Film > Re Leone
Ricorda la storia  |       
Autore: Miranh    13/05/2012    2 recensioni
Ciao! Eccomi qui, come promesso, a postare il secondo libro! Mi scuso per il tempo passato! Dunque, in questo seguito troverete tutti i protagonisti finalmente cresciuti e pronti ad affrontare ciò che il destino ha in serbo per loro. Spero vi piaccia! Un saluto a tutti!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-IL Re Leone-

Come tutto ebbe inizio

-Libro II-

 

 

Un anno e nove mesi più tardi.......

 

 

Capitolo 1. “ La prima caccia ”

 

 

 

Era una calda e serena mattina di una nuova stagione, che sembrava promettere una buona prosperità per le Terre del Branco.

Grazie alle piogge, i laghi e i fiumi si erano rinvigoriti e l'abbondanza di cibo aveva fatto si che numerose mandrie tornassero da quelle parti.

Intanto due giovani leoni attraversavano svelti la savana, senza fermarsi: << Forza, muoviti, Hydo! >>

<< Ma, Khendo, aspetta! Vai troppo veloce! Non ce la faccio più... Possiamo rallentare un po'?? >>

<< Certo che no! Oggi ci sarà la prima caccia di Uru! Non voglio arrivare in ritardo >> disse euforicamente;

<< Uffa...Non avrei scelto la vita del vagabondo, se avessi saputo che costava sacrifici.... >>

<< Ma la vita del vagabondo è proprio questa, amico! Vagabondare e visitare posti nuovi, senza fermarsi troppo a lungo in posti fissi... E' ovvio, no?? >>

<< Certo...Certo... >>

<< Su, pensa a quando rivedrai tua sorella! Uru! Oppure la tua Athena.... >>

Hydo arrossì: << Ma dai Khendo... Sai che non avrò mai speranze con lei... Già se l'era presa con me, quando decisi di venire via con te... E poi avrà trovato sicuramente un compagno... >>

<< E se invece non ce l'avesse?? Non ti farai di certo sfuggire un'occasione con lei! Su con la vita! >> esclamò e corse più veloce;

<< Khendo! Aspettami! Ti prego! >> implorò Hydo, cercando di raggiungerlo.

 

All'altro capo della savana, nella grande cavità di un enorme albero, il saggio mandrillo Rafiki cominciò la mattina, dedicandosi alla pittura e alle preghiere. Con le punte delle dita, tinte dei colori di polveri e succo di alcuni frutti, modellò una sagoma sulla superficie legnosa dell'albero, finché questa prese la forma di una leonessa, tinta di rosso-marrone: << Ecco fatto... >> disse, rifinendone i contorni << ...Oh, cara regina Aura... se potessi vedere dal cielo come tua figlia stia crescendo forte e sana... Ogni giorno che passa, eccelle sempre di più in grazia e virtù... E' una splendida leonessa, una delle più meravigliose che si siano mai viste... Vedrai, sarà una brava regina... Oggi si terrà la sua prima caccia solitaria. Presto sarà pronta ad intraprendere il viaggio, che le spetterà... Ma Mohatu è seriamente preoccupato... >>

 

Il Sole illuminava la Rupe dei Re nel massimo del suo splendore e della sua maestosità.

Fuori dalla grotta, su una delle sporgenze rocciose, accanto alla grande roccia, vi erano Rafiki, arrivato da poco, Zozo, Rina, la quale aveva avuto una figlia da un leone vagabondo, le amiche di Uru e le altre leonesse, che attendevano fuori dalla grotta il re e la principessa, commentando la situazione attuale: << Pensate che ce la farà? >>

<< Oh, sì...La principessa è molto forte: va già ad aiutare suo padre per la salvaguardia di queste terre, qualche volta.... >>

<< E il re? La lascerà andare da sola, però? >>

<< Non lo so....E' diventato molto apprensivo nei suoi riguardi, da quando è morta la nostra povera regina, per malattia... >>

