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Autore: Val Nas    15/05/2012    2 recensioni
Pirati dei Caraibi, ai confini del Mondo. Quella tra Will ed Elizabeth è una storia vissuta a metà.
"Un giorno a terra, dieci anni in mare."
Ma dieci anni dopo, Elizabeth aspetta il suo amato Pirata su una rupe, con un bambino al fianco. E dal verde baleno che scaturisce all'orizzonte, ecco giungere L'Olandese Volante a vele spiegate.
Il suo amato ha mantenuto la promessa, così come lei.
Nel frattempo,Jack e il Signor Gibbs sono salpati di nuovo sulla Perla Nera alla ricerca della Fonte dell'Eterna giovinezza.
Le strade della vecchia ciurma si sono divise. O almeno così pensava Jack, fino a quando, dopo più di vent'anni, qualcuno non gli farà visita...
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack Sparrow, Joshamee Gibbs, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’ultima sorsata di rum, scese a bruciare la sua gola. Il  pirata tossicchiò, intontito dal piacevole effetto dell’alcool nel suo corpo. Vivo per sempre: libero per sempre. Lui soltanto sapeva come raggiungere la Fonte di Vita. E  lui ne possedeva il segreto. Lo stringeva in pugno, e non lo avrebbe lasciato andare.
Il Capitan Jack Sparrow si alzò dal tavolo circolare salutando con ammiccante ubriachezza alcune donne che spesso passavano e ripassavo tra sue lenzuola, confortando la mancanza di rum o del mare. Gibbs, il comandante in seconda lo seguì ondeggiando e assuefatto dai fiumi alcolici che scorrevano nel suo sangue. Grazie al suo capitano, non era invecchiato.
“ Signor Gibbs! Andiamo in montagna a passare una vacanza! Prepara la barca!”
Gibbs semplicemente annuì, senza correggere lo sproloquio di Jack dirigendosi barcollante dietro Jack, che era deciso a tornare verso la Perla Nera. La sua nave, la sua vita, che ora era ormeggiata alle cime del porto.  C’era da razionare qualche barca: era da un po’ che non commettevano qualche atto di degna Pirateria nera. Entrambi distratti da ben altri lieti pensieri, non notarono la figura che sbarrava loro il passaggio. Solo quando le furono dinnanzi, si fermarono non troppo sospettosi.
“ Capitan Jack Sparrow!”. La voce esordì da sotto un ampio capello nero: il volto dell'individuo era mascherato dall’ombra della luna alle spalle del giovane. La nebbiolina del canale marino lì vicino, saliva ad offuscare un po’ il cielo stellato.
Jack barcollò all’indietro sospettoso.
Sento aria di guai. Il Pirata si finse ignaro di ogni cosa e si passo le dita a lisciare il pizzetto.
“ No, oggi no. Ripassa domani.” biascicò provando ad aggirare lo sconosciuto su un fianco. L’esile uomo sfoderò  così rapidamente la squarcina, che il pirata avvertì solo il freddo pesante della lama  sulla sua gola.
“ Facciamo che sono io..Solo un pochino!” disse con scherno, ma alzando le mani con i palmi supini in segno di arresa.
“ Facciamo che mi ascolti allora!” rispose deciso il suo avversario.
La voce che uscì da quella bocca nascosta dal cappello ampio non era quella con cui l’aveva salutato. Era una voce sottile, velata e decisamente femminile. Senza staccare la tagliente lama dalla sua gola, quello che aveva creduto un ragazzo, rivelò il suo volto facendo cadere una cascata di capelli castano dorati sulle spalle. Jack la osservò attentamente cercando di focalizzare perché provasse la strana sensazione di averla già vista. Forse in un altro tempo e in un altro luogo: ma non poteva essere lei. Aveva esagerato col rum. Era ubriaco marcio.
“ Signor Gibbs. Vada alla barca. Lasciami trattare di affari trattabili, con la fanciulla intrattabile!”
Dopo aver assunto un tono serio, Gibbs li lasciò soli, appostandosi all'inizio del pontile per poter sentire con cura ogni parola. La bella donna, abbassò la squarcina, infilandola nella cinta.
“ Jack mi serve il tuo aiuto. Ti pagherò bene!”
Il Pirata le fece un mezzo giro intorno, curioso: “ hai un’aria familiare .. Ci siamo visti in qualche bordello di Tortuga?”
La donna oltraggiata oltre ogni dire, spalancò gli occhi color nocciola mordendosi un labbro e fermando le mani con fermezza. L’istinto di prenderlo schiaffi fu molto poderoso.
“ Sei proprio un rozzo maiale.”
Grace fece un pausa: “ il mio nome é Grace..Turner.”
“ Tu  sei cosa e quando?” domandò incredulo. Ci volle un momento interminabile, prima che riuscisse a cogliere la vera natura di quel nome, e capire chi fosse davvero.
Certo che era lei: era uguale ad Elizabeth.
Elizabeth..
“ Turner. Santo dio. No buono questo.” disse posando le mani sui fianchi.
Grace aspettava una risposta e lui non era intenzionato a dargliela. Tantomeno darle il suo aiuto.
“ No. Niente aiuto, niente di niente. Fila, sciò.”
 Aveva già avuto a che fare con Elizabeth, e con Will. E non aveva intenzione di ripetere le vecchie avventure.
“ Jack, William è sparito.”
Il pirata si bloccò a metà del suo tentativo di fuga: “ Will..?”
“ Mio fratello gemello. Per favore, Jack. So che tu e mio padre eravate grandi amici. E che gli hai salvato la vita.”
