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Autore: Erikuccia    07/05/2012    1 recensioni
Jackson e Sophia. Amici dall'età di 4 anni. Si perderanno di vista dopo il diploma e per diversi anni vivranno le loro vite separatamente. Cosa succederà quando si incontreranno di nuovo a un concerto dei 'Gentle Giant'? Lui la riconoscerà? Perchè lei non vuole uscire con lui? Cosa nasconde Sophia? E Jack? Come prenderà il segreto della ragazza?
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jackson Rathbone, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti. Questo è un capitolo introduttivo per poi poter capire la storia nei prossimi capitoli.
Spero che vi piaccia!


1

POV Sophia

 

Mi chiamo Sophia, ho 17 anni, vivo a Midland nel Texas e frequento l'ultimo anno del liceo del luogo. Sono nata lo stesso giorno del mio migliore amico Jackson, il 14 dicembre 1984. Siamo migliori amici da quando lui si è trasferito qui da Singapore, avevamo circa 4 anni. Ci siamo conosciuti il primo giorno che lui è arrivato nell'asilo che frequentavo. Era piuttosto timido, si isolava così mi sedetti vicino a lui e iniziammo a colorare insieme. Quello fu l'inizio di una bellissima e dolcissima amicizia. Frequentammo insieme le elementari e anche il liceo. Eravamo inseparabili. Ogni anno festeggiavamo insieme i nostri compleanno, per la maggior parte delle volte dividevamo la torta in due: metà rosa e metà blu. Le nostre madri erano diventate amiche e spesso uscivano insieme. Diverse volte durante l'estate andavamo in vacanza insieme al mare. A scuola facevamo parte di un gruppo di ragazzi che, a causa di diversi e divertenti danni inflitti a cose o persone, veniva chiamato 'Lost guys'. Era un gruppo composto da Ben G, Ben J, Jackson, Shannon, me e William. Prima c'era anche un altro ragazzo, Spencer, ma purtroppo a causa di una bruttissima malattia non era più con noi.

Jack e i due Ben avevano una band chiamata '100 Monkeys', erano molto bravi e Jack magnificamente intonato.

Devo però confessare che la profonda amicizia con Jackson da parte mia da qualche tempo aveva preso una piega inaspettata. Come ogni ragazzo di 17 anni aveva qualche ragazzina più piccola che gli ronzava intorno e ovviamente non tutte gli erano indifferenti. Ogni mattina mentre ero al mio armadietto mi toccava vedere quella piccoletta che gli si strusciava addosso. Dovevo vederli passeggiare per la scuola mano nella mano. Li vedevo baciarsi dopo la scuola quando lui l'accompagnava allo scuola bus. Shannon ed io ne avevamo parlato spesso e eravamo giunte alla conclusione che io ero gelosa, molto gelosa. Non facevo niente per farlo capire a lui, cercavo di essere amichevole con lei e quando lui mi parlava di lei mi fingevo contenta invece ogni notte piangevo. Piangevo per ore. Non avevo diritto di essere gelosa, lui mi vedeva solo come l'amica di infanzia, la ragazza che gli sarebbe sempre stata accanto qualsiasi cosa fosse successa. L'amica con cui scherzare, giocare, sfogarsi, andare in giro quando la sua fidanzata non c'era, ero questo per lui, nulla più. Ma presto avrei smesso di vederlo purtroppo, l'anno scolastico si avvicinava alla fine e dopo il diploma io sarei andata a Yale. Lui invece insieme ai due Ben e William sarebbe andato a vivere a Los Angeles per cercare di sfondare nello spettacolo. Shannon invece sarebbe partita per New York all'università di Princeton. Il nostro gruppo si sarebbe sciolto, ogniuno di noi avrebbe cercato la sua fortuna separatamente dagli altri.

-Sophiaaaaaaaaa..... Jack ti sta aspettando! Sbrigati a scendere!- urlò mia madre dal piano di sotto.

-Arrivo- gridai uscendo dai miei pensieri e afferrando lo zaino. Scesi le scale di corsa e salutai con un bacio i miei genitori intenti a fare colazione, tirai piano i capelli a mia sorella di 10 anni, accarezzai il muso al cane e uscii dove lui mi aspettava seduto sul dondolo. Come sempre era meraviglioso. Indossava dei jeans neri attillati, una camicia bianca e un gilet grigio.

-Ciao splendida!- mi salutò sorridente.

-Ciao Jack!- risposi entusiasta.

-Andiamo?-

-Certo!-

Ci incamminammo verso scuola ma stranamente era silenzioso.