<< Oh, sì, poverini....E' normale che sia preoccupato per lei... >>

<< Però prima o poi lei dovrà partire per un lungo viaggio da sola; dovrà trovarsi un compagno e sfoderare tutte le sue capacità per aiutare il regno... >>

Rafiki cominciò a stancarsi di ascoltare tutte queste chiacchiere: << Su, ora basta bisbigliare fra voi....La piccola Uru sarà una degna regina e Mohatu si fida di lei, come tutti noi. E anche lo spirito di sua madre veglierà su di lei... Il regno è in buone mani >>

Le leonesse, compresa Zozo, lo guardarono senza sapere cosa dire, per rispondere.

Nel frattempo, all'interno della grotta, Mohatu preparava moralmente Uru, ormai adolescente, per la sua prima caccia:

<< Mi raccomando, Uru.... Sii prudente. E ricorda i miei insegnamenti orali e pratici >>

<< E' l'ennesima volta che me lo ripeti, padre...Stai tranquillo: andrà bene >>

<< Sì, sì, lo so....Sei una brava figlia....E' solo che... >>

<< Hm? >>

<< Avrei voluto stare più vicino a te e a tua madre in questi anni...Ma non ci sono riuscito....Non ho potuto godermi con voi molte giornate... >>

<< Oh, padre... Non devi dire così >> e lo abbracciò << Sei il miglior re che questo regno abbia mai avuto... Sei il compagno ed il padre migliore del mondo sia per me che per la mamma...Mi hai insegnato molte cose, che continuerò a valorizzare nella mia vita. Ti voglio bene >>

<< Anch'io, figliola... >>

<< Su ora fammi vedere un bel sorriso: né io né la mamma vogliamo vederti così triste >>

Mohatu sorrise, ricambiando l'abbraccio ed uscirono fuori.

I calorosi raggi del sole incorniciarono la maestosità di Mohatu e la bellezza di Uru: agli occhi degli altri, con quell'atmosfera luminosa, sembravano usciti da un bel sogno.

Salutarono il branco e si avvicinarono alla sporgenza rocciosa, che precedeva la discesa: << Vai e fa' attenzione >>

<< Certamente. A più tardi >> e scese giù dalla Rupe;

<< Vai, Uru! Siamo tutti con te! >> esclamarono Athena ed Helya, anche loro diventate giovani e belle leonesse;

<< Grazie! >> rispose lei, prima di allontanarsi.

Correva svelta, sentendosi felice ed in pieno vigore delle proprie forze, attraversando i grandi prati della savana, illuminati dal Sole.

Si fermò, dopo essere salita su una piccolo masso, tenendo le narici dilatate e le orecchie tese, respirando a fondo il profumo dell'erba e degli alberi. Poi percepì un piccolo messaggio odoroso, trasportato dal vento, e lo seguì, sperando di trovare una mandria, da cui trarre fuori la selvaggina per sfamarsi.

Mohatu era rimasto a guardare lontano, sopra la grande roccia, anche dopo che la figlia era sparita all'orizzonte, inglobata dall'alta erba:

<< Oh, suvvia, signore... >> gli atterrò accanto Zozo << Non deve preoccuparsi così tanto...E' una leonessa in gamba >>

<< Sì, lo so....Ma non riesco comunque a restare tranquillo... >>

<< Questa è solo la fase iniziale dell'indipendenza di vostra figlia e si dimostra già abbastanza responsabile, per se stessa.... Presto potrà partire per il lungo viaggio che le spetta >>

<< Già...Però...Secondo te, faccio bene? >>

<< Che cosa, sire? >>

<< A lasciarla partire....Si troverà da sola...in posti diversi, per molto tempo... >>

<< Ma è proprio per questo che dovete lasciarla andare: deve vedere con i suoi stessi occhi ciò, che succede qua attorno... Capire come affrontare le varie situazioni... >>

