Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-gi-oh
Ricorda la storia  |       
Autore: Carlos Olivera    11/05/2012    3 recensioni
Una fanfiction ispirata ad un sogno.
Questa storia inizia in un momento particolare. Inizia alla fine. Il cattivo di turno sta per essere sconfitto, e tutto sta per tornare alla normalità.
O meglio, quasi tutto.
Infatti, proprio quando credevano che tutto fosse finito, Yugi e il suo gruppo si troveranno costretti a sostenere la loro prova più importante, che li vedrà mettere in discussione e alla prova la cosa che credevano più forte di ogni altra, e che si troveranno a dover proteggere e preservare: il loro legame.
Una fiction molto breve, di soli tre capitoli, ma che spero vi piacerà.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Atemu, Joey Wheeler/Jounouchi Kazuya, Tea Gardner/Anzu Mazaki, Tristan Taylor/Hiroto Honda, Yuugi Mouto
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

1

 

 

Per Yugi le cose si stavano mettendo davvero molto male.

Fin dall’inizio del duello si era ritrovato in una posizione di svantaggio, e anche se in alcune occasioni era riuscito a portare dei buoni contrattacchi, il suo avversario era sempre riuscito, in qualche modo, a metterlo alle corde.

L’avversario in questione era nientemeno che Seth, il dio della distruzione egizio.

Tutta colpa di un maledetto ladruncolo da due soldi che, svaligiando il museo di storia dove era stata allestita la mostra dedicata alla mitologia egizia, aveva avuto la brillante idea di dare retta alla vocina che aveva sentito provenire da dentro una statua, e che gli chiedeva di liberarlo in cambio di enormi ricchezze. Quello ovviamente ci aveva creduto, e rotta la statua aveva anche rimosso il sigillo dalla specie di scatola nascosta al suo interno, la prigione dove Horus aveva rinchiuso Seth agli albori della storia dopo averlo sconfitto in battaglia.

In poco tempo, l’aura maligna di Seth si era espansa su tutta Domino, intrappolandone gli abitanti in una sorta di tempo cristallizzato che aveva risparmiato solo Yugi e i suoi amici, che in quel momento erano fuori città e che, saputo quello che era successo, erano tornati indietro per tentare di fare qualcosa dopo aver sconfitto rapidamente Aphofis, il lacchè del nemico.

Il piano di Seth era semplice; inondare la Terra e la dimensione degli uomini in generale con l’oscurità proveniente dal suo inferno, questo mediante una gigantesca sfera di energia comparsa sui cieli della città e che, un poco alla volta, stava usando l’energia vitale dei suoi abitanti per rompere il lucchetto che gli dèi avevano posto alla porta che separava i due mondi. Se il suo piano fosse riuscito, avrebbe potuto reclamare per sé l’intera dimensione degli uomini con il pretesto che essa era divenuta parte del suo territorio.

Atem, però, era intervenuto in difesa dei suoi amici, imponendo a Seth per conto degli dèi, dei quali si era fatto portavoce, di misurarsi in un duello con Yugi; se avesse vinto, nessuno avrebbe contestato le sue pretese di conquista, ma se avesse perso il potere divino che il cielo aveva conferito a Yugi avrebbe permesso a quest’ultimo di ricacciare Seth all’inferno dal quale era scappato all’alba dei tempi.

Non poteva più aiutarlo ed assisterlo come in passato, Atem confidava tuttavia nell’abilità di Yugi, ma non aveva fatto i conti con le abilità di duellante e di stregone di Seth, che dell’antica arte di giocare con gli spiriti e con le anime era uno dei più grandi cultori.

I poteri di Seth erano tali che era riuscito, proprio quando sembrava che il corso del duello potesse cambiare, ad imprigionare nella pietra persino i tre dèi egizi, grazie alla trappola Sigillo dell’Inferno.

