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Autore: dramy96123    14/05/2012    18 recensioni
Ciao a tutti!! Storia incompleta, non so quando potrò aggiornare di nuovo!
"- Avrete saputo che da quest’anno bisognerà dare più importanza alla Babbanologia, materia che vi sarà utilissima per vivere tra i Babbani qualora ce ne fosse l’occasione. Ed è anche per questo, poiché gli studenti più vecchi non ne potranno usufruire, che abbiamo organizzato per evitare problemi futuri, un viaggio d’istruzione di cinque mesi in diverse parti del mondo, Babbani. Tutto questo sarà elemento di valutazione e sarà assolutamente vietato portare bacchette di conseguenza usare la magia...se ciò non verrà rispettato, immagino che l’espulsione sarà l’unica possibilità. Detto ciò godetevi la sera, perché partirete domani mattina, di buon’ora. Guarderete in bacheca per scoprire il vostro gruppo di studio. –"
Genere: Avventura, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Harry Potter, Pansy Parkinson, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: Threesome, Triangolo, Violenza | Contesto: Da VI libro alternativo
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Mi dispiace

Mi dispiace.

Sul serio, perdonatemi!

Ultimo aggiornamento : 2011…Merlino, è un’eternità!

Chiedo perdono.

Ma eccomi qui con un bel capitolo fresco fresco di scrittura folle!

Un bacio

 

 

Capitolo 22

 

 

Un paio di giorni dopo la sventurata (nonché malsana) idea di Blaise di mangiare un pentolone di pasta al pesto poco salata e piuttosto al dente, Ron Weasley entrò di corsa a casa, con un sorrisone stampato in faccia e una quantità considerevole di volantini stretta al petto. Nessuno mancò di notare che aveva ancora mezza faccia tinta di bianco e rosso, e quello che doveva essere un sorriso gigantesco rosso carminio era ormai una macchia slavata di rossetto.

Non sembrava rendersene conto, anche se sicuramente si accorse delle scarpe, la causa del motivo per cui cadde tre volte prima di arrivare al tavolo in cucina. Pansy Parkinson, che cercava di non uccidere Harry-ladro-di-toast-alla-marmellata-Potter, si concentrò sulla prossima battuta da fare a Weasley.

Non ci voleva un genio, il materiale c’era, ma doveva assolutamente evitare gli omicidi.

Hermione stava facendo con Blaise il primo puzzle con un numero di tasselli superiore a trenta, ma s’interruppe subito quando una cascata di volantini e depliant caddero sul tavolo e sulle sue gambe.

Draco si levò un volantino dalla faccia, esibendo un’alzata di sopracciglio notevole.

- PER FAVORE HERMIONE! Ti prego ti prego ti prego! – urlò Ron, fracassando i timpani di metà della gente nella cucina. Hermione sospirò, aprendo il depliant.

- Qualunque cosa sia, è no. – sibilò Blaise, con una smorfia. Prese un volantino al volo e sbiancò all’istante.

- APPUNTO. No, Weasley, te lo scordi. –

- Ma cosa? – chiesero Pansy ed Harry, non particolarmente interessati. Stavano ancora lottando per il toast, e anche se la curiosità di vedere Blaise che quasi sveniva non era poca, il toast alla marmellata ai frutti di bosco era più importante. 

- Questo pazzo degenere! Questo stolto color carota marcia! Questo idiota con un distributore di cioccorane al posto del cervello! Questo concentrat…-

- Blaise! – lo riprese Hermione, senza alzare gli occhi dal volantino. Leggeva velocemente mordendosi le labbra per trattenere un sorriso sadico, Draco lo sapeva. Lui era solidale al suo migliore amico.

LUI NON CI ANDAVA IN QUEL POSTACCIO LI’!

Ron non degnò di un’occhiata le Serpi, e guardò Hermione, con gli occhi lucidi dall’emozione.

