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Autore: Josie Walking_Disaster Vengeance    07/05/2012    3 recensioni
"La giornata è perfetta, non c'è una nuvola e l'aria è talemente limpida che se strizzo gli occhi oltre la linea del mare riesco a vedere l'Asia dall'altro lato dell'oceano. Ok, forse sto esagerando, però sono davvero esaltato. Ho in serbo una grande sorpresa per Zack, una cosa che ho preparato da molto tempo, infatti quel maledetto mi ha quasi fatto prendere un colpo quando ha detto che non voleva venire. E' un secolo che ho organizzato tutto!"
I nostri adorati Syn e Zacky se ne vanno al mare, nonostante a quest'ultimo l'idea non piaccia granché. Che combineranno? E soprattutto, che ha in mente Syn?
[Synacky]
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Synyster Gates, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Summer Paradaise - Synacky Non conosco i personaggi citati, né intendo offenderli in qualsiasi modo (cioè dai, chi vorrebbe? D:) e blablabla, quelle cose lì. Buona lettura ;)
















Allora facciamo il punto della situazione, giusto per vedere se mi sono ricordato di prendere tutto: due asciugamani, panini e birre in abbondanza, crema solare protezione 30, il mio fidatissimo I-Pod da ascoltare sotto il sole, un pallone, ciabatte e costumi di ricambio.
Conto il tutto sulle dita e una volta finito storco il naso. Ieri sera prima di andare a dormire avevo contato che dovevo prendere nove cose, quindi me ne manca una, ma cosa può essere? Rimango a fissare tutto l'occorrente già sistemato nel bagagliaglio della mia adoratissima auto con espressione pensierosa.
Improvvisamente, vedo quasi una lampadina accendersi sopra la mia testa,  mi viene in mente che ho dimenticato di prendere l'ombrellone da usare durante le ore più calde. Chiudo il portabagagli e corro in casa, scendendo poi fino in cantina. Odio venire qui sotto, è così buio e umido, ma soprattutto, anche d'estate o quale sia la stagione, fa sempre freddo. E Dio solo sa quanto odio il freddo! Individuo l'oggetto delle mie ricerche e, più in fretta che posso, mi arrampico su di uno scaffale a piani per tirarlo giù, quasi ammazzandomi nel tentativo. Torno su a fatica e dopo varie prove e diverse imprecazioni riesco a far entrare anche l'ombrellone insieme a tutte le altre cose.
Chiudo il portellone soddisfatto e pronto a partire, ma di nuovo si ripresenta la sensazione che avevo avuto qualche minuto prima, ovvero quella di essermi scordato qualcos' altro.
Conto nuovamente tutto quello che ho preso e mi sembra che niente manchi all'appello eppure sono sicuro che qualcosa me lo sono dimenticato...
Mi batto una mano sulla fronte e quasi scoppio a ridere quando capisco cosa manca, o meglio chi manca.
Corro una seconda volta dentro casa, ma questa volta invece di scendere per lo scantinato prendo le scale che portano al piano di sopra e entro in camera. Faccio percorrere lo sguardo attraverso la stanza e mi blocco quando vedo nel letto matrimoniale al centro della camera le coperte rialzate, segno che qualcuno vi sta raggommitolato sotto. E ovviamente so di chi si tratta.
Sospiro esasperato, pronto all'ennesimo battibecco della giornata.
-Zack, si può sapere cosa ci fai ancora li sotto? Alza quel culo che dobbiamo partire!
Da sotto il groviglio di coperte sento provenire solo una serie di suoni e mormorii troppo incomprensibili per potergli attribuire un significato.
Sbuffo e sono pronto per partire di nuovo alla carica.
-Non è possibile che sei ancora a letto, è quasi mezzogiorno e avevi promesso che saresti venuto con me al mare perciò ora non voglio storie!- e detto così mi avvicino al letto e gli levo via di dosso le coperte. Lui di conseguenza si copre la testa con il cuscino e si raggommitola di più su sé stesso, alla ricerca del calore che gli davano le coperte dato che è praticamente solo con i boxer addosso.