La situazione ora era di duemilacinquecento punti in possesso del dio, e Yugi con soli trecento. Yugi non aveva né mostri né magie né trappole, e le sue tre divinità erano ancora pietrificate e fuori dal gioco, e lo sarebbero state fino a quando Sigillo dell’Inferno fosse stato in campo. Oltretutto, lo stesso sigillo permetteva a Seth di pietrificare anche qualsiasi mostro con più di duemila punti di attacco o di difesa il suo avversario avesse messo in gioco; tenerlo in campo costava duemila punti a turno, ma Seth poteva evitare quella spesa grazie ad un mostro nel suo cimitero, il Tristo Servo Infernale, che fintanto restava al cimitero permetteva al suo possessore di guadagnare duemila punti ad ogni fine turno dell’avversario prendendo le prime due carte del proprio deck e rimuovendole dal gioco.

Infine, Seth aveva in campo Ammit, un mostro da 2700 punti d’attacco che, pur non potendo attaccare direttamente, oltre ad impedire l’attacco ad ogni mostro con più di duemila punti d’attacco ad ogni suo turno obbligava Yugi a mandare al cimitero tante carte quanti erano i suoi mostri rimossi dal gioco, ovvero cinque, visto che assieme alle divinità erano stati pietrificati anche il Mago Nero e la Ragazza Maga Nera, cosa che in poco tempo aveva falcidiato il deck di Yugi, lasciandoci dentro solo tre carte.

«Sei al capolinea, ragazzino.» disse Seth ghignando di soddisfazione «A quanto pare Horus e gli altri si sono sbagliati sul tuo conto. Avanti, fai la tua ultima mossa. Così avrà inizio il mio regno sul mondo degli uomini».

Al fianco di Yugi, come sempre, i suoi compagni.

Quella testa calda di Joey come sempre aveva agito prima di riflettere, attaccando battaglia con il nemico ma venendo subito sconfitto, e solo per l’intercessione di Atem, anch’egli presente tra di loro come spirito in carne, Seth non lo aveva spedito all’inferno; il duello però lo aveva lasciato tremendamente rintronato, e si reggeva in piedi a fatica, tanto che Tristan doveva sorreggerlo.

«Yugi, manda al tappeto quel pazzoide e rispediscilo all’inferno!» disse Joey tirando fuori tute le forze che gli restavano

«Avanti, sappiamo che puoi farcela.» disse Tea

«Yugi, noi crediamo tutti in te.» disse Atem «Vinci!».

In linea teorica, Yugi aveva in mano una carta che poteva farlo vincere, ma da sola non serviva a niente. Gliene servivano almeno altre due, e non era sicuro che fossero tra le tre che gli erano rimasta. Poteva solo sperare.

Chiusi gli occhi, e tratto un respiro, pescò.

«Un’ultima speranza.» disse guardando quello che aveva appena pescato «Gioco Anfora dell’Avidità. In questo modo, posso pescare altre due carte!»

«Le tue ultime carte.» osservò Seth.

A quel punto, era davvero tutto nelle mani della sorte. Prima una, poi l’altra, Yugi prese le ultime due carte che gli restavano, e dovette farsi forza per riuscire a guardarle.

La riscossa era cominciata. Ancora una volta, il destino non lo aveva tradito.

«Adesso attivo Trappola Istantanea! Grazie ad essa, posso giocare una carta trappola direttamente dalla mia mano pagando metà dei miei life points! E io attivo Ritorno dall’Altra Dimensione! Ora posso richiamare in campo i mostri che tu hai pietrificato!».

I cinque mostri, che fino a quel momento si trovavano sospesi in aria ridotti a delle statue, cominciarono a creparsi, mentre lampi d luce uscivano dal loro interno; alla fine, con uno scatto rabbioso, si liberarono, facendo ritorno sul terreno di gioco.

«Dal momento che si tratta di un’evocazione speciale, Sigillo dell’Inferno non si attiva.»

«Questo non ha alcuna importanza.» replicò Seth, per nulla spaventato «Ricordi? Ammit impedisce a qualsiasi mostro con più di duemila punti di attaccare. E quindi, le tue inutili divinità non servono a niente.»

