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Autore: Lollizzata    15/05/2012    2 recensioni
Quante volte vi siete innamorati fra i banchi? Quanti volte e stato un successo? E quante invece no? Questa è la storia di Laura una semplicissima ragazza che ama la le amiche e ama stare sul suo letto ad ascoltare la musica. In un giorno qualunque conoscerà un ragazzo che la lascerà rimanere a bocca aperta....Come andrà a finire?...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Amore tra i banchi

“Laura! Svegliati devi andare a scuola !” disse Giulia.
“Laura ti devi alzare e anche subito se no arriverai in ritardo “ mi ridisse.
“Ancora 5 minuti, non scocciarmi!” le dissi.
“Dai, dai, alzati oggi é il primo giorno di scuola…..”
Già, il primo giorno di scuola, in 2° superiore. Anno nuovo, vita nuova e gli amici di sempre.
Mi alzai di malavoglia, presi dall’armadio; i soliti jeans, una t-shirt blu un po’ scollata con la scritta “Vade Retro Sathana” e le mie convers blu. Corsi in bagno e lì proprio davanti allo specchio c’era la cosa più mostruosa esistente al mondo.
Un essere dagli occhi blu e i capelli castani arruffati, due occhiaie bestiali e un po’di bava che usciva dalla bocca. Quel mostro ero io, dopo un notte insonne e piena di pensieri e di ricordi.
Mi lavai i denti con cura, sciacquai la faccia con acqua gelida e per ultimo mi passai sulle ciglia un po`di mascara viola (regalatomi dalla mia cara amica Sara).
Presi lo zaino e partì, con la mamma che mi aspettava e Giulia arrabbiata con me,entrai in macchina e mi infilai le cuffie dell’I-POD, mettendo la mia canzone preferita “Weking the Demon”.
Il tragitto durò un po`ma arrivai a destinazione, mi feci lasciare in piazza del mercato, da lì andai dritta dritta verso scuola. Davanti al cancello come al solito c’erano quei gruppi di persone; fighi, bulletti, secchioni e un po`più avanti sedute su una vecchia panchina, cèrano la mie amiche Sara e Carlotta .
Sara come al solito era immersa nella lettura e Lotty che cercava di innervosirla, erano due ragazze diverse ma si volevano un mondo di bene. Quando Lotty mi vide, corse verso di me zigzagando per la strada,ridendo e diventando rossa; ma proprio mentre la stavo raggiungendo mi scontrai con un tale dal gruppo dei fighi .
Finì per terra. All’inizio impercaì sotto voce ma quando ho visto meglio il tale , mi sono rimangiata tutto all’istante.
Era stupendo alto, sui 1.90 m, biondo occhi blu tendente sull’azzurro e con un piercing sul sopraciglio; in pratica il principe azzurro che non ho mai avuto.
“S-scusa” gli dissi.
“Mi dispiace, non volevo colpirti. Ti sei fatta male?” mi disse.
“No, no. Tutto apposto” mentre mi rialzavo, dalla bocca mi sfuggì un Ahia…..Lotty e Sara accorsero in mio accorsero in mio aiuto e lo fulminarono con sguardi infuocati pieni di disprezzo.
Mentre mi allontanavo con loro lui mi disse :”Mi dispiace molto!”
Andammo in infermeria , mi fecero disinfettare la sbucciatura che mi ero presa poco prima, poco dopo ci dirigemmo verso le macchinette e ci prendemmo un the caldo.
“Come va?” mi chiese Lotty.
“Ti fa ancora male?” mi disse Sara.
Proprio in quel momento mi accorsi che loro due non erano poi cosi diverse. Sì, Lotty era bionda e un po’ castana con occhi chiari e una macchia più scura sull’occhio sinistro che la caratterizzava. Era alta snella e con un bel davanzale ben definito, ma era molto simile a Sara, che al contrario era castana scura con occhi altrettanto scuri, magra anche lei alta e con un decolté da mozzare il fiato a tutti, aveva l’apparecchio ai denti che le illuminava il volto e la caratterizzava. Sembravano sorelle gemelle, ma non fisicamente, loro riuscivano a capirsi a vicenda con poche parole.
“Tranquille, sto bene. Sono sana e viva, almeno credo” le risposi
“Lo vedo, ma intendo…Come stai dopo la botta con quel ragazzo da mangiare vivo, sottolineo anche se era antipatico?” chiese Lotty.
“Cosa intendi? Non ti capisco?!?”
In realtà capivo eccome ma non volevo ammettere che quel ragazzo mi piacesse, specialmente a quelle due, mi avrebbero bombardato di domande mi avrebbero detto che è antipatico ….
“Guarda che abbiamo visto la tua faccia, sappi che noi ti abbiamo visto arrossire per quel tale!” ribadì Sara

Oh mio Dio, ero arrossita???? Non può essere, non posso averlo fatto per un tizio che mi ha fatto volare sul pavimento e che per di più fa parte del gruppo alla quale partecipano le ragazze più antipatiche e stronze di tutta la scuola.

