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Autore: kaos3003    04/05/2012    1 recensioni
Trittico di scene Snarry per la scoperta di un rapporto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Harry/Severus
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Titolo: E resterò con me a contemplare la sera
Fandom: Harry Potter
Personaggio/Coppia: Severus/Harry
Beta reader: kimbnr
Prompt: 046-Stelle per FanFic100_ita, “stella cadente” per fanworld
Rating: verde (per tutti)
Genere: introspettivo, romantico, spaventosamente fluff
Avvertimenti: slash, relazione adulto/minore
Conteggio Parole: 433 (contatore)
Disclaimer: i personaggi appartengono a JK Rowling e a chi ne detiene i diritti legali. Questa storia non ha nessuno scopo di lucro.
Riassunto: C'era una volta un disegno che il tempo modificò, la fantasia di un bambino che mutò nella speranza di un ragazzo.
Note: Il titolo è preso dalla canzone “Se tu non torni” di Miguel Bosé. La storia è ambientata in un ipotetico ottavo anno, senza però tenere conto del finale del settimo libro.
La storia è stata pubblicata il 6/08/10 su Nocturne Alley e Amaranth Tales e consta di tre parti.
Tabella: qui

“Stanotte le stelle cadenti sono veramente tante.” pensò, sdraiato sul prato, seguendo con lo sguardo l'ennesima scia luminosa. Poco distante da lui qualcosa, probabilmente uno gnomo da giardino, grugniva infastidito.
Da bambino ricordava di aver fatto un disegno con un sacco di stelle cadenti... Beh, più che stelle erano semplici, spesse righe gialle, ma sotto quella volta stellata i suoi genitori erano ancora vivi e lo tenevano per mano, sorridendo. Tutti sorridevano in quel disegno, perfino lui: era semplicemente perfetto.
Un'altra stella fendette il cielo notturno, intrecciando il cammino con una sorella. Oggi, se avesse potuto, avrebbe rifatto quel disegno. Certo, probabilmente le stelle sarebbero state ancora spesse righe gialle, viste la sua incapacità nel disegno, ma qualcun altro lo avrebbe tenuto per mano, forse addirittura abbracciato...
Harry sospirò, accomodandosi meglio sull'erba umida. Aveva deciso di trascorrere l'estate alla Tana più per abitudine che per un reale desiderio, ma, se avesse potuto decidere, avrebbe saputo con chi voleva passare quelle vacanze.
“La sua incoscienza riesce ancora a sorprendermi.”
Il ragazzo volse lo sguardo verso il limitare del giardino; l'oggetto dei suoi pensieri si stagliava sicuro sull'oscurità della vallata, l'indelebile espressione arcigna perennemente dipinta in volto.
“Non ti aspettavo.” mormorò sorpreso. Certo, per un breve istante lo aveva sperato, ma era un'azione quotidiana ormai, un po' come accarezzare la sua bacchetta al mattino per sincerarsi che fosse vera: bisogni che, pian piano, erano diventati abitudini.
L'uomo gli si avvicinò con passo deciso, finendo per sedersi accanto a lui. Harry non avrebbe mai pensato che Severus potesse sedersi sull'erba umida nella notte di San Lorenzo, e indubbiamente il pozionista lo avrebbe affatturato se avesse provato a rivelarlo a qualcuno.
Il frinire dei grilli li circondava, quieto e solenne, mentre il profumo di legna bruciata e menta lo raggiungevano, facendolo quasi ansimare. Maledizione, aveva quasi dimenticato quanto potesse essere buono l'odore di Severus.
“Lo so che non mi aspettava.” mormorò Piton, accarezzandogli lo stomaco da sopra la maglietta. “Lei è solamente un ragazzino idiota, esce la notte e non si accorge se qualcuno si avvicina.” concluse, infilando una mano sotto la maglia.
Harry sbuffò. Non era irritato... Beh, non più di quanto lo era solitamente quando si trattava di Piton, ma era cosciente che l'uomo si aspettasse una reazione, seppur minima. In fondo, rifletté, Severus aveva appena vinto molte delle sue remore raggiungendolo quella sera, accontentando quello che, lo sapeva, considerava lo sciocco capriccio di un marmocchio irritante, quindi lui doveva fare la propria parte.
Un'altra scia fendette il cielo. Forse nemmeno nel suo disegno Severus lo avrebbe abbracciato, ma sicuramente ci sarebbe stata quella mano calda sulla sua pelle ad unirli.
   
 
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