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Autore: miyabi    15/05/2012    2 recensioni
Disteso sulla sabbia in riva al mare c'era un uomo. Sembrava privo di sensi.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
- Questa storia fa parte della serie 'Fanfic 100 Harry/Draco'
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Draco si fermò sullo scoglio. Era una fresca mattina d'estate, il sole era sorto da poco. Volse lo sguardo verso la spiaggia. Disteso sulla sabbia in riva al mare c'era un uomo. Sembrava privo di sensi.

Senza pensarci un attimo, cominciò a scendere lungo il sentiero e corse verso il mare, s'inginocchiò accanto allo sconosciuto proprio mentre lui si girava sulla schiena e apriva gli occhi. Non poteva crederci a chi avesse di fronte.

-Se... sei ferito?- Gli chiese. Il biondo non si sarebbe mai aspettato di rivedere qualcuno dei tempi di Hogwarts e soprattutto non lui. Il ragazzo lo guardò per un attimo in silenzio, poi sorrise e i suoi occhi si illuminarono. Prima di rispondergli tentò di alzarsi, ma ricadde subito con un lamento.

-Non lo so. Credo di avere un bernoccolo enorme!-

Draco controllò. -Veramente io non vedo niente, non muoverti. Vado a...-

-No!- disse afferrandogli con forza il braccio.

-Ma sei ferito... senti Ha...-

-Non preoccuparti, mi passerà. Per favore aiutami ad alzarmi.- Draco lo aiutò. Il ragazzo barcollò e si lamentò.

-Ascolta... aspettami qui... vado a cercare qualcosa...-

-No. Per favore. Mi passerà subito.- Draco lo guardò negli occhi. Testardo come sempre.

-Ho capito. Almeno vieni con me. Su!- s'incamminò sorreggendolo. Non l'avrebbe lasciato lì. Non poteva abbandonarlo, poteva essergli utile per il suo progetto, anzi forse sarebbe stata la sua unica possibilità. Doveva approfittare di quell'incontro. Per una volta la fortuna era dalla sua parte.

Mentre avanzavano Draco si chiese come lui fosse giunto fino a lì, glielo avrebbe chiesto appena arrivati alla capanna nella boscaglia dove intendeva portarlo.

-Ti porto in una capanna dell'albergo. Sono anni che lì non alloggia nessuno dei clienti. Potrai riposarti su un letto e mangiare qualcosa.- il ragazzo era tutto bagnato e cominciò a tremare. Sicuramente aveva nuotato per molto. Draco quella mattina non aveva visto nessuna nave al largo. Chissà cosa gli era successo?

Arrivati alla capanna lo aiutò a stendersi sul letto, poi si recò nel cucinotto per prendere un bicchiere d'acqua e gliela portò.

-Ecco qua.- Lui bevve avidamente. Draco lo osservava affascinato. Dall'ultima volta che l'aveva visto era cresciuto, era diventato più alto e muscoloso, indossava un paio di pantaloncini di jeans, strappati e consumati, ed una vecchia camicia blu di cotone a quadri, sbiadita e senza bottoni che metteva in mostra il petto scolpito e abbronzato. Sentì il cuore accelerare.

-Perchè sei qua?- gli chiese.

Lui alzò gli occhi verdi. -Non lo so. Non me lo ricordo.-

-Davvero?-

Lui lo osservò serio. -Devo aver preso una gran brutta botta.-

-Quindi non sai chi sono? O chi sei...-

-Non ricordo molto... credo di chiamarmi Harry... non ne sono sicuro. Tu come ti chiami?-

-Draco. Draco Malfoy.-

-Draco... non sei di queste parti vero?-

-No. Sono inglese.- Possibile che Potter avesse dimenticato tutto?! -Lascia che ti controlli meglio la testa.- Si mise a sedere sul letto e gli passò delicatamente le mani tra i capelli. -Non c'è niente. Ti fa ancora male?-

-No. Una bellissima infermiera mi ha guarito.- esclamò con un sorriso malizioso. Il biondo arrossì allontanandosi. -Dove abiti?-

-Nell'albergo dei miei tutori.-

-Tutori?-

-Sì.- disse girando la testa dall'altra parte.

-Ok. Capito. Non ne vuoi parlare.-

-Io odio la mia vita sull'isola. Quando ti ho visto ho pensato che mi avresti aiutato a fuggire. Ma tu non ricordi niente...-

-Vuoi davvero andartene? Ognuno di noi ha pensato almeno una volta di abbandonare tutto e fuggire, Potresti pentirtene...-

-Non cambio idea! Prima i miei genitori... poi Cetus e sua moglie... basta! Voglio la mia indipendenza! Voglio essere libero!-

-Perchè? Che fine hanno fatto i tuoi genitori?-

-Non mi va di parlarne. Soprattutto di mio padre, è colpa sua se sono finito nelle grinfie di Cetus. Lui è un nostro lontanissimo cugino. Qui mi odiano tutti, mi fanno sempre lavorare, mi sgridano, mi umiliano. Per questo che voglio essere indipendente da loro.-

-Va bene, prometto che ti aiuterò. Ce ne andremo insieme da qui.-

Draco si illuminò felice. -Quando partiamo? Come?-

-Calma, lasciami organizzare la cosa. Ho appena preso una botta in testa! Allora.... Ci serve una barca, viveri... Bisogna pensare con calma. Nessuno deve sospettare qualcosa. Tu torna all'albergo e appena ti è possibile impacchetta le tue cose e torna qui.-

 

Arrivato all'albergo si diresse subito in cucina dove Crystal, la sua tutrice lo aspettava. -Draco! Sei in ritardo! I clienti non aspettano i tuoi comodi.-

-Scusa.- Draco non voleva irritarla proprio quella mattina. Era in gioco la sua libertà.