<< Sì, forse hai ragione... >> ma non era del tutto convinto dal discorso e Zozo lo capì;

<< Tutto bene, signore? >>

<< Eh? Ah, sì... >>

<< Continuo a vedervi preoccupato, però....Sono certa che non si tratti solo del viaggio... >>

<< Presumi bene, Zozo... Vedi, è che... più del viaggio, io temo gli altri leoni >>

<< Eh? >>

<< La sua purezza e la sua bellezza attireranno, sicuramente, molti spasimanti verso di lei... E temo che possano arrivare a farle del male... >>

<< Perché mai dovrebbero attaccarla?? >>

<< Non in quel senso, Zozo... >>

<< Cos..?? Oooh...Capisco... >>

<< Vedi? E' questo che in realtà mi inquieta >>

<< Oh, beh....Dovrà pur trovarsi un compagno, prima o poi... Qualcuno che avrà cura di lei e del regno, quando voi non ci sarete più.... Non è forse questo lo scopo principale del viaggio che la attende? >>

<< Sì. Ma il problema è se non incontrerà quello giusto... Molti potrebbero usarla solo per guadagnarsi il titolo di re... O peggio: per soddisfare i loro bisogni... >>

<< Meglio non essere catastrofici, signore.... Cercate di non farvi venire molti pensieri negativi in testa....E poi la vostra Uru è molto coscienziosa: sa bene quello che può aspettarle là fuori....Saprà come agire >>

<< Speriamo bene, Zozo.... Speriamo bene >>

Rafiki ascoltò tutta la conversazione seduto su una roccia vicina.

 

Intanto Khendo continuava a correre, senza mai fermarsi, sembrava che i suoi muscoli gli producessero continuamente energia, per muoversi: “ Non voglio arrivare in ritardo! Non voglio arrivare in ritardo! ” pensava.

Hydo riusciva a stento a stargli dietro. Contrariamente a Khendo, era molto esausto ed ogni tanto si fermava, anche se la pausa durava molto brevemente, per non perdere di vista l'amico: “ Come fa ad avere tanta resistenza??! ” pensò “ N- no ce la faccio più....Giuro che se adesso non si ferma... ”

SBONK!!

Khendo si era fermato all'improvviso e Hydo, che era troppo preso dai propri pensieri, non se ne era accorto, finendo così per sbattergli addosso involontariamente: << Ahi! Hydo..?? Ma che fai...?! >>

<< Che?? Io?? Ma che fai tu! Perché ti sei fermato all'improvviso?? Anche se ne sono molto felice...Però...? >> ansimava;

<< Sssh! Fa' silenzio. Guarda laggiù: a quanto pare abbiamo fatto un po' tardi....Ma non mi lamento affatto: è diventata davvero bellissima... >>

<< Che? >> Hydo rimase confuso, poi allungò lo sguardo e vide anche lui una giovane leonessa, che camminava in mezzo all'erba, avvicinandosi ad un branco di antilopi: << Ehi, ma quella è...Uru! E' Uru! >> gioì Hydo;

<< Già... >>.

I due giovani leoni si misero sotto l'ombra di un albero ad osservare la battuta di caccia della loro amica.

Essa scattò in avanti, facendo disperdere le antilopi in varie parti, ma le respingeva in mezzo alla loro mandria con molta agilità: era veloce, tonica e scattante, pronta a colpire; individuò la preda più facile da catturare e, con un grande balzo, la atterrò, serrando con un morso la sua gola; l'antilope si dimenava continuamente, lottando anch'essa per sopravvivere, ma senza successo: i canini della giovane leonessa le perforarono l'arteria del collo, facendo uscire schizzi di sangue ovunque e pian piano la vita le abbandonò il corpo.

Uru si ripulì la bocca dal sangue con la lingua, pensando a quanto timore doveva aver provato l'antilope, in quel breve periodo di sofferenza.