Cioè, non ci credo! Gli ho detto che per le undici e mezzo saremmo dovuti partire per poter pranzare direttamente al mare e questo decerebrato se ne sta ancora mezzo nudo a letto! Incredibile, non si è neanche alzato per andare al bagno o niente, come l'ho lasciato ieri sera così è rimasto. Ok, forse la piccola differenza è che quando l'ho visto l'ultima volta ieri sera non indossava neanche i boxer, segno di una notte passata a fare tutto tranne che a dormire,  ma questi sono inutili dettagli che è bene che scacci immediatamente dalla mente dato che al solo pensiero ho già cominciato a pensare a niente di decisamente casto e puro. No, non devo pensarci. Sono arrabbiato e devo rimanere irremovibile. O si alza da questo letto e ce lo tiro fuori a forza.
-Zack, ti do l'ultima possibilità di alzarti da solo da li o non mi prenderò la responsabilità di quello che potrebbe succedere dopo- dico cercando di usare un tono minaccioso.
Nuovamente sento una serie di borbottii sconnessi provenire da sotto il cuscino.
-Non capisco un cazzo di quello che dici, se Vostra Grazia mi fa il favore di levarsi quel cuscino dalla faccia magari capisco- dico esasperato.
Zack si leva il cuscino dalla testa e mostra i suoi occhi assonnati. Nonostante mi senta arrabbiato non riesco a resistere a quell'espressione da cucciolo, con gli occhi lucidi e i capelli scompigliati che gli ricoprono la fronte, ma mi impongo di non cedere o sarà la fine.
-Lo sai che odio andare al mare, c'è troppo caldo, troppo sole, io odio il sole!- esclama come un bambino che fa i capricci.
Dopo avermi fatto l'immenso favore di parlare in maniera comprensibile, fa per rimettersi con la testa sotto il cuscino ma mi butto subito verso di lui sedendogli a fianco nel materasso e gli afferro una mano, mentre con l'altra gli strappo via il cuscino e lo lancio sul pavimento.
Lui mi guarda con un' espressione corrucciata e di nuovo devo sforzarmi per non scoppiargli a ridere in faccia, però 'sta volta uso un tono meno duro.
-Senti, hai promesso che saresti venuto almeno una volta al mare con me, una sola dannatissima volta, abbiamo sempre fatto tutto quello che volevi tu, ho anche guardato un milione di stupidissimi film horror, non potresti per una volta accontentarmi?
Lo vedo corrucciarsi ancora di più, però sembra  dall'espressione degli occhi che cominci ad arrendersi. 
Sbuffa sonoramente e pianta gli occhi sui miei.
-E va bene. Ma non costringermi  a stare sotto il sole o a fare qualche stupido bagno in quella schifosissima acqua piena di sale. Mi si irrita la pelle.
Faccio scorrere lo sguardo seguendo le linee del suo corpo coperto solo dai boxer bianchi, sulla sua pelle che, in effetti, come ben so, è morbida e chiara, ma allo stesso tempo sottile e delicata. Però non voglio arrendermi.
-Ma ho preso la crema a protezione 30, ho anche la 50 se vuoi...- cerco di ribattere, ma subito porta una mano davanti al mio viso e mi blocca.
-Niente sole, niente bagno- dice deciso.
-Ma allora che diamine ci andiamo a fare al mare? Tanto varrebbe rimanersene a casa!
- Sì, sono d'accordo, bell'idea, rimaniamo a casa.
Sbuffo per quella che dovrebbe essere la cinquantesima volta nell'arco di cinque minuti e cedo. Però che ragazzo cocciuto che ho!
-E va bene, va bene. Come vuoi tu.
-Niente sole, niente bagno- ripete -promesso?
-Promesso.
Mi studia attentamente per qualche secondo e poi sembra convincersi.
-Ok. Ma questa è la prima e l'ultima volta!- mette bene in chiaro.
-Sissignore- ribatto e gli lascio un leggero bacio sulle labbra, prima che si alzi e vada a mettersi costume e vestiti.
Me ne esco sghignazzando. Zack non si è accorto che mentre gli promettevo il "niente sole e niente bagno" avevo le dita incrociate dietro la schiena.


La giornata è perfetta, non c'è una nuvola e l'aria è talemente limpida che se strizzo gli occhi oltre la linea del mare riesco a vedere l'Asia dall'altro lato dell'oceano. Ok, forse sto esagerando, però sono davvero esaltato. Ho in serbo una grande sorpresa per Zack, una cosa che ho preparato da molto tempo, infatti quel maledetto mi ha quasi fatto prendere un colpo quando ha detto che non voleva venire. E' un secolo che ho organizzato tutto!