Mentre lavava i piatti della colazione entrò in cucina Sirio, il figlio ventenne di Crystal e Cetus. -Fratellino! Anche oggi hai fatto arrabbiare la mamma?-

-Non sono tuo fratello.-

-Uno di questi giorni rimpiangerai la tua insolenza!-

-Le tue sono solo minacce! Vai via! Ho da fare!- Ora con Harry al suo fianco Draco si sentiva più sicuro e coraggioso, no che non lo fosse mai stato; più di una volta Sirio si era trovato in lacrime con il naso sanguinante.

-Un giorno te ne pentirai! Aspetta e vedrai!- e uscì dalla cucina.

 

La notte scese velocemente. Draco subito dopo cena andò in camera e raccolse le sue poche cose. Saltò dalla finestra e si recò alla capanna.

-Harry?- era tutto buio, forse era andato via senza di lui.

-Sono qui. Sei pronto?-

-Sì. Hai trovato qualcosa?-

-Non ti preoccupare è tutto sistemato...- Si interruppe all'improvviso. -C'è qualcuno fuori.- Si nascosero in silenzio in cucina. La porta si aprì e si udì la voce di Sirio.

-Draco! Vieni fuori! So che sei qui, ti ho visto!-

-Esci.- gli sussurrò Harry. -Senti che vuole.-

Uscì dal nascondiglio e si rivolse al ragazzo. -Cosa vuoi Sirio?-

Sirio accese la luce. -E tu che ci fai qui nascosto?-

-Vengo spesso qui quando voglio stare da solo. Andiamo, torniamo in albergo.-

-Non c'è nessuna fretta. Possiamo stare un po' insieme prima di tornare a casa.- Disse con uno strano sorriso. Gli si avvicinò lentamente in modo minaccioso.

Draco si irrigidì. -Non avvicinarti!-

-Voglio solo parlarti.-

-Io no! Lo sai che non mi piaci!-

-Mhhh... davvero? Ma forse un giorno ti piacerò. Devi solo abituarti.- continuò con un sorriso cattivo. Sirio gli prese un braccio. -Non puoi scapparmi!- Draco gli tirò un calcio. -Idiota! te lo sei voluto tu!- lo sbatté con violenza sul letto balzandogli sopra con rapidità. Si mise seduto a cavallo su di lui bloccandogli con una mano i polsi sopra la testa. Draco inutilmente cercò di liberarsi. -Lo sai quanto ti voglio? Ti ho sempre voluto tutto per me. Sei bello, affascinante, terribilmente sexy.- disse cominciando con la mano libera ad accarezzare il ventre sotto la maglietta. -Hai una pelle stupenda.- si chinò sul biondo cominciando a baciargli il collo, intanto la mano continuava a vagare sul suo corpo scendendo sempre di più verso il basso infilando la mano dentro i pantaloni.

A quel punto Harry si precipitò dentro la stanza, prese Sirio e lo sbatté contro al muro. -Non ti azzardare a toccarlo! Avrai la lezione che ti meriti!- Draco cercò di trattenere Harry per un braccio. -Lo difendi?-

-No. Ma tu hai rovinato tutto.- il biondo aveva gli occhi lucidi. Per colpa dell’impulsività di Harry stava per dire addio alla sua fuga.

-Preferivi essere violentato?- chiese il moro incredulo.

-Non essere idiota! Ce l'avrei fatta da solo, ma tu non dovevi farti vedere. Hai rovinato tutto! Potevo liberarmi di lui.-

-Permettimi di dubitarne, visto dove aveva le sue mani.- disse guardando Sirio con odio. -Draco... niente è perso. Possiamo ancora farcela, dobbiamo solo accelerare un po' i tempi. Mi sai dire quanto è lunga l'isola?-

-Non so... dieci... quattordici chilometri...-

-Bene. Andiamo!-

-Ma... Harry...-

-Zitto! Prendi le tue cose. Io mi occuperò di lui.- disse indicando lo spaurito e tremolante Sirio. -Muoviti bastardo!-

-Cosa volete fare?- guardò Harry e poi Draco che aveva un fagotto in mano. -State scappando vero? Te lo porti via con te, vero?-

-Esatto. Sei intelligente.-

-Non può!-

-Che stai dicendo? Draco è maggiorenne e può andare dove vuole.-

-No! Lui non può muoversi da questa isola fino ai ventuno anni, è sotto la tutela dei miei genitori! C'è un contratto! -

-Non me ne frega niente. Ancora una parola e te ne pentirai.- si avviarono tutte e tre verso una piccola barca a motori. Harry aiutò Draco a salire e poi diede un forte pugno a Sirio facendolo svenire, se lo caricò sulle spalle e lo buttò come un sacco sulla barca. -Portami nel punto più lontano dall'albergo, lo abbandoniamo là.-

-Lui sta bene?- chiese un po' preoccupato.

-Non ti preoccupare, è per non farlo scappare.- disse con un sorrisetto sulla faccia.

Cosa aveva da scherzarci su, Draco non riusciva a capirlo. La situazione era grave e lui non si poteva permette di fallire nella sua fuga. -Non sai far altro che sorridere come un idiota Potter? Ti diverte picchiare la gente?- aveva gli occhi pieni di lacrime, stava per scoppiare.

Harry lo guardò serio. -Lo so che non ne puoi più, hai bisogno di riposare. Ma prima sistemiamo questa faccenda.-

-Scusa...-

-Non ti devi scusare, è normale che sei sull'orlo di una crisi di nervi, è stata una giornata dura. Fidati di me, andrà tutto bene.- Draco lo condusse verso una spiaggia molto lontana dall'albergo e lì il moro abbandonò il fagotto pesante di Sirio.

Finalmente ora la barca poteva dirigersi verso il mare aperto. Draco osservò la spiaggia diventare sempre più piccola e lontana, tutti quegl'anni di sofferenza lasciati lì abbandonati, lentamente sparivano dalla sua vista, poi si voltò verso il mare, una lunga distesa di acqua. Ascoltava in silenzio il rumore del motore di quella barca che lo avrebbe condotto verso il suo sogno di indipendenza.