“Oh su, non dire stupidaggini! Non ho avuto nessuna reazione per quel ragazzo…”
“Come no. Alla nostra Laura piace un ragazzo!” urlarono all’unisono.

E menomale che sono le mie migliori amiche, alla quale posso raccontare tutto perché loro non lo vanno a raccontare ai quattro venti, mai sia non e da loro.
“Shhh, non urlate! Non mi piace e non so neanche come si chiama.”

Già che peccato avrei dato qualunque cosa per sapere il suo nome.
“Bhe io lo so”disse Sara indifferente, come se non fosse presente nel nostro dialogo.
“Sputa il rospo!”
“Se vuoi vivere dicci quel dannato nome, brutta stupida, perché non ce lo hai detto subito? Ci stai tenendo sulle spine e ti dico non è una cosa piacevole” la sgrido Lotty.
“ Calma, ora vi dico come si chiama, però prima prendetevi una camomilla che ne avete bisogno!”ci rispose con il suo solito tono di voce calmo come so non fosse successo niente di importante.
“Calma un corno! Dicci quel nome” le ordinai io, arrossendo come il teletubbies rosso.
“Ok il suo nome è L….”
Maledetta campanella, giuro che se ci interrompi ancora una volta ti darò fuoco.
“Che hai detto, non siamo riusciti a capirti” disse Lotty indicando la campanella, per specificare la causa.
“Ho detto che si chiama Lo…”
“Su ragazze sono le 8 in punto e dovete andare a lezione” disse la bidella, sventolandoci uno straccio che profumava di detersivo alla lavanda.
“Va bene” disse Sara
“Buona giornata” le dimmo insieme
“Buona giornata a voi ragazze e non fate pazzie come al solito”.
E da li ce ne andammo nella nostra classe. Era rimasta sempre la stessa, le pareti giallo pipì, la lavagna rotta e i soliti banchi verde scolorito che mi davano un ricordo vivido dell’anno precedente passato insieme ai miei migliori amici.
Individuai il mio banco; vicino alla finestra che si affacciava al cortile della scuola. Dal li si vedeva un panorama bellissimo.; un cortile con un campo da calcio, aiuole con fiori colorati, un ciliegio e la finestra di un'altra classe.
“Faccini, torni in classe. E continui pure a leggere da dove abbiamo smesso”disse quella smorfiosa della prof Zerbo.
La prof di geografia era una persona irascibile , sulla guancia aveva un neo da cui sbucava ogni tanto un pelo, segno che non se lo era tolto con la pinzetta e quando parlava non riusciva a farne a meno di sputare accidentalmente sul tuo materiale. E poi quel neo cosi cosi cosi…. Neoso..

Blea ma cosa penso, piuttosto da dove inizio a leggere? Non ho seguito nemmeno un po’ la lezione, mamma mia mi serve aiuto.

Lanciai uno sguardo supplichevole alla Sara, lei mi rispose in modo che capissi che eravamo a pagina 172 riga 15.
Ah sia lodata la mia Sara.
“Il clima austriaco e per lo più” cominciai
DRRRRIIIIIINNNN
“Faccini salvata dalla campanella. Per domani studiate il nuovo capitolo.”
Preparai lo zaino per l’ora dopo, presi il biglietto che mi era arrivato dalle mie amiche e lo lessi:

S: MENO MALE CHE È PASSATA L’ORA, NON RIUSCIVO A DISTOGLIERE LO SGURDO DA QUEL NEO BESTIALE: COMUNQUE LOTTY TI DEVE DIRE UNA COSA IMPORTANTE!