- Farò tutto io, lo prometto! Tutto! Guido anche la macchina, se serve! Faccio io le valigie! –

- Non metterai le TUE zampe nella MIA roba, è fuori discussione! – urlò Pansy, agitata. Harry approfittò della sua distrazione per mordere l’ultimo pezzo di toast.

- Ho vinto, Parkinson! Beh, guarda il lato positivo…non ingrasserai! – sogghignò, avvicinandosi ad Hermione per leggere da sopra la sua spalla.

Pansy fu la seconda persona a sbiancare nella stanza (Blaise era ormai accasciato sulla poltrona, e stringeva convulsamente il foglietto di carta con espressione vuota). La ragazza guardò solo per un secondo il pezzo di pane, senza marmellata, che le era rimasto in mano, e poi guardò Harry.

- Potter…Sono grassa?– chiese, con un filo di voce.

Harry e Ron si scambiarono uno sguardo.

- Parkinson…era una battuta…- provò a dire Harry.

- SE L’HAI DETTO VUOL DIRE CHE C’E’ UN FONDO DI VERITA’! – esplose Pansy, cominciando a camminare avanti ed indietro. Cominciò a torturarsi i capelli, sotto gli occhi allibiti di metà stanza.

- Merlino, siete sempre i soliti – imprecò Draco – Erano mesi che non pensava più alla linea, una vera benedizione…Hai idea di quanto ci abbia messo  perché non rompesse più? Potter, sei la mia rovina! –

- P-Pansy…Io scherzavo, non ti trovo affatto grassa, lo giuro! – Harry era (c’è bisogno di dirlo?) diventato bianco come uno strofinaccio. Lui…lui non ci sapeva fare con le ragazze, aveva come amica Hermione che era un’entità superiore…si era visto, con Cho, le faceva solo piangere o incazzare!

Prevedibilmente, Pansy si girò verso di lui con espressione furiosa 

- LO DICI SOLO PERCHE’ NON TI VA DI SENTIRMI!-

- Potter, questa te la sbrighi da solo…trasferiamoci in cucina, dobbiamo spiegare a Weasley il significato della parola NO. -  disse Draco, prendendo una manciata di volantini e prendendo Hermione per il gomito

- Granger, attenta a ciò che fai…se lo assecondi te la faccio pagare- sibilò, stringendo gli occhi.

- Sai che paura! – sbuffò la ragazza, abbandonando il migliore amico ai film mentali di Pansy.

 

- Parkinson, ma tu sei…uno stecchino, diamine! –

- Sto invecchiando! Mi sto facendo brutta!-

 

Draco si buttò all’indietro sul divano, le braccia incrociate dietro la testa una smorfia indignata.

- Io non ci vado! – disse, col tipico tono di una persona  profondamente convinta che tutti la pensino come lei. Per essere una Serpe era così ingenuo, a volte…

- Non so, a me pare una buona idea…non sarebbe carino? Campeggio davanti al fuoco, a raccontarci storie di fantasmi e mangiare marshmallow…senza contare che aiuterebbe lo spirito di sopravvivenza e di complicità che stiamo instaurando…-

- Balle! Dacci un taglio Granger! –

- Esattamente ciò che intendevo…-

 

- Ma no! Avanti, Parkinson, guardati, sei uno splendore! –

- Non dici sul serio, idiota ipocrita!-

- Ma c-certo che sì, Pansy! –

- Ho sentito un’esitazione! L’HO SENTITA! Nella tua voce! Qualcosa da dire a tua discolpa? –

 

Ron sventolò una mano davanti alla faccia di Blaise, che da parte sua si limitava a respirare e fissare il soffitto con occhi vuoti.

- E’andato. Completamente. – disse, non tentando neanche di nascondere la vena di compiacimento.

Draco sbuffò, esasperato - Colpa tua e delle tue idee malsane, Weasley! E poi è impossibile andare in campeggio! Non abbiamo tende!-

Ad Hermione dispiacque moltissimo cancellargli dalla faccia il compiacimento legato a ciò che aveva appena detto. Moltissimo. Era per questo che si stava trattenendo dal ridergli in faccia.

