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Autore: up over the clouds    13/05/2012    4 recensioni
L'ultimo gettone mi scivola fuori dalla tasca producendo un rumore metallico al contatto con il pavimento di ferro della cabina.
Lo riprendo e lo rigiro fra le dita: ho un'ultima chiamata, andrà a vuoto anche questa lo so.
Le lacrime non si fermano: il tuo ricordo provoca ancora nel mio stomaco gli uragani.
Coglione.
Stupido.
«Ehi, va da lei» una voce mi richiama alla realtà. Alzo gli occhi e incrocio lo sguardo di un uomo anziano che mi sorride. Abbasso lo sguardo, non mangio da due giorni. Sarà la fame che mi provoca le allucinazioni.
«Vuoi davvero sprecare l'ultimo gettone per una chiamata a vuoto?» mi guarda con sguardo interrogativo. I suoi occhi sono verdi e ancora vispi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Wanted - Heart Vacancy

 

Non è la migliore però è accettabile. 
Recensite?
Peace and Love 
Skyleer //

Un altro gettone, un'altra chiamata a vuoto.
Non so perchè continuo a inserirli dentro la fessura anche se so che andranno sprecati.
Compongo il numero che so a memoria: sarà tipo la quattordicesima volta che spero che dall'altra parte del telefono la sua voce calma mi trilli nelle orecchie. 
Il -tu tu tu- cupo e profondo continua a suonare.
La neve scende morbida su Bradford e io per non inzupparmi devo starmene riparato sotto il tettuccio di plastica del telefono a gettoni.
Stupido che sono uscito senza cellulare. Ho solo un paio di stivali in pelle ai piedi e posso dire che non è stata neanche quella una bella idea, no. Un maglione mi copre il busto.
Di freddi così a Bradford non se ne sono mai sentiti. Almeno finchè io ricordo.
Riattacco il telefono, so che non risponderà ora. E non le do tutti i torti.

«Vaffanculo Zayn!» i suoi occhi sputano lacrime acide.
«No Charlotte, aspetta» ti imploro afferrandoti le mani.
Ma tu prontamente le sfili dalla mia presa.

Riprendo un gettone dalla tasca dei miei pantaloni bagnati e la rimetto nella fessurina. Ripremo i numeri e il telefono ricomincia a suonare a vuoto. Non c'è un segno di vita dall'altra parte della cornetta. Il freddo mi entra dalle suole delle scarpe e m'invade la schiena provocandomi i brividi.

«No Zayn, finiamola qui» sposti i capelli dal viso che ha i segni del trucco leggermente sbavati.
«No, non la finiamo qui!» ti riafferro un polso mentre ti volti per andartene.
«Non la finiamo qui, Charlie.» ti fisso negli occhi e continui a piangere dentro te.
Io sto distruggendo tutto.
 

Rimetto il telefono al suo posto. Ho un ultimo gettone nella tasca. Voglio usarlo anche se so che come gli altri andrà perso nel fondo del telefono.
Inutili, sprecati. Senza valore.
Come me d'altronde.
Un piccola sfera piatta senza valore economico. A cosa servo allora?
Appoggio la schiena contro la parete della cabina e mi lascio andare giù di peso. Osservo fuori mentre tutto è calmo, piatto, fermo.
Centimetri di neve ricoprono le strade, tutto è magico e quasi surreale.
Tutti stretti nelle coperte per combattere il freddo di dicembre. Io e Charlie a quest'ora saremmo sotto la neve, bagnati fradici a fare a pallate senza nessuno che ci possa dire nulla. I suoi ridolini avrebbero riempito la strada. I suoi occhi avrebbero riflettuto la luce del cielo scuro diventando più verdi che mai, i suoi capelli boccolosi si sarebbero baganti con i fiocchi di neve rimasti incastrati fra quei fili di rame scuro che amavo, che amo tutt'ora.
Ma no, io ho rovinato tutto.
Io ho spezzato tutto.
Ho spezzato anche lei.

«Zayn, lasciami. Sono stanca di te, sai?» le sue parole mi feriscono come lame sulla pelle, come un calcio nello stomaco, come un tuffo dal burrone.
«Ho fatto troppo a lungo finta che fra di noi andasse tutto bene. Ma non era così»
mi guardi immobile puntandomi i tuoi occhi addosso.
Vorrei scomparire.

 

Chiudo gli occhi e mi ripeto la scena più straziante di sempre.