Sollevò il capo, inspirando profondamente ed assaporando il sangue della preda, sui propri canini. Rimase così per qualche istante, poi, sentendo il bisogno di soddisfare la propria fame, cominciò a divorare l'antilope.

Khendo e Hydo, rimasti affascinati dall'agilità di Uru, decisero di farle una sorpresa e cominciarono ad avvicinarsi a lei, cautamente.

La giovane sentì un rumore proveniente dall'alta erba attorno a lei, ed avvertì una presenza, che si avvicinava sempre di più. Si mise davanti alla sua preda e, soffocando un ringhio alla gola, chinò il capo in avanti, mantenendo lo sguardo fisso verso la provenienza dei leggeri rumori che percepiva: era pronta a difendere se stessa e la propria preda.

Contrariamente alle proprie aspettative, dall'erba non sbucarono fuori predatori rivali, ma bensì due inaspettate e vecchie conoscenze:

<< Complimenti, Uru! Sei stata fantastica! >> esclamò Hydo;

<< Davvero brava! >> gioì Khendo;

Uru non credeva ai propri occhi, eppure i suoi due vecchi amici giacevano proprio davanti a lei: << Khendo! Hydo! Amici miei! >> e corse ad abbracciarli << Come sono felice di rivedervi! E' da un pezzo che non ci si vede, eh?? Vi trovo bene >>

<< Anche noi ti troviamo in splendida forma >> rispose Khendo;

<< Grazie. Ehi, sarete sicuramente affamati, dopo il lungo viaggio...Volete favorire?? >> chiese, indicando l'antilope;

<< Oh, sì, graz.....! >> tentò di rispondere Hydo, prima che l'amico gli pestasse la coda, con una zampa;

<< No grazie. Mangia pure >> disse Khendo, continuando a tenere fermo Hydo;

<< Sicuri? >>

<< Sì, sì.... E' tua: te la sei guadagnata con le tue sole forze, quindi... E poi noi due abbiamo già mangiato...vero, Hydo? >>

Hydo guardò Khendo con aria angustiata, soffocando un grugnito: << Certo che sì... >> rispose contro voglia;

<< Ah... Capisco... >> rispose lei;

<< Questa me la pagherai, Khendo...A furia di starti dietro, non solo sono esausto, ma mi è venuta pure fame...accidenti >> sussurrò Hydo a bassa voce; Khendo rispose con un risolino.

Uru si chinò sulla preda, prese due grandi pezzi di carne e li porse a loro:

<< Non c'è bisogno che mentiate...Tenete, ve li offro volentieri >>

<< Ma, Uru...sei sicura? >> domandò Khendo;

<< Sicurissima >>

<< Oh, grazie, grazie! Ti adoro! >> gioì Hydo, precipitandosi a divorare la carne, con frettolosità; Uru rise contenta: << Meno male che non avevate fame... >> scherzò.

Khendo le sorrise e si mise a mangiare anche lui.

 

Intanto alla Rupe tutte le leonesse si erano sdraiate sui vari ripiani rocciosi, ad attendere il ritorno della giovane Uru, mentre il re era rimasto sulla grande roccia ad osservare l'orizzonte. Helya ed Athena si erano sdraiate vicine, a parlottare tra loro:
<< Uru se la caverà? >> si domandò Helya ;

<< Ma sì! E' brava >> rispose Athena;

<< Chissà se verranno anche Hydo e Khendo... >>

<< Bah.... E' vero che le dicerie sulla prima caccia di Uru si sono sparse in giro... Ma non credo che siano giunte anche alle loro orecchie, visto che vagabondano continuamente... >> rispose Athena, imbronciata;

<< Oh, suvvia, non essere pessimista. Sembra che tu te la prenda a male ogni volta che parliamo di loro... >>

<< Cosa? No... >>

<< Oh, sì invece! Credimi, anch'io non mi sento felice ad averli lontani... Però la vita è la loro e sono liberi di prendere qualsiasi decisione >>