Cercai il biglietto di Lotty e lo lessi:

C: Ciao, sai c’e una novità che si propaga a scuola! Ed e quella…..Abbiamo una new entry in classe
L: WOW una nuova arrivata?! Sapete come si chiama?
S: NO MA SAPPIAMO CHE E STATA BOCCIATA È LA RAGAZZA PREFERITA DEI MASCHI E HA I GENITORI CHE SONO FAMOSI
L: AHHHH Sara Banana non ci hai ancora detto il nome del tale!!!!!
S: AH SI GIUSTO. QUELLO DI OGGI SI CHIAMA LORENZO ALEXANDER GASTALDI
C: Come fai a conoscerlo?
S: MIO FRATELLO CONOSCE IL SUO; ED ESCONO INSIEME
C: Tuo fratello e gay???????
S: NO NO ESCONO INSIEME COME AMICI! MA CHE STRANE IDEE TI FAI
L: Non ti preoccupare Sara Lotty si fa i filmini mentali. Va be ora c’e letteratura, non disturbatemi perché e la mia materia preferita
C & S: OK CI SENTIAMO DOPO?


Io annui a loro, poco dopo entrò la in classe seguita dalla vicepreside e da una ragazza bionda.
La ragazza teneva lo sguardo in basso come intimidita, indossava una canotta viola jeans a vita bassa e delle Superga viola. Era alta e magra, aveva un decolté bestiale e un piercing sulla lingua.
“Buongiorno ragazzi” disse la vicepreside
“Bongiorno” dicemmo tutti insieme.
“Bene. Vi presento la vostra nuova compagna di classe, Denis. E nata negli stati unita ma studia in Italia da dieci anni, frequentava già questa scuola begli anni precedenti ma è stata bocciata e che altro dire…Trattatela bene” detto tutto se ne andò, sicuramente nel suo studio.
“Bene signorina Denis, si può accomodare vicino alla signorina Faccini” disse l’insegnante.
In quel momento il mio sogno di avere il banco tutto per me si frantumò in mille pezzi, calpestato da una bionda con occhi verdi come smeraldo.
“Ciao piacere, Laura” le dissi in tono educato porgendole la mano, ma per qualche motivo me la spinse via.
“Scusa, ci conosciamo? Io credo di no. Quindi non parlarmi…Ah e quella maglietta che hai addosso è orribile e la scritta e stupida, anche se non la capisco” mi disse con il tono da smorfiosa.

WOW cominciamo bene, appena arrivata e già la odio. Ma come si permette, brutta saputella, cretina e arrogante bambina che non sei altro, adesso ti faccio vedere io.

“Significa “VA INDIETRO SATANA” ma mi rendo conto che Satana non e il termine adatto a te. Quello giusto sarebbe Puttana e sinceramente cosa hai fatto ai capelli?Sembra che un cane ti ci abbia fatto la pipì “ conclusi fiera di me.
La lezione durò molto, però alla fine della terza ora sgaiattolai fuori per fare l’intervallo.
Andai dalle mie amiche e le dissi di andare tranquillamente a fare l’intervallo senza di me, perché avrei dovuto raggiungere la professoressa di musica. E così feci, andai da lei, le chiesi se mi veniva a prendere in classe per fare le prove.
”Faccini guardo se riesco a prenderti fra mezz’ora, ma se vuoi posso farti una giustificazione, in cui scrivo che esci dalla classe prima e vieni da me per fare lezione. Mi aspetterai in Aula Magna”
“Perfetto! La ringrazio prof…essoressa” la salutai e me ne andai via.
Corsi da Lotty e Sara, feci merenda, le avvisa che sarei andata a fare le prove.
Prima di andare mi dissero una cosa che mi ero totalmente dimenticata:
“Ricordati che stasera io e Lotty abbiamo il saggio di danza”.
“E tu ci avevi promesso che saresti venuta a vederci” disse Lotty.
“Tranquille ci sarò, non preoccupatevi. Però adesso devo andare. Ciao!”
Ci salutammo e me ne andai via.
Arrivata in Aula Magna mi sentì supercontenta, perché ero sola e potevo suonare la chitarra in tranquillità. Presi la mia chitarra, una Fender Telecaster color blu elettrico, comincia a suonare qualche accordo ma poi per noia mi alzai e mi misi a cercare il mio I-POD , misi la canzone Traiding Yesterday e cominciai a suonarla e cantarla.

“BUT I KNOW, ALL I KNOW’S THAT THE END….”

Sentì qualcuno applaudire mi girai ed eccolo lì, il mio principe!
“Sei veramente brava. Ah scusa non mi sono presentato, piacere Lorenzo Alexander, ma chiamami pure Alex”.
“Piacere Laura”.
Stammo lì a guardarci per un po’ io perché ero paralizzata dalla vergogna e lui perché…Boh.
“Bello il piercing” gli dissi indicandogli il sopraciglio.
“A me piace il tuo”.

