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Autore: Claudia Ponto    06/05/2012    2 recensioni
Per un maggiordomo il proprio lavoro può risultare faticoso.
ma se ci si mette in mezzo l'attrazione verso il proprio datore di lavoro allora può risultare molto più complicato.
ogni mattina è difficile alzarsi... ma per una volta non sarà così
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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 Master and Servant: Un piacevole risveglio.
Un nuovo mattino, un'altra difficile giornata di lavoro.
La sveglia elettronica segnava le 5:30, l’ora in cui un maggiordomo deve cominciare a lavorare.
Philippe si stiracchiò sul letto sospirando, con aria inebetita dal sonno.
Andò in bagno per pettinarsi ordinatamente i folti capelli rossi, radersi la barba che si notava chiaramente sulla pelle bianca come il latte, farsi una fredda doccia veloce per rinvigorire il suo corpo snello e palestrato, ricoprendolo di calda schiuma che profumava di frutta.
Asciugò ogni parte del corpo e infine indossò la classica uniforme da maggiordomo, completamente nera con guanti e un papillon bianco.
Era pronto, poteva iniziare.
 
Alle sei in punto entrò in punta di piedi nella camera da letto del suo padrone, una magnifica stanza color miele ornata da riproduzioni di famose nature morte, mobili intagliati nel legno su cui erano poggiate numerose piccole riproduzioni di animali e fiori di cristallo, il letto matrimoniale “protetto” da una candida tenda bianca e la veranda dove i fiori curati con amore risplendevano di caldi colori. Su letto, avvolto da morbide lenzuola di seta ricamate con un motivo azzurro di diamanti, Dylan Sonier dormiva ancora, sognando chissà che cosa.
Philippe appoggiò il vassoio con la colazione sopra il comodino vicino, contemplando il padrone che ignorava la sua presenza: i capelli neri erano sparpagliati sul cuscino disordinatamente, il viso rilassato e la camicia del pigiama sbottonata che mostrava il petto abbastanza muscoloso dell’uomo che si muoveva leggermente per il respiro. Philippe alzò le coperte quanto bastava per coprirlo e assicurarsi che non prendesse freddo, involontariamente sfiorò la morbida pelle del petto, nonostante indossasse i guanti sapeva quanto liscia e perfetta fosse, oltre che calda e morbida….
Chissà come sarebbe abbracciarlo…. accarezzarlo…
Immerso in quei suoi accattivanti pensieri, non si rese conto che si era avvicinato eccessivamente, quasi a sfiorare il volto di Sonier che, in quel momento, si mosse leggermente, disturbato forse dal suo respiro leggermente affannato. Philippe si allontanò veloce prima di essere notato, aprendo le tende della stanza proprio nel momento in cui si voltò verso di lui, fingendo normalità.
<< Buongiorno… >> mormorò Sonier.
<< Buongiorno signore. Dormito bene? >> chiese lui, trattenendo l’imbarazzo di ciò che aveva fatto.
<< Abbastanza… Che giorno è oggi? >>
<< è martedì signore, ha l’appuntamento con il senatore al municipio. >>
<< L’avevo dimenticato… che seccatura… Oggi avrei preferito restarmene a casa. >>
<< Non la facevo così pigro signore. >>
<< Anche i ricchi hanno il lusso di annoiarsi Philippe. >>
Il maggiordomo ridacchiò, preparando tutto l’occorrente di cui il suo signore aveva bisogno, elencandogli i vari impegni che avrebbe dovuto svolgere.
La giornata trascorse rapidamente, impegnativa come sempre grazie alle tipiche mansioni da maggiordomo.
 
