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Autore: artisticbex    16/05/2012    6 recensioni
Una Percabeth (perchè credo di saper scrivere solo quelle!).
Un anno dalla caduta di Crono, Percy e Annabeth si ritrovano nella stessa situazione di un anno prima, il giorno del compleanno del figlio di Poseidone.
- Buon compleanno, Percy. – mi disse Annabeth porgendomi un dolcetto blu accompagnato dal più smagliante dei suoi sorrisi. Proprio come un anno prima.
- Se non sbaglio il bacio non era sulla guancia – osservai.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Un amore semi-olimpico.'
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Right back in the water.




Un anno dalla caduta di Crono.
Un’altra estate passata.
Ultimo giorno al Campo Mezzosangue.
Ero seduto nella mensa, ricordando l’estate trascorsa con Annabeth, Grover e i miei amici.
Al campo erano arrivati molti nuovi semidei e le case erano aumentate.
Nonostante questo, l’assenza di alcuni mezzosangue morti nella Guerra si sentiva.
Preso dai miei pensieri, non mi accorsi che qualcuno di era avvicinato, fin quando non mi baciò sulla guancia.
      - Buon compleanno, Percy. – mi disse Annabeth porgendomi un dolcetto blu accompagnato dal più smagliante dei suoi sorrisi. Proprio come un anno prima.
      - Se non sbaglio il bacio non era sulla guancia – osservai.
Lei rise. Prima che potesse accorgersene le schioccai un lungo bacio sulle labbra.
Sperai con tutto il cuore che non spuntasse fuori Clarisse con tutto il campo gridando “Guardate i piccioncini! Gettiamoli nel lago come l’anno scorso!”
Fortunatamente non accadde.
Sorrisi al ricordo e addentai il dolcetto, offrendolo anche alla mia ragazza.
      - Buonissimo – bofonchiai.
Lei mi guardò profondamente, poi scoppiò a ridere.
      - Percy, hai della panna blu sul naso!
Dovetti fare una faccia strana perché lei rise ancora più forte. Poi prese un fazzoletto e pulì la panna. Mi sentivo come un bambino piccolo.
Poi ebbi un’idea.
      - Vieni con me. – dissi sorridendole e alzandomi. Le porsi la mano, che lei afferrò.
      - Dove vuoi andare?
      - Beh, oltre ad essere il mio compleanno, è anche il nostro… anniversario? Voglio farti una sorpresa.
Le brillarono gli occhi. La guidai fino alla spiaggia; mi immersi nell’acqua trascinandomi dietro un’Annabeth un po’ preoccupata. Le dissi di fidarsi e poi mi infilai sotto acqua. Lei mi seguì trattenendo il respiro. Creai subito una bolla d’aria per farla respirare normalmente e poi ordinai alla corrente di portarci dritti alla meta. (Lo so, è una cosa estremamente figa!)
      - Percy, dove stiamo andando?
      - Ti porto in un posto unico: una grotta al largo della costa che ho scoperto un po’ di tempo fa.
Continuammo a viaggiare sospesi nella bolla fino a che non raggiungemmo la grotta.
      - Eccoci qui – annunciai.
La grotta era per metà sommersa e per metà no; al centro c’era un grande scoglio piatto dove potersi sedere e la luce della luna rifletteva sulla pietra color verde smeraldo creando delle sfumature di luce. Era uno spettacolo.
      - Wow – esclamò Annabeth incantata – è bellissimo!
Ci sdraiammo sulla pietra a contemplare il soffitto della grotta su cui si apriva una specie di cratere, da cui si poteva ammirare il cielo stellato. Dopo un po’ mi alzai.
      - E non ha ancora visto sotto acqua – dissi.
Mi tuffai seguito da lei, creando subito la bolla e guardandola ammirare sbalordita la distesa di coralli che occupava la parte sommersa della grotta. Staccai un pezzetto di corallo bianco e glielo attaccai alla collana che portava al collo. (so che non si può fare, ma essendo figlio di Poseidone ho qualche privilegio.)
Un pesce palla mi rimproverò con gli occhi. Lo mandai gentilmente al Tartaro.
      - E’ tutto così bello, Percy – mi disse Annabeth abbracciandomi – grazie della sorpresa.
      - Ti regalerei tutto l’oceano se potessi, ma non posso soffiare il regno a mio padre! – dissi cercando di farla ridere.
Non ci riuscii. In cambio però, avvicinò il suo viso al mio e mi baciò. Caspita, io adoro baciare Annabeth. Per questo a volte faccio cose insensate o fingo di essere stupido (ammetto che qualche volta lo sono veramente), perché lei mi bacia, e io amo quando lo fa. E soprattutto amo lei.
      - Credo che ti amerò per sempre, - dissi – anzi, ne sono sicuro.
      - Anche io Testa d’Alghe! – rispose lei sorridendomi.
      - Comunque, ho un sacco di altri posti meravigliosi da farti vedere, Sapientona.
      - Allora che cosa aspettiamo? – domandò lei entusiasta, baciandomi di nuovo.
Ho già detto che la amo?








Il mio piccolo spazietto insensato.
Salve! Ecomi qui con un'altra Percabeth... sarà perchè so scrivere solo quelle! xD
Spero vi sia piaciuta, ci ho messo tutto il cuore!
Mi piace un sacco scrivere dal punto di vista di Percy, perchè posso dire cose stupide.
Cerco sempre di farle abbastanza divertenti, per non essere troppo OOC, e spero di riuscirci!
Se c'è qualche errore, fatemelo pure notare, perchè non ho riletto :))
Il titolo è preso dalla omonima canzone di Jesse McCartney (sarà anche passato come cantante, ma io lo amo da quando ero piccola così!)
Grazie, un bacio a tutti!
Rheb.


   
 
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