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Autore: LadyBracknell    05/05/2012    1 recensioni
''Io, Arthur Kirkland, prendo te, Alfred F. Jones come mio legittimo sposo...''
Il cuore gli scoppiò nel petto. Francia si morse a sangue il labbro.
Grazie a harinezumi e Nemeryal per aver ricoperto il ruolo di correttrici di bozze
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uno di quei giorni che sembrano perfetti: il sole tiepido, i pochi spruzzi bianchi in cielo, l'eco lontano di un cinguettio giocoso e fiori appena sbocciati che colorano l'erba da poco tagliata dal profumo bagnato e inconfondibile.
Uno di quei giorni indimenticabili stava assistendo a una cerimonia tanto attesa: chiusi in una semplice chiesa fuori città, le Nazioni stavano sedute su panche di mogano in trepidante attesa di quell'attimo per il quale si erano vestite con gli abiti delle occasioni speciali. Illuminati dai raggi che trapelavano dalle piccole vetrate colorate, sull'altare, vi erano due giovani uomini, tesi quanto felici; accanto ai fiori bianchi, America e Inghilterra si guardavano negli occhi, incuranti delle parole del pastore, recitate dal libro rilegato in rosso davanti ai suoi piccoli occhi.
Uno di quei giorni in cui sembra perfetto pronunciare il Grande Sì, con le mani umide, la voce tremante e il sorriso di chi non ha aspettato altro per tutta la vita.
Il piccolo anellino d'oro calzò perfettamente il dito dell'inglese: era meraviglioso sotto la calda luce del sole e brillava come non mai...come il sorriso un poco impacciato di Inghilterra: adesso toccava a lui. Era lui che doveva completare quell'unione tanto aspettata. Si allentò il nodo della cravatta nera, prese l'anello e la mano dell'americano, il cui sorriso era più ampio del solito, mentre iniziava a recitare le frasi poco prima a lui indirizzate.
Nessuno si era accorto, però, di un posto vuoto fra le panche: al fianco di un albino annoiato e di un moro dagli occhi verdi, un biondo era uscito dalla chiesa per ''prendere una boccata d'aria''; seduto sul primo dei tre gradini di marmo ricoperti da un tappeto rosso, Francia si teneva la testa fra le mani, sospirando pesantemente. I suoi capelli erano baciati dal sole, ma lui quel sole non lo vedeva: aveva lasciato andare il suo unico amore, convinto romanticamente che la felicità dell'inglese avrebbe fatto la sua, ma adesso non ne era più così tanto certo.
La felicità era scherzare sulla sua scarsa abilità culinaria, era farlo innervosire prendendo in giro le sue sopracciglia, era bisticciare su quale fra tea e vino fosse la bevanda migliore...era quella di vederlo arrossire e borbottare acidamente quando lo aveva baciato sulle labbra. 
Le sue labbra.
Si sentì morire.
Fra poco avrebbero toccato quelle di America. 
''Io, Arthur Kirkland, prendo te, Alfred F. Jones come mio legittimo sposo...''
Il cuore gli scoppiò nel petto. Francia si morse a sangue il labbro.
''...nella gioia e nel dolore...in salute e in malattia...''
Rise: se mai Inghilterra fosse stato davvero male, sarebbe stato spacciato: morto con un hamburger in testa. Amen.
''...e giuro di amarti e onorarti...''
Le unghie si piantarono nel palmo della mano, mentre scattava in piedi.
''...finché morte non ci separi.''
No. NO!
Francia irruppe nella chiesa urlando, facendo sbattere rumorosamente la porta, con la mano protesa in avanti.
Era troppo tardi: i due si stavano baciando, fra gli applausi entusiasti delle Nazioni. Agli anulari, due fedi dorate luccicavano in modo quasi accecante. Lo aveva perso. Per sempre.
Urlò il suo nome e ogni lettera gli dilaniava la gola. Inghilterra si girò: gli occhi verdi inghiottirono Francia in un vortice, mentre l'eco della sua voce disperata rimbombava tutto intorno.
Cadde. Poi il buio. Il silenzio.


Quando aprì gli occhi, Francia si trovava nel letto di casa sua e la luce del sole illuminava Inghilterra, addormentato al suo fianco.
Sorrise e gli accarezzò i capelli arruffati.
Era lì.
L'inglese socchiuse gli occhi e mormorò un buongiorno assonnato.
Non lo aveva perduto. Non lo avrebbe mai perduto.
Francia gli baciò le labbra.
''Arthur...''
''Yes?'' mormorò con uno sbadiglio.
''… Vuoi sposarmi?''
L'inglese lo guardò negli occhi per un lungo secondo.
''… Vado a preparare il tea.''  

  
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