 

Qualcuno gli toccò un braccio. Si svegliò e si mise di colpo a sedere, era disorientato... Dov'era? Poi ricordò gli avvenimenti della sera precedente e si voltò a guardare Harry che era di fianco a lui e gli allungava una tazza di cioccolata calda. -Grazie. Ho dormito molto?-

-Abbastanza. Siamo arrivati sulla terra ferma. Poi penseremo come procedere.-

-Non ho mai visto questa barca. L'hai presa in prestito a uno dei clienti?- lui scosse la testa.

-E allora?-

-Ora bevi, poi ti spiego. Stai tranquillo.-

-Non fai altro che dirmi, stai tranquillo! Rispondi alla mia domanda. Dove hai preso questa barca?-

-Sono arrivato con lei sull'isola.-

-Come?- Harry abbassò il capo.

-Ok. Ammetto di averti imbrogliato.- Draco si irrigidì. -In realtà non avevo perso la memoria. Mi ricordo benissimo di essere Harry Potter e che tu sei Draco Malfoy, che siamo stati ad Hogwarts insieme e che da quando è finita la guerra sono due anni che nessuno ha tue notizie. Infatti ho noleggiato questa barca per conto di una persona che mi ha mandato a cercarti.-

Il biondo non poteva crederci di essere stato fregato da Potter! -Ora mi spiego perchè quando ieri sera per sbaglio ti ho chiamato Potter, tu non hai fatto una piega. Hai finto tutto... anche sulla spiaggia...-

-Sì. Volevo incontrarti da solo. Sapevo che andavi tutte le mattine sulla spiaggia. Visto i nostri precedenti sapevo anche che non ti saresti mai fidato di Harry Potter, ma di Harry naufrago su una spiaggia senza memoria forse sì.-

-Chi ti ha mandato?- chiese in tono duro. Riflettendoci bene forse cominciava a capire qualcosa, ma aveva bisogna di una conferma da Potter.

-Orion Draco Malfoy.-

-Ne ero sicuro!- Aveva una gran voglia di prendere a pugni Potter. -Sei un maledetto stronzo!- gli tirò un pugno che il moro schivò facilmente.

-Ti odio!- Urlò.

-Questo già lo sapevo, da quando ho undici anni, non è certo una novità.-

-Ora ancora di più! Preferisco tornare da loro sull'isola che stare qui con te!- continuò ad urlare e a colpirlo alla cieca. Harry lo prese per le spalle bloccandolo.

-Lo sai che non è vero. Smettila! Stai calmo!- il biondo gli morse la mano, Harry lo mollò e Draco corse sul ponte pronto per buttarsi in mare. Il moro lo afferrò in tempo. -Sei impazzito?! Hai presente dove siamo?! Mai sentito parlare di pesci che mangiano gli uomini chiamati squali!!?-

-Lasciami, preferisco loro a te e... a lui!-

-Torniamo dentro in cabina e parliamone. Forza, vieni... lascia che ti spieghi.- entrarono e lui chiuse la porta a chiave, non si sa mai con quella checca isterica di Malfoy, era meglio non sottovalutarlo. -Siediti!-

-No!- incrociò le braccia imbronciato. Sembrava un bambino capriccioso quando faceva così.

-Siediti... per favore.- disse cercando di stare calmo. Draco si sedette su una sedia ed Harry cominciò a parlare. -Ora so cosa provi per tuo nonno...-

-Non è mio nonno!- lo interruppe. -precisamente è il fratello di mio nonno.-

-Ok, lui è solo un povero vecchio che si preoccupa per suo nipote.-

-Ah, davvero? preoccupato!? e dov'era il caro Orion quando suo fratello ha convinto mio padre ad unirsi a Voldemort? O quando mio padre è finito in prigione? o quando ci hanno tolto tutto e mio padre mi ha venduto a Cetus stipulando quel maledetto contratto? Oppure quando mia madre è morta?? Me lo sai dire? E questo sarebbe un uomo preoccupato?-

-Sono due anni che lui ti cerca, tuo nonno...-

-NON è MIO NONNO!-

-Lui... dopo che Lucius si è tolto di mezzo, ha contattato tua madre, ma tu eri già sparito. Era Lucius a tenerlo lontano.-

-Stai zitto! Tu non sai niente!-

-So quello che mi ha detto tuo... Orion. Però adesso è meglio interrompere qui la discussione. Riprendiamo domani. Riposa ora.-

-Da quando il Salvatore del mondo si è venduto a un Malfoy?! Guarda che se hai intenzione di portarmi da lui è tutta fatica sprecata... io... io- cominciava a sentire una leggera stanchezza.

-Ho messo un sedativo nella cioccolata. Ti aiuterà a dormire.-

-Sei un bastardo sfre...sfregiato...- la voce del moro gli sembrava così lontana. Chiuse gli occhi e sentì il calore di una coperta che lo avvolse.

 

Quando Draco si risvegliò era ancora buio, ripensò alla discussione avuta con Harry. Sognava di liberarsi dei suoi viscidi parenti e si ritrovava prigioniero di un rozzo, arrogante, violento, sfregiato, mezzo babbano! Doveva trovare una soluzione. Si sporse dall'oblò e vide rocce e alberi. Forse erano arrivati al porto per i rifornimenti? La porta era chiusa a chiave e la sua rabbia cominciò a salire. Era stato un idiota a fidarsi di Potter!

Harry aprì adagio la porta. -Buongiorno. Sei meno feroce stamattina?- chiese con tono scherzoso.

-Per niente Potter!- il moro entrò in cabina sbuffando in modo rassegnato. -Da quando Harry Potter, il bambino sopravvissuto, il salvatore del mondo, lavora per un Malfoy? Cosa direbbe il mondo magico?-

-Non me lo hai già chiesto ieri sera?-

-Ma tu non mi hai risposto.-

-Da quando me l'ha chiesto tua madre.- Draco spalancò gli occhi sorpreso.

