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Autore: telesette    13/05/2012    4 recensioni
Libero adattamento della favola di "Cenerentola"...
Ramenentolo è un giovane genin orfano, costantemente maltrattato dalla matrigna Tsunade e dalle sorellastre, ciononostante sogna di diventare un ninja bravissimo.
Nel seguire e sperare lungo il suo sogno, grazie all'aiuto dei suoi amici ninja-topolini e con un pizzico di magia, Ramenentolo troverà anche l'amore del bellissimo Principe Sasuke...
Genere: Comico, Parodia, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Sasu/Naru in Musica!'
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Ramenentolo

Tanto e tanto tempo fa, nel cuore del Paese del Fuoco, il Villaggio della Foglia era governato da saggi shinobi e kunoichi avvedute. In un'atmosfera ove pace e serenità regnavano sovrane, il buon Minato Namikaze e sua moglie Kushina Uzumaki, ninja stimati e rispettati per la loro abilità e il loro grande coraggio, erano stati allietati dalla nascita del loro biondo figlioletto Naruto.
Purtroppo però, a causa di una volpe birichina e cattivella, i genitori di Naruto persero entrambi la vita e il piccolo si ritrovò dunque orfano e abbandonato da tutti. Una bionda bisbetica tuttavia, mossa a pietà dalla sua situazione, decise di adottarlo e di prenderlo in casa con sé. La scelta della donna però non piacque affatto alle sue due figlie: Ino e Sakura, cosicché Naruto si ritrovò fin da subito tiranneggiàto e bistrattàto dai capricci e dalle lamentele delle due sorellastre più grandi. La matrigna Tsunade, questo era il suo nome, non era cattiva ma gli piaceva oltremodo il gioco d'azzardo... Di conseguenza, in quella casa erano costretti ad andare avanti in ristrettezze ed economia, mangiando solo ed esclusivamente ramen. Dal momento che al piccolo Naruto il ramen piaceva in modo esagerato, le due sorellastre gli affibbiarono dunque il nomignolo di Ramenentolo.

- Ramenentolo, Ramenentolo - gridavano le sorellastre, ogni volta che avevano bisogno di lui.

Le due sfaticate, una bionda e una "rossa sbiadita", erano solite affidare al povero fratellastro tutti i lavori antipatici che non volevano fare loro: tipo rammendare le uniformi, affilare i kunai e gli shuriken, lucidare i coprifronte e via dicendo.
Le giornate di Ramenentolo trascorrevano dunque grigie e pesanti, con quelle due rompiscatole in circolazione, e tuttavia non poteva neppure permettersi il lusso di protestare.

- Ramenentolo - strillava Ino. - Dove sono i miei nastri per capelli?
- Ramenentolo - sbraitava Sakura. - Dove sono i miei rotoli di scuola?
- Ramenentolo - urlavano insieme. - Muoviti, razza di pelandrone che non sei altro!

Povero Ramenentolo...
A volte perfino la matrigna gli rimproverava qualcosa, indipendentemente dal fatto che la colpa fosse sua o meno, e costui poi non aveva neppure il diritto di replicare. Le due vili bugiarde erano solite infatti raccontare alla madre che la colpa di tutto quello che succedeva in casa fosse sempre e comunque di Ramenentolo così la matrigna, con la vena pulsante di rabbia sulla fronte, finiva per sbatterlo in cantina... a ramen e acqua.
Chiuso e imprigionato, in quell'ambiente chiuso e deprimente, Ramenentolo si sentiva ancora più triste e solo. Le sue lacrime riuscirono addirittura a commuovere i topolini che vivevano là sotto, tre simpatiche canagliette di nome: Konohamaru, Moegi e Udon. Costoro si dimostrarono incredibilmente teneri e affettuosi col biondo ragazzino e Ramenentolo non esitò nel dividere riconoscente i suoi pasti con loro. In breve diventarono amici per la pelle e, anche se la vita con la matrigna e le sorellastre era spesso difficile, grazie all'affetto dei tre topolini Ramenentolo giurò di non perdersi mai d'animo e di non smettere mai di sperare...

I JUTSU SON DESIDERI ( parodia di: "I Sogni son Desideri" )

I Jutsu son desideri
di gestualità
Nel Jutsu non hai pensieri
ti esprimi da ninja, voilà!
Se hai chakra chissà
che un giorno
da genin chunin diverrai...
Tu lancia i kunai sui bersagli
riprova anche se sbagli
e un ninja anche tu
diverrai !!!

