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Autore: uchihagirl    14/05/2012    3 recensioni
“Tutto bene, Lou?” gli chiede Eleanor, dopo essere riemersa senza più tracce di dentifricio attorno alla bocca - tutto bene un cazzo, è la risposta che gli sale dal cuore. Assolutamente un cazzo di nulla. Perché in quel messaggio così scarno, schietto e anonimo, Harry ci ha incanalato tutta l’amarezza possibile – il risentimento è così palpabile, in quelle poche parole, che gli toglie il respiro -; perché riesce a leggere tra le righe la gelosia, acutissima. [...] Tutto bene un cazzo.
MicroLong fic Larry Stylinson troppo angst e superintrospettiva - con aggiunta di sentimenti incasinati e relazioni complicate. Scene Louis/Eleanor e Ziam. A vostro rischio!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Desclaimer: nulla di quello che state per leggere è avvenuto nella realtà, e io non ci guadagno una beata cippalippa, in ogni caso. Le canzoni citate appartengono tutte ai rispettivi proprietari - l'ascolto di ognuna di esse è fortemente consigliato.



Attenzione: questa è una Larry Stylinson, ma non è canonica, in quanto sono presenti anche scene Louis/Eleanor - quella che segue, per esempio. Avvisate, eh? :D Ah, c'è anche un po' di Angst e tantissima introspezione. Io ve l'ho detto.




Shattered
Prologo




I wanna be drunk when I wake up on the right side of the wrong bed.
Ed Sheeran - Drunk










La stanza è immersa nella penombra – le tapparelle abbassate fanno filtrare comunque un filo di luce -, la porta è socchiusa e le lenzuola sono aggrovigliate sul fondo del letto, quando Louis apre gli occhi, quella mattina. Non sono neanche le nove, e un simpatico mal di testa gli martella già le tempie. Buongiorno.
Si sfrega gli occhi, cercando di mettere più a fuoco l’ambiente intorno a sé. La prima impressione di spaesamento non era sbagliata: quella non è camera sua – quello non è il suo letto. E la mano calda che sente sulla sua pancia nuda non è assolutamente quella grande e ruvida di Harry. Anzi: ha delle dita affusolate e femminili, e anche un accenno di french manicure, ormai piuttosto rovinata.
Nonostante il mal di testa – e quella sottile sensazione di disagio che gli serpeggia nelle ossa -, Louis sorride: Eleanor. Con i polpastrelli le raggiunge il polso e comincia a carezzarlo con tocchi circolari, per poi salire lungo il braccio nudo, la spalla, la clavicola e raggiungere il suo viso. È bellissima e chissenefrega dei capelli arruffati e di quella bocca mezza aperta: è meravigliosa nella sua pazzia, nella sua risata e nella sua occasionale goffaggine, e Louis ama stare con lei.
Così, mentre Eleanor socchiude le palpebre e gli sorride, la bacia a fior di labbra. “Ben svegliata.”
“No, Lou, non ti avvicinare! Devo avere un alito terribile - tu e il tuo kebab alle tre di notte!” Lei sposta il viso dal suo e parla con le mani davanti alla bocca, mentre Louis scoppia nella prima risatina della giornata, scuotendo la testa.
Eleanor. Imprevedibile, buffa, adorabile, spigliata: gli piace proprio.
Ridacchia, mentre la osserva stiracchiarsi e balzare energica giù dal letto, infilandosi la prima maglietta che le capita a tiro, ma quel fastidio - brividi di disagio lungo la colonna vertebrale - non si placa. E il ricordo del risveglio del giorno prima – mugugni, una massa informe di ricci, quella mano più virile che scende lungo la sua pancia, per rimediare a un problema mattutino piuttosto fastidioso, e quelle labbra… - si fa strada prepotentemente nel suo cervello.
Harry. Merda.
Louis si mette seduto sul letto, mentre cerca sotto il cuscino il Blackberry – nulla da fare, non è neanche sul comodino.
“El, hai visto per caso il mio telefono?” Eleanor compare subito dopo con indosso una maglietta della Guinness e lo spazzolino in bocca – un amore. “Eccolo.” Biascica, porgendoglielo; Louis la ringrazia con un sorriso.
Merda di nuovo – un nuovo messaggio da Harry, risalente alla notte precedente: “Non tornare fino alle 11 di domani: casa occupata. Divertiti. Io lo farò.” Le tempie gli pulsano più furiosamente e lui deglutisce, passandosi una mano a sistemare la frangia, del tutto spettinata.
“Tutto bene, Lou?” gli chiede Eleanor, dopo essere riemersa senza più tracce di dentifricio attorno alla bocca - tutto bene un cazzo, è la risposta che gli sale dal cuore.
Assolutamente un cazzo di nulla. Perché in quel messaggio così scarno, schietto e anonimo, Harry ci ha incanalato tutta l’amarezza possibile – il risentimento è così palpabile, in quelle poche parole, che gli toglie il respiro -; perché riesce a leggere tra le righe la gelosia, acutissima; perché l’infantile ripicca di Hazza, che si è portato a letto la prima ragazza di turno, in realtà gli da più fastidio di quanto sia disposto ad ammettere. Perché Harry che gli scrive di non volerlo a casa non è mai successo – e fa male, e ci deve essere qualcosa sotto. Tutto bene un cazzo. Deve andare da lui, adesso.
Queste constatazioni, brillantemente dedotte da sì e no dieci parole, non le può però raccontare a Eleanor – sono già in due, a barcamenarsi in quel casino, è inutile aggiungere un’altra incognita all’equazione, e per di più Louis è sicuro che lei non capirebbe -, quindi le lascia lì dove si sono fermate, nel groppo che gli blocca la gola, e le risponde con uno dei suoi sorrisi: “Oh sì! Harry mi ha solo impedito il ritorno a casa per un altro paio d’ore… Evidentemente ha qualcosa di speciale in cantiere…”
Eleanor allora fa quella cosa che gli piace da morire – lo sguardo diretto e la ciocca di capelli dietro le orecchie, sfacciata -, mentre si avvicina e si mette a cavalcioni sopra di lui: “Allora tanto vale passare queste due ore in modo più… proficuo.”
Si china e il viso di Louis affoga tra i suoi capelli – ma lui non riesce a smettere di pensare a Harry, e il suo cuore è pesante, mentre fa l’amore con Eleanor.