-Mia.... madre?- era da tanto che non sentiva qualcuno nominarla. Non la vedeva da due anni e un anno fa lei era morta. Due giorni prima della fine del Signore Oscuro suo padre l'aveva venduto insieme ad alcuni beni di famiglia a Cetus. Ormai Lucius sentiva che la fine del suo Signore era vicina, quindi per evitare che il Ministero confiscasse tutti i suoi beni fece un contratto con Cetus che comprendeva anche il possesso di Draco e di tutte le sue proprietà finché non avesse compiuto ventuno anni. Appena il padre fu arrestato lui venne subito prelevato e portato sull'isola interrompendo tutti i contatti con chiunque, persino con sua madre.

-Sì... tua madre ha sofferto molto per la tua scomparsa e col giungere della malattia il suo dolore peggiorò. Qualche mese prima della sua morte lei venne da me, mi disse che stava per morire e che voleva il mio aiuto per trovarti. Così ho cominciato a lavorare per lei.-

-E come sei arrivato a lavorare per quell'uomo?-

-Prima di morire mi fece promettere che anche dopo la sua morte non avrei dovuto arrendermi. Poi mi parlò di Orion, mi disse che da quando non c'era più Lucius aveva riallacciato i contatti con un vostro lontano parente, mi disse che da quando scoprì cosa ti aveva fatto tuo padre cominciò anche lui a cercarti. Dopo la morte di Narcissa mi recai da Orion e gli offrii il mio aiuto.-

-Perchè? Perchè lo hai fatto? Potevi diventare un Auror e continuare felicemente la tua vita da bravo salvatore del mondo.-

-Ero in debito con tua madre, gli dovevo la vita. Tutto qui, dopo l'ultima battaglia avevo bisogno di una pausa dal resto del mondo.-

-Un comportamento schifosamente Grifondoro.- il biondo aveva bisogno di spazio, di riflettere e quella cabina era troppo stretta per tutte e due. Si alzò in piedi. -Ho capito. Ora posso uscire un po' da qui per prendere aria?-

-Fai pure. Ti avviso però che siamo molto lontani dalla riva e qui intorno ci sono delle rocce insidiose.-

-Credi che voglia tuffarmi?Tu mi seguiresti?-

-Certo!-

-Allora è inutile scappare, tu nuoti più veloce di me. E hai anche la bacchetta, al contrario di me.-

-In realtà non ce l'ho.-

-Cosa?-

-Se l'avessi con me avrei potuto usarla da un bel po'. L'ho lasciata ad Orion, pensavo che se mi fossi presentato senza, disarmato, tu saresti stato meno bellicoso nei miei confronti e sarebbe stato solo un inutile peso per me. Dalla fine della guerra non la usavo quasi più.-

-Idiota! Stupido Grifondoro!- Borbottò Draco uscendo dalla cabina. Come si poteva essere così stupidi? Andare in missione senza bacchetta! Lui se non l'avessero costretto non si sarebbe mai separato dalla sua. Maledetta Crystal, si era presa la sua bacchetta. Rimase per un po' a riflettere fuori sul ponte, quando rientrò trovò Harry intento a cucinare. -Hai fame?-

-No.-

-So che magari è stato scioccante per te scoprire la verità, ma non potevo più fingere con te.-

-Cosa vuoi dire?-

-Non potevo continuare ad imbrogliarti, non mi sembrava giusto.-

-E ti aspetti che ti ringrazi Potter?!-

-No... voglio solo farti capire perchè ho agito così.-

-Io però sono stanco di ascoltarti. La tua voce è sempre stata fastidiosa.- Potter era così calmo e non reagiva alle sue provocazioni e lui si sentiva ribollire di collera.

-Mangiamo, a stomaco pieno si ragiona meglio.-

-Non mi sentirò meglio finché dovrò sopportare la tua brutta faccia e non ho fame!-

-Siediti e mangia. Ti preparo il piatto.-

-No!-

-Siediti.-

-Smettila di trattarmi come un bambino!-

-Tu smettila di comportarti come se lo fossi.- Harry stranamente riusciva ad essere calmo, chiunque alle prese con Draco avrebbe perso la pazienza da molto. Forse per questo Narcissa aveva scelto lui, è l'unico in grado di gestire il pessimo carattere del figlio.

-Tu non capisci niente!- gli urlò con tono isterico. Draco aveva le lacrime agl'occhi.

-Sto facendo del mio meglio, ma tu non mi rendi le cose facili. Rilassati, alla fine sei riuscito a fuggire da Cetus e la sua famiglia. Ti trattavano come la povera Cenerentola.-

-Chi sarebbe questa Cenerentola?!-

-Una fiaba babbana. Cenerentola era una bellissima ragazza che era costretta ad indossare degli stracci e veniva trattata come una schiava dalla sua matrigna e dalle sue sorellastre.-

-Mi stai dando della stracciona Potter?! Anche se venivo maltrattato ho sempre tenuto un certo stile, siamo pur sempre dei Malfoy.-

-Va bene principessina... comunque adesso stai buono. Tregua. Tra qualche giorno saremo a Londra e potrai incontrare Orion.-

-Non voglio!-

-Non hai scelta, ho già informato tuo nonno che ti ho trovato.-

-Gli dirai che non voglio conoscerlo.-

-Hai paura?-

-Io non ho paura di niente.-

-Gli somigli molto.-

-Non è vero! Non ho niente in comune con lui.- lo aggredì infuriato.

-Invece sì…- un pugno lo interruppe e fortunatamente Harry riuscì a bloccargli il polso in tempo.

-Calma! Che fine ha fatto la principessina con lo stile aristocratico?- disse in modo ironico.