«Non mi servirà attaccarti per vincere.» rispose sicuro Yugi

«Che cosa!?».

Era il momento del suo asso nella manica.

«Adesso attivo la carta magia Speranza Ritrovata!»

«No!» ringhiò Seth capendo cosa stava per succedere

«Grazie a speranza ritrovata, non devo fare altro che rinunciare a metà dei miei life points! In cambio però, posso infliggerti cinquecento punti di danno per ogni mostro sul mio terreno!

Il duello è finito!»

«No! Non è possibile!».

I cinque mostri coalizzarono i rispettivi attacchi, che scavalcando Ammit si accanirono direttamente su Seth, azzerando i suoi punti.

«Non può essere! Come posso essere sconfitto così… da un mortale!»

«Vai così, Yugi!» disse Tristan «Sei il migliore.»

«Bravo, Yugi.» sussurrò Atem.

Con la sconfitta di Seth, l’energia malefica che avvolgeva Domino iniziò rapidamente a diradarsi, e anche la fera oscura, ovvero il portale, che si trovava proprio sopra le teste dei ragazzi, prese a pulsare e a contorcersi come un cuore, segno che stava per implodere.

Quanto al dio, poco dopo la sua sconfitta una pozza di fango nero e ribollente si aprì sotto i suoi piedi, e mani demoniache si sollevarono da essa, avvinghiandolo e trascinandolo verso il basso.

«Torna a bruciare all’inferno!» gridò Atem

«No! Mi rifiuto! Mi rifiuto di andarmene così!» sbraitava il dio mentre scompariva.

Poi, i suoi occhi si accesero di rabbia, facendosi rosso sangue.

«Se proprio devo fare questo viaggio, almeno non lo farò da solo!» esclamò, e liberato un braccio alzò una mano verso la sfera, che d’improvviso prese a tremare e a ribollire ancora più di prima, circondandosi di un minaccioso alone oscuro.

«Che sta succedendo!?» esclamò Joey «Atem, non avevi detto che battendolo tutto sarebbe tornato come prima?».

Atem, purtroppo, temeva di aver capito quello che Seth aveva intenzione di fare.

«Seth, maledetto pazzo!»

«Buon viaggio, mortali!» esclamò il dio ridendo a squarciagola mentre veniva trascinato definitivamente all’inferno.

La sfera, tuttavia, rimase, e invece che scomparire diventava sempre più minacciosa, come un nucleo pronto ad esplodere; la città intera prese a tremare, panchine, macchine e altre cose non fissate iniziarono a levitare, come attratte da una forza di gravità impalpabile.

«Yugi!» gridò Atem «Andatevene!»

«Atem, che sta succedendo?» disse Yugi tentando di restare in piedi.

Tea provò a portare Joey, ancora claudicante, fuori dalla piazza, ma il terreno tremava a tal punto che anche lei faticava a stare in piedi.

La sfera continuò a pulsare e contorcersi, mentre la sua superficie si riempiva di crepe.

All’improvviso, per un istante, tutto sembrò acquietarsi, come una calma assoluta ed irreale, e subito dopo una terrificante, spaventosa esplosione si abbatté sulla piazza; i palazzi si creparono, le finestre esplosero, gli alberi e i cespugli si ritrovarono sradicati e spogli.

«Amici!» esclamò Atemu con il terrore nello sguardo.

Yugi, Tea, Joey e Tristan videro una luce, una luce accecante sprigionarsi dalla sfera e travolgerli, avvolgendoli completamente. Poi, non videro più niente, sentendo solo la voce di Atem che disperatamente li chiamava.

 

Quando Yugi riprese conoscenza, la prima cosa che fece dopo aver cercato di scacciare il torpore che gli attraversava il corpo fu guardarsi attorno, e ciò che vide lo meravigliò.

Non si trovavano più nella piazza di Domino.

