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Autore: StillAnotherBrokenDream    13/05/2012    2 recensioni
Stringeva ancora in mano il trench di Castiel, che era quasi completamente asciutto. Se lo avvolse intorno alle spalle e si buttò a peso morto sul materasso, rannicchiandosi in posizione fetale.
Pianse di nuovo, a lungo, fino ad addormentarsi esausta, consumata, dopo aver seriamente e lungamente pensato di uccidersi.
Forse Bobby si sbagliava, questa volta non l'avrebbe superato.
(Spoiler puntata 7x02)
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Settima stagione
- Questa storia fa parte della serie 'Castiel and Allison'
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Disclaimer: Castiel e i personaggi di Supernatural non mi appartengono, ma le storie che scrivo ispirandomi ad essi ,  per cui vi chiedo gentilmente di non copiare nuovi personaggi e/o trame-situazioni-ambientazioni di mia proprietà. Si scrive per liberare la propria creatività, non quella degli altri.  Buona lettura :)


 

LAST GOODBYE

 

 

 

Quello non era Castiel, non più. Qualcosa di malvagio si era impossessato di lui, quegli schifosi esseri del Purgatorio l'avevano invaso, forse l'avevano ucciso. Allison lo guardava atterrita, sgomenta. No, non era più lui, non l'avrebbe mai scaraventata contro un muro come aveva fatto pochi istanti prima, con quello sguardo carico d'odio.

«Cass! Ti prego, se mi ascolti, reagisci.» gli urlò comunque, sperando scioccamente che potesse sentirla, che potesse fare qualcosa.

Ma l'uomo che sembrava ancora il suo Cass la guardò con disprezzo.

«Te l'ho già detto, puttanella. Cass è morto, ora comandiamo noi qua dentro.» disse ridacchiando.

Allison cercò di mettersi seduta. «Quanti di voi pagliacci ci sono lì dentro, eh? Un centinaio? Di più?» disse, sperando di distrarlo, o di svegliare Cass se mai era ancora lì dentro.

Ma l'essere non rispose, anzi impallidì, mentre un orribile fluido nero iniziò a colare dalla sua mano sinistra. Allison sussultò, che cosa gli avevano fatto? Non aveva più nemmeno sangue!

«Il tuo tramite sta per esplodere, vero?» gli disse Dean da terra. «Io non farei niente di troppo faticoso. Anzi, direi di chiuderla qui e andare a casa, eh?»

La donna si tirò su poggiandosi al muro, si era presa una storta alla caviglia destra e a malapena riusciva a poggiare il piede.

«Se faceste esplodere Castiel, tutto il vostro lavoro andrebbe a puttane, giusto? Magari ritornerete in Purgatorio o peggio, morirete tutti. Lasciatelo libero per favore...»

Dio, stava pregando un ammasso di orribili mostri! Ma se questo poteva salvare il suo amore, li avrebbe supplicati in ginocchio.

Ma lui continuava a non parlare, mentre quel liquido iniziava ad uscirgli anche dal naso e dalle orecchie. Sembrava sul punto di cadere a terra. O di esplodere, come aveva detto Dean.

«Torneremo. Per voi.» disse infine ciò che restava di Cass, incamminandosi verso l'uscita.

Allison prese subito a seguirlo, mentre Dean aiutava Bobby a rialzarsi. «Allison, dobbiamo trovare Sam.» le urlo il più giovane.

Ma lei non lo sentì nemmeno, l'unico suo pensiero era Castiel.

Dove stava andando? Cosa volevano fare quelle bestie dentro di lui? Magari lo avrebbe lasciato libero! E lei voleva esserci, questa volta non l'avrebbe lasciato solo.

Nonostante il suo barcollare sempre più vistosamente, Allison non riusciva a stargli dietro, a causa della caviglia gonfia e dolorante, ma provava a parlargli.

«Cass! Castiel ti prego. So che sei ancora lì, lo sento! Combatti ti prego, mandali via.» La sua voce riecheggiava lungo quel corridoio umido e buio, ma l'essere non rallentò nemmeno, continuando il suo cammino verso l'uscita, lasciando dietro di sé una scia di fluido nero e viscido.

Per poco la donna non scivolò, riuscì a evitarlo solo aggrappandosi al muro, e in quel momento la raggiunsero anche gli altri.

«Allison, stai bene?» questa volta sentì la voce di Dean, ma non gliene importava nulla.

«Dobbiamo seguirlo, Cass è loro prigioniero, andiamo!»

«Allison, per Cass ormai...» provò a dirle Dean, ma lei lo fulminò con lo sguardo.

«Non osare nemmeno dirlo!» gli urlò. «Cass non è un umano, è forte e può vincerli. Ne sono sicura, è lui che li sta portando da qualche parte per disfarsene!»

Non ci credeva nemmeno lei, ma aveva bisogno di dirlo a sé stessa.

Riprese a camminare anche se le faceva male la caviglia, anzi quasi iniziò a correre, seguita dagli altri tre uomini.

Uscirono all'aperto, in tempo per vedere Castiel immergersi in quel bacino d'acqua.

«Cass...» lo chiamò lei. Ma lui non si fermò, né si girò.

Continuò ad avanzare nell'acqua, a braccia aperte. «Castiel, ti prego no!»