-Non mi importa!- ribatté pestando i piedi. Harry lo immobilizzò tenendogli i polsi. –Lasciami! Sei un bruto!- era inutile continuare a ribellarsi, Potter era sempre stato più forte di lui. Rassegnato si lasciò andare tra le sue braccia. –Adesso va meglio, dai mangiamo.- Draco odiava perdere, soprattutto contro Potter.

-Senti, Draco… che ne dici di fare un po’ di shopping?- il biondo sollevò sorpreso lo sguardo dal piatto e guardò il ragazzo seduto di fronte a lui. –Potremo scendere a terra e comprare un po’ di provviste. Se vuoi possiamo comprare anche dei vestiti per te, non voglio che poi si dica che ti ho trattato male, principessa.-

-Stai cercando di tentarmi?- Vestiti?! Ne aveva un gran bisogno. –Dovresti comprarli per te. Non hai un bell’aspetto. Beh, in realtà hai sempre avuto quel modo di vestire da straccione.-

-D’accordo, andremo insieme a fare compere.- disse con un sorriso.

-Non puoi comprarmi così Potter.- era da tanto che non entrava in un vero negozio. I vestiti negli ultimi due anni glieli  aveva sempre scelti Crystal. –Paghi tu, vero?-

-Ovvio.- Non era poi così difficile trattare con Malfoy.

 

Una volta a terra girarono per negozi, Draco si divertì molto a comprare abiti per lui e soprattutto si divertiva a vestire Potter, come aveva già detto il suo stile aveva bisogno di essere rivisto.

Mangiarono persino in un ristorante. Pranzavano uno di fronte all’altro in silenzio. Il biondo pensava ad un modo per fuggire da Potter, finché erano a terra poteva provare a liberarsi di lui. Per tanto tempo aveva sognato di andarsene dall’albergo per essere indipendente da tutti e ora questo stramaledetto sfregiato lo stava portando da suo nonno! Alzò gli occhi su Potter. Un raggio di sole gli illuminava i capelli scuri. Aveva un aspetto… affascinante. Anche Harry sollevò lo sguardo e incrociò quello del biondo. Gli occhi verdi si illuminarono e sorrise.

-Non riesci ad odiarmi, vero principessa?-

-Finiscila di chiamarmi così! Non sono una stupida ragazzina in calore di fronte al grande eroe del mondo!- il moro continuò a sorridere. –Mi dai sui nervi!- Presuntuoso, stupido Potter! –Se non ti dispiace vado un attimo in bagno.-

-Certo fai pure.-

Arrivato in bagno riuscì ad uscire dalla finestra. Finalmente libero! Via dai suoi parenti e via da Potter! Corse veloce fino alla spiaggia, ma venne fermato da una voce a lui famigliare.

-Guarda chi c’è! Il piccolo Draco.- il ragazzo s’irrigidì e si girò. Davanti a lui si trovavano Cetus e Sirio. Tutte e due avevano un’aria minacciosa. –Credevi di sfuggirci così facilmente?-

-Non torno con voi!- esclamò disperato.

-Sì che verrai. Dov’è l’altro tipo?- doveva cercare di perdere tempo, primo o poi Harry sarebbe arrivato, o forse no, lui lo credeva al bagno.

-Perché volete che torni? Non mi avete mai voluto bene. Se volete una mano in albergo assumete una cameriera.-

-Vogliamo te! Sei una nostra proprietà!-

-Io non credo.- la voce di Harry era profonda e aveva un tono incazzato. Guardò Draco. –Ti hanno fatto male?-

-No, ma vogliono portarmi via.-

-Davvero?- aveva un tono molto minaccioso. I due uomini arretrarono.

-Io sono il suo tutore! È una mia responsabilità.-

-Non raccontare balle! Non ti è mai fregato di lui!-

-Questa storia è durata anche troppo!- Cetus diede un pugno ad Harry. –Sirio, tu occupati di Draco!- il colpo fece barcollare Harry preso alla sprovvista. Il moro si riprese immediatamente e rispose all’attacco. In  attimo era tutto finito. Cetus era rotolato per terra. Sirio si buttò verso Harry, ma il moro con un potente destro lo mandò a raggiungere il padre. Poi si girò verso Draco. –Vuoi andartene anche tu?- era furioso.

-Ti piacerebbe! Così mi riduci come loro.-

-Sei un idiota! Non l’hai ancora capito che con me non rischi niente? Sei al sicuro. Fai prendere aria a quel cervello pieno di segatura!-

-Non ti sopporto più Potter!- si girò e a passo svelto si diresse verso la barca continuando a lanciare imprecazioni verso il moro. Era veramente in collera. Era stufo di tutto e tutti.

Harry gli afferrò la mano. –Fermati Draco.- il biondo liberò bruscamente la mano.

-Posso arrangiarmi da solo! Non ho bisogno del guinzaglio!- Harry lo riafferrò. –Lasciami o mi metto ad urlare!- il moro allentò la presa.

-Meriteresti una lezione! Perché non ti arrendi?-

-No. Anche tu come tutti vuoi organizzarmi la vita. Sono stufo!- diede uno strattone cercando di liberarsi.

-Dannato te! Ti batti come una tigre.- Harry se lo caricò sulle spalle e salì sulla barca.

-Mettimi giù sfregiato!- con molta difficoltà riuscì a portare Draco a bordo e lo rinchiuse dentro la cabina.

-Ecco. Così per un po’ stai buono.-

-Dannato Potter! Apri subito! Potter!- ignorando la piccola serpe, Harry rimise in moto la barca.

Dopo un po’ raggiunse Draco in cabina. –Sei più tranquillo ora?-

-Dove siamo?-

-A qualche miglio dalla costa. Ascolta Draco, ti chiedo solo di incontrare Orion, poi se vuoi te ne puoi andare. Lui non ti tratterrà.-

-Non essere stupido. Credi che mi lascerà andare dopo che mi ha ritrovato?-

-Cosa credi? Che io ti consegni a lui e poi me ne vada?- odiava Potter sempre di più. Gli occhi gli tornarono di nuovo lucidi finché non iniziò a piangere.