Finalmente siamo in viaggio in macchina, i finestrini sono completamente abbassati e mi godo l'aria che riempe la macchina. L'odore salmastro proveniente dall'oceano mi solletica le narici e mi riporta alla mente tanti ricordi, soprattutto d'infanzia. Abitavo da queste parti quando ero bambino. Anche vicino  a casa nostra abbiamo il mare, ma questa volta voglio portare Zack in un posto speciale. Ci vado spesso là, soprattutto perché è una spiaggia sconosciuta e solitamente non c'è mai nessuno.
Per arrivare impieghiamo almeno un'ora, che Zack ha passato con il gomito appoggiato al finestrino a guardare di fuori con gli occhi coperti dagli occhiali da sole e deciso a ignorarmi.
Quanto la fa lunga, lo sto portando al mare  e ha la faccia di uno che sta per essere portato a un'esecuzione!
Per il momento decido di lasciarlo stare, tanto ormai, dopo anni e anni, ho capito che quando è di umore nero è meglio lasciarlo stare e presto o tardi sbollirà.
L'auto viaggia ad alta velocità sulla strada polverosa, limitata da un lato dalle colline rocciose, mentre dall'altro c'è l'oceano. Non riesco a far a meno di domandarmi come faccia quest essere che mi siede accanto ad odiare una cosa così fantastica come il mare. Prima o poi gli farò fare una visita al cervello, è molto probabile che qualche ingranaggio non funzioni come deve la dentro.
Comunque, nonostante passiamo tutto il viaggio in silenzio non riesco a far a meno di sorridere. Sarà una bella giornata.
Una volta arrivati parcheggio proprio al limitare della sabbia e calo giù, mentre Zack se ne sta fermo ancora seduto. Bene, vuole ignorarmi? Lo ignorerò anche io, anche se questo vuol dire che sto scaricando tutta la roba da solo e la sto portando in spiaggia, mentre quel disgraziato decerebrato che non è altro se ne sta ancora seduto a guardarmi sgobbare anche al posto suo. Se non fosse che amo quel cretino più di qualsiasi altro essere vivente su questa terra lo avrei già mandato a fanculo da un pezzo. Invece sono qui, già grondante di sudore a cercare il posto migliore dove appostarci, con così tanta roba fra le mani che credo che prima o poi crollerà giù tutto.
Oltre ogni aspettativa riesco a raggiungere il posto che più mi aggrada, anche perché come previsto la spiaggia è deserta, e pianto l'ombrellone, sistemo gli asciugamani e metto tutto il resto sotto l'ombra. Mi piace questo posto: la spiaggia è piccola, ma è praticamente solo per noi e gli scogli continuano fino a invadere il lato più estremo della spiaggia, tramutandosi in alte rocce e creando zone d'ombra.
Mi passo un braccio sulla fronte per asciugare il sudore e mi volto poi verso la macchina. Il signorino si è finalmente deciso a scendere dalla macchina e se ne sta li a fianco a braccia incrociate. Probabilmente l'unico motivo che lo ha spinto a uscire dall'auto è che si stava cuocendo lì dentro. Infatti prima di uscire ho accuratamente tirato su tutti i finestrini e chiuso ogni possibile passaggio per l'aria.
Rimaniamo per un po' a fissarci da lontano ma nessuno dei due sembra deciso a fare qualcosa.
Ho capito. Se non faccio io il primo passo quello ci sta tutta la giornata li in piedi.
Lo raggiungo sfoggiando il mio miglior sguardo da cucciolo indifeso e gli porgo una mano senza dire una parola, sperando che si addolcisca un po'.
Invece quell'infido bastardo mi ignora totalmente e mi sorpassa dirigendosi verso l'ombrellone con quella sua aria da prima donna con il ciclo.
Mi armo di pazienza, cosa che ho imparato a fare nel corso degli anni, e  lo raggiungo sotto l'ombrellone, dove siede bello comodo sopra l'asciugamano con tutti  i  vestiti ancora addosso.
Alzo le spalle noncurante e mi levo la maglietta, gustandomi immediatamente il calore del sole sulla pelle, rimanendo con i pantaloncini del costume.
