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Autore: ninilke    09/05/2012    14 recensioni
I Malfoy sono legati da un contratto segreto a una potente e malvagia famiglia di maghi oscuri, che li vuole in rovina: un aiuto inatteso arriverà dai Potter, soprattutto dalla giovane Lily Luna. Scorpius Malfoy troverà in lei una persona fidata e capirà di poter provare sentimenti profondi, arrivando anche a conoscere l'amore.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 26 - Memoria cancellata

-Se sei venuto a fare l’avvocato del diavolo, non ci interessa!- lo zittì Draco.

-A me interessa- disse una voce alle spalle di Josh: Scorpius era tornato dalla stanza di Oliver e osservava incuriosito il suo capitano -Tirala giù e cerca di farla sedere su quella sedia- consigliò, indicando Madelaine -Se farà i capricci, le farò tirare i capelli da Lily: mi sono ricordato che le sarebbe molto piaciuto… Adesso che è anche fuori di testa si divertirà un sacco!

-Non sto più delirando!- rispose Lily dal fondo della stanza in un sorrisetto, lasciando Scorpius leggermente imbarazzato -Falla pure sedere accanto a me- propose, battendo una mano sul lettino, come per invitarla ad accomodarsi -Vuole un’altra porzione di escargot, mademoiselle Madelaine?- domandò sarcastica, vendendola sillabare qualcosa di simile a “Si dice Màdelaine, all’inglese, non Madelàine, alla francese”.  Josh storse un po’ il naso, poi acconsentì a calare delicatamente la sorella sul letto, mentre lei lanciava insulti afoni al suo indirizzo. Lui si chinò un po’ per guardarla da vicino, poi le accarezzò piano i capelli:

-Mad, lascia che racconti come stanno davvero le cose, poi potrai anche odiarmi per tutta la vita.

-Niente moine, dì solo quello che devi dire!- lo ammonì Draco -Non sono proprio un curioso di natura, ma questo argomento mi fa sentire tiepidamente tirato in causa!

-Va bene, allora comincerò dall’inizio: ho scoperto del contratto solo tre anni fa, quando si iniziò a ventilare l’idea che Madelaine facesse domanda per la borsa di studio. I miei genitori volevano che lei passasse due anni a Beauxbatons, in modo che mia madre si trasferisse a sua volta in Francia: non ne capivo l’esigenza , visto che per andare in collegio la mamma non serve, quindi chiesi spiegazioni a mio padre. Fu allora che mi venne raccontata la questione del matrimonio, l’eredità e tutto il resto.

-Sì, ma la Francia che c’entra?- lo interruppe Harry -Non sarebbe stato più logico tenerla a Hogwarts?

-Il punto è proprio questo- spiegò Josh, guardando poi sua sorella -Mad, ti ricordi dei due anni in cui sei stata in Francia?

 Lei assunse un’espressione stupita, come a domandargli se fosse ammattito di botto e annuì vigorosamente: lui, però, scosse il capo con aria afflitta.

 -Ti ricordi il nome delle tue compagne di stanza?- domandò dolcemente: lei riflettè un attimo, poi scosse il capo, un po’ titubante -Ti ricordi il colore delle lenzuola della tua camera?- chiese, con un tono leggermente più teso. Lei deglutì, quasi imbarazzata, poi cercò di dissimulare e indicò con decisione il lenzuolo bianco del lettino di Lily: lui la guardò con aria seria -Le lenzuola sono del colore della Casa di appartenenza e nessuna Casa di Beauxbatons è bianca. Ti ricordi di aver mai visto una partita di Quidditch?

Lei assunse un’espressione spavalda e sillabò qualcosa come “Non mi piace il Quidditch”, ma lui parve arrabbiarsi molto:

-Lo sai perché non hai mai visto il Quidditch?- chiese, gridandole contro -Perché si gioca di domenica! E sai dov’eri tutte le domeniche? A casa dei nonni, come ogni notte: la mamma veniva a prenderti dopo cena e ti portava lì, ti facevano il lavaggio del cervello e la mattina ti risvegliavi nel tuo letto come se nulla fosse successo!

-Cosa intendi con “lavaggio del cervello”?- domandò Lily.

-Mia madre la raggiungeva a scuola, la addormentava e la portava via: mentre era incosciente, prendeva i suoi ricordi e li metteva in un pensatoio, poi semplicemente li agitava, come in uno shaker. I ricordi che Madelaine ha degli ultimi tre anni sono confusi e disordinati: questo doveva portarla a credere che il contratto fosse giusto, che lei amava Scorpius e che i miei sarebbero vissuti felici e contenti facendo cadere in disgrazia i Malfoy.