Quello sembrava piuttosto una specie di tempio antico, con una volta tanto alta da non poterne scorgere il soffitto, coperto da un’oscurità che le torce non riuscivano a raggiungere, e sorretto da due file di enormi colonne, con una circonferenza di parecchi metri, tanto imponenti che al confronto quelle dei templi greci e romani sembravano stuzzicadenti.

Il disegno ricordava molto un tempio egizio, e i geroglifici alle pareti sembravano confermare questa ipotesi.

Ma come avevano fatto, si disse Yugi, a finire in Egitto, se davvero era lì che si trovavano? E soprattutto, cosa era successo?

Yugi si guardò attorno, scorgendo i suoi amici poco distante, anch’essi svenuti.

«Tea, Joey, Tristan.» disse scotendoli «Svegliatevi».

Dopo poco, anche loro riaprirono gli occhi, e anche loro erano intorpiditi e intontiti esattamente come lui.

«Accidenti.» disse Joey massaggiandosi la testa «Mi sento come un ubriaco travolto da un camion.»

«Ma dove accidenti siamo finiti?» chiese Tristan

«Non ne ho idea.» rispose Yugi «Sembrerebbe una specie di tempio».

Una cosa che dapprincipio nessuno notò, fu che i duel disk di Yugi e Joey erano stati rimpiazzati dagli antichi diadhank egizi; anche Tea e Tristan ora ne avevano uno.

«E questi come ce li siamo procurati?» domandò Joey vedendo il suo

«Non lo so.» rispose Yugi guardandolo.

Ultimo punto, fu che nessuno di loro presentava ferite di alcun tipo; subito prima di quella strana esplosione di luce, tutti quanti si erano feriti in qualche modo a causa dei detriti che volavano da ogni parte. Ora, invece, tutti quei segni erano scomparsi.

«Questa cosa diventa sempre più strana.» disse Tristan

«Intanto.» disse Tea «Cerchiamo di capire dove siamo finiti».

In quella, una luce si accese nel nulla, tramutandosi nel faraone Atem. Aveva un’espressione strana, diversa dal solito; sembrava preoccupato, per non dire triste.

«Atem!» disse Yugi «Per fortuna sei qui.»

«Per fortuna siete arrivati tutti qui sani e salvi.» disse quasi a sguardo basso «Temevo che non sarei riuscito a recuperarvi tutti prima che andaste troppo avanti.»

«Di che stai parlando?» chiese Joey «Si può sapere dove ci troviamo?»

«E soprattutto» disse Tristan «Come facciamo a tornare indietro?».

A quella domanda, Atem abbassò di nuovo gli occhi, mostrandosi ancor più abbattuto e sconfortato di prima.

«Non potete tornare indietro».

Tutti sgranarono gli occhi.

«Che vuoi dire!?» chiese Yugi «Perché non possiamo tornare indietro?»

«Questo è un posto… un po’ speciale. Da qui non si torna indietro. Si può solo andare avanti».

Un dubbio atroce iniziò a farsi strada nella mente di Yugi, e anche Tea iniziò ad avere una bruttissima sensazione. Un tempo, nessuno di loro avrebbe creduto all’ipotesi che ora non avevano il coraggio di prendere in considerazione, ma dopo tutto quello che avevano visto in quegl’anni, il loro punto di vista era decisamente cambiato.

«Scusa, ma continuo a non seguirti.» disse Joey, che invece, assieme a Tristan, continuava a non cogliere il nesso.

Anche Yugi e Tea per la verità non ci volevano credere, cercando di pensare che era un’ipotesi troppo inverosimile per essere vera.

A quel punto, Atem non ebbe altra scelta, e agitata una mano generò davanti ai quattro ragazzi una specie di portale, come uno schermo televisivo, nel quale apparve una veduta a loro famigliare.

«Questa è Domino!» disse Yugi ritrovando speranza.