-Hai intenzione di rimanere vestito tutto il tempo?- chiedo scettico, mente mi spalmo la crema protettiva sulle braccia tatuate.
-Hai intenzione di chiedermi cosa ho intenzione di fare per  tutto il giorno?- ribatte lui fissando l'oceano di fronte a lui.
Rido dentro di me e scuoto la testa -come vuoi. Non ho bisogno di dirti di spogliarti, tanto fra un po' sentirai così caldo che lo farai da solo.
Mi guarda con espressione di sfida e emette un suono che dovrebbe essere qualcosa di simile a uno "tsk", per poi voltarsi nuovamente.
Sì sì, piccolo Zacky, fai il superiore, vedremo fra dieci minuti quando ti starai sciogliendo!
E come previsto qualche minuto dopo, mentre io finisco di mettermi la crema su tutto il corpo, lo vedo cominciare ad agitarsi e tirarsi giù il colletto della maglia.
-Hai caldo, amore?- chiedo innocentemente, gustandomi a pieno la sua espressione. Sembra in procinto di svenire.
-No, però credo che mi toglierò questa fottuta maglietta. Mi sta stretta- dice levandosi finalmente quell'indumento inutile, deciso a non darmela vinta neanche una volta.
Ridacchio sotto i baffi cercando di non farmi vedere. Brian 1 - Zacky 0. E il punteggio non potrà far altro che salire!
Una volta finito di sistemarmi, prendo il mio asciugamano e mi ci sdraio sopra. Finalmente mi posso rilassare.
Mi porto il polso vicino al viso per leggere l'ora nel mio orologio nuovo di zecca. E' già l'una e tre quarti. Mi chiedo come mai Zack non abbia già cominciato a chiedere il cibo, visto che quando siamo a casa mangia dieci volte al giorno. Magari mangiare qualcosa lo tirerà un po' su di morale.
Mi alzo dall'asciugamano e vado verso la borsa-frigo che ho portato e ne tiro fuori due panini con la carne, porgendone uno  a Zack.
-Che ne dici di mangiare ora? Sono quasi le due e ti ho fatto i panini con la carne e i pomodori.
Zack mi guarda cercando di fingere indifferenza, ma quelli che ho preparato sono i suoi panini preferiti, perciò non può far altro che afferrarne uno e addentarlo subito.
Mentre mangia il mio sguardo percorre il suo corpo e mi cade fino alla sua pancetta. Per quello che mangia dovrebbe essere delle dimensioni di una foca monaca, eppure è in carne, ma per niente grasso. E poi io adoro la sua pancetta, mi piace affondarci le mani, non mi importa che non abbia un fisico da palestrato, ai miei occhi lui è perfetto.
Zack si accorge che lo sto guardando intensamente e abbassa lo sguardo, mentre le sue guance si colorano leggermente di rosso e non di certo per il caldo. E' veramente pazzesco come ancora si imbarazzi quando nota che lo guardo. So che lui pensa di avere molti chili di troppo e spesso si innervosisce quando qualcuno lo fissa. Eppure a me lo lascia fare. Magari distoglie lo sguardo e arrosisce, ma non sembra dargli fastidio. E' in questi momenti apparentemente insignificanti che riesco a sentire fino in fondo quanto io sia irrimediabilmente innamorato di lui.
Prendo anche io il mio panino e mi siedo accanto a lui, che mi fa spazio sul suo asciugamano. Mangiamo fianco a fianco, con gli sguardi puntanti sul mare e dopo un po' appoggia la testa sulla mia spalla, continuando a mordicchiare svogliatamente il suo panino.
Una volta finito mi alzo di scatto in piedi, facendogli quasi prendere un colpo e mi pianto di fronte a lui.
-Andiamo a farci un bagnetto?- chiedo porgendogli le mani come invito ad aiutarlo ad alzarsi, cosa che lui ovviamente ignora.
-Mi prendi in giro? Prima cosa mi pare che eravamo più che d'accordo sul fatto che non avrei fatto nessunissimo bagno, seconda cosa abbiamo appena mangiato e non ci tengo a farmi venire un' indigestione e affogare, grazie!- dice tutto d'un fiato per poi stendersi sull'asciugamano, voltandosi di lato e dandomi così la schiena.