Ma il suo lavoro non era davvero la cosa più faticosa che dovesse affrontare.
Resistere all’eccitazione era la sua vera mansione. Philippe era convinto senza ombra di dubbio che Sonier era l’uomo più bello che avesse mai incontrato nella sua vita: fin dal giorno in cui l’aveva incontrato, quando aveva chiesto di poter lavorare con l’umile mansione di maggiordomo, non era più riuscito a toglierli gli occhi di dosso, aveva catalizzato completamente la sua attenzione come per magia, ipnotizzandolo con quei suoi splendidi capelli neri che brillavano come la superficie di una perla nera… i suoi occhi simili a due smeraldi di cui rimaneva ogni volta incantato… le labbra sottili che gli davano la voglia di morderle… baciarle… assaporarle….
Strinse i pugni e diede una leggera testata al mattarello che stava usando per cucinare.
Non poteva credere di essersi innamorato del suo datore di lavoro!
Non poteva davvero essere così stupido!
Rischiava il posto per quello! è metteva a rischio la reputazione del suo padrone!
Eppure lo amava troppo… non riusciva a costringere il suo cuore a smettere di provare un sentimento così forte e magnifico che gli faceva immaginare… e desiderare… di essere tra le sue braccia, quelle di Sonier.
Non sapeva per quanto ancora avrebbe resistito.
Il “calore” che sentiva nel basso ventre si faceva sempre più ardente, era stufo di chiudersi con una scusa nella sua stanza per cercare di calmarlo nell’unico modo che conosceva… era imbarazzante oltre che poco soddisfacente.
Diede di proposito un colpo contro lo spigolo del tavolo della cucina per dare una calmata a lui sapeva cosa, doloroso ma necessario per non farsi trovare in condizioni imbarazzanti mentre serviva la cena agli ospiti che il suo padrone aveva invitato, soprattutto per le signore.
Era un gentleman dopotutto.
Quando finalmente la serata ebbe fine e potè andare a dormire fu un vero e proprio sollievo.
Si era meritato un po’ di riposo.
Ma quello era solo momentaneo, ogni giorno gli era difficile alzarsi e reprimere l’eccitazione.
Ogni mattino era sempre più duro.
 
