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Autore: Moonage Daydreamer    16/05/2012    1 recensioni
Scrivendo questo breve testo non ho voluto cimentarmi nel genere horror ( chi mi conosce sa che è un genere che detesto)
Questo scritto è semplicemente un'accozzaglia di pensieri messi in fila l'uno dopo l'altro, senza badare se avessero senso o meno.
L'evidente impronta noirgoticahorroretc. è dovuta al fatto che i pensieri che ho trasposto su carta sono scaturiti da vicende da me realmente vissute, le quali hanno, per l'appunto, dato vita a pensieri e associazioni di idee non propriamente definibili con l'aggettivo "allegro".
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Grida, urla, esplosioni. Tutto il mondo va a fuoco.
La realtà è capovolta. Brandelli di pensieri e di idee animano cimiteri abbandonati.
Le lacrime sono bombe che mi esplodono nel cervello. Fantasmi pallidi e senza forma popolano i miei incubi.
I sogni avvizziscono in una piana bruciata dalla paura, bomba ideale di napalm e tritolo.
Lunghe dita nere si protendono a sfiorare tutto ciò che ancora è vivo e lo fanno appassire, sinistri ambasciatori di un orrore senza nome.
Mi afferrano con violenza, la mia carne diventa nera. Non riesco a liberarmi.
Nell'aria si sentono grida disperate e odore di carne che marcisce.
Sono sull'orlo di un baratro. L'oscurità è totale, il freddo penetra nelle ossa fino a farle gelare.
Una mano si protende verso di me e mi trascina oltre. Volo nel buio vuoto intorno a me, spinta da una forza sovrumana.
Davanti a me appare un corpo di ragazza, nudo, diafano, come quello di una dea. Lei mi sorride, le labbra sono pallide, gli occhi di una cerbiatta. I capelli castani fluttuano nel vuoto come le onde di un mare di terra. La ragazza mi guarda con amore, risplende di luce propria, simile ad una stella che illumini la più totale oscurità.
Un grido di dolore le sconvolge i lineamenti, qualcosa le squarcia il petto.
Il suo corpo si contorce in spasmi di dolore: sta esplodendo e implodendo allo stesso tempo.
Una mano esce dalla ferita che l'ha dilaniata, e poi un braccio, una spalla e un intero corpo.
Coperta di sangue, la creatura nasce e il corpo della ragazza ricade a terra come un sacco di tela.
La creatura mi tende la mano. Le ossa si vedono distintamente sotto la membrana traslucida che da esse pende, priva di vita.
Indietreggio, terrorizzata. La creatura si avvicina con il suo viso scavato, tumefatto, più simile a un teschio che a un volto umano.
Gli occhi sgranati mi fissano, lividi e iniettati di sangue.
Le sue mani mi afferrano, i suoi artigli mi graffiano la pelle, e vengo trascinata ancora, in un luogo freddo e buio, nonostante tutt'intorno ardano le fiamme.
Disperata, afferro i suoi polsi, cerco di liberarmi. Le ossa si spaccano con un rumore che gela il sangue. La pelle viene bucata, ma non c'è sangue nel corpo della creatura che possa fuoriuscire.
La creatura grida, agitando le mani reclinate da un lato, prive di vita.
Scossa da tremiti, mi giro e comincio a correre. La creatura mi insegue, inesorabile come l'oscurità della notte, e io riesco a vederla, anche se è dietro di me.
Vedo la creatura spalancare le labbra senza forma e gridare. Le sue ossa non reggono lo sforzo, si sfaldano e si spezzano, producendo rumori agghiaccianti.
Ovunque la pelle è squarciata dai pezzi di ossa distrutte.
Chiudo gli occhi per non vedere, ma l'immagine della creatura ritorna nella mia mente più vivida che mai.
Le mie gambe non riescono più a sostenermi, cado. La creatura sta strisciando il suo corpo informe, ormai, ma continua a seguirmi.
Ho un conato di vomito. Mi rialzo, continuo a scappare. Devo fuggire da questo luogo, o finirò per impazzire.
Cado di nuovo, non ho più forza. Provo a rialzarmi,non ci riesco: le mie gambe sono intrappolate in una fanghiglia mischiata col sangue. Il fango si impossessa del mio corpo pezzo per pezzo, mentre la creatura continua ad avvicinarsi. Mi raggiunge.
I nostri sguardi si incrociano: il mio,terrorizzato, ed il suo, ugualmente sconvolto dal terrore e dalla follia. Protende una mano verso di me, ma è troppo tardi.
Solo ora mi accorgo che la creatura ha sempre implorato il mio aiuto, per salvarla dall'orrore in cui io e lei ci trovavamo.
E' troppo tardi. La melma chiude il suo abbraccio davanti ai miei occhi.
Precipito.
Cado rotolando su un fianco, qualcosa dentro di me si rompe, ma neppure io so cosa.
Sputo sangue, tento di aggrapparmi a qualcosa, ma non c'è niente intorno a me.
Mi riverso sulla schiena, senza forza alcuna, e lì giaccio.
Davanti ai miei occhi spalancati sull'oscurità scorrono le stesse immagini che mi tormentano da un tempo immemorabile, da quando sono precipitata e mi sono trovata intrappolata in questo inferno di bombe,lacrime, grida e carne che muore... in questo inferno creato dalla mia mente,
che ormai è diventato più reale della realtà stessa.
  
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