La città era intatta, e libera finalmente dalla cappa di oscurità che l’aveva strangolata; anche la sfera era scomparsa, e le persone erano tornate a muoversi, immemori di quello che era accaduto.

«Allora ce l’abbiamo fatta. Seth è stato sconfitto.»

«Vai così!» esclamò Joey «Quel sadico pazzoide se ne è tornato dove si meritava di stare. Vero, Atem?».

Invece, il faraone chiuse gli occhi, e come mosse nuovamente la mano le immagini cambiarono, mostrandone altre assai meno festose, e molto inquietanti.

Sembrava l’esterno di una chiesa, o una specie di tempio, con una piccola folla assiepata tutto attorno; in quella foto, Yugi riconobbe suo nonno, Joey sua sorella, Tristan e Tea i loro genitori, tutti in lacrime e piegati in due da un dolore all’apparenza insanabile.

Poi l’immagine mutò ancora, mostrando un tempietto votivo con quattro foto listate a lutto.

E nel vedere quelle foto, i quattro ragazzi impallidirono, restando con il fiato mozzato quando riconobbero in quelle immagini in bianco e nero i loro stessi volti.

«Quelli...» disse sconvolta Tea «Quelli… siamo noi.»

«No...» disse Yugi «Non può essere…»

«Questo… questo è uno scherzo.» disse Joey «Uno scherzo di pessimo gusto».

Nessuno di loro riusciva a staccare gli occhi da quelle immagini, mentre Atem al contrario teneva bassi i propri, per la vergogna di sé stesso che provava nel guardare i suoi amici.

«L’energia oscura che Seth ha liberato con quell’esplosione» disse stringendo i pugni «Sarebbe stata troppo per chiunque. Ho provato a erigere una barriera, ma pur riuscendo a proteggere tutto il resto della città, il punto centrale, ovvero la piazza, era pervaso da tanta di quell’energia che neppure io sono riuscito a contenerla».

Tea si sentì mancare, e cadde in ginocchio in preda al pianto e ai singhiozzi, ma per quanto cercasse di confortarla Tristan non si sentiva tanto meglio di lei.

«No…» disse la ragazza tra le lacrime «Non ci posso credere…».

Ormai quel pensiero si era fatto certezza, ma Yugi e gli altri ancora non riuscivano a crederci. Avevano bisogno di sentirlo, oltre che di vederlo.

«Atem…» disse Yugi con la voce tremante.

Anche Atem stava piangendo, ma trovò comunque la forza di guardare i suoi amici negl’occhi.

«Mi dispiace, amici miei. Mi dispiace».

Poi, cercò di farsi il più serio possibile, perché solo la serietà e la compostezza potevano consentire di dire una cosa del genere.

«Yugi. Tea. Joey. Tristan.

Voi… voi siete morti».

 

Nota dell’Autore

Salve a tutti!^_^

Questo per me è un vero e proprio ritorno ai tempi antichi. Io ho iniziato praticamente scrivendo fiction su Yu-Gi-Oh! (prima di questo, c’erano solo i digimon).

Questa fiction, come ho già accennato nell’introduzione, proviene da un sogno che ho fatto la notte scorsa. In realtà, di questo sogno ricordo distintamente solo alcuni brevi flash, soprattutto riguardanti la parte finale della fic, oltre all’ultima frase di Atem di questo primo capitolo. Mi aveva molto colpito fin da subito, così prima di dimenticarmene ho voluto costruirci attorno una storia e farne una breve fan fiction.

Sarà una fiction molto molto breve, di solo tre capitoli, ma spero che la troverete comunque interessante; ci saranno azione ed introspezione in egual misura, con in ultimo un finale a sorpresa.

Il titolo significa Fino alla Fine del Tempo (che tra parentesi, è anche il titolo di un’altra fic che sto scrivendo attualmente), e immagino si sia già capito il significato.

Mi raccomando, ditemi cosa ne pensate.

A presto!^_^

Carlos Olivera

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-gi-oh / Vai alla pagina dell'autore: Carlos Olivera