-Guarda che la digestione inizia dopo mezz'ora, perciò se entriamo in acqua e ci abituiamo non succede proprio un bel niente- cerco di convincerlo, ignorando completamente il fatto che gli avevo promesso che non lo avrei obbligato  a fare il bagno. Ma in fondo avevo incrociato le dita, no?
-Da quando in qua sei diventato un esperto di queste cose?- chiede scettico.
-Non c'è bisogno di essere esperti, lo sanno tutti. E dai, Zacky! Senti quanto è caldo, entriamo in acqua e ci rinfreschiamo un po'- tento nuovamente.
-Te lo scordi- dice continuando a darmi le spalle.
Ok, come vuole. Se non viene con le buone dovrò per forza usare le cattive maniere.
Mi basta un passo per raggiungerlo e  lo prendo di peso, tirandolo su in piedi e caricandomelo su una spalla. Faccio tutto talmente veloce che Zack non fa in tempo a reagire. Gli occhiali da sole cadono sulla sabbia e lui comincia a scalciare e a dimenerarsi per farsi mettere a terra.
-Mettemi giù, Brian! Non ci vengo a fare il bagno, lasciami, giuro che te la faccio pagare!
Io scoppio a ridere e ovviamente non lo accontento dirigendomi a passo spedito verso l'acqua, non riuscendo a smettere di ridere.
Fortuna che  ho un sacco di anni di palestra alle spalle, in quanto Zack non è quello che definirei un peso piuma, in più il fatto che continui a dimenarsi come un'anguilla non mi facilita il compito. Però sono abbastanza determinato a riuscire a sopportare il suo peso, e con un po' di fatica riesco a raggiungere la riva.
Faccio i primi passi dentro l'acqua. In questa zona è molto alta e già a tre o quattro metri non si tocca più.  Ormai sono dentro, con l'acqua fino  a metà polpacci.
-Ti conviene smettere di agitarti così tanto o finirai per cadere in acqua- lo ammonisco, ridendo.
-Tanto mi ci butti lo stesso!
-E se invece volessi essere clemente e metterti giù senza buttarti in acqua?
-Ti conosco da dieci anni, non sei mai stato clemente- dice Zack a testa in giù e in effetti non ha tutti i torti.
-Bè, in ogni caso se continui così in acqua ci finisci, quindi non hai niente da perdere.
Zack sbuffa sonoramente e mi assesta un ultimo calcio su un fianco che, devo ammettere, ho sentito abbastanza bene, poi smette di agitarsi.
-Ti sei calmato?- chiedo innocentemente.
-Sì, e ora mettimi giù.
-Come promesso.
Lo afferro per il busto e me lo tiro giù dalla spalla, tenendolo però sempre in braccio, gli stomaci a contatto. Mi stringe i ginocchi attorno i fianchi come se cercasse di tenere su le gambe per non bagnarsi neanche le punte dei piedi, che sono però immerse nell'acqua. Una volta arrivato all'altezza degli occhi mi guarda furente, mentre io lo guardo divertito.
Tenta di scendere ma io lo tengo stretto deciso a non lasciarlo.
-Non mi piace quella faccia, che hai intenzione di fare? Avevi detto che mi lasciavi in pace se la smettevo di agitarmi- dice cercando nuovamente di liberarsi della mia presa.
Ovviamente neanche questa volta lo lascio andare e faccio un passo indietro, dove l'acqua diventa sempre più alta e Zack mi guarda allarmato.
-Lasciami- intima, sbarrando gli occhi.
-No, no- lo canzono io scuotendo la testa. Diamine se mi sto divertendo!
Zack sembra sempre andare più nel panico e sembra quasi che si stia per agitare nuovamente. Quindi decido di agire subito.
Faccio altri tre passi indietro sino a che non ho l'acqua fino alla pancia, mentre Zack cerca di arrampicarsi su di me, mentre l'acqua gli arriva ormai  ai ginocchi.
-Pendi un bel respiro Zacky- lo avverto, mentre a mia volta prendo una grande boccata d'aria.
Lui mi guarda allarmato -Cosa? Che diamine vuoi fare?!
Fa appena in tempo a terminare la domanda che faccio un ulteriore passo all'indietro, poi mi piego sulle ginocchia e vado sott'acqua portando Zack giù con me.