Quindi avevano avuto due figli e una vita felice insieme. Questo stranamente non lo incitò ad essere di umore migliore. Si voltò nella direzione della donna attraente sollevando il dito per richiamare la sua attenzione.
“ Sono sconsolatissimo. Ma no.”
Grace gli corse dietro: “ perché no! Ti pagherò bene!”
Il capitano della Perla Nera si voltò per sovrastarla: “ perché? Perché? Perché? Perché l’ultima volta sono finito ammanettato e dato in pasto ad una mollusco, e quel che peggio, ho quasi perso la mia nave!”
Grace non si diede e continuò a seguirlo, mentre lui ondeggiando e semi ubriaco si portava verso il ponte della Perla Nera.
“ Avrai il globo di Paravàs.” Seccamente e senza preamboli. Era l’unico modo che aveva per farlo abboccare.
Paravàs.
Jack si bloccò con un piede a bordo e  l'altro giù. “ Come tesoro?”
“ Paravàs. Lo sai  di che parlo Capitan Jack Sparrow.. Il globo della veggenza. Aiutami e sarà tuo.”
Una risata amara, affiorò dalle labbra del capitano.
“ Tu, ragazzina. Non sai di cosa parli. Il globo di Paravàs è perduto. E poi perché io dovrei desiderare di conoscere il futuro, oggi? Io sono quello che sono perché del futuro me ne infischio.”
Grace gli fece un sorriso meschino e beffardo, degno di quello di Elizabeth, se non forse più astuto.
“ Perché sei avido. E perché ognuno di noi vuole sfuggire alla morte.Aiutami: e lo consegneremo a te.”
 "Tu e quale esercito?”
Grace avanzò verso di lui, sicura e fiera. “ William è andata alla  ricerca del Globo con la sua ciurma. Mi ha proibito di seguirli ma so dove sono. Lo hanno trovato, ma con il globo temo siano incappati in ciò che lo protegge. Doveva tornare 3 giorni orsono.”
Il globo di Paravàs: quella ragazzina sapeva come tentarlo dopotutto. Dal cielo, iniziarono a gocciolare fitti schizzi di pioggia.
Aiutarla, avrebbe significato mettere a rischio la sua vita e la sua nave.
Non la mia nave: maledizione.
“ Mettiamo che io sia di umore liberatorio e ti aiuti a trovare il tuo fratellino incauto. Chi mi assicura che manterrai la parola?”
Jack non aveva bisogno di risposte: pirati. Non avrebbero mantenuto la parola, e lei era diventata pirata come suo padre e sua madre. Ma nessuno fregava il Capitan Jack Sparrow.
“ Jack te lo giuro.  Ti prego, aiutami. Non so a chi altro rivolgermi.”
Gibbs era rimasto in silenzio e si schiarì la voce.
“ Inquietanti creature proteggono il globo, Capitano.”
Jack lanciò la bussola a Grace, la quale la prese al volo sicura. Un sorriso vincente lo informò che sapeva come usarla.
“ Dacci una rotta, piratessa.” le disse salendo a bordo per primo in attesa che lei lo seguisse.
“Agli ordini, Capitano.”
Grace salì a bordo sfilando al fianco di Jack, che non poté fare a meno di fissare il suo corpo sinuoso con un velo di eccitazione.
“Gibbs levare l‘ancora. Tutti in sovracoperta:  pronti a salpare.”
La seguì verso il timone, afferrandolo  per condurre lentamente la Perla fuori dal porticciolo.
“ Dimmi pasticcino... Hai da fare tra poco? Potremmo vicendevolmente consolarci. Alla luce fatua del camino della mia cabina,che..”
“ No. Falla finita.”
Jack alzò i palmi con aria fintamente offesa: “ chiaro, tesoro.”
La nave prese l’andatura, senza fretta alcuna. Un nuovo viaggio con un Turner: c’era qualcosa di maledetto in quel cognome, ed era evidente. Lo avrebbe perseguitato a vita, non se ne sarebbe mai liberato se non con la morte.
“ So che mi madre, era molto legata a te.”.
Grace fece uno sguardo di finta circostanza, ma la sua precisazione era chiara.
“ Tua madre era la donna più pericolosa che io abbia mai conosciuto. E anche la più bella.”
Parole sacrosante, vere, rimaste sopite e ora riaffiorate senza che lui effettivamente lo volesse. Il mare aperto si stagliò sulla linea nera dell’orizzonte e una placida brezza scompigliò i capelli delle figlia di quella donna che gli aveva in parte rovinato la vita qualche tempo fa.
“ Ho sentito che sei un Pirata d‘onore.” commentò lei.. “Un pirata gentiluomo.”
Jack strabuzzò gli occhi: “ non ci contare, zuccherino.”
Grace gli mostrò la bussola: “ nord- est, CAPITAN JACK SPARROW.”
Jack accentuò la presa sul timone. Le vibrazioni della barca passarono per tutto il suo corpo, facendolo intorpidire. Quella era la sua vita, la sua missione. Razziare e depredare.  Guardò Grace: e sedurre belle donne.
“ Perché cercate il Globo di Paravàs?”
Grace strinsi i pugni. Non poteva dirglielo, non ancora.
“ Perché siamo Pirati, Jack. Ricordi? La spada, il corvo e il Mar …”
Jack sorrise: lei lo trovò attraente.
" Non me lo dirai, ma io lo scoprirò. D'accordo. Accetto e rimando, Turner!"
Sorrisero, ognuno per gli affari propri diretti verso l'ignoto e il pericolo. Ma almeno, in ottima compagnia.
  
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