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Autore: Writer96    14/05/2012    12 recensioni
Hanno scelto di farci morire immersi in un oblio che secondo loro ha il sapore della pace.
Alzo una mano e la guardo, così piena di cicatrici da essere irriconoscibile.
Ma non riuscirei a riconoscerla comunque.
Non ne ricordo l’aspetto originario.
Non ricordo niente.
Non ricordo chi sono, chi ero, ci sarei voluta essere.
Non ricordo niente del prima.
Non conoscerò mai il dopo.
Breve FlashFic.
Un'edizione qualunque degli Hunger Games.
Un Tributo qualunque.
Un destino fin troppo uguale a quello di tutti.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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To Alyx.
'Cause it's all her fault.





Guardo il cielo, un cielo innaturale, troppo perfetto, troppo pacifico.
Come tutto intorno a me, del resto.
Hanno scelto così, quest’anno.

Hanno scelto di farci morire immersi in quella che un tempo avrei definito pace.

Non voglio piangere.
Non davanti alle loro telecamere, non per alimentare il loro spettacolo.
Sento l’acqua che fruscia alle mie spalle, scorrendo lievemente contro le rocce ricoperte da delizioso muschio viola. Odio quel muschio.
Non ne ricordo la ragione, ma so che lo odio.
I ricordi sono confusi nella mia mente.

Hanno scelto di farci morire immersi in un oblio che secondo loro ha il sapore della pace.

Alzo una mano e la guardo, così piena di cicatrici da essere irriconoscibile.
Ma non riuscirei a riconoscerla comunque.
Non ne ricordo l’aspetto originario.
Non ricordo niente.
Non ricordo chi sono, chi ero, ci sarei voluta essere.
Non ricordo niente del prima.

Non conoscerò mai il dopo.

Ma cosa importa? Chi ero non ha più importanza.

Il mio Distretto non mi appartiene più.
Non ho più una storia, ormai.
Sono un Tributo, il Tributo Femmina del mio Distretto, credo.
E’ questo che a loro importa.
Che io sia uno di quei ventiquattro animali da macello mascherati da clown.

Vorrebbero farmi credere di essere stati generosi. Di averci concesso una morte priva di sofferenze.

La mia mano si abbassa, sfiorando l’erba che è così dannatamente morbida.
I miei occhi vagano sugli alberi intorno a me.
Verdi, ombrosi.
Il classico paradiso.
Un paradiso che maschera l’inferno.
Chiudo gli occhi, senza ricordare perché sento l’erba sotto le mie dita inzupparsi di qualcosa caldo e viscoso.
Ho voglia di dormire.
Anche la rabbia è sparita, così come la paura.

Ci hanno concesso di morire con la calma dentro. Una calma che sa più di sedativo.

Provo a riaprire gli occhi, uno sforzo immane.
Guardo dritta davanti a me, con forza.
So che esiste, da qualche parte dentro di me, la vecchia ragazza che c’era prima che mi trasformassi in un Tributo.
Prima che uccidessi, prima che diventassi un’assassina.
So che esiste e che vorrebbe vivere.

Ma non le è concesso.

Ci hanno concesso cose che in altre edizioni avrebbero pregato per avere.
Ma questo ce l’hanno negato.


Dopotutto, sono Hunger Games.









   
 
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