11/05/2012
13 recensioniAllora, le mie scarpe?
Raphael si osservava scontento i calzini, agitando le dita dei piedi. Gideon e Gwendolyn erano appena spariti nel passato – per l’ennesima volta quel giorno –, Leslie gli aveva tolto le scarpe e lui iniziava a perdersi tra tutte quelle spiegazioni affrettate e i continui viaggi nel tempo. Un pazzo megalomane, vissuto almeno due secoli prima, voleva far fuori la ragazza di suo fratello, la meravigliosa biondina seduta sul prato accanto a lui non faceva che parlare di piani contorti e improbabili per sventare l’attentato a Gwendolyn e lui aveva smesso di ascoltarla da un po’, concentrandosi invece sul luccichio appassionato dei suoi occhi mentre ragionava su tutto quel casino. Di tutto ciò, la ragazza era l’elemento che lo destabilizzava di più. Lanciò un’occhiata di sottecchi a Leslie, che continuava a fissare incuriosita il cronografo.
«È totalmente folle!» constatò lei infine, incrociando le braccia. Il suo commento era riferito un po’ ad ogni cosa. Per quanto fosse affascinanta dall’intera situazione, in certi momenti anche a lei sembrava di essere finita in un film fantasy. Ciò che la rassicurava di più, era che, per quanto i nemici potessero essere crudeli e i loro piani astuti, nei film i protagonisti riuscivano sempre ad avere la meglio. E poi Gwen era immortale, Gideon in gamba e Raphael così carino... No, Raphael non c’entrava nulla. Decisamente. Il buon senso prima di tutto. Non poteva lasciare il destino del mondo – di Gwenny! – in mano a due viaggiatori del tempo innamorati. Qualcuno doveva mantenere un minimo di razionalità e quel qualcuno era lei, la geniale Leslie Hay.
«Che tu abbia dato loro le mie scarpe come segna-posto?» azzardò Raphael divertito.
Leslie alzò gli occhi al cielo. «Dovresti ringraziarmi, le tue scarpe stanno svolgendo un ruolo fondamentale in questa missione. Grazie a quelle, Gwenny e Gideon potran-...»
«Leslie!» la interruppe, sorridendo.
Lei lo guardò, leggermente irritata dall’interruzione. «Che c’è?»
«Tutto questo è indubbiamente eccitante, ma a questo punto vorrei proprio baciarti» proclamò allegro, avvicinandosi.
Leslie arrossì e avrebbe sicuramente ricominciato a blaterare sulla loro enorme responsabilità - dovevano sorvegliare il cronografo! –, se solo Raphael non avesse catturato in tempo le sue labbra.
La baciò, accarezzandole teneramente il viso.
Leslie decise immediatamente di mandare al diavolo la sua teoria secondo cui buon senso e amore erano totalmente opposti e si lasciò baciare da quel mezzo francese che, cavolo, baciava davvero bene.
Raphael sorrideva sulle sue labbra, come se non fosse in grado di fare altro che dimostrare la propria gioia. Non faceva che sorridere quando c’era Leslie.
Solo quando qualcuno tossicchiò poco distante, Raphael smise di baciarla e tornò a fissarsi le dita dei piedi, raggiante e con le orecchie leggermente arrossate. «Ben tornati!»
Leslie si schiarì la gola, cercando di ricomporsi e assumere un’espressione controllata, nonostante il suo cuore stesse ballando quel dannato minuetto di cui Gwen si era lamentata tanto. «Ci siete riusciti?» domandò, sforzandosi di convincersi che le interessasse davvero l’esito della missione.
«Lo spero» rispose Gwendolyn, leggermente preoccupata nonostante il sorriso divertito che le era spuntato alla vista di Leslie e Raphael.
«E anche voi, vedo!» sogghignò Gideon, scambiandosi un’occhiata divertita col fratello.
Leslie arrossì e cercò la soluzione più logica che le venne in mente: «Non fatevi strane idee, faceva parte dei piani. Un ragazzo senza scarpe e una ragazza geniale seduti su un prato a fare la guardia ad un cronografo: non è mica roba che si vede tutti i giorni. Avremmo destato sospetti!»
Gwendolyn rise. «Giusto, era lampante che steste aspettando due viaggiatori del tempo andati a vaccinare un uomo contro il vaiolo. Anzi, mi sorprende che non siano ancora arrivati i paparazzi» rise, stringendosi a Gideon. «L’importante è l’autenticità» proclamò infine, citando Madame Rossini.
«Esatto» confermò Leslie, arrossendo sempre di più. Perché continuavano a parlarne? Non c’era nulla da dire, c’era un pazzo megalomane da sconfiggere!
Raphael scosse il capo, sereno, e alzò un piede per attirare l’attenzione su di sé: «Allora, le mie scarpe?»
In der Ecke - Nell'angolo:
Appena finito di leggere la trilogia, non sono riuscita a trattenermi e mi sono fiondata in questo fandom a spulciare le fanfiction. Ed è così che mi sono accorta che non c'era nessuna Leslie/Raphael (credo) e ho pensato di rimediare. Mi sono affezionata a questa coppia fin dal primo momento e ho pensato che anche loro meritassero un po' di spazio per sbaciucchiarsi. Senza contare che ho adorato la scena in cui Leslie consegna a Gideon e Gwendolyn le scarpe di Raphael per segnare il posto dell'atterraggio e lui rimane lì a guardarsi i piedi.
Non è un capolavoro, non dice molto, ma spero vi piaccia. :3