Ecco il seguito della one shot I pensieri di un innocente.
Harry si trovava nella sua cameretta a Privet Drive da ormai
due settimane. I Dursley erano un po’ cambiati nei suoi confronti, erano più
gentili e non lo obbligavano a fare niente che non volesse.
In quei quindici giorni aveva sentito spesso Ron e Hermione.
La seconda più pratica dei metodi babbani chiamava per telefono l’amico ogni
due giorni. Trovandosi già alla Tana, anche Ron, non senza difficoltà,
partecipava alle conversazioni. L’argomento Silente – Piton era tabù. Parlavano
degli Horcrux ma non nominavano mai i due nomi. La ferita nel cuore di Harry
era ancora troppo fresca.
Era ora di cena e Harry decise di scendere, trovò tutta la
famiglia già seduta a tavola. Si sedette e iniziò a mangiare quello che sua zia
aveva cucinato. In pratica niente. A causa della dieta di Dudley anche il resto
della famiglia doveva mangiare poco e quella sera la cena era composta di:
insalata con pomodori e carote. Harry mangiò la sua porzione senza parlare,
mentre stava per alzarsi suo zio parlò: “Harry, dobbiamo parlare, scendi in
salotto tra mezz’ora”
“Va bene zio”
Mezz’ora dopo Harry si ritrovò seduto sulla poltrona in
soggiorno pronto ad una discussione con gli zii.
“Harry” comincio Vernon “In questi quindici giorni sei
sembrato assente e distratto in tutto, vuoi spiegarci perché?”
Con voce piatta “È morto Silente. La persona che è venuta a
prendermi l’estate scorsa”
“come morto?” chiese con tono impaurito Petunia
“È stato ucciso da un mangiamorte alla fine della scuola”
“Come hanno fatto? Da quanto sapevo era il più grande mago
del mondo” continuò Petunia
“Ci hanno bloccato sulla torre, lui per salvarmi la vita mi
ha immobilizzato ed è rimasto senza bacchetta, un mangiamorte è arrivato e
l’ha ucciso”
“Tu hai visto tutto?”
“Si, ho visto tutto”
“Forse non mi crederai” iniziò Petunia “Posso però,
immaginare come ti senti, non è piacevole vedere una persona morire”
“se fosse la prima forse mi avrebbe fatto senso, non essendo
la prima persone che vedo morire non faccio caso al fatto del cadavere ma più
alla persona che rappresentava per me”
Harry era incredulo, stava parlando della sua vita con i suoi
zii.
“Harry, chi hai visto morire?” chiese in un sussurro Petunia
“un mio compagno di scuola, il mio padrino e Silente”
“Com’è possibile alla tua età sopportare cosi tante cose?”
chiese Petunia in lacrime
“”mi sono abituato”
“Oh Harry, mi dispiace di non esserti stata vicino in questi
anni. Mi sono comportata da stupida, avevo tanta paura. Assomigli tanto a Lily,
hai gli stessi occhi.”
“Ormai è inutile piangere. Quello che è successo non si può
cambiare. Tra quindici giorni me ne andrò e non so se ci vedremo ancora. Forse
non sopravvivrò neanche fino al mio prossimo compleanno”
“Perché?”
“Devo uccidere colui che ha ucciso i miei genitori. Solo io
posso ucciderlo. E nel farlo potrei anche morire”
“Harry, devi vivere, hai ancora tanti anni davanti a te.
Cerca di vincere” disse Petunia “Immagino che vorrai delle risposte, se posso
lo farò”
“Sai dove sono le tombe dei miei genitori? E la loro casa?”
“La loro casa è nel villaggio magico di Godric’s Hollow. Si
trova a nord di Londra, è un piccolo paesino. Li troverai la loro casa. So che
è stata rimessa apposto ma è disabitata. La casa è tua perciò se vorrai, potrai
vivere là. Le tombe si trovano nel cimitero del villaggio. Aspetta un attimo,
vado a prendere delle cose che ti potranno servire.”. Pochi istanti dopo tornò
trascinando un baule.
“Cos’è zia?”
“Sono le cose di tua madre e tuo padre. Cose che non sarebbe
stato opportuno lasciare là” detto questo la donna cominciò a tirare fuori gli
effetti personali della sorella e il marito. C’erano tante cose tra cui due
mazzi di chiavi e una scatolina in velluto blu.
“Queste sono le chiavi di casa tua e la chiave della cripta
dove sono sepolti. Qui c’è l’anello che tuo padre diede a Lily, volevano che lo
avessi tu, dovrai darlo alla tua fidanzata”
“Grazie Zia, Grazie Zio Vernon, ora vorrei salire in camera
per dare un’occhiata al baule e scrivere ai miei amici”
“Chiamali, è meglio” disse Vernon
Harry non ci credeva, stava ottenendo comprensione dagli zii
pochi giorni prima di partire. Portò di sopra il baule e poi scese a
telefonare. Compose il numero della tana e attese. Dopo alcuni squilli una voce
femminile rispose, Ginny. Il moretto sentì la solita sensazione nell’ascoltare
la voce di lei.
“Pronto, casa Weasley”
“Ciao Ginny, sono Harry”
“Ciao Harry, dimmi” la ragazza sperava di poter parlare un
po’ con lui
“Mi passi Hermione?” chiese il moretto cercando di essere
freddo con lei
“Te la passo, ciao”
Pochi istanti dopo Hermione arrivò al telefono:
“Ciao Harry, come stai?” e senza dargli il tempo di ribattere
continuò “perché non vuoi parlare con lei?”
“Perché non voglio metterla in pericolo, lo sai, non
ricominciare. Ho chiamato per altri motivi, ho parlato coni miei zii questa
sera e mi sono state consegnate le chiavi della casa dei miei genitori”
“magnifico. Ora abbiamo un punto di partenza. Senti Harry, se
sei d’accordo domani il signor Weasley ti viene a prendere perché tra pochi
giorni c’è il matrimonio di Bill”
“Domani? A che ora?”
“Nel pomeriggio. Harry ti prego, stai attento. Lupin si è
accorto che la casa è sorvegliata dai mangiamorte”
“Hermione, di al signor Weasley di non venire. Mi
smaterializzo tra dieci minuti con i bagagli”
“No Harry, può essere
pericoloso”
“Stai tranquilla, chiedi al signor Weasley per sicurezza”
“Aspetta un attimo”
La ragazza tornò pochi minuti dopo dicendo ad Harry che
l’aspettavano entro mezz’ora alla Tana. Lui la salutò con la promessa che sarebbe
arrivato subito. Andò a fare i bagagli, salutò gli zii e con un Crack lasciò
per sempre Privet Drive.
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