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Autore: _LostinLove    07/05/2012    3 recensioni
Eccoci, Marta è riuscita a rivivere di nuovo il sogno con le sue due migliori amiche: sta tornando a milano, reincontrerà i One Direction e avrà a che fare con questioni d'amore.
[è la seconda storia di una serie] :3
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sognare Con Voi A Milano E' Più Facile'
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Eccomi, ciao a tutti. Sono sempre io, Marta. Sempre con quella band impressa nel cuore, e quelle due mongole di amiche che mi tartassano. Ecco, diciamo semplicemente che Marta (cioè io, LOL) è tornata a milano, anzi sta partendo. Beh, lei deve tornarci con il coro in cui si è iscritta all'inizio della scuola sotto consiglio di Nicole. Anche lei fa' parte di un coro e magia delle magie *rullo di tamburi* per l'inizio dell'estate devono fare un concerto assieme. e chissà come mai sarà proprio Nicole a ospitare la nostra protagonista a casa sua. Casualmente nello stesso periodo i One Direction torneranno per un Meet e Marta potrà di nuovo incontrarli, sempre con Morg e Nic. Non voglio dirvi tutto, ma tanto scoprirete gran parte già dal primo capitolo. Volevo solo rendervi le cose più .. si può dire difficili? beh, forse non in questo caso, ma vi voglio solo preannunciare che marta durante la vacanza dovrà riuscire a "salvarsi la pelle" per una ragione che l'ha un po' scombussolata.. siete curiose? beh, la soluzione è in questo capitolo. se siete sveglie ( e non addormentate sulla tastiera) ci arriverte subito! LOOL
buona lettura cari! :3

"Cosa ti succede Marta?", mi chiese Andrea sedendosi affianco a me. lo guardai mentre si toglieva lo zaino dalle spalle. mi guardò negli occhi e mi sorrise.
"perchè? sono brutta?", chiesi sconvolta.
"no, per nulla. ero solo curioso.", sussurrò prendendomi la mano e giocherellando con l'anello che portavo al dito. guardai le sue dita veloci che sfioravano la mia pelle.
"beh, in realtà sono felicissima.", dissi sistemandomi i capelli dietro l'orecchio. incominciai a tremare dalla felicità. ma dovevo aspettare il bus per tornare a casa, e sembrava ci mettese secoli ad arrivare.
"e come mai?"
"beh, stasera parto per milano."
"con il treno come l'altr'anno?", mi chiese e i nostri sguardi si incorociarono di nuovo. e i ricordi mi balzarono alla mente. l'eccitazione di quando ero arrivata in stazione. l'abbraccio caldo di nicole, e poi le lacrime con morgana. il giro a milano, le compere, il gelato, le risate. e poi mauro, la famiglia delle due beduine, il cane di nicole. e il concerto, quando siamo salite sul palco, le foto, gli autografi, i ricordi. e poi zayn che mi diceva che mi aamva. e le altre lacrime quando ci eravamo dovute lasciare, e il loro ultimo regalo: quel braccialetto con scritto "Easy Dreams". scossì la testa e mi guardai il polso, dove era ancora lì. quel bellissimo braccialetto multicolore che faceva sempre sorridere.
"no, vado coll'aereo."
"ah sì? e come mai?", mi chiese sorridendomi. il vento sferzò sui nostri visi e scoppiammo a ridere. in realtà stavamo ridendo per nulla, solo mi piaceva la sensazione di noi due che parlavamo normalmente. non lo facevamo spesso, e quando succedeva era magnifico.
"vado col coro. ti ricordi che ci sono entrata a inizio scuola? ecco, ora dobbiamo fare una specie di unione di canto. bon, una cosa così e .. dobbiamo farlo con un coro di milano. e andrò a dormire a casa di una delle coriste e starò là per una settimana.", dissi quando mi lasciò la mano. lasciai scivolare la mia sacca per terra e accavallai le gambe, com'ero solita fare quando ero agitata.
"ma oggi è l'ultimo giorno di scuola."; disse quasi lamentandosi.
"lo so, ma tanto dopo di oggi non ci vedremo più, no?"
"ma se volessi chiamarti?", mi chiese.
"lo puoi fare, andrea. sempre."; dissi e lui mi strinse le mani.
"devi proprio partire?", mi guardò con quei grandisismi occhi verdi. e la luce del pomeriggio li faceva ancora più chiari e splendenti.
"andrea, è il mio sogno."
"l'hai già vissuto.", disse si avvicinò a me.
"voglio riviverlo.", sussurrai.
"non ti è bastato una volta?"
"quando ami qualcosa, ne vuoi solo una parte o tutto?", chiesi.
"ma marta .. mi mancherai."; disse poi abbassando lo sguardo, arrendendosi alla cosa.