- Beh…hai ragione Draco…non abbiamo tende magiche…ma ci sono quattro tende in fondo all’armadio in camera mia, le ho trovate una settimana fa, sai? Che coincidenza! – cinguettò, sorridendogli candidamente.

Draco (che lo dico a fare?) sbiancò.

 

- Che…che…che la tua bellezza mi distrae! Anzi, la tua magrezza! –

-…Dici davvero? –

- Ma certo, Parkinson! Non direi mai nulla neppure sui tuoi capelli…-

- COS’HA CHE NON VANNO I MIEI CAPELLI? –

- Santo Merlino…-

 

- Quindi è deciso! – esultò Ron, facendo rovesciare la poltrona.

Dove stava seduto Blaise, ma tanto lui non se ne accorse.

Draco si rialzò dal divano passandosi le mani tra i capelli, con una smorfia.

- No, idiota,! Hai pensato…ai sacchetti col pelo? –

Hermione scoppiò a ridere, ma Ron prese la domanda incredibilmente sul serio.

- Nella mia camera, sotto al letto! Dieci sacchetti col pelo! –

- S-Sacchi a pelo, ragazzi – ansimò Hermione asciugandosi una lacrima. I due la guardarono stupiti, come se non riuscissero a credere che si chiamassero in un modo diverso da ciò che avevano detto.

- Beh…il fuoco! Come facciamo ad accendere il fuoco? – sbottò Draco, alzando le braccia in segno di disperazione. Non capivano la gravità della cosa?

- Spero tu sappia che ti stai arrampicando penosamente sugli specchi – lo riprese Ron, tronfio.

Draco si guardò freneticamente attorno, cercando qualcosa che lo aiutasse.

- Non avremo la Tele! – Diceva solo Tele perché il resto era troppo difficile da memorizzare.

- Sono solo sette giorni, non moriremo. –

- Potrebbero esserci degli orsi! Dei lupi mannari! –

- Malfoy, sbaglio o hai paura? –

- Paura io! – Draco sbuffò, indignato. Poi si girò verso Hermione, che lo guardava divertito. Doveva giocare l’ultima carta. E Merlino sapeva solo quanto aveva bisogno d’aiuto in quel momento.

- Grang…Hermione! Io credevo che mi amassi! – disse, inginocchiandosi davanti a lei. Hermione lo guardò omicida. Ci avevano messo così tanto a far dimenticare quella storia, Merlino! Ron li stava guardando sbigottito. Blaise era a terra insieme alla sedia, le gambe all’aria e l’espressione fissa.

 

- Ho le doppie punte, è per questo che non piaccio?-

- Pansy, tu piaci a tantissime persone! E non lo dico per dire! –

- Potter, sei un ipocrita bugiardo insensibile! –

- Per la sciarpa rosso-oro di Merlino, Pansy! –

-Hey…Hey Hey Hey! Non cominciare ad offendere, Merlino era Serpeverde. –

 

- Malfoy, ti avverto…-

- Stai davvero bene, oggi, sai Hermione? Ti vedo in forma…più vivace e allegra, insomma…ti si illuminano gli occhi! – la interruppe Draco, guardandola con un sorriso smagliante.

Hermione arrossì e lo scacciò con una spinta.

- Piantala! In campeggio ci andiamo! –

- Granger, credo di odiarti.- sibilò imbronciato.

Poi, al culmine della disperazione indicò a terra.

- GUARDA! GUARDA COSA STAI FACENDO A BLAISE! – urlò, l’indice proteso verso il corpo immobile dell’amico.

- Sopravvivrà. – fu il commento insofferente della ragazza.

Ron, al culmine della gioia, decise di portare su Draco per fargli fare la valigia, al che lui, ormai nel panico totale, fece la prima cosa che gli venisse in mente, divincolandosi da Weasley.