-Oh no! Non piangere, ti prego.- mormorò dolcemente. –Non sai quello che provo.-

-No… non mi interessa!- singhiozzò.

Harry gli si avvicinò dolcemente, la mano calda del moro gli accarezzò la nuca. Era rassicurante. Draco non aveva più voglia di combattere. Nonostante odiasse Potter, provava il desiderio di abbandonarsi contro di lui. Alzò il viso pieno di lacrime e puntò gli occhi grigi in quelli verdi e dolci. Le loro bocche erano così vicine. A Draco gli tremarono le labbra. La bocca di Harry sembrava così sensuale, dolce. Chissà cosa si provava ad essere baciato da Potter? Senza rendersene conto si allungò verso il moro. Harry lo strinse a sé e lo baciò. Draco sentì il corpo bruciare. Il bacio di Harry era gentile e impetuoso, un piacere infinito. Quando il moro si staccò era turbato. –Scusa, non dovevo.-

-Perché?- disse accarezzandogli la guancia. Lui lo guardò e poi gli scostò la mano con un gesto brusco.

-No.- per Draco fu come ricevere uno schiaffo.

-Perché?-

-Scusami, ho sbagliato. Dimentica per favore.-

-Ti odio!- con balzo fu subito sul ponte e si butto in acqua.

-Draco!- spavento gli si buttò dietro. –Sei un incosciente! Ci sono gli squali, torniamo indietro!-

-Non mi importa! Lasciami!- urlò dibattendosi.

-No!-

-Non voglio venire con te!-

-Se non vuoi che uso la forza, finiscila di agitarti. Finiremo mangiati!-

-Torna da solo se tieni tanto alla tua vita!- Harry con tutte le sue forse gli tirò un pugno e Draco non sentì più niente, vide solo il buio.

 

Quando si svegliò sentì un profumo dal cucinino. –Spero tu abbia fame. Ho preso due pesci grossi.-

-Sei un bruto.- mormorò.

-Cosa?-

-Un bruto! Un violento! Brutto stupido troll! Mi hai picchiato Potter!-

-Non mi hai dato scelta. E non è certo la prima volta, a scuola ci picchiavamo sempre.-

-Ti odio.-

-Ormai qual’è la novità?- disse scoraggiato.

-Dove siamo?-

-In un isola completamente disabitata.-

-Quando hai intenzione di smollarmi come un pacco postale?-

-Draco non ricominciare! Ho avuto una giornata pesante.-

-Anch’io! Mi hai picchiato!-

-Smettila!-

-Ora non mi vorrai rinfacciare l’aver accettato l’incarico.-

-Potresti almeno non rendermelo difficile?-

-Te la sei voluta tu, nessuno ti ha obbligato con la forza, al contrario di me. Visto che siamo fermi, scendo un po’ a terra.- si alzò e si diresse verso la porta. -Non preoccuparti, non mi allontano troppo.-

Passeggiò per un po’ e si fermò vicino a un fiumiciattolo. Gli venne voglia di fare un bel bagno, finalmente un po’ di acqua dolce. Dopo il bagno si distese per riposarsi al sole e osservò l’ambiente intorno a sé. La bellezza e il silenzio della natura lo tranquillizzarono e dormì per un po’, era rilassante stare lì da solo, lontano da Potter. Riprese poi la sua passeggiata risalendo il letto del fiume. Dopo un po’ la salita cominciò a diventare abbastanza ripida e si aiutò con delle radici a salire, ma mentre proseguiva una delle radici si spezzò e cadde all’indietro. Cadde e rotolò da un sasso all’altro verso il basso finché fu tutto buio.

 

Quando aprì gli occhi era notte. -Draco! Draco! Per favore rispondimi!- Harry sembrava affannato come se avesse corso, il suo tono era preoccupato. -Maledizione! Perchè non ho mai la mia bacchetta quando serve?!- Harry non sapeva cosa fare. Draco sembrava ferito gravemente. -DRACO! Maledizione!- dei flash riempivano la mente del moro, flash di una guerra ormai lontana, battaglie, morti, feriti, sangue, tanto sangue... Fu assalito dalla paura, strinse Draco forte a sé e cominciò a piangere. -No... ti prego...-

Draco lentamente cominciò a riprendere coscienza. -Potter... non... non sono... morto...- Harry smise di piangere ma non lo lasciò andare stringendolo ancora più forte. -Ma se non mi ha ucciso la caduta lo farai tu stritolandomi.-

Harry allentò la presa e si allontanò leggermente dal biondo. -Scusa.- il moro riprese il controllo, si alzò e prese in braccio Draco.

-Che... che fai sfregiato!- il volto di Draco era completamente rosso dall'imbarazzo.

-Ti riporto alla barca. Devo medicarti le ferite.-

-Posso fare da solo!-

-Ne dubito.- il volto di Potter era tirato e guardava fissò davanti a sé, sembrava molto arrabbiato.

Arrivati alla barca Harry portò Draco in cabina e lo adagiò sul letto. Prese il kit di pronto soccorso e cominciò a medicargli le ferite.

-Lo sai che con la tua bacchetta avresti fatto molto prima?- disse il biondo osservando l'altro ragazzo tamponargli le ferite.

-Lo so.- cadde il silenzio tra i due. Il moro era terribilmente serio e quell'aria di freddezza a Draco non piaceva per niente.

-Sembra che sia tutto a posto. Hai solo una caviglia slogata e qualche graffio e contusioni.- Harry fece un sospiro di sollievo e il suo volto si rilassò. -Non sai che paura mi hai fatto prendere quando non ti ho visto tornare indietro.- Si passò nervosamente la mano tra i capelli. -Ti sono venuto a cercare e... e quando ti ho visto steso a terra incosciente, mi si è fermato il cuore. Troppe persone sono morte davanti ai miei occhi durante la guerra... ho pensato... ho avuto paura che tu...- Harry era agitato.