Nel prossimo capitolo: [...]Giocherella un attimo con le chiavi, indeciso se entrare o meno; è probabile che la fiamma di Harry non se ne sia ancora andata, e non è che lui smani proprio dalla voglia di assistere allo scambio di… liquidi corporei tra i due. Ma, in fin dei conti, il suo nome è Louis Tomlinson e, da che mondo è mondo, Louis Tomlinson non esita: quindi al diavolo i liquidi corporei e quel cazzo di messaggio, quella è anche casa sua e lui ha tutto il diritto di entrarci a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Così, con un movimento deciso, gira la chiave nella serratura e spalanca la porta [...]













Buon pomeriggio!
Premettendo che io in teoria sono quasi sotto maturità e che l'ultima cosa che mi converrebbe fare nella mia vita è scrivere, eccomi qui a pubblicare la mia prima "long" fic. Le virgolette stanno a indicare il fatto che probabilmente si tratterà di una micro Long, formata al massimo da altri tre capitoli, oltre a questo prologo. In sintesi: una lunga oneshot. Il primo capitolo è già interamente scritto, gli altri due sono in fase di lavorazione, anche se non so con che frequenza riuscirò ad aggiornare, visto che, appunto, io in teoria dovrei studiare/scrivere la tesina/fare un tot di altre cose^^ - comunque spererei di concludere  nel giro di un mese o poco più.
Passando adesso alla fanfiction vera e propria: come avete potuto notare dal prologo, Eleanor in questa storia non è considerata come una copertura dell'intrinseca gayezza dei due pasticcini (?), anzi. Le dinamiche tra lei e Louis, ma soprattutto tra Louis e Harry - che, mettiamo le cose in chiaro, secondo questa ff hanno una storia -, verranno definite maggiormente nel corso dei capitoli. La fanfiction non è leggera e sprizza Angst da tutti i pori: se non vi piace il genere, la cosa non fa per voi.
Detto questo, io mi rimetto al vostro giudizio, sperando che vi piaccia^^
Fatemi sapere che cosa ne pensate
Elena


Ah, solita menzione d'onore a shirayuki, Ludo, grande amica e paziente critica: se non lo avete ancora fatto, andate a dare un'occhiata alle sue Ziam, sono Amazayn!
   
 
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