-Che succede J?- domandai spingendolo.

-Stavo pensando...-

-Tutti al riparo! Jackson sta pensando!- scherzai.

-Scema! Seriamente pensavo che tra un mese massimo non ci rivredemo più per tantissimo tempo!- mormorò.

-Bhè il mio numero lo hai! Ci chiamiamo no?-

-Si certo ma non sarà la stessa cosa. Senti Phia, tu sei stata la mia prima amica qui. Sei la mia migliore amica e io....- cominciò a dire ma venne interrotto da un urlo proveniente dalle nostre spalle.

-Jackyyyyyyyyy amoreeeee!-

-Ma.... Marissa! Cosa fai qui?- le chiese.

-Ho finalmente convinto i miei a lasciarmi venire a scuola con te. Ma devi venire un momento a casa a dirglielo di persona! Dai vieni! Corriamo!- cinguettò prendendolo per mano.

-Ma io stavo .....-

-Dai amore per piacere!- lo pregò tirandolo.

-Sophia senti dammi 2 minuti torno subito.-

-No- cominciai cercando di trattenere le lacrime -Vai io.... Io vado per conto mio. Ciao.-

-Ma Phia.... - disse ma io non mi girai e andai per la mia strada.

Arrivai a scuola e mi fermai con gli altri ma, appena vidi apparire Jackson con la sua ragazza presi il mio zaino e entrai senza degnarlo di uno sguardo. Shannon mi seguì fino dentro al bagno delle ragazze.

-Cosa succede Soph?- mi chiese.

-Niente, cosa dovrebbe succedere?-

-Senti sei arrivata senza Jack, lui è arrivato con quell'oca, tu sei entrata di corsa quando lo hai visto e per finire ora stai piangendo.-

-Non ce la faccio più Shan! Non ce la faccio più!- ammisi abbracciandola.

-Non piangere. Spiegami. Non ce la fai più a fare cosa?- chiese accarezzandomi la schiena.

-Quella li! Quella li con i suoi tentacoli su Jack! Quella arpia!-

-Sei innamorata di lui vero?-

-Si Shannon! Ma lui mi considera solo una amica! Te lo dico sinceramente non vedo l'ora di andarmene a Yale.-

-Non so che dirti di fare tesoro!-

In quel momento suonò la prima campana segno che gli studenti dovevano entrare. Mi lavai il viso e insieme alla mia amica uscii dal bagno.

Arrivammo al mio armadietto e ci salutammo. Lo aprii proprio nello stesso momento in cui entravano Jackson e Marissa, la sentii ridere e salutarlo.

-Ehy Phia....- cominciò Jack affiancandomi.

-Sophia, mi chiamo Sophia.-

-Che succede? Ti chiamo Phia da anni!-

-Già ma andiamo anche a scuola insieme da anni!- gli feci notare con freddezza.

-Senti mi dispiace io....-

-Ascolta mi dispiace interrompere quella che sicuramente sarebbe stata una storia ben congeniata ma io faccio tardi in classe per cui ti saluto.- e senza degnarlo di uno sguardo chiusi l'armadietto e andai in classe.

Contrariamente al solito mio comportamento mi sedetti in prima fila vicino alla finestra sperando che qualcuno occupasse al più presto il posto dietro di me. Purtroppo per me fu Jack a sedersi li.

-Phia per piacere.....- cominciò a dire.

-Cosa Jackson? Cosa?- risposi irritata.

-Ascoltami no?-

-NO! E ora evita proprio di parlarmi.-

-Ma Phia....-

Non volevo sentirlo così raccolsi i miei libri e uscii dalla classe sapendo però che lui mi seguiva.

-Si può sapere che ti prende Phia?- domandò seguendomi.

-Smettila di seguirmi ok?-

-No ascoltami per piacere!-

-Jackyyyyyy amoreeee! Sei venuto a accompagnarmi in classe! Vieni ti vogliono salutare le mie amiche!- strillò Marissa vedendolo.

-Perchè dovrei ascoltarti? Sei occupato corri!- gli dissi sarcastica.

-Ma Phia per piacere.....-

Disse anche qualcos'altro ma ero troppo lontana per sentirlo. Quel giorno non me la sentivo proprio di rimanere a scuola così misi tutti i libri nell'armadietto e chiamai mia madre per farmi venire a prendere.

Aspettai sui gradini per pochi minuti e, senza salutare nessun amico, andai a casa con mia mamma.

Rimasi sul divano tutta la mattina continuando a rifiutare le chiamate di Jackson. Risposi solamente a quella di Shannon che concordò con me sul fatto di evitare Jack per un po'.