Allison urlava disperata, sentiva che il suo amore stava andando a morire. Tentò di seguirlo in acqua, ma Dean l'afferrò per la vita. «Ma che cazzo vuoi fare, Allison!»

«Lasciami! Lasciami figlio di puttana, devo andare da lui.» rispose lei dimenandosi con tutte le forze che aveva.

Ma il cacciatore non la lasciò andare, mentre Castiel, o quello che ne restava di lui, quasi con un tuffo si inabissò in acqua.

«NO!» gridò Allison, mentre come in un'esplosione, un'enorme macchia nera si allargava sulla superficie dell'acqua. Un rumore sinistro si levò da quella macchia, poi più nulla.

Allison scivolò a terra, in ginocchio, e restò a fissare l'acqua convinta che Castiel prima o poi sarebbe riemerso, ignorando ciò che dicevano gli altri che si preoccupavano di tutto tranne che l'angelo fosse sparito in acqua. Ma Cass non riemerse, e non sarebbe tornato mai più. Cass era morto.

«Ally, andiamo...» le disse Dean prendendola per un braccio.

Lei si divincolò e nel farlo guardò in basso, tra l'erba che cresceva nell'acqua.

Spalancò gli occhi e si buttò in avanti, recuperando ciò che galleggiava sull'acqua. Lo raccolse e lo strizzò, poi lo fissò incredula e alla fine scoppiò in un pianto disperato, stringendo quel pezzo di stoffa al petto, come fosse un bambino.

Era l'impermeabile di Castiel, macchiato di sangue e terra e di quell'orribile liquido che l'aveva reso una maschera irriconoscibile.

«Allison, devi...» provò a dire qualcuno dei tre, non seppe riconoscere nemmeno la voce.

«Andate a farvi fottere tutti e tre!» fu la sua risposta disperata. «Lasciatemi stare, andatevene. Cass è morto, non l'avete capito? È morto! E noi l'abbiamo lasciato morire.»

«E' lui che l'ha scelto! Era impazzito, lo vuoi capire?» urlò di rimando Dean.

Allison lo guardò con gli occhi gonfi di lacrime e rabbia. «Proprio tu, che gli devi la vita mille e più volte, l'hai abbandonato al suo destino, l'hai lasciato morire.»

Dean si passò le mani nei capelli. «Ok, sei sconvolta e lo capisco, quindi la smettiamo qua e ce ne andiamo. Avanti, alzati...» e fece per prenderla di nuovo per un braccio.

«Toccami ancora e ti uccido, lo giuro!» lo minacciò. «Voi andatevene pure, io resto ancora qui.»

«Ragazza, non fare così.» intervenne Bobby con fare paterno.

Allison singhiozzò. «Ti prego Bobby, non ti ci mettere anche tu. Va' via insieme a loro, lasciatemi qui.» disse stringendo più forte quell'indumento sporco e fradicio.

I tre si guardarono e con un cenno d'intesa iniziarono ad allontanarsi. Era venuta con la sua auto, quando si sarebbe sentita pronta, se ne sarebbe andata.

La capivano, Cass per lei era la persona più importante al mondo e anche se a Dean un po' scocciava ammetterlo, Allison lo amava più quanto avesse mai amato lui. E Cass amava lei più di quanto Dean sarebbe mai stato capace di fare anche se fosse vissuto altre dieci volte. Anzi, l'aveva amata, perchè ora era in fondo a quella specie di lago.

«Avremo fatto bene a lasciarla lì?» gli chiede Sam mentre salivano in macchina.

«Che potevamo fare? La conosci, era capace di spararci sul serio.»

«Non aveva pistole con sé.»

«Hai capito cosa voglio dire Sam.»

«Ragazzi, giusto o non giusto, quella ragazza ha bisogno di stare da sola, per cui smettetela e andiamo via da qui.» intervenne Bobby seccato.

Lasciare quella ragazza da sola a piangere per Cass non gli piaceva, ma come aveva detto a quei due, aveva bisogno di stare lì da sola. Si sarebbe sfogata e poi sarebbe tornata a casa, cercando di superare il dolore. Era forte Allison, avrebbe superato anche quello.

Mentre i tre partivano per tornare in città, Allison restò a lungo sulla riva di quel lago, abbracciando l'impermeabile di Castiel, piangendo e invocando il suo nome.

Solo all'imbrunire si fece forza e si alzò da terra, per raggiungere la sua macchina. Vi salì stancamente e dopo essere rimasta almeno un'ora col capo poggiato sul volante, mise in moto e partì per tornare nella sua stanza di motel. Era troppo stanca per partire subito, voleva solo dormire.

O anche morire.

Entrò nella sua stanza trascinandosi verso il letto, sentiva di avere bisogno di una doccia ma non ne aveva la forza. Voleva solo dormire.

Stringeva ancora in mano il trench di Castiel, che era quasi completamente asciutto. Se lo avvolse intorno alle spalle e si buttò a peso morto sul materasso, rannicchiandosi in posizione fetale.

Pianse di nuovo, a lungo, fino ad addormentarsi esausta, consumata, dopo aver seriamente e lungamente pensato di uccidersi.

Forse Bobby si sbagliava, questa volta non l'avrebbe superato.

 


È davvero finita così? Allison ha perso per sempre il suo Castiel? Se vi è piaciuta questa oneshot, venite a leggere il seguito cliccando sull'immagine qui sotto

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