Lo sento divincolarsi e agitarsi e mi impongo di non ridere solo perché in caso finirei per riempirmi i polmoni d'acqua. Lo lascio andare e lui spinge con le gambe per tornare in superfice. Io mi godo l'acqua fresca ancora per un paio di secondi e emergo anche io.
La prima cosa che sento non appena tiro la testa fuori dall'acqua è Zack che tossicchia e subito mi punta un dito addosso, ma non riesce a parlare. Io finalmente riesco a dare libero sfogo alle risate represse, che non riesco a controllare neanche quando Zack mi guarda con sguardo omicida.
-Sei solo un grandissimo figlio di puttana!- mi urla quando riesce finalmente a riprendere fiato, con il risultato che mi metto a ridere ancora più forte.
Riesco a intuire che vuole farmela pagare ma la sua repulsione per l'acqua salata lo costringe a desiderare di voler tornare a riva come priorità principale.
Lo guardo andarsene tutto incazzato verso l'asciugamano e stendersi all'ombra, e da li, non muoversi più.
Ammetto di essere stato veramente bastardo, ma direi che in passato ce ne siamo fatte di peggio e se siamo ancora entrambi vivi e con tutte le ossa al loro posto credo che neanche sta volta finirà per ammazzarmi, anche se sicuramente il suo istinto glielo sta suggerendo. Per questo decido di lasciarlo stare per un po' e rimanere altri cinque minuti a mollo.
Solo che si sta talmente bene che i cinque minuti sono diventati prima dieci, venti poi trenta e alla fine sono rimasto un'ora al fresco, senza avere il coraggio di uscire. Infondo è il primo bagno della stagione dovrò pur godermelo un po', no?
Quando vedo che nelle mani cominciano a comparire le prime grinze di quando stai troppo dentro l'acqua decido di uscire. Mi da troppo fastidio avere le mani grinzose.
Vado cauto fino all'asciugamano e do un'occhiata a Zack che se ne sta a pancia in giù, ma con il viso dalla parte opposta alla mia. Sembra stia dormendo.
Tiro fuori l'orologio dalla borsa e vedo che sono le tre e mezzo. Dai non può dormire alle tre e mezzo, si è pure svegliato a mezzogiorno!
Vado verso di lui e lo scuoto per la spalla nel tentativo di svegliarlo. Dopo qualche minuto apre finalmente gli occhi.
-Dio, Brian, lasciami in pace!
-Pensavo solo che forse volevi venire un po' sotto il sole. Ormai sono le tre e mezzo, non scotta più così tanto.
-Ma tu sei tipo bacato o cosa? Io non ci vengo  sotto il sole, passi pure il bagno che neanche volevo fare, ma sotto al sole non.ci.vengo!- dice, soffermandosi sulle ultime tre  parole.
-Io invece penso proprio che ci vieni- dico e afferro il suo asciugamano e lo sposto sotto il sole direttamente con lui sopra.
Penso che se entro oggi non cerca di uccidermi vuol dire che deve amarmi davvero.
-Parlo forse un'altra lingua?- mi chiede, parlando come si parlerebbe con un bambino o con qualcuno molto stupido.
-Eddai, stai qui al sole con me.
E così dicendo, mi sdraio vicino a lui e lo attiro a me, prendendolo da dietro per i fianchi. Appoggio la testa sulla sua schiena, che si bagna per via dei miei capelli ancora sgocciolanti, e stranamente lui, a parte sbuffare,  non fa resistenza. Non mi faccio tante domande e prendo a passare la mano sulla sua pancia morbida, accarezzandolo lentamente, cosa che faccio spesso. Mi piace farlo, mi rilassa.
Comprendo qual'è il motivo per cui non ha fatto storie a stare sotto il sole, quando, qualche minuto dopo, sento il suo respiro farsi sempre più lento e profondo, e capisco che si è addormentato. Ma come si fa a dormire così tanto?
Anche se effettivamente sta notte non abbiamo dormito granché impegnati com'eravamo a fare... altro e mi accorgo di avere un po' di sonno anche io.
Mi accoccolò ancora più vicino alla schiena di Zack e mi lascio cullare da pensieri che piano piano si mischiano a sogni, e mi addormento nel giro di pochi minuti.
Cado in un sonno pieno di sogni confusi che si mescolano fra di loro, un sonno abbastanza leggero, infatti dopo poco mi sveglio.