-Guarda che era stronza già prima della Francia!- lo avvisò Lily, ricevendo poi un’occhiataccia da Ginny: “stronza” è una brutta parola in bocca a una signorina, per quanto calzante su una come Madelaine.

-Prima di andare in Francia era solo un po’…viziata- corresse il tiro Josh, attirandosi uno sguardo di biasimo dalla sorella -E credo fosse davvero interessata a Scorpius, al di là del contratto: a lei raccontarono subito tutto, forse perché pensavano che io fossi troppo stupido per capire e lei abbastanza stronza per accettare. E smettila di fare quella faccia, sei una stronza, punto e basta!- sbottò lui.

-Sentirtelo dire è una gioia- commentò ironica Lily -Quindi il periodo a Beauxbatons a cosa è servito?

-Ad accelerare i tempi: Mad era interessata a Scorpius, ma non al punto da sposarlo a diciotto anni e rovinare la sua vita o cose simili. Siccome i miei non avevano molto tempo, hanno pensato bene di friggerle il cervello e sperare che Scorpius si diplomasse alla fine del settimo anno, in modo che il contratto prendesse valore: di fatto, quindi, mia sorella non ha nessuna colpa vera, è solo… pazza!

-E stronza!- aggiunse Astoria, ricevendo anche lei un’occhiataccia da Ginny: le signore eleganti non usano queste brutte parole, porca Morgana!

-Bella storia, ci hai messo molto ad inventarla?- commentò scettico Draco -Non credo ad una sola parola di quello che dici. Siamo stati io e Potter a far vincere la borsa di studio a tua sorella, quindi come potevate essere certi che sarebbe andata in Francia?

-Eravate persone troppo intelligenti per non cogliere l’occasione di liberarvi di lei per un po’…Purtroppo per voi, mio padre era ancora più intelligente e aveva pensato anche a questo: indurvi in tentazione è stato un ottimo piano, dovete ammetterlo.

-Harry, Harry, è successa una cosa!- annunciò la voce di Ron, che arrivò trafelato nella stanza: quando trovò che tutti conversavano allegramente con i fratelli Hamilton, arrossì leggermente -Vedo che hai già saputo… Ha già saputo- bisbigliò a Hermione, che arrivò alle sue spalle.

-Noi…noi sapevamo che eravate qui!- asserì Hermione con falsa sicurezza -Per questo siamo qui, perché voi eravate qui, ecco. Vero, Ron? Siamo qui perché loro sono qui…è così facile!- ridacchiò in modo isterico.

-Quel Nikola aveva dei capelli così lunghi che temevo non ce ne stesse uno intero nel bicchiere di Polisucco- commentò ironicamente Josh, mettendo in imbarazzo i coniugi Weasley: gabbati da un trucco elementare, che anche loro avevano usato più di una volta. Stavano proprio diventando vecchi!

-Alla fine della fiera- cominciò Harry -Perché l’hai portata qui e non ti sei limitato…boh, a scappare con lei senza farti più vivo?

-Voglio mettere le cose a posto: adesso che mio padre è morto e mia zia Lucille è stata eliminata del tutto, il contratto non esiste più. A sapere di questa storia ci siamo solo noi e mia madre: siccome mi sarebbe d’intralcio, l’ho denunciata al Ministero. Per questo ho portato via solo Madelaine- spiegò Josh, facendo sbarrare gli occhi a sua sorella.

-D’intralcio per cosa?- domandò Draco con interesse -Che intenzioni hai?

-Diventare il tutore legale di Madelaine- dichiarò secco.

-Ma è maggiorenne, non le serve un tutore!- gli rispose Ginny -E poi hai la sua età, non credo sia logico.

-Il tutore serve ai minorenni e agli infermi mentali- spiegò Josh senza espressioni -Voglio che mia sorella sia dichiarata mentalmente inferma. Voglio che sia Obliviata. Completamente!- disse, vedendola alzarsi in piedi e agitarsi come una disperata, cercando di urlargli contro, pur senza voce. Legata da lacci invisibili, cadde a terra, ma continuò a rotolarsi con insofferenza e a fare i capricci, quindi lui si chinò e la fece rialzare: Draco lo fissò, sbigottito.

-Come hai detto, scusa?