Athena sospirò: << Hai ragione... Però... >>

<< Hm? >>

<< Non riesco ad abituarmi alla loro assenza... >>

<< Neanche io ed Uru ci siamo abituate, eppure non ce la prendiamo mai a male, come te... >>

<< Ma non è vero! Io non la prendo a male >>

<< E allora mi spieghi perché contini a fare quell'espressione imbronciata? Anche quando Hydo decise di seguire Khendo... eri proprio arrabbiata! >>

<< Perché Hydo... è esasperante, per me... Mi fa irritare >>

<< Ma non era Khendo ad irritarti sempre?? >>

<< Sì, ma... >>

<< Scommetto che mi nascondi qualcosa....Avanti, sputa il rospo! >>

<< Che? >>

<< Non fare la finta tonta, Athena...Avanti! >>

<< Uff.... E va bene: tuo fratello mi ha fatto battere il cuore! Contenta? >>

<< Oooohh!! Athena! Ma perché non me l'hai detto subito?? Dobbiamo dirlo ad Uru! Che bello! >>

<< Sì, che bello...ed intanto lui se ne sta lontano, forse con altre leonesse >>

<< Ma dai! Secondo me no! Anche perché sta arrivando >>

<< Come no... >>

<< Guarda tu stessa! >>

<< Eh? >> ed allungò lo sguardo: c'era Uru, accompagnata da due giovani leoni, che ritornava alla Rupe:
<< M-ma... Quelli sono... >> balbettò;

<< Visto?? Te l'avevo detto! >>

<< Già... >> un bel sorriso comparve sul volto di Athena, la quale scese giù dalla Rupe con l'amica, ad accogliere gli altri.

 

<< Caspita, quanti bei ricordi su questa enorme roccia... >> disse Khendo;

<< Già. Ne combinavamo tante ,eh? >> rispose Hydo;

Uru guardò in alto e vide le sue amiche scendere dai massi: << Ehi, guardate! Quelle sono Athena e Helya! >> esclamò.

I due leoni voltarono gli sguardi e le videro: << Ehi, è vero! >> esclamò Hydo.

Helya corse ad abbracciare suo fratello: << Oh, Hydo! Che gioia! >>

<< Ciao, sorellina! >> la ricambiò lui; poi lei abbracciò l'altro amico:

<< Khendo! Che bello rivederti! >>

<< Ciao, Helya! Come stai? >>

<< Benissimo, grazie! >>

Athena si unì a loro: << Khendo! >>

<< Ehi! Athena! >> si abbracciarono;

<< Caspita, diventi sempre più grosso >> disse lei;

<< Grazie! Anche voi siete cresciute molto... >> rispose lui.

Poi Athena andò ad abbracciare Hydo, manifestando la sua felicità nel rivederlo.

Hydo arrossì, impacciato: << Ehilà! Pensavo ce l'avessi con me... >> disse;

<< Infatti ce l'ho ancora con te... >> rispose lei, continuando ad abbracciarlo;

Helya si avvicinò ad Uru: << Non badarci... >> le sussurrò << Si piacciono a vicenda senza nenache saperlo >>

<< Davvero?? >> gioì Uru;

<< Sì! E mi raccomando: dovremo incoraggiarli a dichiararsi luno all'altra >>

<< Certamente >>

Athena si scostò da Hydo arrossendo e guardò Uru: << Vedo che la caccia è andata presto a buon termine >> disse, vedendola sporca di sangue;

<< Già: è stata bravissima >> disse Khendo, dando un leggero colpetto, col muso, alla testa di Uru;

<< Ah, ah...Ma dai, non lusingatemi: è stata semplicemente una vecchia tattica di caccia... >>

<< Però hai saputo sfruttarla al meglio, di sicuro! >> esclamò Helya << Su andiamo alla Rupe, hai bisogno di una bella ripulita  >>

Così gli amici risalirono i massi ed andarono incontro al branco. Il re, rassicurato dal ritorno di Uru, era felice di rivedere Khendo e Hydo e restò a lungo a parlare con loro, mentre la principessa veniva aiutata dalle leonesse a ripulirsi.

