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Autore: Sophys    03/05/2012    1 recensioni
6•~Amore materno…~[MihawkxHancock]
5•~Odio è amore~[CrocodilexHancock]
4•~Rossetto al Cioccolato~[DoflamingoxHancock]Le prese il volto e le rimise il “rossetto” delicatamente con attenzione come se stesse pitturando, lei lo lasciò fare chiudendo gli occhi.
3•~Stupido Fenicottero!~[Doflamingo/Crocodile]Doflamingo lo sbatté sopra la scrivania, subito dopo si mise sopra di lui…
-"Stupido fenicottero!"-.
2•~La figlia dei due Shichibukai~[MihawkxHancock]C’era buio, ma all’improvviso un raggio di sole penetrò dalle nuvole, Himeko era felice si avvicinò al cancello, si aggrappò alle sbarre di ferro si accovacciò per terra a guardare il cielo illuminato e limpido, il sole le colpì gli occhi, a questo contatto divennero gialli come quelli del padre.
1•~Rose Rosse~[MihawkxHancock] Hancock percorse il corridoio ed entrò nella prima stanza libera che vide. Entrò chiuse la porta, fu per la sorpresa di trovare sopra il tavolo un mazzo di rose rosse c’era un bigliettino in cui scritto “Per Boa Hancock”. L’Imperatrice riconobbe la scrittura, era quella di Occhi di Falco.
Spero di avervi incuriosito :)
Buona lettura ^.^
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Baroque Works, Drakul Mihawk | Coppie: Shichibukai/Flotta dei 7
Note: AU, Lime, Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
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~Amore materno…~

 
 
 
 
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Era un Giovedì qualsiasi.

Dopo tre giorni di pioggia e vento arrivò finalmente il sole, una giornata perfetta! Con una temperatura ottimale.

Erano le [7:01], Mihawk stava ancora dormendo fino a quando dei raggi solari non penetrarono dalle persiane semichiuse, necessarie per far entrare un po’ d’aria fresca essendoci caldo. I raggi lo colpirono in volto, si sentì un po’ infastidito, cosa normale. Aprì gli occhi e gettò lo sguardo alla sveglia che aveva sul comodino, visto l’ora si girò verso Hancock che stava ancora dormendo, ma si doveva alzare se voleva partire in orario…

-Hancock svegliati è già mattina…- le disse scuotendola, lei si svegliò e la prima cosa che fece fu guardare l’ora

-E’ tardi mi devo cambiare…- sussurrò lei ancora insonnolita.

Mihawk non aggiunse nient’altro e si alzò dal letto.

 

Stava percorrendo il corridoio di casa, illuminato dai raggi solari che erano riusciti a penetrare dalle tende. Il moro si fermò davanti a una porta di una camera, entrò senza bussare. 

Era una stanza ordinata e ben illuminata, una stanza di un bambino, anzi, di una bambina. Ovunque si posava lo sguardo c’erano bambole e peluche di ogni genere e grandezza, vicino a una finestra c’era un letto…

-Anais svegliati, è ora di andare a scuola- disse il padre spogliandola dalle lenzuola che la copriva, la luce la abbagliò 

-Non voglio alzarmi…- mugolò la bambina

-Non te lo ripeto più, quando ritorno ti voglio pronta- finito di parlare se ne andò.

 

Anais ha otto anni e frequenta le elementari alla scuola pubblica di Miami Dade, è una bambina acuta e timida e forse è proprio questa riservatezza che non la rende tanto sociale con gli altri bambini. Ha i capelli corti mori e leggermente mossi.

 

Mihawk arriva in cucina e trova già tutto pronto in tavola, come ogni mattina del resto, ma questa volta Hancock non c’è. Pochi minuti più tardi scese giù a fare colazione Anais…

-Dove è la mamma?- domanda al padre che si trovava seduto già a fare colazione

-Non lo so, incomincia a fare colazione- rispose semplicemente.

 

Mihawk finì di mangiare invece Anais doveva ancora incominciare…

-Muoviti o farai tardi- le disse lui e se ne andò in salotto.

 

In soggiorno c’era Hancock che stava cercando di chiudere una valigia da viaggio, ma il bagaglio non aveva nessuna intenzione di chiudersi insisteva a rimanere aperto, ovvio, con così tanti vestiti che traboccavano fuori, era impossibile chiuderla…

-Avanti chiuditi…- sibilò Hancock mentre tentava di chiudere la valigia

-Stai ferma faccio io…- disse Mihawk prendendole la valigia, e senza fare tanti sforzi la chiuse

-Grazie…- lo ringraziò e si avvicinò a lui.

Mihawk non disse niente le cinse soltanto la vita con un braccio attirandosela a sé, i loro volti erano estremamente vicini, le loro labbra si unirono, si baciarono dolcemente assaporando il momento visto che lei doveva partire per affari di lavoro…

-Allora…- disse all’improvviso lei liberandosi dall’abbraccio del marito

-Questo è il numero dell’Hotel in cui andrò…- aggiunse più tardi porgendogli un foglietto bianco con sopra scritto dei numeri, lo afferrò

-Perché me lo dai?- domandò l’altro

-Perché ogni volta che succede qualcosa Anais ha sempre bisogno di parlare con me o chiedermi consigli-

-Perché chiamare te quando ha già me?- 

-Perché le figlie si aprono di più con la madre…perché sanno che le madri danno buoni consigli- spiegò Hancock mentre metteva i bagagli vicino alla porta di ingresso dove tra pochi minuti sarebbe uscita 

-…- non disse niente rimase a fissarla

-E’ la verità…- aggiunse poco dopo lei mentre si stava infilando il cappotto.

 

Si erano fatte le [12:20] di mezzogiorno, Hancock era già partita da un bel pezzo e Anais tra qualche minuto sarebbe rincasata perché il Giovedì usciva prima, invece Mihawk aveva il giorno libero. 

La porta d’ingresso si aprì, era ritornata Anais, il padre era seduto sul divano a leggere il giornale…

-…Ciao…- lo salutò con le lacrime agli occhi, si stava per avviare al piano di sopra ma fu fermata dal padre

-…Per quale motivo piangi?- domandò lui 

-…E’ una storia complicata…- rispose Anais 

-Non mi interessa, racconta…- insistette lui

-Posso chiamare la mamma?-

-No…ci sono io al suo posto-

-Ok…tutte le mie amiche mi odiano…-

-E io cosa ci devo fare?- rispose schietto mentre continuava a leggere il giornale

-Mi dai il numero della mamma?- cambiò argomento la bambina

-Ci sono io per questo…-

-Ma tu non mi ascolti!-

-Sembra che io non ti ascolti in realtà ti sto ascoltando- 

-Mi serve un consiglio…-.

Mihawk piegò il giornale e lo appoggiò sul tavolino del salotto, si alzò dal divano avviandosi a un cassettone, aprì un cassetto e prese un foglio, si avvicinò alla figlia…

-Chiama la mamma…- disse semplicemente porgendole il pezzo di carta, Anais lo prese e andò a telefonarle

-Mi devo ricredere, Hancock aveva ragione sul riguardo dell’amore materno-.

 
Note: Eccomi qua! ^^ Come avrete capito si tratta di un’AU =) spero che sia stata di gradimento almeno a qualcuno XD 
  
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