-Voglio che la sua memoria sia azzerata, che non ricordi nulla: della nostra famiglia, del nostro passato, di tutto ciò che ha visto e vissuto. Che si dimentichi anche di se stessa.

-Dovete smettere di giocare con la sua mente!- lo ammonì seriamente Lily -Madelaine avrà dei difetti, ma non è colpa sua se è nata nella vostra famiglia: i tuoi genitori hanno fatto delle cose orribili, ma credo che la sua personalità ne abbia già risentito abbastanza, no? Perché vuoi punirla, se dici di volerti prendere cura di lei e diventare il suo tutore?

-Quando è tornata, qualche mese fa, non mi ha detto nulla di quello che era successo in Francia: l’ho scoperto per caso, ascoltando una sua conversazione con nostro padre. Ho avuto molta paura per quello che avrebbe potuto fare a Scorpius, ma anche a se stessa, ma all’inizio non ho fatto nulla: poi Madelaine ha iniziato a dire che lui si era fidanzato con te, fatto che mi giungeva assolutamente nuovo. Una sera ho seguito Scorpius e vi ho visti insieme…

-Shhh…- lo zittì imbarazzata Lily, indicando i suoi genitori.

-Bè, credevo che sapessero del campo di Quidditch…

-Shhh…la smetti?! Guarda che io ci tengo ai buoni rapporti coi miei!- disse Lily, vedendo che  Ginny, diversamente da Harry sembrava sogghignare, piuttosto che riservarle occhiate di rimprovero -Perché ridacchi?

-Eh? No, è che…sai, hai quasi sedici anni e…bè, anche papà aveva sedici anni quando ci siamo messi insieme- spiegò la donna -Io addirittura quindici, quindi sarebbe da ipocriti fare i moralisti, no?

-Possiamo tornare al tema principale, per favore?!- la ammonì Draco -Finisci il discorso, sto per avere una crisi isterica.

-Per concludere: se la sua memoria sarà cancellata, non farà più del male a nessuno. Avrò cura di lei e sarò sempre sorvegliato dal Ministero: non avrete più alcun problema con la nostra famiglia, lo giuro.

Madelaine, stranamente, si tranquillizzò: fissava il pavimento con aria triste, come a domandarsi se le parole di suo fratello avessero un senso, poi alzò lo sguardo verso Scorpius. “Scusa” gli disse senza voce, poi si voltò verso Lily e le fece una linguaccia, segno che a lei non avrebbe mai chiesto alcun tipo di perdono: fatto ciò, guardò suo fratello e fece di sì con la testa.

-Accetti di essere Obliviata?- le domandò Josh con un principio di groppo in gola, vedendola poi annuire -Non posso farlo io, penserebbero che stiamo fingendo o che sia uno strano piano crudele di non so che tipo: qualcuno vuole farlo al posto mio?

Nessuno nella stanza si prese questa responsabilità: sarebbe stato un gesto inumano privare una persona di ciò che era stata fino ad allora, anche se si trattava di Madelaine. L’unico a prendere una decisione fu Ron, che si Smaterializzò, ricomparendo poco dopo col primo ministro: Salvado fu informato di ciò che Josh aveva raccontato e confermò che sua madre, posta sotto interrogatorio (ovviamente aiutata da una buona dose di Veritaserum) aveva fornito una versione dei fatti pressoché identica.

-Le pratiche legali saranno pronte tra qualche giorno- disse a Josh -ma per ora posso occuparmi io di Obliviare Madelaine: la sua mente è stata molto compromessa dal lavaggio del cervello fattole da tua madre, forse arriverebbe da sola ad una sorta di punto di rottura tra pochi mesi. Certo, cancellare i suoi ricordi resta comunque una barbarie, quindi faremo in modo di eliminare solo quelli legati ai momenti più tristi della vostra famiglia e al contratto, d’accordo?

Josh accettò il compromesso e Madelaine chiuse gli occhi, offrendosi volontariamente alla bacchetta di Salvado: pronunciata la parola “Oblivion”, una sorta di fumo denso e verdastro le uscì dalla tempia.

-Ma i ricordi non sono semitrasparenti?- domandò stupito Harry, rammentando il Pensatoio di Silente e l’ultimo  ricordo di Piton, quello lasciatogli in punto di morte.

-Non dopo un lavaggio del cervello di tale entità- spiegò Hermione con tono saccente -Povera ragazza, doveva stare proprio male…

Madelaine aprì gli occhi: sbattè le palpebre un paio di volte e si guardò attorno. Cercò di parlare, ma si scoprì muta e legata : Josh le ridonò la parola e sciolse i lacci, quindi lei si tranquillizzò. Si guardò attorno, trovandosi circondata da volti sconosciuti, ma nessuno di questi sembrava volerle fare del male.