Draco gli mise una mano sulla guancia. -Calmati Potter. Io sto bene. Beh... qualche ammaccatura, ma sono vivo.-

-Sei stato un incosciente ad inoltrarti da solo in un posto sconosciuto.-

-Scusami...- Draco continuò ad accarezzargli la guancia. Harry aveva uno sguardo così dolce e preoccupato.

-Mi hai fatto prendere uno spavento.-

-Lo so...- Draco mise le braccia al collo al moro e lo abbracciò forte. Rimasero per molto tempo così, in silenzio, abbracciati. -Anch'io ho avuto paura Potter. Resta con me. Non lasciarmi solo.- Lo strinse di più.

-Certo. Principessa. Hai avuto un brutto incidente e devi riposarti. Io resto qui accanto a te, ma tu dormi.- Draco si lasciò andare sul materasso e dopo un po' si addormentò. Harry rimase di fianco al letto ad osservare il biondo addormentato. Quando dormiva era così tranquillo e soprattutto molto bello. Si era spaventato tanto, lo aveva quasi perso. Di sicuro non l'avrebbe più lascito solo.

 

Quando Draco si svegliò trovò ancora Harry al suo fianco. -Buongiorno. Come ti senti?-

-Mmmh... tutto un dolore.-

-è normale. Hai fatto una bella caduta. Tra qualche giorno ti riprenderai.-

-Voglio uno specchio.-

-Cosa!?- Harry non riusciva a capire la richiesta di Draco.

-Vorrei vedere il mio viso.-

-Meglio di no, è troppo presto.- Sarebbe stato uno shock per un narcisista come Draco vedere il suo viso pieno di graffi e lividi. -Non ti piacerebbe lo stato del tuo musetto.-

-Ti ho già detto che non sono un bambino. Credi che non lo sappia in che stato si è ridotto il mio bellissimo viso?! Voglio vedermi!-

-D'accordo, ma ricordati che tra una settimana il tuo viso ritornerà bellissimo come sempre.-

Draco lo guardò dubbioso. -Sono bello Potter?!- il moro imbarazzato si allontanò senza rispondere. Dopo un po' ritornò con un specchio in mano e lo diede al biondo. Draco si guardò e soffocò un gemito di orrore. Restituì lo specchio e chiuse gli occhi.

-Poteva andare peggio.-

-Lo so. Voglio restare da solo.- poi scoppiò a piangere.

-Draco...- Harry tentò di avvicinarsi ma il biondo glielo impedì.

-No... lasciami solo.- Aveva male ovunque e si sentiva solo in balia di un ragazzo che aveva sempre odiato. Stava andando tutto male, lo stress era diventato troppo per lui.

-Non ti lascio solo in questo stato.-

-Tu non capisci.-

-Ti credevo più forte Draco. Invece sei qui a commiserarti.-

-Come ti permetti a parlarmi così! Ora sarai più tranquillo. Di certo in queste condizioni non posso più scappare. Senza di te io non sarei qui in questo stato!-

-Non essere idiota! Saresti ancora in quell'albergo a fare lo schiavo!-

-Chi ti dice che non lo preferirei? Anche se mi hai salvato non cambio idea.-

-Smettila stupido! Ti ricordi cosa ti stava per fare quell'essere ripugnante di Sirio? Avresti preferito fatti sbattere da lui che stare qui con me ora?-

-Sarei riuscito a tenerlo a bada anche senza di te, l'ho sempre fatto! Ti credi indispensabile? Ecco il grande Eroe il Salvatore che viene a salvare la donzella in pericolo! Ti credi così superiore...-

-Beh... sono certo meglio di lui!-

-Che modesto Potter.-

Harry scoppiò a ridere. –Ok, smettiamola di litigare. Devi stare tranquillo.-

-Con te è impossibile. Faresti perdere la pazienza ad un santo!-

-Senti chi parla! Chi è qui l'arrogante, spocchioso principino?- Draco si voltò offeso dall'altra parte tirandosi le coperte fino al naso. -Draco?- Harry si avvicinò cercando di scoprirgli il viso.

-Non sei per niente gentile con un ferito.-

-Sei tu che hai iniziato.-

-Sei tu che mi dai sui nervi, Potter.-

-Vuoi ancora litigare?-

Draco si girò verso Harry. I loro visi si trovarono molto vicini. –No, sono stanco.- in un attimo Harry si stese vicino a lui, gli mise un braccio attorno alle spalle e lo attirò a sé. Draco stava così bene rannicchiato contro Harry, provò il desiderio di abbandonarsi. Sentiva il calore del corpo del moro, il battito del suo cuore. Alzò su di lui il viso e Harry lo baciò dolcemente, poi con sempre più passione. Era come se il tempo si fosse fermato. Harry si staccò bruscamente e si alzò dal letto. -Scusami... io..-

-Non dire niente. Non scappare di nuovo.- Draco allungò un braccio per trattenerlo.

-Non capisci. Meglio che esca un po' fuori.- si girò per andarsene.

-Sei un vigliacco! Davvero sei stato smistato a Grifondoro?!-

-Draco...- lo sguardo del moro era cupo.

-No! Ascoltami bene Potter. Se ti piaccio veramente torna subito qui su questo letto!-

-Non è così semplice... sei anche ferito...-

-Non trovare scuse. Sei tu che complichi sempre le cose.- Draco tentò di alzarsi dal letto, ma barcollò leggermente. Harry fu subito al suo fianco per sostenerlo. -Lasciami! Ce la faccio da solo ad alzarmi.- Il biondo si girò di scatto con gli occhi fiammeggianti. -Potter, ho capito perchè ti tiri indietro e continuo a ripetere che sei solo un vigliacco!- nel momento in cui erano abbracciati Draco si era sentito bene, era come se fossero una persona sola e allora lui aveva capito subito quello che provava veramente per Harry. In quel momento credette di morire di felicità. Ma quell'idiota ha rovinato tutto.