Ramenentolo aveva questo sogno fisso dentro di sé: quello di diventare un ninja bravissimo, proprio come i suoi genitori. E con l'aiuto dei suoi amici topolini che, malgrado le dimensioni ridotte, erano ugualmente piuttosto in gamba, il biondo genin poteva approfittare del tempo libero per allenarsi assieme a loro ed affinare le tecniche che conosceva. I tre topolini-ninja si affezionarono talmente tanto a lui che cominciarono a chiamarlo affettuosamente "fratellone" e Ramenentolo era felice. Nel calore e nei sentimenti sinceri dei suoi piccoli amici infatti, dopo anni ed anni di tristezza e di sconforto, aveva ritrovato di nuovo la gioia di avere una famiglia.
Se le cose fossero andate avanti così, senza ulteriori cambiamenti, il giovane avrebbe forse continuato a sopportare la matrigna Tsunade e le sorellastre senza problemi. Tuttavia grandi cose erano in serbo per il suo futuro e, nella reggia di Konoha appunto, grandi novità avrebbero presto influito col suo destino e i suoi sogni...

***

Sua Maestà Orochimaru, un tipo eccentrico con il pallino dei Serpentelli da Compagnia, da un po' di tempo era afflitto dal pensiero di accasare degnamente quell'asociale del suo giovane pupillo, il Principe Sasuke. Tuttavia quel testone, malgrado gli sforzi del Re e del Granduca Kabutolao, non aveva ancora preso minimamente in considerazione l'idea di sposarsi e mettere su famiglia.
Orochimaru era sull'orlo della disperazione.
Sasuke era bello, forte, tenebroso, affascinante e... Insomma, era il classico ninja Bello & Impossibile per il quale ogni kunoichi avrebbe fatto follìe. Ma a causa del suo carattere chiuso e scorbutico, nessuna era ancora riuscita a far breccia nel suo cuore.

- Dannato ragazzo - imprecò Re Orochimaru, con voce quasi teatrale. - Attentatore della mia esistenza, serpe di una serpe, capace di pugnalare il seno che lo ha allattato... Ingrato!
- Sire, calmatevi - provò a dire il Granduca Kabutolao. - Sasuke è un ragazzo dai gusti difficili ma, se potessimo dargli ancora un po' di tempo, sono sicuro che...
- Tempo ?!? - sbraitò Orochimaru. - E secondo voi, io ho tempo sufficiente per aspettare che quel piccolo finocchietto si decida a svegliarsi una volta per tutte?
- No, certo Maestà, mi rendo conto ma...
- Tacete, Kabutolao, tacete - tagliò corto il Re, sollevando la mano aperta davanti a sé. - Anche la Tecnica della Resurrezione non dura in eterno, come speravo che fosse, e vorrei avere dei serpentell... dei nipotini, prima di morire!
- Certo, capisco - osservò Kabutolao tristemente. - Il problema è che Sasuke non si fida facilmente delle persone: sarà difficile dunque trovare quella adatta allo scopo!

Il Re strinse i gialli occhi serpentini, come un cobra in procinto di scagliarsi sulla preda, e Kabutolao avvertì un brivido lungo la schiena.

- Dunque, Kabutolao - esclamò Orochimaru, con un sorriso tutt'altro che rassicurante. - Se ho ben capito, mi stai dicendo che in tutto il regno di Konoha non ci dovrebbe essere UNA che vada bene a quell'aspide travestita da principe!
- No... Non intendevo dire questo, Maestà - corresse subito l'altro. - Intendevo solo dire che è difficile e...
- E' difficile costringere il boa a lasciare la propria preda - sentenziò Orochimaru, scandendo le parole con voce sottile. - E' difficile che il pitone trovi un buco lungo quanto la sua coda, così come è difficile che io beva Siero Anti-Vipera a colazione... E se in questa sottospecie di favola è difficile trovare una sposa per Sasuke, ebbene io mi chiamo Isidoro!

Kabutolao sbatté gli occhi, evidentemente perplesso.

- Mio caro Granduca, analizziamo bene la questione: Sasuke è un principe-ninja, che se la tira anche parecchio; Konoha trabocca di stupide che se lo prenderebbero, anche a costo di farsi maltrattare e umiliare per tutta la vita ( contente loro! )... Ebbene, non resta che esibire il "cavolo" davanti alle "capre" e lasciarlo a quella che se lo addenta per prima!
- Ma... Ma se il principe non è d'accordo, non...
- Chi se ne frega - tagliò corto Orochimaru. - Ci vuole strategia, amico mio, pura e semplice strategia: una volta che la preda finisce in trappola, non mi risulta che sia in diritto di lamentarsi, no? Nel nostro caso, la "trappola" potrebbe essere benissimo un ricevimento... una Festa da Ballo via, crepi l'avarizia!
- Una Festa da Ballo? - Kabutolao non riusciva a credere alle sue orecchie.
- Certo, o meglio ufficialmente sarà così... In pratica invece getteremo Sasuke in pasto all'orda di stupide che gli sbavano dietro, e lo costringeremo a cedere per sfinimento!
- Geniale - esclamò il Granduca, aggiustandosi le spesse lenti degli occhiali sul volto. - Sarà lui solo contro tutte, è un piano magnifico!
- Lo so, sono un genio - sorrise il Re, con un sinistro bagliore negli occhi. - Un Genio del Male!

( continua )...

   
 
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