-Sono in un ospedale?- chiese con voce timida -Tu…hai un viso familiare.

-Io sono la tua famiglia, Madelaine- le rispose lui dolcemente -Andiamo a casa?- chiese, vedendola annuire. Lily si alzò e corse a bisbigliargli qualcosa all’orecchio: “Gli dirai che siete fratelli, vero?”. Lui non rispose, ma si limitò a sorriderle in modo amaro ed enigmatico: lei ebbe un brivido lungo la schiena, ma preferì non domandarsi oltre cosa sarebbe accaduto da quel giorno in avanti.

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Scorpius e Lily erano rimasti soli nella stanza, seduti sul lettino: Astoria aveva sostenuto di voler fare una passeggiata per il corridoio, ma in realtà erano ore che sperava che suo figlio si ricordasse di quella ragazza che le era così simpatica, quasi come sua madre. Harry e Ginny si erano arresi all’evidenza che quella specie di storia doveva essere seria se Lily si era quasi fatta ammazzare e, cosa peggiore, si appartava sul prato del campo da Quidditch a combinare chissà cosa; lo zio Ron era sempre geloso della sua bambina, ma la zia Hermione tirava le orecchie in modo molto persuasivo.

-Dunque…siamo soli- esordì Scorpius con leggero imbarazzo.

-Eravamo soli anche ieri notte in camera tua e mi sembravi meno emozionato all’idea- lo stuzzicò lei.

-I tuoi genitori non si ricordavano di te, i miei nemmeno e soprattutto io non avevo idea di chi fossi.

-Allora dammi queste mani, così te lo faccio ricordare- sorrise lei: lui le mostrò uno dei suoi ghigni migliori e avvicinò il viso a quello di lei.

-Ti fa ancora male tutto?- chiese, vedendola assumere un’espressione un po’ confusa e rispondere di no -Ottimo…- disse soltanto, baciandole dolcemente le labbra e iniziando a giocare coi suoi capelli: con una certa difficoltà emotiva, Lily lo interruppe e lo invitò di nuovo a darle le mani, così da far tornare i ricordi. Lui, però, scosse la testa come un bambino e continuò ad accarezzarle i capelli, iniziando a sussurrarle nell’orecchio con voce calda -Stavi per dire che mi ami…- le rivelò, iniziando a baciarle il collo e sentendo il battito del cuore farsi più forte.

-Mah, non credo…- abbozzò lei, imbarazzata -Magari intendevo qualcos’altro…- disse, realizzando che Scorpius voleva proprio farla impazzire.

-Hai detto qualcosa che somigliava a “Ti amo”, ma ti ho fermato io…- insisté, passando a baciarle nuovamente le labbra.

-Poteva essere di tutto…- si giustificò lei, tra un bacio e l’altro- Ti ammiro, ti ambisco, ti ammazzo, ti ambasciatore…

-Ti ambasciatore?!- si stupì lui, allontanandosi di botto dal suo viso con espressione basita: sbuffò una risata leggera, poi la guardò negli occhi con un’espressione dolce e innocente -Mi fai Wendy?

-Ma ti sembra il momento di…- ma si fermò a metà frase -Wendy?! Quindi ti stanno tornando i ricordi?!- squittì euforica.

-Quasi tutto direi- sorrise lui malizioso -Per quello ti ho chiesto se sentivi ancora male…- disse, ricominciando a baciarla e abbracciandola forte a sé. Lei ricambiò la stretta e lui le fece appoggiare la schiena sul materasso, sdraiandosi poi sopra di lei: Scorpius appoggiò il peso del corpo sugli avambracci e avvicinò il viso a quello di Lily, sfiorandole la punta del naso con il proprio.

-Non vuoi davvero che ti faccia Wendy in questo momento, vero?!- domandò lei, quasi trattenendo il fiato.

-In realtà puoi farmi un po’ quello che vuoi…- rispose lui con un sorriso che lasciava poco spazio ai dubbi -Ho chiuso la porta a chiave- disse a bassa voce, baciandole piano le labbra -Ho insonorizzato la stanza- continuò, sempre con leggeri baci -Allora, cosa mi dici?

-Sai di cosa avrei voglia?- miagolò lei con voce soffice -Biscotti al cioccolato!- esclamò con voce infantile.