- Miaooo…- gemette, socchiudendo gli occhi.

Hermione lo guardò sbigottita, Ron lasciò la presa sulla sua spalla e persino le voci in cucina s’interruppero.

- Oh…Merlino. – sussurrò Draco, rendendosi conto in quel preciso istante di ciò che aveva fatto.

- Malfoy…hai miagolato. –  disse Hermione, cercando di avere tatto.

- No, non è vero. – rispose subito lui.

Pansy si affacciò dalla cucina - Malfoy…tu hai miagolato. –

- Sono voci false e scabrose che cercano di attentare alla mia immagine. – disse lui alzando la voce ed evitando lo sguardo degli altri.

- Malfoy, è inutile negare. Ti abbiamo sentito tutti. –

- Blaise no! Vero Blaise? –

Blaise non rispose.

- Visto? Neanche parla per l’indignazione! –

- Draco? – lo chiamò Hermione

- Si, Granger? –

- Ti consiglio di andare a fare la valigia, visto che partiamo domani all’alba…e già che ci sei fatti un bel bagno caldo. Noi cercheremo di dimenticare. –

- Vedrò che posso fare –

Hermione basi alzò dalla poltroncina, un sorriso radioso sulle labbra.

- Ottimo. Gente, domani si parte per il campeggio! –

- Mi si rovineranno ancora di più i capelli, Potter? –

- Merlino, aiutami…-

 

Quando Blaise si riprese dallo stato comatoso si trovò nel suo letto, con davanti Hermione che gli tendeva un bicchiere d’acqua fresca.

- Oh, ciao Hermione – la salutò, accettando il bicchiere. Poi guardò la ragazza, indeciso se bere o no.

Tutta questa gentilezza verso un Serpeverde? La cosa puzzava…

- Blaise…ti senti meglio, spero! Sei rimasto in stato vegetale per un po’, ci eravamo preoccupati – gli disse premurosa la ragazza, sedendosi sul bordo del letto. Blaise le sorrise.

Andiamo, era Hermione Granger. Avrebbe regalato la propria bacchetta a Bellatrix Lestrange, se solo lei le avesse chiesto per favore. Bevve un sorso d’acqua.

- Sai..- ridacchiò dopo qualche minuto – Ho fatto un sogno proprio strano! C’era Weasley che entrava in cucina e ci proponeva di andare in campeggio! IN campeggio, capisci? IO! In campeggio! Devo aver mangiato un po’ troppo, ieri…-

Hermione sorrise nervosamente

- Ehm, si...Ecco, Blaise…- cominciò lei, torcendosi le mani

- Granger? –

- Mettiamo che ipoteticamente non si fosse trattato proprio di un sogno…-

Blaise chiuse per un secondo gli occhi, per poi fissarli nuovamente  in quelli di Hermione.

- Ehm…si, ecco, e mettiamo pure che anche Malfoy si è arreso…e che partiamo all’alba…-

- All’alba. –

- Sì…E mettiamo anche che bisogna mettersi vestiti comodi…niente foulard, niente camicie. –

- Stai parlando di…tute? –

- Se non ce le hai te le presta Har…-

- NON SE NE PARLA NEMMENO! – urlarono due voci in coro.

Harry si fiondò nella camera, i capelli scompigliati e l’espressione agghiacciata.

Blaise stava per tornare nell’oblio.

- Ok! Va bene!Trova tu il modo, Blaise…sappi solo che partiamo fra…dieci ore! Dovrebbe essere abbastanza tempo, considerato che il campeggio è solo cinque giorni, no? Hai tutto il tempo di fare la valigia con calma. Portati poche cose, va bene? –  disse dolcemente la ragazza.

E fu in quel momento che Blaise esplose.

- E C-COME FACCIO IO IN SOLE DIECI ORE A P-PREPARARE UNA VALIGIA DA CINQUE GIORNI? CONSIDERATO CHE DEVO PORTARMI T-TUTE? –

- Quando qualcosa ti spaventa balbetti, Zaibini? – chiese interessato Harry.

