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Autore: Pravorum    04/05/2012    1 recensioni
..Inutile l’aria che non ha il tuo odore, inutile l’acqua e il cibo che non hanno il tuo sapore. Inutili le emozioni che potrei provare, perché paragonate a ciò che mi davi tu sarebbero nulle..
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci terranno distanti e preferirò morire. Preferisco la morte piuttosto che non rivedere il tuo sorriso.
Quella curva delle tue labbra che faceva rinascere in me la voglia di riscoprire un mondo che avevo sempre visto cupo. Perché nell’oscurità delle maschere sociali ci sono cresciuta e come tale ho sempre disprezzato le diversità.
Ora mi trovo io ad essere diversa ed essere malamente giudicata. Adesso che tutto è venuto fuori e mi ritrovo imprigionata in casa, privata della luce che emani, che dal primo momento è riuscita a scaldare un cuore gelido.
Affetta da un male radicato nel sangue, è ora che mi sento malata.
Perché quest’atroce malattia d’amare lo stesso sesso mi dilania i pensieri ed ora invoco la morte.
Un mondo senza di te non lo vedo più.
Un mondo assieme a te viene visto sbagliato.
Sbagliati sono la società e i pregiudizi. Cosa c’è di sbagliato nell’amore casto?
C’è l’errore della diversità, che non verrà mai davvero accettata.
Ed ora che posso farci se ti amo? E se senza il tuo profumo mi sembra inutile anche respirare, perché nulla ha il tuo odore.
Perché mangiare? Preferisco lasciarmi morire, senza te ora non ha senso nulla.
Inutile l’aria che non ha il tuo odore, inutile l’acqua e il cibo che non hanno il tuo sapore. Inutili le emozioni che potrei provare, perché paragonate a ciò che mi davi tu sarebbero nulle.
Inutile anche io ora senza di te. Sono un corpo senz’anima, perché quella l’ho regalata a te.
Sai.. il cuore te lo avrebbe potuto donare chiunque, ma l’anima? Beh no.
Quella vibrava solo per te, era dipendente da te.
Quindi eccotela , io non me ne faccio più niente amore mio, perché niente sono ormai senza te.
Dagli occhi sgorgherà presto sangue, perché le lacrime stanno terminando.
Segregata in casa, lontana dalla felicità.
Qualche metro distanti coloro che mi hanno dato la vita versano lacrime di rimpianti e rimproveri, perché non credevano che loro figlia potesse essere malata, ma soprattutto non credevano che in loro figlia potesse esservi tanto malessere.
Perché la bambina ha finalmente parlato e detto loro ciò che ha sempre pensato e non ha mai espresso per non ferirli.
Le verità scomode stravolgono ogni convinzione.
Le parole di una figlia in lacrime che finalmente libera i dolori nascosti in una vita fanno mancare il respiro, perché nessuno aveva mai pensato che anche questa figlia avesse bisogno di un abbraccio, di una carezza.. di parole dolci e di complimenti.
Che non si vive essendo paragonati ad altri e sempre declassati.
Perché nei loro occhi non ci ho visto mai la soddisfazione, ci ho sempre visto rimproveri taciti e delusione.
Ed ora se ne pentono piangendo, entrambi.
Adesso gli è tutto più chiaro, ora la bambina sembra quasi una donna, cresciuta troppo in fretta .
Con delusioni che loro non immaginano.
La donna piange disperata e si sente svenire, è stata privata della libertà, della felicità.
Senza lei la felicità non la vedo più.
Eppure penso d’essere ancora viva e chiunque direbbe che è questo che conta, ma io penso solo a lei che è la mia vita.
Sarei disposta a tutto per sentire la sua voce.
Per sentirmi dire che non sono sbagliata, che sono amata anche io, perché mai mi ci sono sentita in questo modo.
Ogni pensiero spiega le ali fuori dalla finestra in cerca di te, e muore straziato dai miei pianti.
Questo dolore appesta la vita che c’è in me e sembra spegnerla.
Si può morire di questo dolore?
Ora sono sola, di nuovo sola.
Come un’assassina mi ritrovo in una cella, eppure non c’è sangue nelle mie mani, non c’è niente di impuro in esse. Le carezze che ti ho donato assumono un colore sui miei palmi ed ora ricordo ogni volta che ti ho sfiorato e tutti i pensieri tornano a galla straziando il mio cuore.
Quella pelle diafana di cui amavo sentire il calore.
Quella pelle che ora posso solo sognare.
  
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