Apro un occhio e vedo che Zack non è più vicino a me, ma è tornato sotto l'ombrellone. Bé, affari suoi se non vuole abbronzarsi per niente, io comunque sento gli occhi troppo pesanti per poterlo riportare al sole.
Dopo non so quanto, apro di nuovo gli occhi e questa volta devo essermi addormentato per bene e anche per molto tempo, perché il sole ora è in una posizione totalmente diversa, si trova sopra il mare, dove poi tramonterà.
Tento di alzarmi e subito noto che qualcosa non va. Appena ho provato a spostare il braccio ho sentito come qualcosa di pungente all'altezza della spalla. Rotolo su me stesso di centottanta gradi  e non appena la mia schiena tocca l'asciguamano urlo per il dolore improvviso, tanto che Zack, steso sull'asciugamano sotto l'ombrellone a pochi metri, si sveglia di scatto e si volta verso di me.
-Brian che succede?- chiede preoccupato.
Io, ancora frastornato, non rispondo, soprattutto perché non ho idea di quello che succede.
Vedo Zack mettersi a sedere e chinare il capo di lato mentre mi squadra. Poi scoppia a ridere.
Io giuro che non ci sto capendo un cazzo, che diamine succede.
-Cos'hai da ridere?
Lui non accenna a smettere, anzi si porta una mano alla pancia, nel tentativo di darsi una controllata -Ti sta proprio bene!
-Cosa mi sta bene? Parla Zack!
Finalmente riesce a darsi una controllata e si avvicina a me, mettendomi una mano sulla spalla e facendomi urlare -credo che tu ti sia preso una bella scottatura per il troppo sole!
Lo guardo orripilato, sperando che stia scherzando.
Mi porto un braccio di fronte al viso e in effetti noto che è rosso. Ma non quei rossi chiari, sbiaditi, ma più rosso peperone, rosso Ketchup, rosso fuoco!
-Ahio- piagnucolo tastandomi il braccio e sentendolo subito scottare -e tu che diamine ridi ancora?
-E' che ho ottenuto la mia vendetta senza fare assolutamente niente- risponde lui soddisfatto -così la prossima volta ci pensi due volte prima di trascinarmi al mare- dice, ma il suo tono più che canzonatorio ora sembra essersi addolcito-
Si avvicina verso la borsa e ne tira fuori un tubetto arancione.
-Vieni qui- dice mentre spreme il tubetto da cui esce una crema-gel trasparente -dato che ho la pelle irritabile ho portato una crema per le scottature.
Mi avvicino a lui e ringrazio ogni Dio in cielo, in terra e nell'universo per aver fatto si che Zack abbia la pelle delicata e abbia portato quella benedetta crema!
Mi siedo davanti a Zack dandogli le spalle e lui comincia a mettermi la crema sulla schiena. Chiudo gli occhi quando la sento venire a contatto con la pelle. La crema sembra gelata e sento subito un immediato sollievo.
Zack continua a muovere, in modo deciso ma non forte, le mani facendo diffondere la crema, poi si ferma un attimo  e appoggia le labbra sulla mia spalla destra.
Le sue labbra a contrasto con la mia pelle bollente sembrano fresche e morbide.
-Non saresti dovuto stare tutto quel tempo sotto il sole, è la prima volta che veniamo al mare quest'anno, hai rischiato di prenderti un'insolazione.
-Non escludo che mi verrà- dico depresso. L'estate è appena iniziata, l'unica cosa che non voglio è starmene a casa con la febbre!
Zack ridacchia e riprende a spalmarmi la crema. Una volta finito mi rimetto la maglietta, mi stendo appoggiando la testa sulle sue gambe e rimaniamo a chiacchierare. Dopo tutto il delirio della giornata ora mi sembra di essere in paradiso. Zack mi accarezza i capelli e ogni tanto mi chiede come vanno le bruciature. Dopo averlo torturato per l'intera giornata si preoccupa ancora per me. Certe volte mi chiedo cos'ho fatto per meritarmi uno come lui al mio fianco.
Il sole pian piano comincia a calare e la sua luce a farsi meno abbagliante, fino a diventare color arancione. Improvvisamente mi ricordo che dovevo fare una cosa. Quasi mi dimenticavo!
Dopo esser rimasti un po' in silenzio mi alzo di scatto dalle ginocchia di Zack, che mi guarda stranito.