- Chiudi quella fogna, Potter. –

 

 

- Eccolo! SO perché non dobbiamo partire! – urlò Draco uscendo dal bagno con un asciugamano striminzito che copriva decisamente poco.

Hermione arrossì in modo indecente e si voltò dall’altra parte, coprendosi gli occhi con le mani.

- Copriti, razza di svergognato! –

Draco guardò in basso e ghignò.

- Scusami se ti provoco distrazioni, Granger…comunque! Non abbiamo un mezzo di trasporto! –

- Mi dispiace, a questo ho risolto io – disse Pansy aprendo la porta della camera delle ragazze e prendendo una felpa. Quattro paia di occhi curiosi si girarono verso di lei.

- Credo di aver appena noleggiato per telefono una…gi…ge…ghe…-

- …una jeep? – le venne in aiuto Harry, gli occhi accesi di speranza.

- Si, quella. –

- Harry. Tu non guiderai. –

- Ma Hermione! –

- Pansy, sei da oggi la mia nemica mortale – disse Draco, chiudendosi in bagno cercando di fare un’uscita dignitosa.

- Malfoy? – chiamò la voce ridente di Hermione. Era così allegra che Draco non poté fare a meno di girarsi.

- Ti sei esercitato a fare anche le fusa? –

Un coro di risate venne seguito all’istante da una porta sbattuta con forza.

 

 

* * *

 

All’alba il risveglio fu drammatico.

Hermione…Beh, non fu così difficile per lei svegliarsi alle cinque, dato che lo faceva tutte le mattina per pulire il soggiorno, vestirsi, cucinare la colazione e studiare (studiare!Stava lontana dalla scuola, per Morgana!), quindi non le diede tanto fastidio.

Quello che la rese leggermente isterica fu il rendersi conto di dover svegliare tutti gli altri, roba da cominciare a dare testate al muro sussurrando “non è impossibile, non è impossibile, non è impossibile…”

Ma in fondo si trattava di Hermione Granger, non si sarebbe certo lasciata intimidire da una bazzecola come svegliare cinque persone!

 Ma non aveva senso indugiare ancora, e così cominciò dalla sua adorabile compagna di camera.

Anche se viveva da ormai qualche settimana con lei, non aveva mai testato la sveglia mattutina delle cinque, e sinceramente si era augurata di non doverlo fare mai.

Ma tant’è, che si avvicinò al letto di Pansy con cautela.

Sospirando profondamente, allungò una mano per scrollarle la spalla.

- Parkinson…dai, sono le cinque…è ora di alzarsi…- disse con voce dolce. Pansy non si mosse.

- Pansy…su, fai la Serpe…- ancora sussurrando, provò a scrollarla con più energia, ma la ragazza si limitò a girarsi dall’altra parte e a seppellirsi sotto il piumone.

- Pansy! – Hermione provò a toccarle il viso, ma venne immediatamente bloccata sotto di sé con una mossa velocissima. Pansy Parkinson ancora ad occhi chiusi le stava torcendo i polsi, mentre borbottava a proposito di una veste da strega scontata a Madama McLan. A giudicare dall’espressione determinata, Hermione giudicò che stesse sognando di battersi contro le altre che attaccavano il negozio.

- Serpe, svegliati! – disse Hermione agitata, ma Pansy si limitò a bloccarla sul letto completamente.

- Pansy. – disse la voce assonnata di Draco. – Molla la Granger, il vestito scontato è al sicuro nell’armadio. Ricordi? – sulla faccia della Serpe si disegnò un sorriso beato, ed Hermione sentì la presa ferrea allentarsi.

- Malfoy! –

- Granger, se non ci fossi io…-

- Fa sempre così? –

- Solo se si sveglia ad orari improponibili…è molto brava nelle arti marziali, mentre dorme – commentò il ragazzo, lisciandosi i capelli.