"andrea, sei un ragazzo fantastico. sei il migliore compagno di classe che una persona possa mai desiderare. e ora sono in seconda superiore, e voglio godermi la vita. è vero: sono già andata a milano ma rivedere morgana e nicole .. è tutto troppo allettante. e poi lo sai, no? i one direction faranno un meet proprio fra cinque giorni. non me lo posso perdere."
"e se riuscissi a convincerti a restare?", chiese con un barlume di speranza negli occhi. feci un sorriso.
"non dirmi nulla, ti prego. perchè ho paura che riusciresti a farmi rimanere. e io voglio partire, più di qualunque altra cosa: io voglio partire di nuovo per milano. voglio seguire di nuovo i miei sogni. voglio che avverirono ancora una volta. voglio sentire l'abbraccio e i baci di nicole e morgana. e le loro voci non da dietro un telefono. voglio vederle, e non da skype. voglio sentirmi a casa ancora una volta."
"casa è dove il tuo cuore si trova, lo sai?", chiese.
"ho lasciato il mio cuore a milano, andrea.", sussurrai.
"ne sei sicura?", chiese ancora.
"sì, l'ho lasciato nelle mani delle mie due migliori amiche. nessuno riuscirà mai a strapparglielo di mano.", dissi e mi sfiorò l'avambraccio destro. guardai il suo pollice che toccava la mia pelle con delicatezza. lui alzò lo sguardo per guardarmi.
" e quindi non ci sentiremo prima di una settimana? ", domandò. annuii. "Mi mancherai." 
"l'hai già detto."
"lo so, e te lo ripeterò.", disse e lo abbracciai forte.
"sei molto dolce.", dissi quando mi lasciò dalle sue braccia. presi la mia sacca e guardai il mio bus avvicinarsi. eravamo solo noi due alla fermata, e andrea avrebbe preso il bus successivo che andava dall'altra parte del paese. mi voltai per guardarlo e il bus si fermò a pochi metri da me. l'autista aprì la porta e si fermò a leggere per un attimo il giornale. io salii sopra e mi sedetti in un posto a caso, vicino al finestrino. guardai andrea alzarsi e infilarsi lo zaino sulle spalle. poi si avvicinò a me e appoggiò la mano sul vetro. io dall'altra parte feci combaciare le nostre mani. certo, lui aveva delle mani moooolto più grandi delle mie, perchè faceva piano da molto tempo. ma era una cosa molto carina. cominciò a parlarmi ma io non ruscivo a sentirlo, poichè avevo le cuffie alle orecchie. chiusi la musica ma ancora non sentivo nulla. poi prese il cellulare in mano, scrisse qualcosa e appoggiò lo schermo al vetro. c'era scritto: "devo dirti una cosa, puoi scendere?"
Ci sorridemmo a vicenda e lasciai la roba lì dov'era. la corriera era mezza vuota e l'autista stava ancora leggendo il quotidiano. mentre camminavo verso la porta anche andrea mi raggiunse. mi fermai all'ultimo scalino e lo guardai. mi sorrise e avvampò di colpo. lo guardai stupita: lui non era per nulla timido, e vederlo arrossire era qualcosa di strano. "cosa succede?", chiesi.
"e se riuscissi a convincerti a restare?", mi chiese di nuovo.
"andrea.. ti ho detto di no.", dissi.
"dammi solo una possibilità.", mi scongiurò.
"sei il mio migliore amico. ti voglio bene e mi mancherai da morire. ma è solo una settimana, lo sai, no? non moriremo."
"ma io sì. io morirò.", disse. scoppiai a ridere. "eddai, lasciami provare."
"dimmi, cosa faresti per convincermi?", chiesi.
"allora, vi muovete voi due?", chiese l'autista dietro di me.
"tempo scaduto.", dissi risalendo gli scalini senza voltargli le spalle. andrea saltò di colpo in avanti e mi prese il viso tra le mani. appoggiò velocemente le sue labbra sulle mie e poi scese prima che la porta si chiudesse. io rimasi in piedi a guardarlo. mi sfiorai la bocca con le dita mentre il bus si allontanava. poi riuscii a recuperare le idee e mi sedetti di nuovo al mio posto. il mio cellulare aveva lo schermo acceso segnalandomi un messaggio. lo aprii subito, era lui: "ti ho mai detto che ti amo?"

"E quindi ti ha baciato?", chiese morgana. ero al telefono con lei, ed io ero nel bagno dell'aereo. mancava meno di mezz'ora all'atterraggio ma mi avevano talmente riempito di messaggi quelle due che non avevo non potuto chiamarle.
"Sì, mi ha baciata. ora sono completamente fusa.", dissi io sconvolta. mi appoggiai allo specchio.
