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Autore: Kim WinterNight    14/05/2012    3 recensioni
Allora, premetto che ero titubante all'idea di pubblicare questa mia bacata produzione, ma mi sono detta che si può sempre provare, c'è sempre qualcuno che potrebbe apprezzare.
Detto questo, vi anticipo subito che i protagonisti saranno componenti di diverse band che amo, che si raggruppano in un'unica formazione chiamata 'Faithless' e che, tendenzialmente, non c'entrano niente gli uni con gli altri. In più, fanno parte del gruppo anche un artista italiano che proprio ci sta a fare come i cavoli a merenda, per intenderci, e una comune ragazza con un passato difficile.
Be', spero di avervi incuriosito.
Allora, leggete e ditemi cosa ne pensate, perché mi piacerebbe capire se sono completamente pazza oppure no, a scrivere certe cose!!!!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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1.

 

 

«No, no, no, Max, no! Così non va! Insomma mettici un po' più d'impegno, cristo santo!» sbottai, gettando le bacchette a terra.

Erano ore che provavamo e Max non riusciva a concentrarsi. Andava fuori tempo e non era in grado di accordarsi con noi altri musicisti.

Sospirai.

Essendo l'unica ragazza del gruppo, ero una sorta di mascotte di quei pazzi dei miei compagni. L'incredibile di tutta quella faccenda era il fatto che tutti i componenti di quella strampalata band erano musicisti famosi che avevano fatto parte di altri complessi e che ora si erano riuniti per partecipare ad uno strano concorso.

E voi vi starete chiedendo cosa ci facessi io in mezzo a tutte queste svampite celebrità.

Ebbene, sembrerà strano, ma gli mancava un batterista e fecero dei provini per trovarne uno. Potevo perdermi l'opportunità di lavorare con dei musicisti per me mitici?

Assolutamente no, ed ecco che ora, a distanza di sei mesi dal nostro incontro, dopo aver vinto il concorso con il nome di 'Faithless', ci ritrovavamo a preparare i pezzi per il nostro primo album.

Chi erano, dunque, i miei compagni d'avventura?

Alla voce si alternavano Max Cavalera, leader di gruppi come Sepultura e Soulfly, e Serj Tankian, storico vocalist dei System Of A Down, il quale si occupava talvolta anche delle tastiere, nonostante il tastierista non ci mancasse. Disponevamo infatti di Janne, ex Children Of Bodom. La chitarra solista era in mano a Matthew Tuck, una volta cantante principale dei Bullet For My Valentine, che ora interveniva qualche volta come corista. La chitarra d'accompagnamento spettava a Joey Jordison, una volta batterista degli SlipKnoT e chitarrista dei Murderdolls. Infine, come bassista, una persona che mai vi aspettereste, ovvero Caparezza.

Cosa ci faceva lui a suonare il basso in una band metal? Be', che importanza aveva? Insieme ci si divertiva ed era questo il fattore fondamentale.

Tra l'altro Michele era bravo con il suo insolito strumento, perciò era tutto okay.

«Che ho fatto stavolta?» ribatté il cantante brasiliano, guardandomi storto.

«Non ti stai concentrando abbastanza Max, e lo sai anche tu» risposi, inchinandomi a raccogliere le bacchette.

«Ehi drummer, non essere troppo severa con lui, sono ore che proviamo. Siamo tutti stanchi» intervenne Janne, rivolgendomi uno sguardo ammiccante.

«Meno male che ci sei tu a difendermi, altrimenti dovrei subire la furia di questa vipera anche oggi.»

«Cosa vorresti insinuare, Cavalera?» lo ammonii, incenerendolo con lo sguardo.

«Siete sempre i soliti bambini» sentenziò Serj, bonario. «Credo che per oggi sia meglio finirla qui» aggiunse poi, andando a sedersi in un angolo della saletta.

«Uomo saggio lui, mi fanno male le dita a forza di suonare questo fottuto basso.»

«Mick ha ragione! Gli strumenti a corda sono tremendi» concordò Joey, cominciando a sistemare la sua chitarra.

L'unico che non si espresse fu Matt e io temevo di conoscere il motivo di quel suo silenzio.

 

 

*Flashback*

 

 

«Matthew, non ti innamorare di me, non conviene» gli consigliai guardandolo.

«Spiacente, temo sia troppo tardi» rispose, per poi baciarmi con passione.

Subito, lo allontanai da me e me ne andai, lasciandolo lì.

 

 

*Flashback's end*

 

 

Sospirai. Era passato un mese ormai da quell'avvenimento, nel quale lui non aveva fatto altro che ignorarmi. D'altronde, non poteva obbligarmi ad amarlo, poiché io non ero in grado di amare nessuno e mai lo sarei stata. Volevo bene ad ognuno di loro, ma per me tutti quanti rappresentavano degli amici, dei compagni d'avventura, dei fratelli. Facevano le veci di quella famiglia che non avevo mai propriamente avuto. Non ero in grado di innamorarmi e perciò non potevo illudere nessuno di possedere quella capacità.

Matt mi amava, ma prima o poi mi avrebbe dimenticato, se ne sarebbe fatto una ragione.

Con questi pensieri, mi andai a sedere accanto a Serj, che per me era come un padre, e osservai di sfuggita le silenziose mosse dell'ex Bullet.

  
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