 

Quella notte i due giovani leoni restarono con il loro vecchio branco, a dormire nella grotta.

Uru, invece, anche quella sera, come era solita fare, rimase sull'apice della rupe, a guardare lontano. Si guardò la cicatrice sotto la zampa sinistra e fece un profondo sospiro, volgendo gli occhi sulle stelle:

<< Pensi ancora a lui? >>

Uru si voltò di scatto: era Khendo, che le si avvicinava:

<< Khendo..? Pensavo che stessi dormendo... >>

<< Non ho sonno >> rispose lui e le si sedette accanto << Dunque continui a restare ancora qui ogni sera? >>

Uru chinò il capo: << Già... >>

<< Non lo hai dimenticato, vero? >>

<< Come potrei farlo? Lui rappresenta un'importante parte del mio cuore... >>

<< Anche se non lo hai più visto da oltre un anno? >>

<< Sì... >>

<< Ti chiedi mai cosa lo abbia spinto ad andarsene? >>

<< Spesso....Ma non trovo mai una risposta certa... >>

<< E se lui non tornasse più? Che faresti? >>

<< ...Non voglio pensarci!... >>

<< Uru, rifletti! Non puoi continuare a sognare! Presto toccherà a te gestire il regno! Devi affrontare la realtà ed accettare il fatto che lui non ci sia più! >>

<< Ma perché dici così?? Che ne sai che non tornerà? >>

<< Lo so e basta! >>

<< Perché?? >>

<< Perché io....! >> smise di parlare, controllando il proprio umore: capì che stava esagerando << ...Scusami....Ti prego scusami...Non volevo turbarti >>

<< Khendo..? >>

<< E' solo che...presto dovrai trovarti un compagno e... non puoi continuare a sperare in un suo ritorno...Insomma...lui potrebbe tornare, come potrebbe non tornare....Capito? >>

<< Questo lo so, Khendo.... Forse hai ragione tu... dovrei smetterla di sognare ed andare ad affrontare la realtà così com'è. Però...Cosa centra la storia del compagno? Lui è un mio amico, proprio come te...e sento ancora una flebile speranza di rivederlo... >>

Khendo sospirò: << Sei buona e testarda allo stesso tempo, proprio come ti ricordavo... >> e le sorrise;

<< Eh, eh...grazie >> gli rispose ridendo, poi chiuse gli occhi ed alzò di nuovo il volto verso il cielo stellato.

La luce lunare le illuminava i delicati lineamenti del volto e del corpo.

Khendo continuava a guardarla, ammaliato dalla sua bellezza e sentì crescere dentro di lui uno strano sentimento: un sentimento di desiderio. Voleva stringerla a sé a tutti i costi e, con il cuore in subbuglio, cercò pian piano di avvicinarsi a lei e pensò di cingerle il corpo con le zampe, per farla sua, ma si ritrasse subito, riprendendo il controllo di se stesso. Uru si accorse dell'agitazione dell'amico: << Tutto bene? >> gli chiese; Khendo si imbarazzò: << Oh, ehm....sì! M-mi è tornato sonno...Vado a dormire... >>

<< Ah, va bene... A domani allora >>

<< Sì...a domani... >> si alzò in fretta e se ne andò nella grotta.

“  A me non sembra affatto assonato....o forse mi sbaglio? ” pensò lei e tornò a guardare le stelle.

 

Lontano dal regno delle Terre del Branco, sotto i grandi rami di un albero, vi era un maestoso leone dalla foltissima criniera nera, che guardava lo stesso cielo, con gli occhi luminosi come smeraldi.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Re Leone / Vai alla pagina dell'autore: Miranh