-Ma porca Morgana, Potter!- sbottò lui allontanandosi e alzandosi dal lettino -Sei insopportabile quando fai così!- si lamentò, un po’ offeso, lasciandosi cadere seduto sul lettino accanto. Lily si alzò e si mise in piedi, ancora un po’ barcollante: lui d’istinto si sporse per sorreggerla, poi si fermò e mise il broncio -No, cadi, non mi interessa!- affermò, incrociando le braccia. Lei si sedette accanto a lui e gli appoggiò la testa su una spalla.

-Se tu non fossi mai entrato nella mia vita, a quest’ora sarei alla Tana con tutta la mia famiglia a ingozzarmi coi resti del pranzo di Capodanno: starei giocando a scacchi magici coi miei cugini o mi starei annoiando sul libro di Pozioni per preparare quei cavolo di G.U.F.O. La mia esistenza scorrerebbe monotona e, al mio rientro a scuola, la cosa più eccitante che avrei da raccontare sarebbe che ho una maglietta nuova, comprata durante i saldi a Diagon Alley.

-Leva la testa da lì Potter, non mi incanti- cercò di zittirla lui, ancora imbronciato e a braccia conserte: lei gli prese una mano e proseguì nel discorso.

-Invece sei entrato nella mia vita e l’hai rivoltata come un calzino: ero una bambina banale e senza nulla da raccontare e ora sono una ragazza che ha vissuto un’avventura pazzesca, che mi è quasi costata la pelle, ma di cui non credo mi pentirò perché l’ho accettata per una ragione che mi sta davvero a cuore…- disse, cercando lo sguardo di Scorpius -Questa ragione è un ragazzo capriccioso, viziato, arrogante, neanche troppo carino, direi…

-Ehi! Come osi, Capelli di Carota?- si stizzì lui, voltando finalmente lo sguardo verso Lily, che sorrise soddisfatta -Dopo questa fila di insulti, hai altro da dirmi? Altrimenti andrei- concluse, facendo per alzarsi.

-La storia di Madelaine è finita- iniziò lei, guardandolo con un sorriso -Oliver si è svegliato- continuò, avvicinandosi un po’ -Credo che adesso potremmo…stare insieme. Stare insieme per davvero! Ti va?

Lui le accarezzò piano il viso con un dito e si sporse verso di lei:

-Credo di volere…-  ma poi si aprì in un ghigno dispettoso  -Biscotti al cioccolato!- esclamò, alzandosi di scatto e uscendo di corsa dalla stanza, lasciandola lì a fissare il vuoto, bisbigliando “Scemo…”. Mosse qualche passo malfermo e uscì nel corridoio, incontrando sua madre: le chiese se avesse visto Scorpius e Ginny le indicò la sala d’attesa poco più avanti. Lo trovò lì, accanto ad un distributore automatico molto simile a quelli Babbani, con la sostanziale differenza dell’assortimento di bevande e cibi: aveva comprato un pacchetto di biscotti al cioccolato e li stava sgranocchiando soddisfatto.

-Mi era venuta voglia per davvero- si giustificò lui con un sorriso: lei lo fissò per un attimo, poi scosse il capo, ricambiando il sorriso -Ne vuoi uno?- le chiese, porgendole il pacchetto.

-Rinunceresti all’ultimo biscotto della confezione solo per me?- domandò lei con un tono profondamente ironico, come se si trattasse di un grande onore.

-Ti devo chiedere scusa e questo è cioccolato…- rispose lui, con un’espressione un po’ meno scherzosa -Mi piace giocare con te, ma riconosco che quello che è successo non è stato per niente un gioco. Non basterebbe tutto il cioccolato del mondo per scusarmi, ma un biscotto mi sembra un buon inizio per  “un ragazzo capriccioso, viziato, arrogante, neanche troppo carino, direi…”.

-Davvero ti piace giocare con me?- chiese lei con tono dolce, dando un morso al suo biscotto.

-Sei una ragazza molto carina, con degli occhi bellissimi e sgranocchi un biscotto mentre sorridi: potresti essere il sogno di migliaia di ragazzi e invece sei la mia vita…- Scorpius si fermò di botto e parve imbarazzarsi per le sue stesse parole -Oh troll, cosa cazzo sto dicendo?!- esclamò, spettinandosi un po’ i capelli. Lily glieli sistemò un po’ e gli sorrise:

-Se non ti sbrighi ad arrivare al punto in cui mi dici che mi ami e che starai con me per tutta la vita, verrà tuo padre di corsa a prenderti per un orecchio- disse, vedendolo assumere un’espressione un po’ dubbiosa -Ci sta fissando dal corridoio accanto, se ti volti un po’ lo vedi: è quel signore biondo a braccia conserte che batte nervosamente un piede a terra.

