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Autore: Writer96    14/05/2012    14 recensioni
Potter aveva quelli che la gente ama chiamare talenti nascosti .
Oltre a quelli ben visibili –una faccia mediamente perfetta, turbata solo da qualche brufolo dell’età e da un paio di occhiali che ormai sarebbero da definire demodé, una capacità nel Quidditch che superava addirittura quella nel distruggere il sistema nervoso delle persone e un’intelligenza che amava sbucare fuori senza preavviso, accompagnata prontamente da una brillante E sul registro- ce n’erano degli altri che erano sconosciuti ai più.
O almeno, Lily sperava che la capacità di James di baciarla ridendo fosse una cosa che conosciuta solo a lei.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Come si amano i pazzi'
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Talenti Nascosti






Potter aveva quelli che la gente ama chiamare talenti nascosti.
Oltre a quelli ben visibili –una faccia mediamente perfetta, turbata solo da qualche brufolo dell’età e da un paio di occhiali che ormai sarebbero da definire demodé, una capacità nel Quidditch che superava addirittura quella nel distruggere il sistema nervoso delle persone e un’intelligenza che amava sbucare fuori senza preavviso, accompagnata prontamente da una brillante E sul registro- ce n’erano degli altri che erano sconosciuti ai più.
O almeno, Lily sperava che la capacità di James di baciarla ridendo fosse una cosa che conosciuta solo a lei.
 
 
-Togliti, James. Mi pesi!- strillò Lily, puntellando le mani sul petto del ragazzo e spostandogli la faccia con la fronte. Lui sbuffò, rimanendo esattamente così come si trovava, steso sopra di lei sull’erba protetta dall’ombra di un albero nel Parco.
-Non ti peso. Sono in equilibrio sulle mie braccia.- le rispose, flettendo i gomiti nel vano tentativo di imitare una flessione che chiaramente non era in grado di fare. Lily strillò nel vederlo arrivare così vicino per poi rotolare via di colpo, respirando a bocca aperta steso sull’erba vicino a lei, gli occhi strizzati e le gambe atteggiate in una maniera tale da farlo somigliare ad una principessa spaventata.
Una principessa isterica spaventata.
-Tu. Sei. Pazza.- rantolò ad un certo punto, continuando a stringere le gambe e guardando biecamente il ginocchio della ragazza che ancora stava lì a mezz’aria, piegato in modo che la rotula affilata – James non se ne intendeva di anatomia, ma era sicuro che Lily si svitasse la gamba e temperasse l’osso prima di andare a dormire- fosse esattamente dove prima c’era... il punto xyz di James.
-Distanza di sicurezza, ricordi? Niente facce troppo vicine quando siamo in pubblico...- spiegò lei, girandosi su un fianco e guardandolo mentre si sedeva con un’espressione di puro dolore dipinta in volto.
Adorava James quando faceva così, ma si sarebbe fatta torturare pubblicamente piuttosto che dirlo ad alta voce. Insomma, non è che stessero insieme.
Non del tutto.
Com’era che diceva Mary?
Si frequentavano.
Diciamo anche che ogni tanto James la baciava e lei era tentata di mandare a quel paese tutto il suo orgoglio e i suoi rifiuti e ricambiare con la stessa intensità.
Ma quei momenti di debolezza non erano poi troppo frequenti, o almeno non in pubblico.
-Me ne fotto della tua distanza di sicurezza, Evans. Anzi no, non posso più, ora. Per colpa tua.- disse e lei iniziò a ridere così tanto che si ritrovò la faccia piena d’erba.
Adorava James anche quando era volgare eppure dolcissimo allo stesso tempo.
E lo adorava anche quando la spingeva di lato perché lei, per il troppo ridere, gli era rotolata praticamente addosso.
-Mi dispiace. Sul serio. Se avessi saputo che serviva a farti allontanare così velocemente, avrei usato questo metodo più spesso.- si scusò lei, strillando di nuovo quando lo vide avvicinarsi minaccioso e iniziare a scompigliarle i capelli.
Lily si sentiva molto simile ad un’oca in quel momento, ma decise di non curarsene nello stesso istante in cui James Potter si avvicinò ancora e poggiò la fronte contro la sua. Anche fosse stata un’oca, sarebbe stata un’oca arrosto ormai, perciò qual era il problema?
Aveva sempre caldo quando James era vicino a lei.
Un caldo piacevole. Che la avvolgeva.
Un caldo che sapeva di labbra umide che premevano contro le sue e di denti che toccavano i suoi in un tentativo di sorriso.
Lily adorava James anche quando faceva questo, quando la baciava cogliendola di sorpresa e dopo faceva finta di niente, spiandola con la coda dell’occhio in attesa di una reazione.


Perché Potter aveva quelli che la gente ama chiamare talenti nascosti.
Oltre a quelli ben visibili –una faccia mediamente perfetta, turbata solo da qualche brufolo dell’età e da un paio di occhiali che ormai sarebbero da definire demodé, una capacità nel Quidditch che superava addirittura quella nel distruggere il sistema nervoso delle persone e un’intelligenza che amava sbucare fuori senza preavviso, accompagnata prontamente da una brillante E sul registro- ce n’erano degli altri che erano sconosciuti ai più.
O almeno, Lily sperava che la capacità di James di baciarla ridendo fosse una cosa che conosceva solo lei.
Anche perché, altrimenti, avrebbe dovuto essere gelosa.

E sinceramente, non aveva voglia di togliere tempo ai suoi momenti-Potter.


 
   
 
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