva pregato per quel momento. Non voleva staccarsi più. Un lungo bacio, tra due coetanei. Piton tornò in se e la spinse via. “Maledizione…non dovevo…noi…” iniziò a dire, arrabbiato. Giulia lo guardò dubbioso. “Noi…non possiamo!” esclamò ancora. “Perché? Solo perché hai qualche anno di differenza da me?” chiese triste Giulia. “Sono un tuo professore dannazione, non avrei dovuto!” disse furioso con se stesso. Giulia strinse i pugni. “Aspetterò. Lo so che mancano ancora tre anni prima che io finisca la scuola, ma io aspetterò. E appena sarò fuori da quella scuola io…” iniziò a dire la ragazza. “Hai solo quindici anni Giulia…dimenticati di me! Hai un mucchio di ragazzi a scuola che ti fanno il filo, scegli uno di loro!” rimbeccò secco Piton. “No! Non voglio loro!” si lagnò Giulia. “Non discutere…non ci può essere nulla tra noi! Ficcatelo in quella testa!” rispose acido il ragazzo. Poi la guardò. Giulia aveva iniziato a piangere. La ragazza si avvicinò. “Severus…è da quattro anni che vivo nell’ombra…che reprimo ciò che provo…lo so che me la sono cercata, ma non voglio rinunciare. Io non voglio nessuno di quegli stupidi che mi vogliono solo per il mio fisico, che dicono di amarmi. La verità è che non ho mai avuto occhi che per te!” iniziò a dire. Piton si voltò dall’altra parte, stringendo i denti. “Severus, l’unica persona con cui voglio stare sei tu…e anche se devo aspettare due, tre anni, anche un’eternità, io aspetterò. Non m’importa” continuò la ragazza. “Basta!” la zittì lui. “Voglio stare solo con te…ti prego…non mi respingere…perché io…io oramai voglio stare per sempre vicino a te Severus….ti amo davvero…” esclamò, abbracciandolo tra le lacrime. Piton si girò e abbracciò la ragazza. “Tre anni…” sussurrò Giulia. “Si…tre anni…” ripetè lui. La ragazza alzò la testa di nuovo e il ragazzo la baciò. Cel’aveva fatta: finalmente si era dichiarata. “Finché non finirà la pozione saremo ancora studenti…” osservò Giulia. Piton annuì. “Andiamo! Approfittiamone!” esclamò allegra, alzandosi e trascinando il ragazzo per mano. Lui era ancora un po’ imbarazzato, mentre camminavano a braccetto lungo la riva del lago. Non ci poteva credere. Alla fine aveva ammesso di essersi più che affezionato a Giulia. Quella ragazza che gli sorrideva anche nei momenti più cupi. Quella ragazza che lo osservava timida. Quella ragazza che avrebbe voluto sempre avere vicino, ma che aveva dovuto rifiutare. Fu un lampo e i due si trovarono nel buio ufficio di Hogwarts, ancora mano nella mano. Giulia, la solita ragazza sorridente. Piton, invecchiato e con un marchio nero sul braccio. Lui lasciò la mano di lei. “Ora vada signorina Wyspet…” commentò freddo. Giulia annuì. “Ah dimenticavo: si dimentichi di tutto quello che è successo. Non voglio più sentirne parlare” ordinò. Il sorriso della ragazza si spense. “Ma…” iniziò a dire. Piton le fece segno di uscire. Giulia annuì, delusa. “Tra tre anni ne riparleremo…Giulia” disse infine Piton. La ragazza tornò a sorridere, poi gli mandò un bacio da lontano e corse via. “Perfetto…davvero…ora ho due persone da proteggere…” pensò il professore. Si alzò, andò vicino al pensatoio e con la bacchetta svuotò tutto quello che era accaduto. Si affacciò sul vortice azzurrino che si era creato, poi iniziò a scrutare ogni minimo colore, fino a che tutto si fermò, sulla scena dei due giovani uniti uno all’altra dal quel bacio che finalmente si erano concessi. Piton riguardò quella scena più e più volte, sorridendo come non aveva mai fatto in vita sua. Con felicità.

  
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