-Scorpius Malfoy non dice mai “Ti amo”- asserì lui con spavalderia -E non ti assicuro che starò con te per tutta la vita!- continuò, voltando lo sguardo verso una delle piante che ornavano la sala d’attesa e posandolo poi sulle spie luminose del distributore automatico -Però… potrei stare con te a partire da adesso. Perché alla fine è chiaro: ti ambasciatore anch’io, Lily!

Lei scoppiò a ridere, una risata liberatoria, felice e soddisfatta per tutto ciò che quel momento significava: l’anziana infermiera che passeggiava su e giù per i corridoi la invitò ad abbassare la voce, per non disturbare gli altri pazienti e lei si scusò educatamente, trattenendosi a stento e asciugandosi le lacrime che uscivano per il troppo ridere.

-Mi fai piangere sempre tu, disgraziato!- lo rimproverò lei con un sorriso.

-Stiamo insieme da un minuto e già hai da lamentarti?- sbuffò lui, nascondendo un sorriso.

-Abbiamo iniziato bisticciando e andremo avanti bisticciando!- profetizzò solennemente lei.

-Veramente abbiamo iniziato con me che grido “Papà, la voglio!”, indicandoti- puntualizzò lui -E ti voglio ancora…- concluse, baciandola dolcemente sulle labbra. Il severo sguardo di papà Potter lo freddò al’improvviso, ma lo sguardo di papà Malfoy giusto lì accanto lo fece sentire meno condannato ad una morte certa e dolorosa.

-In fondo ho sempre saputo che accettare quel lavoro sarebbe stata una buona idea…- commentò Draco -Un’ottima idea, Potter.

 

SPAZIO DELL'AUTRICE

E questo era l'ultimo capitolo... Alcune di voi mi hanno chiesto se ci sarà un epilogo, ma ho già anticipato che non ci sarà, anche se all'inizio avevo ipotizzato il contrario: cercherò di spiegarvi il perchè, sperando che le mie adorabili lettrici capiscano e apprezzino. Quando ho iniziato a scrivere questa fanfiction era settembre dello scorso anno e quando l'ho finita era dicembre: ho scritto il prologo e i 26 capitoli e mi sono riservata di scrivere l'epilogo solo una volta pubblicata la storia per intero. Avevo bisogno di ispirazione e speravo che la mia vita (quella reale, non quella scritta) me la fornisse, diciamo che speravo che succedesse qualcosa di importante.
La sorte ha voluto che qualche cosa succedesse: ho incontrato un ragazzo che ha cambiato e sta cambiando ogni giorno la mia vita, di cui sono molto innamorata e che è stato il dono più bello che l'anno nuovo (o forse la vita intera) potesse farmi. Nella nostra storia ho trovato straordinarie coincidenze con quella di Lily e Scorpius, assolutamente casuali e non cercate, ma ce n'è stata una che mi ha convinto a non scrivere l'epilogo: come avevo scritto qualche capitolo fa, in ogni punto della mia fanfiction so che giorno è, nel senso che lo scorrere del tempo non era definito a caso, ma calendario alla mano e con precisione. L'ultimo capitolo si conclude l'8 gennaio ed è proprio l'8 gennaio che è iniziata la mia storia col mio ragazzo: mi è sembrata una coincidenza particolare, come se solo dopo aver scritto questa fanfiction avessi capito cosa volevo dalla vita e dall'amore e fossi finalmente pronta ad accoglierlo, come se l'epilogo della mia storia lo stessi scrivendo, giorno dopo giorno, dall'8 gennaio.
Per questo non scriverò nulla, ma augurerò a tutte le persone che hanno letto, apprezzato, adorato la mia fanfiction di scrivere da sole il proprio epilogo, con la speranza che le mie parole in questi mesi vi abbiano aiutato a divertirvi, sognare e, perchè no, crescere!
Grazie per avermi seguita in questa mia avventura di scrittrice, spero di avervi ancora tra le mie fans se scriverò ancora in futuro: ma, visto come è andata con questa ff, credo proprio che scriverò ancora!
Alla prossima,
Ninilke
p.s. Hai visto amore mio? Ti ho dedicato la chiusura! Ti amo...
  
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