- Ok, beh…io vado a svegliare Harry e Ron, ci pensi tu a Zabini? – chiese Hermione. Si tirò su dal letto e superò Pansy, infilata per metà nell’armadio. Draco sorrise

- Affatto. Vediamo che sai fare, Grifondoro –

Hermione strinse gli occhi, accettando la sfida “Basta usare le buone maniere, allora”

- Oh…Granger. Lavo i piatti al campeggio se riesci ad inventarti modi diversi per svegliare i restanti –

Detto questo Draco si diresse in cucina, col borsone già pronto.

- …Malfoy! Ma io come ti ho svegliato?- chiese Hermione, andandogli dietro.

- Con le tue urla da cornacchia, ovviamente. – rispose lui senza voltarsi indietro.

La ragazza si trattenne dal tirargli contro una scarpa.

- Idiota – bofonchiò, voltandogli le spalle. Si diresse in camera di Blaise, perché era singola e c’erano meno possibilità che si svegliassero gli altri due.

“Vediamo…Ho usato le urla per Draco e la voce dolce con Pansy, anche se non ha funzionato particolarmente bene…beh,  mi ricordo un buon metodo” pensò, con un sorrisetto.

 

 

Blaise dormiva.

Profondamente.

Era il paradiso dei sensi, dormire. Le membra che si rilassavano, la mente sognante, le palpebre chiuse e il respiro tranquillo. E soprattutto il pigiama e le coperte calde.

Cosa poteva volere di più?

Amava dormire. E Amava il suo piumone…

...un momento Perché sentiva improvvisamente un risolino sopra di lui?

Aprì gli occhi, confuso, giusto in tempo per vedere una Granger sghignazzante che reggeva esattamente sopra i suoi capelli una brocca d’acqua. Non ci voleva molto per capire cosa volesse fare.

- Granger…sono sveglio. Posa quell’arma. – disse a bassa voce.

- Meglio controllare. – replicò lei, e con un gesto secco rovesciò la brocca  sui suoi capelli e in contemporanea tirò via le coperte.

Blaise rimase impietrito.

- Buongiorno, Blaise – sussurrò dolce come lo zucchero Hermione.

Zabini non ebbe la forza di guardarla con aria assassina. Era vicino all’ibernazione.

- Potresti aspettare cinque minuti prima di cominciare ad urlare come Merlino quando scprì che Morgna aera lesbica? La colazione ti aspetta giù –

La odiava. Odiava.

 

 

Harry dormiva.

Beatamente.

Meravigliosamente.

C’era un gran silenzio, mentre dormiva, se si escludeva il russare di Ron. Ma quello ormai era come il canto degli uccellini o il vento tra gli alberi. Assolutamente ordinario.

Adorava il silenzio.

 

- Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? –

 

No. Quello non era silenzio.

Va beh, sarebbe bastato ignorarlo. Qualche minuto e la voce si sarebbe stufata.

 

- Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? -

 

Erano passati cinque fottutissimi minuti.

E la voce non aveva cambiato intonazione di una virgola. Harry grugnì, e si girò dall’altro lato, gli occhi ostinatamente chiusi.

 

- Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? -

 

Conosceva una sola persona, una sola persona che potesse essere così zelante.

Una sola abbastanza crudele da poter fare una cosa del genere, in quella cosa.

Probabilmente per scommessa.

 

- Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? -

 

Non gliel’avrebbe data vinta. Non l’avrebbe fatto. Avrebbe perso la voce, accidenti a lei!

 

- Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? Harry? -

 

- AL DIAVOLO, HERMIONE, MI ALZO, MI ALZO! – urlò Harry.

Hermione sorrise, e gli baciò una guancia.

- Hai il tempo di vestirti. Ti voglio bene –

La odiava. ODIAVA.

 

 

Hermione cacciò fuori dalla porta Harry, in mutande, per evitare che svegliasse  Ron che ancora dormiva profondamente, a giudicare dal rumore.