«Sono stufa di te, di tutti i tuoi giochetti, del tuo essere egoista»
so che queste parole non le pensa veramente, è solo arrabbiata. Credo.
«Tutte queste bugie e menzogne; non resisto ancora di più. Tutto si sta distruggendo, tutto. Il mio mondo, il tuo mondo, il nostro mondo. Tu Zayn mi stai distruggendo» vorrei morire.
«Ciao Zayn»
mi sussurri prima di prendere le tue cose e sbacchiare la porta lasciando un vuoto dentro e fuori di me.

 

Le lacrime bagnano le mie ginocchia, acide.
Quella scena mi divora dentro, io mi divoro da dentro. E' tutta colpa mia se sta male.
Chissà dove sei adesso Charlie.
Con chi sei, ora? Sarai tra le braccia di qualcuno che ti tiene al caldo anche se fuori l'inverno e la neve prendono spazio nelle strade. E lui ti starà guardando con tutto l'amore del mondo perchè non si puoi odiarti. E tu gli regalerai uno dei tuoi meravigliosi sorrisi.
Farete l'amore, quello che facevi con me.

 

Se il 'per sempre felici e contenti' esistesse
io ti starei ancora abbracciando.
Tutte queste favole sono piene di stronzate.
Un'altra fottuta canzone d'amore e mi sentirò male.

 

L'ultimo gettone mi scivola fuori dalla tasca producendo un rumore metallico al contatto con il pavimento di ferro della cabina.
Lo riprendo e lo rigiro fra le dita: ho un'ultima chiamata, andrà a vuoto anche questa lo so.
Le lacrime non si fermano: il tuo ricordo provoca ancora nel mio stomaco gli uragani.
Coglione.
Stupido.
«Ehi, va da lei» una voce mi richiama alla realtà. Alzo gli occhi e incrocio lo sguardo di un uomo anziano che mi sorride. Abbasso lo sguardo, non mangio da due giorni. Sarà la fame che mi provoca le allucinazioni.
«Vuoi davvero sprecare l'ultimo gettone per una chiamata a vuoto?» mi guarda con sguardo interrogativo. I suoi occhi sono verdi e ancora vispi.
«E lei come lo sa?» gli chiedo, incuriosito.
«Ti si legge negli occhi. Non fare quello che ho fatto io, Zayn.» si stringe ancora di più nella giacca nera.
«Non fare i miei stessi errori. Io non ho voluto correre, ho solo sprecato l'ultimo soldo per una chiamata a vuoto e non ho corso. Non l'ho raggiunta mentre se ne andava. E ora l'ho persa.»
Giocherello con la monetina piatta e penso che forse l'uomo ha ragione.
«Voglio dire, vuoi ritrovarti come me a ottant'anni da solo? A rimpiangermi di non aver messo in moto le gambe, il cuore e non averle detto quanto la amassi? Lei è unica, figliolo» sorrido.
«Tieni quel gettone, non penso ti servirà. Corri, se non sai che fare corri. Adesso va che devo fare una telefonata» mi alzo uscendo dalla cabina. Il signore entra e prende il telefono. La neve mi riempie le scarpe arrivandomi al polpaccio.
Prima di iniziare a correre mi volto facendogli un cenno con la mano. Ma di lui non c'era più traccia.

Il vento mi punge la pelle a gli occhi, ma non mi importa. Corro.
La città è zitta intorno a me, nulla si muove. Soltanto la neve continua a cadere silenziosa.
E poi ci sono io.
Non ho più forze ma corro, senza fermarmi. Non devo perderla, stavolta no.
Peel Park si distende davanti a me: i ricordi mi invadono la mente.

 

«Zayn basta!» mi dici mentre ti riempio il cappuccio di neve e ci buttiamo per terra.
«Andiamo Charlie!» ti stringo a me e rotoliamo per il parco immenso.
Quando mi fermo hai i capelli tutti pieni di cristalli di neve e non voglio toglierli.
I tuoi occhi verdi illuminano il tuo volto.
«S-sei bellissima Charlotte» balbetto insicuro.
Ti metti a ridere e ti seguo poi io.
Momenti felici, ricordi?
«Dovresti fare il comico Zayn!»
continui a ridere felice mentre ti abbraccio.
«E tu dovresti credermi di più» ti dico prima di baciarti.
Il nostro primo bacio.