Un nuovo mattino, un'altra difficile giornata di lavoro.
La sveglia elettronica segnava le 5:30, l’ora in cui un maggiordomo deve cominciare a lavorare.
Philippe si stiracchiò sul letto sospirando, con aria inebetita dal sonno.
Un dolce aroma di zucchero e miele aleggiava nella stanza al posto della cera d’api per il pavimento, con un occhio sbirciò i dintorni e si rese conto che accanto a lui c’era un vassoio con croissant, pane caldo, miele e marmellate, cappuccino caldo e qualche margherita sistemata in mezzo a quella stuzzicante colazione.
<< Buongiorno signore. >> esordì una voce familiare.
Philippe quasi cadde dal letto quando vide Sonier accanto a lui, con la sua uniforme, seduto a bordo letto.
Che accidenti ci faceva lì?
Cioè… era davvero nella sua stanza? Insieme a lui? Con la sua uniforme addosso?
Era realtà o fantasia?
<< Che succede signore? Ha fatto un brutto sogno? >> domandò Sonier divertito.
<< Si-signor Sonier… co-cosa ci fa lei qui? Lei… dovrebbe essere a letto. Nella sua camera! >> disse quasi con scalpore il maggiordomo, stringendosi al petto le lenzuola. Sonier, come se niente fosse, si sdraiò accanto a lui, infilandosi sotto le coperte.
<< Mi sono svegliato presto stamattina, non riuscivo più a prendere sonno. Questa notte avevo un pensiero che non mi faceva dormire… >> disse quasi sottovoce, mettendo un braccio intorno al collo del ragazzo.
<< Ha per caso dormito male… per la cena, signore? >> chiese lui, imbarazzato da quel gesto.
Philippe era confuso.
Non aveva la più pallida idea di cosa pensare di quella situazione.
Sonier si avvicinò ancora, alcune ciocche di capelli gli scivolarono davanti agli occhi rovinando la perfezione della sua pettinatura, gli tolse dalle mani il lembo di lenzuolo e delicatamente appoggiò una mano sulla guancia destra, accarezzandola con un dito, gentilmente, come se stesse toccando una delle sue preziose miniature di cristallo.
<< No Philippe. Non ho dormito per questo… bensì per una ragione molto più importante… a cui non so più resistere. >>
La risposta fu più chiara che mai, inaspettata soprattutto.
Philippe aveva immaginato tante, moltissime volte, di baciare Sonier. Ma che questo potesse diventare reale… cavolo, era tutt’altra storia.
Incredibile oltretutto.
Erano morbide e al tempo stesso focose, delicate nei gesti mentre le succhiava e con la lingua le “accarezzava” o penetrava nella sua bocca per impedirgli di allontanarsi, di porre fine a quel fantastico gioco. Philippe non tentò nemmeno di difendersi per quanto una minuscola parte del suo inconscio gli urlava che non doveva farlo, si sentiva troppo bene, troppo per dar retta alla ragione di fermarsi.
Era con l’uomo che segretamente amava, come vi poteva rinunciare?
Ad un tratto dal sollievo passò all’imbarazzo: Philippe interruppe quel lavoro arrossendo di colpo, Sonier pensò che si trattava solo di imbarazzo, la prima volta di aver baciato un uomo, o ancora, il suo datore di lavoro, ma solo quando si sollevò e notò la leggera sporgenza tra sue gambe capì qual’era la vera ragione.
Sorrise divertito.
Se lo aspettava.
<< Ehm… io… ecco… >> Philippe tentò di giustificarsi ma lui non glielo permise, gli bloccò la bocca e sussurrò:
<< Non ti preoccupare, speravo in questo. >>
Sonier tirò via le lenzuola del tutto, facendo cadere a terra di conseguenza il vassoio con la colazione, lasciandoli scoperti. Costrinse Philippe ad aprire completamente le gambe e tirandogli via con facilità i pantaloni, e poter così ammirare meglio la sua erezione. 
<< Lo voglio quanto te. >>
Il confronto tra il masturbarsi e una vera sega non aveva confronti.
Per Philippe fu la cosa più incredibile dell’universo, quel movimento perpetuo del suo sesso era… come dire…. meraviglioso. Si lasciò coccolare senza problemi, abbandonandosi al piacere, incapace di trattenere i gemiti di eccitazione, senza distogliere lo sguardo dal suo amato.
Tutto il resto non contava più ormai.
Per anni si era occupato degli altri rispondendo al più umile dei desideri, senza mai far mancare al suo padrone tutto quel di cui aveva bisogno… ora era proprio quello stesso uomo che aveva servito e riverito a occuparsi di lui nell’unico maniera che aveva sempre sognato e voluto.
I due uomini si strinsero forte l’uno con l’altro, riprendendo il bacio interrotto, stavolta decisi a non fermarsi, a non perdere quel momento così unico e raro della loro vita, così terribilmente bello a tal punto da infuocare i loro cuori. Si aiutarono a vicenda per svestirsi fino a quando non furono completamente nudi, accarezzandosi e baciandosi senza sosta, strofinando le loro intimità contemporaneamente. Sonier non perse tempo, scivolò fino al basso ventre del suo amato e senza alcuna delicatezza, spinto da morbosa lussuria, lo penetrò forte, spingendolo in lui afferrandolo per i fianchi, cominciando da subito a spingere.
Dapprima fu lento, si mosse piano nella tenera apertura di Philippe che ansimava debolmente per le spinte, tradito dall’emozione di piacere dalle unghie che gli infilava nella schiena per ignorare l’iniziale dolore di quello scambio di amore, stuzzicandogli i capezzoli con i denti e con la lingua. Con l’aumentare dei colpi nel suo corpo aumentava anche l’orgasmo, il silenzio della stanza venne sostituito dalle urla dei due uomini, il letto cigolava pesantemente sbattendo contro il muro, l’amore che scorreva nelle loro vene diffondendosi in tutto il corpo, pompato dal cuore che sembrava voler andare a tempo con loro e la loro sensuale armonia.
Ad un certo punto sia Philippe che Sonier non furono più in grado di trattenersi, come se fosse l’ultima cosa che dovessero fare nella loro vita aumentarono lo sforzo che li costringeva a rimanere uniti e insieme, nello stesso momento, vennero in sintonia.
 
Tutto ebbe fine in un attimo.
Spossati e ricoperti di sudore restarono sdraiati a lungo nel letto l’uno accanto all’altro, le mani unite, guardandosi a vicenda negli occhi.
<< Non riesco a crederci… >> disse senza fiato Philippe.
<< Io voglio crederci… >> fu la risposta di Sonier.
<< Volevi davvero farlo con me? >>
<< E da quando ti ho assunto che volevo fare l’amore con te. >>
<< Debbo ritenermi lusingato da questo, signore? >>
<< Ci puoi scommettere. >>
<< Dopo questo mi vorrà ancora la suo servizio? >>
<< Ti voglio soprattutto a letto. >>
<< Perfetto. >>



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Note dell'autrice: prima one shot yaoi. non giudicatemi male, è soprattutto per provare qualcosa di nuovo. io sono una brava ragazza O:)
ammetto di avere avuto difficoltà perchè non sono abituata a scrivere cose simili, consideriamola un "esperienza" per cominciare a scrivere roba diversa dal solito. Questa storia è stata realizzata per il contest di Master and servant: disegni e parole. http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10178737&p=4&#last. questo il forum degli organizzatori: http://disegnieparole.forumfree.it/
  
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