Ora doveva pensare.

Solletico? Nah.

Tappargli il naso?Ma dai, già russava a pieni polmoni con la bocca aperta, a che pro?

Né acqua, né coperte.

Cosa mancava?

…Beh…non era così meschina, no?

Ma d’altronde di lavare i piatti non andava a nessuno.

Ma lei non avrebbe mai…

Oh, certo, lei no, certo che no. Ma qualcun altro sì…

Merlino, stava per essere contagiata dalle Serpi.

 

 

Ron dormiva.

Saporitamente.

A lui non piaceva dormire. Lo faceva e basta.

Era come mangiare, no? Insomma, dormiva. E più dormiva, meglio era.

Nessuno lo avrebbe destato da quel sonno…

- Ron…-

Nessuno. Tranne quella voce. Quella era Hermione!

E stava nel suo letto!

O meglio…vicino al suo letto.

Ma…ecco, ecco la sua mano!

- Ron, devi svegliarti…-

Ma no, era tanto bello starsene lì, con la sua mano che gli carezzava i capelli…

Cercò il suo braccio.

- Ron, dai, alzati…-

Aspirò l’odore della sua pelle, con un sorriso beato, toccò i suoi capelli lisci…

…lisci?

Aprì gli occhi di scatto, e si trovò davanti il viso sorridente e (soprattutto) addormentato di Pansy Parkinson a pochi centimetri dal suo, e come burattinaio Hermione Granger le guidava mani e gambe, con un grande sorriso divertito.

- Era ora, dormiglione…senti, la svegli tu Pansy? Io devo andare a preparare i toast per il viaggio! –

E si congedò così, con un bel sorriso e una scompigliata di capelli.

Ron rimase col corpo addormentato della Parkinson.

Quella non era la sua migliore amica.

Era un serpe, per Melrino!

 

 

- Sì, Granger, lo ammetto, ti sei superata – commentò Draco ghignando, mentre le tendeva la quinta borsa da mettere nella Jeep. Era una mattinata nebbiosa, e loro erano i soli non traumatizzati e moralmente carichi per preparare la macchina.

- Sbaglio o avevo sentito qualcuno che aveva promesso che avrebbe lavato i piatti? – chiese Hermione, guardandolo di sfuggita.

- Lavori d’immaginazione, Granger. – replicò lui.

- MALFOY! –

- Granger, dovresti stressarti di meno…-

Proprio mentre incastravano l’ultima borsa, un coro di voci seriamente pericolose si levò da dentro casa.

- HERMIONE! –

- Mi hai buttato l’acqua sui capelli! –

- Perchè mi sono risvegliata col rosso che mi palpava, Granger? –

- Credo di odiarti, Hermione. –

- Sui miei capelli!

Hermione alzò le mani, già pronta a scaricare la colpa su Draco, ma il ragazzo la precedette, con un sorriso.

- Miei cari coinquilini, io ho cercato di fermarla, ma…-

Cinque occhiate omicide la trapassarono.

Hermione quella mattina imparò che sì, poteva essere anche furba è calcolatrice, ma non sapeva strisciare.

E i piatti sarebbero toccati a lei.

 

 

- Hermione, posso…-

- No, Harry, tu non la guidi la Jeep.

- Ma Hermione! –

- Piuttosto la faccio guidare a Ron. –

- Non oserai. –

- Giusto, Serve sangue freddo…Blaise allora. –

- Grazie, Hermione. –

- Ti voglio bene, Ronald! –

- Hermione! Io voglio guidare!  -

- Non con me come passeggero, Potter! Piuttosto guida weasley!  -

- Cos’è, oggi, la fiera della simpatia? –

- Ma lo sapete di essere sempre più dolci? –

- Taci, Parkinson. -

 

 

 

 

Grazie a tutti per aver letto fin qui!

Prometto che ci metterò poco per aggiornare, lo giuro solennemente!

Un bacio!

dram

 

 

 

 

 

   
 
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