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Autore: mikumoe    11/05/2012    0 recensioni
Salve! Questa è la mia prima storia.. spero vi piaccia..
Ho iniziato a scrivere per sfogarmi di certi pesi che mi portavo dentro.. Altrimenti avrei potuto uccidere qualcuno.. ^^
Sono molto contenta di tutto ciò! Ringrazio già ora chi mi leggerà..
Ditemi cosa ne pensate!!
Bacioni :)
NdAmministrazione: secondo il regolamento, l'introduzione deve contenere un accenno alla trama o una citazione significativa ripresa dalla storia. L'autore deve perciò provvedere a modificare questa introduzione (può contemporaneamente cancellare in autonomia questo messaggio)
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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... Di nuovo.
Ci sei cascata ancora una volta.
Ancora la tua ingenuità; ti ha fatto cadere. Ancora un altro uomo ti ha amata per poi lasciarti. Con un peso in più.
 
Ancora.
 
E sembrava che dovesse essere questo il tuo appiglio per risalire.
 
Già…
 
Ma appena l’hai afferrato... Puff! Sparito. Il vuoto fa male eh?
 
...
 
Mi chiedo perché; tu continui a sbatterci contro. Non ti è bastata la prima volta?
Certo che sei recidiva però;! Il tuo primo amore te l’ha tolto da sotto il naso una delle persone di cui ti fidavi di più;... Che pugno nello stomaco che ti sei presa quella volta! Povera... Eri ancora piccolina e alle prime armi... Ma questo fatto lo devi ringraziare, perché ti ha fatto crescere!
 
È vero. Mi è stato utile. Ho cominciato a fregarmene un po’ di più.
A vivere un po’ di più.
 
Tutto stava andando per il meglio. Avevi trovato altra gente a cui dedicarti. Ma a te star bene non piace, a quanto pare.
... Quest’anno è proprio da buttare.
Il moroso si una tua amica ti bacia e tu ci stai, ma te ne sei pentita subito.
Quello è stato l’inizio dell’abisso.
I rapporti da quella parte sono stati troncati. La tua migliore amica in compagnia, rivendicando la vera amicizia, ti sputa sopra e ti volta le spalle, quando ne avevi più bisogno, perché tu non glielo hai voluto dire.
Perché te ne vergognavi, ti sentivi una pezzente. Solo confusione.
Il tuo migliore amico, o meglio quello che credevi tale, ti ha calpestata, ti ha buttato via, dicendo che non ha avuto senso non parlargli.
Ma lui ha parlato con gli altri. Non con te.
Mesi d’inferno.
Poi, hai perso il cellulare. Hai perso i contatti.
Hai toccato il fondo.
Allora hai deciso di voler risalire, per tornare a respirare di nuovo.
Anche se dentro di te sai che hai la tua ragione. Per quieto vivere, però, ti butti via.
Rimangi il tuo odio, lo spingi nello stomaco, ti rovini il fegato.
Cominci a fumare.
Ma alla fine è vero: ti mancano da morire!
Cerchi di recuperare le amicizie, quelle perdute, che ti hanno fatto star bene, un tempo. E poi?
Poi hai iniziato a fare la gatta morta con chi sai che poteva cedere. Ma il provocare ti faceva star male.
Pensavi ad altro, ma hai rinunciato a ragionare prima di agire.
Hai mandato tutto in vacca.
E alla fine hai raggiunto il tuo stupido obiettivo.
Quel bacio, quelle labbra, quelle mani... E sentire le vibrazioni di quei due corpi intrecciati...
E tu non riuscivi a staccarti, tanta era la curiosità, il desiderio per quella cosa nuova. Non te lo aspettavi.
Mentre la luna lasciava posto al sole. La schiena rabbrividiva.
La testa martellava e chiedeva di essere ascoltata.
Ma tu non volevi. Hai smesso di mangiare. Ti sentivi sazia con un bacio.
Ti mancava il respiro...
E hai cominciato a preoccuparti.
Hai cominciato a ragionare...
No, questo non andava bene.
Ma il destino ti ha anticipata. Spiazzandoti.
È arrivata l’altra.
E tu sei precipitata di nuovo nel baratro. Accecata dall’odio.
Odio per te stessa.
Odio perché ti senti troia, cogliona, stupida, sciocca... Ingenua...
Odio per essere fragile.
E lui dice che sei dolce, tenera... Una bella persona.
Non ci hai più visto, Ti ha ricordato quella maledetta notte.
E sei venuta a scoprire che la gente non ti prende in considerazione come credevi.
E ti si è chiusa la gola. E la tua testa è esplosa.
Fallimento. Fallimento vitale.
... Ora mi chiedo perché tu non reagisca.
 
...
Perché?
Perché  io devo essere buona e brava. Perché devo rispettare gli altri.
Perché  se sbaglio mi sento uno schifo e gli altri si incazzano.
Perché  non voglio che gli altri soffrano troppo. Per me. O per altro.
Ma gli altri mi calpestano, mi relegano nell’angolo.
E mi dimenticano. Io non faccio testo. Io non sono necessaria.
Non c’è differenza nelle loro vite che io ci sia o meno.
...
Sorridi.
Sorridi, che alla gente piace.
Non importa se i tuoi occhi non brillano di gioia, ma per lacrime amare.
Non importa se dentro di te stai marcendo.
La gente non capirebbe.
Sei tu quella strana.
Quella che vede il mondo da un’altra prospettiva.
E che non capisce come va il mondo.
... Oh!
Lo capisco, eccome!
Ascoltare e osservare ciò che mi sta intorno vale più di mille parole.
Ma pace... Non ha senso.
 
...
Sei proprio una stupida! Un’incorreggibile stupida.
L’annullamento non serve a nulla.
 
Un giorno saprò rendere agli altri almeno una parte del male che mi hanno fatto.
 
Ahah! Non farmi ridere!
Sai che non lo farai mai.
 
... Lo so…
Ma lascia che lo dica lo stesso.
Non si sa mai.
Ormai ho imparato a vivere alla giornata.
Potrei sorprenderti.
 
Non vedo l’ora.
  
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