Gli porgo la mano per invitarlo ad alzarsi e questa volta l'afferra.
-Non avrai intenzione di buttarmi di nuovo in acqua?- chiede sospettoso.
Io mi metto a ridere di gusto.
-No, no. Questo è molto meglio- gli dico e lui si lascia aiutare ad alzarsi -Aspettami un attimo, torno subito.
Detto ciò lo lascio li in mezzo alla spiaggia e io corro verso la macchina, con il cuore improvvisamente a mille.
Apro il cruscotto dell'auto e ne tiro fuori una scatoletta blu. La guardo e per un attimo rimango li con il cuore in gola, a domandarmi se sono veramente deciso a farlo, poi mando a fanculo tutto. Certo che sono deciso.
Nascondo la scatolina dietro alla schiena e corro di nuovo verso Zack, scorgendolo già da lontano in piedi in mezzo alla sabbia. E' rimasto esattamente dove l'avevo lasciato, lì sotto al sole che diffonde una luce arancione su tutta la spiaggia, pronto a sparire dietro l'orizzonte. Anche questo amo di lui. Che è sempre li, che anche quando ho avuto la peggiore delle giornate posso sempre tornare da lui e lasciarmi alle spalle tutto il resto. Solo io e lui. E voglio che sia così per il resto delle nostre vite.
-Che cos'hai li dietro?- chiede lui incuriosito riportandomi alla realtà.
Ho la gola secca e sto sudando ma lo devo fare.
-E' una cosa per te- e senza dargli il tempo di chiedere altro tiro fuori la scatoletta e, da come sbarra gli occhi e sbianca, capisco che ha capito subito.
Gli do una decina di secondi per riprendersi dallo shock e riprendo a parlare.
-Zacky... lo sai che io non sono bravo con questo genere di cose che comprendono i sentimenti e cose così... però credo anche  che tu ormai sappia che ti amo, davvero. Che lo so che spesso sono un rompicoglioni e ti faccio sempre incazzare, ma a differenza degli altri che dopo un po' si stufano tu ci sei sempre e io vorrei che continuasse ad essere così per sempre- detto questo apro la scatoletta e subito fa capolino un anellino d'oro bianco, semplice senza tanti fronzoli o stronzate varie- perciò se tu vorresti continuare a essere l'uomo della mia vita per il resto dei nostri giorni puoi prendere l'anello e metterltelo al dito, se no gettalo in mare, o facci quello che vuoi. P-però, ecco... preferirei che lo tenessi- dico, cominciando a imbalbettarmi. Abbasso lo sguardo, arrossisco. Non sono fatto per queste cose, mi sento stupido, d'un tratto mi sento come se volessi chiudere quella dannata scatoletta e correre via.
Forse stavo quasi per farlo, ma non posso più fare una mossa perché Zack mi si è praticamente gettato addosso.
Ignoro il dolore lancinante della pelle scottata che viene urtata e lo stringo  più forte che posso.
-Lo prendo per un sì?- dico decisamente sollevato, ricominciando a respirare regolarmente.
Per risposta Zack  mi prende il viso fra le mani e mi bacia con forza.
Si stacca leggermente e mi soffia un "ti amo" sulle labbra.
Direi che questo è decisamente un sì.










Piccolo delirio delle 2:20 di notte ò.ò
Dopo aver passato tutta la giornata a studiare desiderando invece di starmene sdraiata al mare ne è poi uscita fuori questa cosa. Che poi io volevo andare al mare e oggi pioveva(??). Vabbè, insomma. Se non si è capito ho voglia d'estate e di mare u.u
Diciamo che ho sfruttato il fatto che, se non erro, a Zacky davvero non piace il sole, ma che poi non gli piaccia neanche andare al mare proprio non lo so o.o 
Detto ciò, non ho altro da dire :'D Le Note D'Autore più corte nella storia delle Note D'Autore (?)
Spero che questa OS non vi abbia fatto schifo -e di sconseguenza, perciò, perdere tempo- e ringrazio chiunque abbia letto! ^^
Ora me ne vado a nanna che domani ho l'Uni fino alle otto di sera. (Aiuto ç___ç)
A tutti un abbraccione stritolante, ma dato con amore (?)
A presto :')

Josie

   
 
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