Serie TV > Castle
Ricorda la storia  |      
Autore: Beckett66    17/05/2012    6 recensioni
La mia mente è ancora ottenebrata dalla 4X23 ma provo a vedere di uscirne. Alcune frasi sono in inglese perché le trovo più adatte.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Kate lo prese per mano e si avvio alla scala che portava al piano superiore del loft.
Lui la guardava salire le scale, un solo gradino davanti a sé. Pur da così vicino sembrava dimagrita. I pantaloni, sebbene essendo bagnati si incollassero al suo corpo, sembravano grandi. Lei saliva lentamente. Castle le strinse di più la mano e le tirò impercettibilmente il braccio. Lei si girò a guardarlo e fecero una prima sosta. Si baciarono. Dopo qualche gradino si fermarono nuovamente e si baciarono di nuovo. Era come se volessero distillare ogni secondo.
Giunti in cima si fermarono l’uno di fronte all’altra, mani nelle mani, sguardo nello sguardo.
Kate era scavata, logorata, esausta. Il suo sguardo mostrava tutta la sofferenza e la devastazione che l’avevano accompagnata negli ultimi tredici anni della sua vita. Aveva cercato giustizia per sua madre e aveva lasciato che la vita le scorresse a fianco non solo senza viverla ma lasciandosi macerare dal dolore, dall’odio e dalla sete di giustizia. Era un fascio di nervi. Le sue fibre non erano neppure state tagliate di netto ma ognuna di esse aveva avuto un suo proprio logoramento ed erano tutte sfilacciate.
L’ultima parte del discorso di Alexis rimbombava nella mente di Castle: “There are some people who are so much a part of us, that will be with us no matter what. They are our solid ground, our North Star and the small clear voices in our heart: they will be with us always”.Lui ora sapeva di essere questo per lei. La paura delle ultime ore, il pensiero che avrebbe potuto essere qualcun altro e non Kate a bussare alla sua porta o a fargli squillare il telefono, per dirgli che lei era morta, non se n’era ancora andato completamente dal suo cuore. Sapeva che ci sarebbe voluto molto, moltissimo tempo, perché esso lasciasse completamente la sua anima.
“Thank you for being alive”. Due lacrime tonde, calde, definite scesero dagli occhi di Castle mentre la guardava. Lei crollò: gli si poggiò con la testa sul petto e cominciò a piangere silenziosamente: “I almost died, I almost died”. Non riusciva a dire altro. Lui l’abbracciò e cominciò ad accarezzarle i capelli “It’s over now, it’s over now. You are alive and we are here. We are”. Attese pazientemente che si calmasse e poi la guardò dritta negli occhi, con tutto l’amore represso che aveva dentro da quattro anni. “Ora ti farai una calda, lunga e rilassante doccia altrimenti ti prenderai un raffreddore con i fiocchi. Io aspetterò tutto il tempo che ti serve”.
Kate lo guardò incredula: stava aspettandola da quattro anni eppure la sola cosa che importava era che lei non si prendesse il raffreddore.
“Devo aver fatto qualcosa di veramente speciale per meritarti”.
“No, hai subito delle cose tremende. Ti hanno preso la giovinezza e la spensieratezza, la gioia di vivere e la speranza nel domani. Ti hanno preso la voglia di gioire del quotidiano e ti hanno impedito di credere a Babbo Natale e a San Valentino. Hai pagato il conto in anticipo e per troppi anni”.
Kate non aveva parole per rispondere. Non sapeva cosa dire.
“Come fai a trovare sempre le parole esatte per esprimere proprio quello che succede dentro di me e persino quello che è successo quando neppure ci conoscevamo?”.
“Sono uno scrittore, esprimere le sensazioni, descrivere i sentimenti è ciò che faccio da sempre, detective”.