-Draco tu non puoi capire. Ho promesso a tua madre, a tuo nonno... ti avrei riportato indietro... e poi... non posso fare questo ad Orion... sono anni che lui aspetta di abbracciarti, di poter stare finalmente con te. Non posso portarti via da lui, è anziano e ne soffrirebbe.-

-Se è il brav'uomo che tu dici che sia, vedrai che capirà. Anche se a me non me ne frega niente. Ti ho detto fin dall'inizio che non voglio andare da lui, ora ne sono più convinto. Io voglio stare con te, non con quell'uomo.- Harry non sembrava cedere e Draco non sapeva cosa fare per convincerlo.

-Draco... la mia missione è portarti a casa.-

-Quella non è casa mia!- A volte Potter era esasperante. –Senti, facciamo un patto. Scriverò io una lettera ad Orion spiegandogli tutto.. e prometto di essere educato... e ti prometto anche che prima o poi tenterò di dargli una possibilità, proverò a conoscerlo, ma non ora. Non me la sento, è troppo presto. Portami via, andiamocene io e te per un po' di tempo e ti giuro che intanto penserò come affrontare quell'uomo.-

-Capisco quello che provi e mi dispiace di averti costretto a incontrarlo subito. Va bene, accetto. Credo che già il saperti lontano da quella gentaglia lo renderà felice e non gli dispiacerà aspettare ancora un po'.-

Draco si avvicinò lentamente ad Harry fissando lo sguardo in quello verde del compagno. Harry era incantato dal suo sguardo di ghiaccio -Quindi accetti?- al gli mancarono le parole quindi annuì solamente. Draco cominciò a sfiorargli con le dita il petto. -Ti piaccio?- annuì ancora. -Sono bello?- il biondo continuò a giocherellare con le dita lungo il petto di Harry.

-Dra...co...- il moro non ce la fece più e strinse a sé Draco e lo baciò con desiderio. Il biondo indietreggiò fino al letto e si buttò sopra portandosi dietro il compagno. Questo provocò a Draco un gemito di dolore per le ferite che aveva dimenticato di avere. Harry si bloccò e tentò di alzarsi ma venne bloccato subito. -Harry! Se te ne vai di nuovo ti crucio!-

-Ma non hai la bacchetta.-

-Potter... era un modo dire. Baciami e stai zitto!-

 

"Non so come iniziare questa lettera. Non avrei mai creduto di trovarmi a scrivere proprio a te.

Se ti scrivo non vuol dire che io ti accetti come mio nonno.

Tutta colpa di Potter, mi sta attaccando i suoi germi grifondoro. La potterite è una malattia grave!

Solo una cosa voglio dirti... e stai attendo perchè non la ripeterò mai più.

Grazie.

Grazie per averlo mandato ad aiutarmi. Ho avuto la possibilità di conoscere un nuovo Potter, molto diverso dalla persona che odiavo a scuola.

Anche se ti sono grato di questo, capisci che non posso affrontarti adesso.

Troppe cose sono successe e tu mi faresti tornare in mente tutto... mio padre, Voldemort, la guerra… i Malfoy... ho bisogno di stare lontano da tutto, di riflettere e forse anche dimenticare molti spiacevoli episodi.

Sono anni che desidero di non dipendere da nessuno... prima dai miei genitori... poi da Cetus... ora voglio imparare a cavarmela da solo, di certo vivere nel tuo bel palazzo con i tuoi soldi non mi aiuta ad essere indipendente. Mi costruirò la mia vita da solo con le mie forze e poi verrò da te e ti dimostrerò quanto io sia diverso da tutti i Malfoy.

Comunque Potter mi ha detto di assicurarti di stare tranquillo, sto bene e sono felice e finché avrò il mio Salvatore personale andrà tutto bene. Gireremo un po' il mondo, dopo aver passato due anni in quell'isola ho molte cose che voglio vedere."

 

Draco Lucius Malfoy

 

Il sole stava sorgendo e un ragazzo moro osservava il proprio compagno dormire nudo accanto a sé. Erano insieme ormai da quasi un anno. Da qualche mese si erano stabiliti a Parigi. Draco aveva trovato lavoro in un negozio d'abbigliamento d'alta moda. Harry aveva scoperto la sua passione, oltre quella per un certo biondino, anche quella di scrivere, quindi si era trovato un lavoro come giornalista per una piccola testata. Insieme erano felici e Draco diventava sempre più bello e lui sempre più innamorato della sua isterica principessa. Quel corpo nudo, la pelle bianca che ogni giorno non si stancava mai di accarezzare, toccare e baciare ovunque, lo facevano impazzire.

-che fai Potter? Ti piace quello che vedi?-

-Non sai quanto...- disse cominciando ad accarezzare dolcemente il fianco del compagno.

-Ovvio! Io sono bello...-

-Arrogante.-

-Affascinante...-

-Vanitoso.-

-Intelligente...-

-Isterico.-

-Divino...-

-Capriccioso.-

-Educato…-

-Malfoy.-

-Hei! Il mio nome non è un'offesa!-

-Dipende dai punti di vista.-

-Smettila di prendermi per il culo Potter!-

-Ne sei sicuro mia principessa?!-

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Ciao a tutti... piaciuta???
Io mi sono divertita molto a scriverla ^^ adoro soprattutto scrivere i battibecchi tra Harry e Draco ^_^
Sono un po' leggermente dubbiosa sul finale... per ora lo tengo così... magari più avanti mi verrà l'ispirazione per qualcosa di diverso...

Grazie per aver letto

miyabi ^.^

 

   
 
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