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Autore: Elizabeth_Tempest    15/05/2012    3 recensioni
C'era una volta Verità, che cadde in un sonno profondo a causa di Menzogna...
Scritta per il contest "Il Sonno e... l?inchino" di OriginalConcorsi.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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• Nick dell’autore: Elizabeth_Tempest
• Titolo: Il sonno della verità
• Tipologia: One-Shot

Lunghezza : 486 parole
• Genere: Favola, Fantasy
• Avvertimenti : One-Shot
• Rating: Verde
Introduzione alla storia : il sonno inteso come metafora della negazione della verità.

 

Il sonno della verità

 

Un ultimo inchino, prima del duello che stabilirà chi dei due rivali è il più forte.

La sala era illuminata fiocamente dai bracieri, che mandavano bagliori tremuli, proiettando ombre sulle pareti coperte di scaffali e sul pavimento di marmo a scacchi. Non era certo luogo di battaglie, quello, ma luogo di sapienza.

Attorno a loro il silenzio e la trepida attesa di centinaia di ombre.

Il guerriero sguainò lo sua arma, guardando la giovane donna di fronte a lui: era di una bellezza ammaliante, ma candida e pura. L’abito una volta candido e casto era lacero in più punti, imbrattato del sangue cremisi della fanciulla, che sopportava stoicamente il dolore. Quelle ferite non le erano solo state inflitte dal nemico: esse erano molto più numerose, alcune tanto profonde da lasciar intravvedere l’osso. I capelli si erano sciolti dalla seriosa treccia, ricadendo sul volto pallido e sudato, ma anche nell’agonia, ella era stupenda come la più radiosa delle aurore.

-Ancora non demordete, madama Alí̱theia?- chiese, baldanzoso l’uomo. La giovine scrollò il capo, sistemandosi meglio lo scudo.

-No, messer Vrískontai, non demordo.

Rise, l’uomo, roteando la spada, con fare minaccioso. Era bello anch’egli… ma di una bellezza falsa, alterata. Non vi era nulla di spontaneo nella sua avvenenza, come se egli avesse abilmente contraffatto le sembianze del proprio animo dietro una maschera di squisita fattura. –Perché non vi arrendete, madamigella? La guerra non è cosa per creature tanto esili, come voi… no, voi dovreste stare al sicuro, nelle mie retrovie.

-Vostra prigioniera, ecco cosa sarei. Un’arma da usare a vostro piacimento, una giustificazione per i vostri misfatti. Giammai, messere!- declamò, con voce lenta e pacata, la fanciulla. –Non potrei più avere stima di me stessa e tanto meno potrebbero averne coloro che vivono in mio nome, che per me sono morti e si sono immolati.

-E allora vi metterò a tacere!- ringhiò l’avversario.

-Non potete! Mai la Menzogna potrà prevalere sulla Verità!

Con un sorriso malvagio dipinto sulle labbra sottili, il giovane uomo si avvicinò agli scaffali. –Ebbene! Non potrò prevalere, ma voi potrete cadere nel sonno dell’oblio!- e, afferrata una torcia, diede fuoco ai libri.

Bruciava la carta, mentre Alí̱theia urlava. Urlava con tutto il fiato che aveva in gola, urlava il suo dolore, finché, quando anche l’ultimo libro non fu che cenere, ella crollò al suolo, esangue.

-È morta?- chiesero le ombre.

-No, ella non può morire. È la Verità, mia acerrima nemica. Ma la Menzogna può sprofondarla in un sonno profondo ed eterno. Che nessuno mai parli in nome della verità, che nessuno mai scriva ciò che è giusto! Non si parli di ciò che non è di comodo, non si ascolti di ciò che è inconfutabile! Si menta davanti all’evidenza, si raggiri il prossimo! È così che la Verità dormirà per sempre e io potrò regnare sugli uomini.- urlò il malvagio giovane, osservando la ragazza, ormai persa in un mondo di sonno senza sogni.

 

 

Seconda classificata al “Il Sonno e… l’Inchino” contest di OriginalConcorsi

 

Elizabeth Tempest - Il sonno della verità

Grammatica, sintassi, ortografia e lessico: 9 / 10
La storia è corretta dal punto di vista formale ed è scritta con un lessico molto arcaico e volutamente complesso, che in questo caso funziona, in quanto il racconto si rifà alla tradizione della fiaba e dell'apologo antichi, e il linguaggio antiquato serve proprio a ricollegare la storia a questa tradizione.

Sviluppo della trama: 8 / 10
Racconto necessariamente breve, ha uno sviluppo interessante in quanto la conclusione del duello non è affatto scontata.

Caratterizzazione dei personaggi: 8 / 10
Personificazioni antropomorfe di Verità e Menzogna, i combattenti riescono a comunicare ciò che rappresentano, a partire dalla loro descrizione fisica e dai loro gesti nello scontro impari.

Espressività: 8 / 10
La storia comunica efficacemente il suo messaggio, utilizzando un espediente finale che ho trovato particolarmente interessante (la sconfitta della Verità non avviene tramite un duello leale, ma con l'incendio dei libri.)

Originalità: 8 / 10
Sebbene si tratti di un genere classico e si arrivi a una conclusione intuibile fin dall'inizio, l'espediente già citato con cui la Verità viene sconfitta conferisce alla storia una certa originalità.

Attinenza al tema e ai parametri posti: 9 / 10
Apprezzabilissimo l'utilizzo di entrambi i temi, in particolar modo quello del sonno, sui cui è costruita gran parte della storia.

Valutazione finale: 50 / 60
Una storia che riesce a essere esattamente ciò che vuole essere: un piccolo racconto di ammonimento, un concetto comunicato con un'immagine. Apprezzabile proprio per questa sua compiutezza.

 

   
 
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