Kate gli si strinse e lo abbracciò forte, poi lo guardò e gli diede un lungo bacio. “Grazie”. Si allontanò dirigendosi in bagno. Aprì la doccia per far scorrere l’acqua così che si scaldasse e notò un flacone di bagnoschiuma alla ciliegia. Una lacrima di commozione le rotolò lungo il viso. Si spogliò, piegò ordinatamente i suoi abiti e si mise sotto il getto caldo. Sentì l’acqua a poco a poco scaldarla, scaldarle i capelli, il corpo e piano piano anche la sua anima cominciò a sentire il calore che quella casa sprigionava. Rimase a lungo sotto il getto caldo poi chiuse il miscelatore ed aprì la porta della doccia. Non poteva credere ai suoi occhi. Davanti a lei un accappatoio bianco ed un asciugamano erano poggiati delicatamente su di uno sgabello. Sul mobile a specchio di fronte c’era una tuta verde – dello stesso verde dei suoi occhi – ripiegata ed accanto un pigiama azzurro. Un completo intimo bianco completamente liscio ed un paio di tubolari verdi come la tuta accanto ad un altro paio di calze in cotone azzurre come il pigiama, erano disposte tra il pigiama e la tuta. Sul pavimento c’erano un paio di scarpe da sportive ma non troppo coordinate alla tuta ed un paio di ciabatte in spugna del medesimo azzurro del pigiama, naturalmente della sua misura. Tutto era assolutamente perfetto. Kate notò come lui avesse scelto ogni singolo dettaglio. Persino il completo intimo era liscio: non voleva imbarazzarla.
Naturalmente il phon era pronto accanto al grande specchio con un set completo di spazzole, pettine e schiuma modellante per capelli ondulati. Ma quanto l’amava? Cosa aveva rischiato di perdere? Si fermò qualche istante a contemplare quella immensa dimostrazione d’amore poi si asciugò i capelli. Quando ebbe finito aprì la porta del bagno ed uscì a piedi nudi in accappatoio. Si diresse verso la camera da letto e lui era seduto sul letto ancora vestito. Lei fece capolino e lui la guardò incantato. Fece per alzarsi ma lei gli fece cenno di non muoversi con la mano. Gli si avvicinò e lui si scostò per farle spazio. Lei si sedette accanto a lui, prese la sua mano e se la passò attorno alle spalle. Lui la strinse a se ed inalò il profumo di ciliegia che emanava dai suoi capelli. Il sentirlo inspirare risvegliò Kate. Anche lei inalò il suo profumo: sapeva di buono. Lui le accarezzò i capelli e la sua mano era esitante. Non sapeva cosa fare. Avrebbe voluto che la loro prima volta fosse meravigliosa e sapeva che lei era esausta ma Kate non voleva aspettare né far aspettare lui. Prese la mano di Castle e la guidò lungo il suo collo sino a farla passare sotto la stoffa dell’accappatoio all’altezza delle spalle. A quel punto per lui fu chiaro che avrebbe potuto avere accesso al corpo della donna che amava.
“Non sei esausta? Posso aspettare”.
“Io no. Ho bisogno di te, della tua pelle. Voglio sentire le tue carezze sul mio corpo: ora. Voglio che sia tu scaldarmi l’anima”. Aveva un tono pacato, calmo; era decisa a non lasciare che neppure un solo mattone del suo maledetto muro cercasse di riposizionarsi.
Kate sbottonò la camicia di Castle e gliela tolse. Poi gli tolse la maglietta e cominciò a carezzargli il petto. Lui si tolse i pantaloni e gli slip.
Castle fece scorrere la sua mano all’interno dell’accappatoio sino a slacciarle la cintura ma senza toglierglielo. Apri l’accappatoio e cominciò a baciarla percorrendo tutto il suo corpo con i baci e con le mani. Poco a poco Kate cominciò a sentire il calore invadere il suo corpo e si fece sfilare l’accappatoio. L’amore che lui le stava dando, la dedizione che le dimostrava, le fecero conoscere frontiere sino ad allora sconosciute. Poco a poco si rilassò e cominciò ad ansimare, piano piano, accelerando lentamente il ritmo. Lui la stava plasmando, con un tipo di amore che lei non aveva mai conosciuto prima e che non aveva niente a che fare con il sesso che aveva sperimentato con Josh o con Demming. Semplicemente era amore. Quando i loro sguardi si incatenarono per l’ennesima volta e si dissero la stessa, medesima frase senza profferir verbo, giunsero insieme alla fine del loro primo viaggio.
“Hold me, please hold me”. Si infilarono sotto le coperte e si addormentarono abbracciati stretti. Per la prima volta dopo 13 anni, il sonno di Kate non fu turbato da incubi e lei riuscì a riposare davvero.
  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: Beckett66