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Autore: nals    11/05/2012    3 recensioni
James/Sirius
Le cose dovremmo imparare a ficcarle in tasca, per poi cacciarle fuori quando servono. O per evitare che ce le freghino.
Sirius ha imparato ad impararlo...
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Sirius Black | Coppie: James Potter/Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'A whisper in your ear? '
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In tasca.
 
 
 
Le cose dovremmo imparare a ficcarle in tasca, per poi cacciarle fuori quando servono. O per evitare che ce le freghino.
Sirius ha imparato ad impararlo.
La bacchetta ci sta in tasca, il pacco di sigarette Babbane, anche. Lo Specchio Gemello e il sorriso felice di uomo felice – quello da appiccicarsi in faccia per far sapere quanto bella sia la vita e quanto divertente sia viverla – ci si perdono, lì dentro.
Le mani ci stanno benissimo, in quei quadratini di stoffa incavata, ed è bello nascondercele quando tremano troppo o stringono così tanto da sanguinare;  pure i ricordi ci entrano, ed i brandelli caldi e colorati di felicità, e tutto quel dolore. Sì, il dolore ci entra, assieme alle lacrime da versare e al senso di colpa che non la pianta di rosicchiargli il fegato. Gnam. E lo stomaco. Gnam. E tutto…tutto il resto. GNAM.
Persino Sirius ci entra, in tasca. Tutto Sirius. Basta accovacciarsi un po’, chiudersi dentro, acciambellarsi come Padfoot. E’ così semplice. È così semplice.
È come sorridere convincendosi che importi; è come pretendere di odiare quando non lo si è in grado; è come fingere di essere qualcun altro. O di non essere, affatto. È facile, no? Anche il cuore ci sta in tasca. O dovrebbe starci. Peccato che Sirius non riesca a ficcarcelo mai in tempo lì dentro, il cuore.
Quando James sta per baciarlo, lui lo afferra in tutta fretta e lo tira. Ma poi quello inizia a battere troppo forte, a ribellarsi, a rincretinirsi tutt’un tratto e non c’è verso.
Rimane lì, speranzoso – stupido – nel petto ad affannarsi. Poi si accartoccia – e fa male ( male, male, male) – e crepa non appena James gli da’ le spalle.
Che coglione.
Sirius ha sempre cercato di metterlo in salvo, il cuore; è quello che non ne vuole sapere.
Che s’impicchi pure. Non averlo tra i piedi sarebbe meraviglioso. Non farebbe così male. Non farebbe, e basta, in realtà.
Le cose dovremmo imparare a ficcarle in tasca, per poi cacciarle fuori quando servono. O per evitare che ce le frantumino e che frantumino, schiaccino ed uccidano noi.
Come il cuore di Sirius. Come Sirius.
 
   
 
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