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Autore: CFC    12/05/2012    1 recensioni
Dopo aver sconfitto Loki e i Chitauri, gli Avengers dovrenno affrontare una grave minaccia proveniente dal passato.
Genere: Azione, Comico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Russia
-Signore, mi trovo nell’edificio. Come mai la repubblica russa ha deciso di essere così collaborativa contro questo criminale?- chiese la Vedova Nera mentre si introduceva dentro un magazzino che sembrava abbandonato da decenni.
Nel suo auricolare sentì Fury che le spiegava che il governo russo era molto preoccupato da questo tizio, perché aveva le conoscenze necessarie per rovesciarlo e istaurare una nuova dittatura.
-Hanno chiesto il tuo intervento perché sei russa e perché sanno che sei la migliore e probabilmente perché sai a cosa stai andando incontro, vero?- concluse Fury
-L’ho già informata sulla mia conoscenza dell’individuo… un ex scienziato di Stalin, costretto alla latitanza dopo la morte del dittatore. Alcuni lo considerarono il suo assassino, ma forse ci si voleva solo sbarazzare di un aspirante e pazzo erede del dittatore. Mentre ero una spia russa, non è mai entrato in azione. Anche spie però lo nominavano con rispetto e secondo qualcuno ancora lavorava in qualche suo laboratorio super segreto-
La Vedova Nera avanzò silenziosamente in mezzo alle macerie dell’edificio, quando si fermò davanti ad un disegno. Un uomo e vicino vi erano delle scritte.
-Già, perché è uscito allo scoperto solamente ora? Perché è tornato in un suo laboratorio? Che cosa doveva prendere? Un satellite russo lo ha visto entrare in questo edificio, ma mai uscire. Stai atten…- la comunicazione con Fury si era interrotta bruscamente. Adesso era sola, come al solito. Controllò una parete e vi trovò un pulsante. Dopo averlo schiacciato, si aprì un passaggio. Stava per varcare la soglia, quando sentì un urlo alle sue spalle. Si voltò e vide un uomo completamente nudo che aveva due tentacoli che gli uscivano dai polsi. Non poteva credere ai suoi occhi, l’esperimento fantascientifico Omega Red era davvero davanti ai suoi occhi. Un’altra favola tra spie russe si rivelava fondata. L’uomo le lanciò i suoi tentacoli. Usando la sua agilità, riuscì ad evitarli anche se uno per poco non la sfiorò. Si considerò fortunata, visto che i suoi tentacoli assorbono l’energia della vittima. Tirò fuori le pistole, ma prima che potesse sparare un tentacolo la colpì e la fece stramazzare a terra. Aveva perso le armi e si sentiva molto debole. Omega Red sorrise soddisfatto. I suoi tentacoli sul pavimento si avvicinarono lentamente alla sua vittima ormai priva di difesa. Prima che però potessero afferrarla, una freccia ruppe un vetro di una finestra e si conficcò nella spalla dell’essere che urlò dal dolore. Poco dopo entrò Occhi di Falco.
-Ti guardo il s… le spalle Vedova Nera-
-Stai attento ai suoi tentacoli!-
Stava per scoccare un’altra freccia, stavolta letale, ma un tentacolo colpì anche lui costringendolo inginocchio.
-Come cavalleria fai proprio pena, Occhio di Falco-
Omega Red furioso si avventò contro i due ma prima che potesse ucciderli, si sentì uno sparo e poco dopo la sua testa andò in mille pezzi. Aveva sparato Maria Hill.
-Quando si è interrotto la comunicazione, Fury mi ha mandato da voi. Chi era quel coso nudo? Che vi ha messo in difficoltà come se foste dei novellini?-
-Un esperimento di Lukin… credevo che fossero tutte favole, ma ora non ci credo più. Ho trovato una porta prima che venissi attaccata- rispose Vedova Nera
-Siete in grado di non essermi di intralcio o entro da sola?- chiese l’agente Hill.
Le entrò e gli altri due a fatica la seguirono.
-Ricordami che è meglio morire che essere salvato da lei- disse Occhio di Falco a Vedova Nera.
I tre iniziarono a scendere dei scalini che li condusse…
 
Germania
Capitan America vestito in borghese stava guidando la sua motocicletta. Una donna si teneva stretta alla sua vita.
-Non dirmi che hai paura Agente 13… tu utilizzi ogni strumento ad alta velocità.-
-Si, ma non vado ad una simile velocità con un catorcio della Seconda Guerra Mondiale che potrebbe non frenare-
-Ti riferisci a me o alla mia motocicletta-
L’agente 13 arrossì: -Ovviamente alla sua motocicletta. L’Ho vista in azione e sono più sicuro che lei non è affatto un catorcio-
-D’accordo… adesso puoi dirmi come mai siamo in Germania? E soprattutto perché tu sei partita con me?-
L’agente 13 deglutì e rispose: -Fury non era sicuro di come avrebbe reagito nello scoprirlo e quindi voleva qualcuno in grado di tenerla d’occhio. Che sia stato scelta io invece che la Vedova Nera o qualche altro super agente migliore di me non lo so-
Cap invece lo sapeva. L’agente 13 si chiamava Sharon Carter ed era la nipote del suo grande amore. Le somigliava moltissimo. Che cosa voleva ottenere Fury da lui usandola?
-La missione?-
-Alcuni uomini hanno rapinato una banca la scorsa settimana. Uno di loro è stato fermato. Quando lo hanno spogliato hanno visto due tatuaggi 88 e un’ idra con tante teste. Le spie tedesche allora l’hanno prelevato e ci sono andati giù pesante. Non ha parlato e quando credeva che potesse cedere ha rotto il dente in cui vi era una capsula di cianuro ed è morto urlando Heil Hydra!-
Steve sentì un brivido salirgli lungo la schiena. Che l’organizzazione che aveva sgominato nella Seconda guerra mondiale fosse tornata?
-In un castello appartenuto all’Hydra i nostri satelliti hanno segnalato un massiccio movimento di persone. Stiamo andando a vedere che diavolo stanno combinando. Non dovrebbe mancare molto…-
Uno sparo colpì la ruota della motocicletta sbalzandoli dalla sella. Prima che Sharon potesse cadere in un burrone, Cap l’afferrò.
-Sta bene?-
La ragazza che si era ripresa dalla sorpresa fece di si con la testa e determinata indicò una direzione a Steve. Da quella direzione, stavano arrivando una decina di uomini armati che chiedevano chi fossero.
-Ha il suo scudo?- chiese l’agente 13
-E’ nella motocicletta- che si trovava a dieci metri di distanza.
-Vada a prenderlo, io le copro le spalle-
Cap si lanciò verso la motocicletta. Gli uomini armati presero la mira e si prepararono a sparare, ma Sharon fu più veloce. Con le sue due pistole ne uccise due e così diede il tempo a Cap di prendere il suo scudo e lanciarlo. L’arma leggendaria colpì gli altri. Uno solo rimase in piedi e prima di sparare urlò Heil Hydra!
Cap parò i proiettili con lo scudo, mentre Sharon lo stecchì.
-Andiamo, sono stanca di questi revival della Seconda Guerra Mondiale-
-Grazie…-
-Non intendevo lei!-
   
 
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