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Autore: Miss Kon    11/05/2012    1 recensioni
Una one-shot breve e senza pretese che mostra la "Dark rukia" del film "Fade to black" in un contestto AU e alle prese con Ichigo (e la sua cocciutaggine).
Ichigo la guardò per alcuni istanti mentre chiudeva e riapriva gli occhi con calma.
Poi sospirò.
“Che ti è successo?” domandò piano, con un espressione contrita dipinta sul volto.
Lei con calma spostò un’altra ciocca di capelli dietro l’orecchio, poi lasciò cadere le braccia lungo i fianchi.
“Nulla”
Genere: Generale, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La “Rukia” di cui si parla qui è la “Dark Rukia” del quarto film.






Don’t try to fix me, I’m not broken.


Un leggero vento cominciò a soffiare, trascinando con sé grossi nuvoloni carichi di pioggia.
Tra i le ciocche nere e quell’atmosfera grigia la sua pelle pallida sembrava ancora più bianca, quasi fosse stata una bambola di porcellana.
Lei, infastidita dal danzare dei propri capelli davanti al viso, sposò una ciocca dietro l’orecchio.
Ichigo la guardò per alcuni istanti mentre chiudeva e riapriva gli occhi con calma.
Poi sospirò.
“Che ti è successo?” domandò piano, con un espressione contrita dipinta sul volto.
Lei con calma spostò un’altra ciocca di capelli dietro l’orecchio, poi lasciò cadere le braccia lungo i fianchi.
“Nulla”
Mentiva. Ichigo lo sapeva.
Sapeva che quella davanti a lui non era la vecchia Rukia, quella che conosceva, ma un’altra.
Una Rukia completamente diversa, eppure dentro di sé non riusciva a scacciare la certezza che sotto quelle lenti viola, sotto quella pelle che era andata schiarendosi e sotto quello sguardo privo di ogni briciola di umanità la vecchia Rukia c’era ancora.
Come delle braci sotto uno spesso strato di cenere.
Ora bastava solo che qualcuno vi soffiasse sopra, così da liberarle e dargli nuova vita.
Allungò piano il braccio verso di lei, a cercare di sfiorarle la guancia, quasi fosse stata una bambola di porcellana. Prima che la toccasse, però, la mora gli schiaffeggiò via la mano.
Ichigo non riuscì a trattenere lo stupore e sgranò un poco gli occhi. Lei alzò lo sguardo verso di lui e gli scoccò un’occhiata gelida. La mano ancora alzata per lo schiaffo appena dato.
“Non cercare di aggiustarmi” sillabò velatamente irritata “Non sono una bambola rotta” concluse, abbassando di nuovo il braccio.
Poi, senza attende oltre Rukia si allontanò, dirigendosi verso la porta. Ichigo non la guardò quando gli passò affianco, aveva gli occhi fissi sulla propria mano con cui non era riuscito a sfiorarla.
Quando sentì la porta alle sue spalle richiudersi con un suono secco si voltò.
Da oltre la spalla guardò il punto il cui la ragazza era sparita.
“Rukia…” riuscì solo a sussurrare, mentre il vento gli rubava quell’unica parola per portarla verso le nuvole grigie che, pian piano, stavano andando a riempire il cielo.
Forse preso avrebbe piovuto.





Eh, questa è una seratina strana sforno one-shot particolari a nastro.
La frase del titolo, che poi viene in parte ripresa nella frase detta da Rukia (Dark Rukia propriamente), è presa della canzone “Hello” degli Evanescence e mi ha ispirata parecchio.
Sinceramente ho sempre trovato affascinante la trasformazione in “Dark Rukia” di Rukia nel quarto film quindi ho provato a vedere per un istante come potrebbe essere stata questa “trasformazione” in un contesto AU, in particolare quello scolastico di tutti i giorni.
Spero che questo esperimento vi sia piaciuto.
  
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