"e ora come fai?", chiese nicole. sì, nicole era a casa di morgana e stavano usando il vivavoce.
"non lo so. non li ho risposto. credo che ora mi odi."
"ma ti ama!", sentenziò morgana.
"che intuito, ragazza."; disse nicole ridendo.
"ehy, basta voi due! aiutatemi, vi prego."
"ma a te piace?", chiese morgana.
"no, sì .. beh forse."
"come forse? o sì o no.", urlò nicole.
"non lo so. a volte lo odio, a volte gli voglio un bene da impazzire. ma non mi è mai passata per la mente l'idea di noi due assieme.",
"non ti piace.";annunciò morgana.
"probabilmente hai ragione.", dissi.
"e diglielo.", disse poi.
"ma poi non saremo più amici come prima. quando gli parlerò, avrò la costante paura che qualsiasi cosa dica aumenti il suo amore per me. è una cosa bruttissima."
"di che sei lesbica!", propose nicole.
"dì che hai un ragazzo!", propose dopo morgana.
"consigli più facili?", chiesi.
"beh, essere lesbiche non è difficile.", disse nic.
"non farò mai la parte della lesbica.", dissi. non che avessi problemi contro di loro, eh .. solo che non mi sentivo lesbica in nessun modo. sperai che stessero scherzando.
"allora trovati un ragazzo.", disse morg.
"certo, vado al supermercato e ne compro uno.", dissi ridendo.
"no, lo conquisti!", disse nic.
"ovvio, perchè c'è una fila di ragazzi dietro di me che vogliono provarci."
"ma nessuno del coro ti piace?", chiese morgana.
"no, nessuno.", dissi.
"ma che palle di te. sei proprio schizzinosa.", disse nic.
"perchè a te piace qualcuno del coro?!", urlai.
"ecco .. su uno ci farei un pensierino."; disse poi. io e morgana scoppiammo a ridere.
"provaci con uno del mio coro.", proprose poi nicole.
"nic, capisco che i nostri cori si devono unire per fare un concerto a fine settimana. ma questo non significa che devo approffondire i contatti."
"approffondire i contatti?", ripetè ridendo morgana.
"okay .. ti troveremo un ragazzo a milano.", disse nicole.
"non è semplice."; dissi io.
"c'è sempre mauro!", urlò morgana. ecco, lo sapevo. usciva sempre fuori con mauro, suo fratello. sapevamo tutte e tre che avevo una cotta per lui. insomma, cotta .. diciamo che lo trovavo .. attraente? sì può dire attraente? beh, era un bel ragazzo. tutto qua. e loro due ci scherzavano sempre sopra. a volte mi infastidiva, a volte solo mi divertiva da impazzire. ridevo sempre quando nicole mi prendeva in giro chiamandolo "il mio futuro marito", anche se in realtà non lo sarebbe mai stato. mi infastidiva solo all'idea che lui fosse più piccolo di me di un anno. però credo che a morgana piacesse l'idea che potessimo imaprentarci.
"no, mauro no.", dissi dopo. credo che con i miei pensieri, non avessi risposto per un buon minuto e mezzo.
" ti sei emozioanta a sentire il suo nome? ", chiese nic ridendo.
" sentite, sono nei casini. ", annunciai. "potreste aiutarmi?" 
"certo, e lo stiamo facendo.", disse morg.
"ho già capito, ora chiamo andre e gli dico che sono lesbica.", dissi. e sentii quelle due ridere.
"eddai non farei l'offesa.", dissero poi in coro.
"solo non voglio ferirlo, mi capite? ma perchè mi sono ficcata in questo guaio?! non potevo stare zitta invece di presentarmi a lui.. maledizione."
"okay, quando arrivi ci organizziamo per bene. riusciremo a tirati fuori da questo guaio. ti voglio bene.", disse morgana.
"ehy, anche io ti voglio bene!", urlò nic.
"ve ne voglio anche io, ragazze. ora devo chiudere però.", dissi e chiusi la telefonata. presi il cellulare e guardai l'ennesimo messaggio di andrea, in cui mi chiedeva come stavo e se mis tava pensando. sbuffai e me ne tornai al mio posto. la ragazza affianco al mio sedilo mi sorrise e io feci lo stesso. il display si accese di nuovo ed era ancora andrea: "Cosa ti succede? Perchè non mi parli più? sei offesa? non mi ami?" .. borbottai qualcosa contro Dio e gli angeli, e poi scrissi velocemente una risposta. era qualcosa del tipo: "No, non sono offesa. sì, cerco di non risponderti più perchè sono sconvolta. e no, non credo di amarti. non so come gestire la cosa, andrea.. è successo tutto di fretta, e io non credo di essere giusta per te. beh, forse tu non sei giusto per me."
  
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