Erano circa le 15.45 quando qualcuno cominciò a bussare insistentemente alla porta. Mia madre arrivò per aprire ma io, sapendo già chi era, le feci cenno di dirgli che non ero in casa.

-Ciao Jack!- esclamò mamma aprendo la porta.

-Ciao! C'è Phia?- domandò senza fiato.

-No tesoro purtroppo non è in casa! Ma come mai non hai fiato?-

-Sono... sono corso da scuola fino a qui.-

-Caspita! E come mai?-

-Devo scusarmi con Phia! E' arrabbiata con me! E... lei è in casa vero?-

Mia madre mi guardò e allora le feci cenno di lasciarlo entrare.

-Eccola è qui. Vuoi un bicchiere d'acqua o altro?- chiese mia mamma.

-No grazie devo solo parlare con Phia.-

-Ok allora vi lascio soli.-

Jack si sedette accanto a me sul divano.

-Phia mi dispiace!-

-Ok-

-Dai per piacere non dirmi solo ok! Mi dispiace davvero!-

Lo guardai negli occhi e vidi che era veramente dispiaciuto così, contrariamente a ciò che mi ero ripromessa, gli sorrisi.

-Tu sei la mia migliore amica! Non posso perderti!- disse seriamente.

-Non mi perderai J è solo che....-

-Cosa?-

-E' solo che la mattina per andare a scuola....- ma non riuscii a finire la frase, ero troppo imbarazzata.

-E' una cosa nostra. E' questo che intendi?- chiese venendomi incotro.

-Si! Insomma so che lei ti piace, che è la tua ragazza ma.... -

-Non mi importa nulla di lei. A me piace una ragazza che non mi calcola neanche. Esco con Marissa solo per farla felice! Non la uso... Più che altro è lei che usa me!- confessò guardando il soffitto.

-Sono la tua migliore amica eppure mi nascondi che ti piace qualcuna?- domandai pensando a chi altro era la mia rivale.

-Ci sono cose che non si dicono neanche ai migliori amici. Neanche tu mi dici chi ti piace!- mi rimproverò.

-Ma io posso!-

-Scema!-

-Stupido!-

-Nana!-

-Parla quello alto!-

E dopo avermi spinta sui cuscini cominciammo a ridere insieme.

-Non capiterà più! Voglio passare pù tempo possibile con te, tra poche settimane ci separeremo e so già da ora che mi mancherai da impazzire. Non ci separiamo da anni. Tu sarai a Boston ed io a Los Angeles.-

-Già.... Mi mancherai anche tu ma in qualche modo rimarremmo in contatto!-

Ci guardammo e rimanemmo in silenzio per diversi minuti. Dopo di che facemmo finta di nulla e iniziammo a giocare con la wii, esattamente come ogni giorno. Più volte gli squillò il telefono ma ogni volta, dopo aver visto il numero chiamante, ignorava la chiamata. Passammo diverse ore a ridere e divertirci fino a che non si fece buio e Jack dovette tornare a casa.

-Domani stesso chiuderò con Marissa!- disse mentre lo accompagnavo alla porta.

-Perchè?-

-Perchè ha fatto una cosa terribile, una cosa che nessuno al mondo doveva permettersi di fare!- mi rispose serio.

-Ovvero?-

Mi guardò con i suoi profondi occhi verdi e sorrise.

-Mi ha fatto litigare con te! Non che fosse un vero litigio ma non mi è piaciuto! Per niente!-

-E' stata la prima volta vero?-

-Si! Ed è stato terribile!- concordò.

-Ti voglio bene Jacky!-

-Anche io Phia! A domani!-

-Ciao!-

Mi chiusi la porta alle spalle e andai in cucina ad aiutare mia madre con la cena.

-Allora? Prima che arrivi tuo padre insieme a tua sorella hai intenzione o no di dirmi cosa era successo tra te e Jack?- mi chiese mentre tagliava l'insalata.

-Ma nulla mamma! Avevamo solo litigato!-

-Voi due che litigate? Incredibile!- commentò.

-Non è stata proprio un litigio.... Più che altro è stata una discussione costruttiva!-

-Costruttiva? Vuol dire che da questa discussione avete imparato qualcosa?-

-Si!-

-Non mi dirai cosa vero?- chiese mia mamma.

-NO!-

Avrebbe voluto chiedermi altro ma purtroppo per lei arrivarono mio padre e mia sorella. Così dopo qualche minuto ci sedemmo a tavola per la cena. 

  
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