WOW gli piace il mio piercing all’ombelico! Pensavo che non se ne accorgesse che ne avessi uno, d'altronde non se ne accorto mai nessuno, nemmeno le mie migliori amiche.

“Grazie” gli dissi scostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Come mai sei qui?” gli chiesi tanto per cambiare discorso.
“La prof di musica mi cercava per le prove. E tu?”
“La tua stessa motivazione, tranne per il fatto che son stata io a cercare la prof. Ma da quando fai le prove di musica? Cioè non fraintendermi, ma è da un anno che sono qui, frequento il corso di musica e tu non ci sei mai stato” gli dissi.
“Ho, infatti, iniziato quest’anno il corso, però so suonare dalle elementari la chitarra e adesso ho solo un po’ voglia di partecipare alle prove” mi disse sorridendomi.
“AH, quindi tu suoni la chitarra…Te la sei portata dietro, vero???”
“Si è dietro le quinte. Aspetta che vado a prenderla.” Annui e lui andò.

Cristo com’è bello, quando si muove oppure quando scosta i capelli che li vanno davanti agli occhi, mi viene voglia di riempirlo di baci e di coccolarlo. Che strano adesso che ci penso non ho mai avuto questi pensieri per i miei ex, forse perché non ne ho avuti molti.
“Eccola!” ricomparve dalle quinte con la chitarra alzata in cielo.

“WOW ma è una Gibson! È stupenda.”
Lo era veramente come il chitarrista stesso. Era nera e blu elettrico, con una tracolla nera normalissima con delle spille attaccate ma non delle semplici spille, fiori e rose, quelle erano le spille dei migliori gruppi di musica esistenti al mondo; tra i quali Jimmi Hendrix, Bob Marley, Bullet for my Valentin, Sistemo f Down, Sum 41 …
Invece la mia tracolla era nera con stelle e teschi verdi fluo.
“è più bella la tua!” mi rispose.
“Sciocchezze, le mia è brutta in confronto alla tua.”
“Bhe allora provala” mi disse porgendomi la sua meravigliosa stupenda incantevole chitarra.
“No, no non c’è ne bisogno. Anzi la provo però tu provi la mia”
“OK”mi disse ridendo come un matto.
Non capivo se rideva per qualcosa che avevo fatto o se rideva di me.
“Mi sta prendendo in giro vero?” gli chiesi un po’ offesa.
“No rido per il fatto che avevo ragione, tu volevi provare la mia chitarra anche se poi hai detto di no!” rise ancora di più e io con lui.
Quando ci calmammo con le risate cominciammo a strimpellare. Io suonai una canzone dei Lordi e lui…La mia canzone preferita.
“Non ci credo…Conosci anche tu i Bullet for my Valentin! Pensavo che fossi l’unica a conoscerli” esclamai contenta.
“Certo che li conosco, sono bravissimi,secondo me la loro migliore canzone è WAKING THE DEMON”
“È la mia preferita” ero entusiasta dal fatto che avevamo delle cose in comune, cose che io amavo molto.
“Già anche la mia e poi è anche facile da suonare”
“Me la insegni che io non so gli accordi?” gli chiesi supplicandolo.
“Certo”
Si avvicinò a me e mi si mise dietro, allungò le mani che mi sfiorarono e mi fecero arrossire mi spiegò come fare. Purtroppo fummo interrotti dalla prof di musica e dagli altri componenti della banda scolastica: Matteo il batteriste, Niccolò il bassista, Gaia la voce, la violinista Melania detta da me Melly, Sara ,che attualmente era alle prove di danza con lotty, suonava il pianoforte e Denis.

Denis???NO, no non poteva essere, cosa ci faceva lei qui???

Alex si scostò da me e andò verso Denis, la quale lo baciò appassionatamente. Il mondo mi crollo addosso, andai con tranquillità in bagno. Una vola li scoppiai in lacrime, mandai un messaggio alle mie amiche raccontando tutto l’accaduto e uno a mia mamma chiedendole se mi poteva venire a prendere perché stavo poco bene. Avvisai la prof e me ne andai a casa, mi buttai sul letto e rimasi li tutta la giornata. Non mangiaì perché ogni secondo ricordavo quell’episodio accaduto a scuola e le carezze che si scambiavano durante musica, quindi decisi di rimanere li a piangere con il cuore spezzato.
Non risposi ai messaggi delle mie amiche, non feci entrare nessuno in camera mia, presi dei sonniferi e andai a dormire verso le tre del pomeriggio…







   
 
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