 

Mentre supero il cancello mi accorgo che non sono solo.
Una figura femminile sta seduta sull'altalena, i suoi piedi affondano nella neve alta. Tutto intorno è silenzio. Non si spinge sull'altalena: sembra oppressa dia ricordi.
Alza il capo e guarda il cielo speranzosa, nei suoi occhi c'è il disperato bisogno di una risposta.
La cerca nel cielo che sta sopra di lei, immobile, fisso.
Ma il cielo non da risposte. Il cielo è soltanto un limite.
Un limite come il tuo che il tuo ragazzo ha superato, che quello che io ho superato, Charlie.
Socchiudi gli occhi verdi e inspiri profondamente l'aria pulita del parco in quella giornata di freddo.
Sei ditrutta, spezzata, consumata. E dai tuoi gesti e dai tuoi occhi trasparisce tutto.
«Sono stato un idiota, Charlotte» sobbalzi un pochino sull'altalena. Apri gli occhi e li punti verso di me. Dio come sono belli.
«C-che vuoi Zayn?» mi chiedi. Nella tua voce c'è un misto di devastazione, tristezza, sollievo.
Mi siedo sull'altra altalena accanto a te. Sento il calore del tuo corpo vicino al mio.
«Voglio solo che tu capisca che mi dispiace, che sono un coglione»
«Questo già lo sapevo»
«Che mi dispiace?» richiudi gli occhi.
«No, che sei un coglione Malik» sorridi impercettibile. Sorrido anch'io.
«So che sei distrutta, lo sono anch'io da due mesi a questa parte. Giuro che sono due giorni che non faccio altro che stare a digiuno e spendere i gettoni nel telefono anche se sapevo benissimo che non volevi rispondere» Abbasso lo sguardo tornando serio.
Stai zitta col viso rivolto alle nuvole.
«Poi oggi ho incontrato un uomo. Mi ha detto di correre perchè non voleva che facessi come lui. Lui non ha avuto il coraggio di correre e l'ha persa. Mi ha suggerito di correre sempre. Sei l'unica, Charlie» mi guardi come fossi pazzo e vorrei risponderti che sì, sono pazzo. Pazzo di te.
«Sono stato egoista, superficiale,egocentrico. Stupido e coglione. Tutto quello che vuoi. Avevi ragione quando hai detto che ti ho ditrutto dentro, ho distrutto anche me stesso. Scusa Charlotte»
gli occhi ti si bagnano un pochino.
«Mi hai fatto male Zayn. Questi due mesi sono stati un inferno. Ho finto troppo a lungo che tutto filasse liscio come all'inizio. Non era così e lo sai benissimo» cerchi di fermare la lacrime ma non ci riesci.
«No, no. Non piangere ti prego» ti asciugo una lacrima dalla guancia. «Ti prometto che non ti lascerò soffrire ancora, cambierò. Ti amo Charlotte, non ho mai amato nessuno così.» mi alzo prendendoti le mani fredde. Le scosti, veloce.
«Zayn, io..» lasci in sospeso le parole. Le posso vedere fluttuare nell'aria. Ho paura che tu non mi ami più.
«Io, davvero non lo so. Io ti amo Zayn ma..sono distrutta. Sono a pezzi»
«Lascia che si io ad aggiustarti, Charlie. Lascia che sia io a soffiare sulle ferite. Un'ultima possibilità»
«Mi hai ferito troppe volte. Ti ho dato troppe possibilità e le hai sprecate tutte, tutte»
«Riazzeriamo il conto, partiamo da zero un'altra volta. In tutti questi giorni non ho fatto altro che pensarti.» le lacrime mi bucano gli occhi e non riesco a fermarle. Mi guardi e con una mano mi asciughi le lacrime. Mi concedi la belletta del tuo sorriso.
Incastri la tua testa fra la mia spalla e il mio collo. Ti sento sorridere e asciugarti le lacrime. Incrocio le mie braccia dietro la tua schiena. Respiri regolare, non tremi.
«Ti amo Zayn»
«Ti amo Charlotte»
Ti alzo il mento. Gli occhi tuoi sono ancora rossi e ancora più verdi di quanto lo ricordassi. I tuoi capelli sono intrisi dai fiocchi bianchi, come quel giorno.
Elimino i centimetri fra le nostre labbra. Le tue sanno di vaniglia e neve.

 

I hear your heart cry for love, 
But you won't let me make it right. 
You were hurt, but I decided, 
That you were worth the fight. 

_____

 

The Wanted – Heart Vacancy

  
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