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Autore: Rosmary    17/05/2012    32 recensioni
Mai permettere a degli adolescenti di trascorrere le vacanze sotto lo stesso tetto, costretti ventiquattro ore su ventiquattro alla convivenza: potrebbe succedere di tutto!
«Stai dicendo che mi insegnerai a volare?»
«Però, intelligente per davvero, miss Granger!»
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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2 maggio 1998
Battaglia di Hogwarts


È il caos totale.
I Mangiamorte ostentano tutta la loro ferocia, colpendo senza pietà chiunque si frapponga fra loro e l’obiettivo, e Hagwarts cade lentamente a pezzi. Gli insegnanti danno prova di grande coraggio e gli studenti, dimentichi di avere solo diciassette anni o poco più, combattono come leoni, guidati da ideali di giustizia, amore e lealtà – loro combattono per la vita, questo li pone in una situazione di vantaggio.
I Grifondoro sono tutti schierati con Harry Potter, al pari dei Tassorosso, rimasti in tanti a sostenere il bene, anche qualche Corvonero ha vinto la paura. I membri dell’Ordine si battono sfogando rabbia, timori, desiderio di vedere il dolore cessare: la seconda guerra magica sembra essere ancora più cruenta della prima, ma questa volta possono sconfiggerlo – questa volta, continuano a ripetersi, è diverso.
In questa confusione, mentre gli alleati sono sparpagliati ovunque a combattere, Harry, Ron e Hermione riescono a ritrovarsi, tenendo testa a ogni ostacolo che incontrano. Sono sporchi di terriccio, sangue rappreso, sudore – sporchi di morte – e tra loro Hermione vaga disperata, alla ricerca di un unico volto tra la folla.


~

Ottobre 1995

«Hermione, mi dici che ti prende?»

«Un bel niente. Ora lasciami in pace, devo studiare.»

Fred aggrotta la fronte in un’espressione crucciata, ma anziché andare via dalla biblioteca si siede accanto alla ragazza e inizia a fissarla.

«Fred…»

«Devo dirti una cosa.»

«Cosa?»

«Mi manchi.»

I libri sono i soli spettatori del sorriso che illumina il viso di Hermione e sono anche gli unici a sbirciarla mentre, contravvenendo a ogni regola imposta, si sporge in avanti per baciare Fred.


~


Hermione continua a correre assieme a Harry e Ron. Ansimano, combattono, si fanno scudo tra loro e improvvisamente incrociano Remus. I due ragazzi si lasciano sfuggire un sorriso nel vederlo ancora in vita, mentre lei gli corre incontro.

«Remus,» chiama sconvolta, la bacchetta stretta tra dita tremule. «Dov’è Fred? Sai dov’è Fred?»

Deglutisce l’uomo, sporco e ferito.

«È con Percy, non so altro. Ma ora andate, correte!»

«Come con Percy?»

Lo chiede spaventata, e mentre si sente afferrare da mani forti, quelle di Ron, continua a guardare Remus e a chiamarlo sino a quando non sparisce nella folla.


~

Aprile 1996

«Ma cosa vuoi fare? È una pazzia, vi espelleranno.»

«Non ci faremo espellere, andiamo via prima!»

L’aria ilare del ragazzo si scontra con l’aria preoccupata e rabbuiata della ragazza.

«Noi ci vediamo in estate!»

«Ma come hai potuto pensare una cosa simile? Quale estate? Possibile che debba seguire George ovunque? L’idea è sua, non è così?»

«George ha idee geniali, e l’idea è nostra,» replica duro. «Devi capirlo, Hermione, se vuoi stare con me, lo devi capire: io senza George non sono niente, lui è parte della mia vita,» dice, mentre il viso si rilassa in un'espressione più dolce e le dita cercano quelle di lei. «Come lo sei tu.»


~
 

E mentre il trio corre in cerca di una soluzione – una svolta capace di vincere il male –, in uno degli angoli di Hogwarts combatte un altro ragazzo troppo giovane per i dolori di una guerra, e combatte con tutto il coraggio che possiede, con la consapevolezza che questo potrebbe essere il suo ultimo giorno di vita.

«Angelina! No!»

Una barriera si erge a sorpresa dinanzi alla ragazza, che terrorizzata corre ad abbracciare l'alleato che l'ha salvata.

«George,» singhiozza. «Ti amo.»

«Anch’io, Angie, anch’io.» 

Eppure, mentre George pronuncia quelle parole, per quanto sentite, il cuore perde un battito: nonostante li cerchi, non riesce a scorgere nella folla nessuno dei suoi familiari, ma soprattutto la sua metà, il suo migliore amico, quel parassita che gli rubava il cordone ombelicale.
Non avrebbero dovuto separarsi, non avrebbero dovuto farlo.

 

~
 

Luglio 1997

«Georgie… come va?»

«Tranquillo… ho perso solo un orecchio.»

Sono seduti entrambi sul letto di George, l’uno accanto all’altro. D’improvviso gli occhi di Fred si inumidiscono e la mano corre a coprirli, mentre la testa si china.

«Freddie, che fai?» pigola George, stringendo la spalla del gemello con dita fredde e scosse da tremori. «Non starai piangendo?»

«Non dire idiozie,» risponde con voce incerta, ma l'istante dopo un calcio rabbioso scaraventa uno scatolone dall’altra parte della stanza. «Dannazione, George, potevi morire,» prorompe. «Dannazione,» ripete, lasciandosi sfuggire il primo singhiozzo.

George, che non lo ha mai visto piangere e crede che queste siano in assoluto le sue prime lacrime consapevoli, lo abbraccia.

«Non dire tu idiozie, io non me ne vado senza di te. E tu non te ne vai senza di me.»

«È perché non c’ero io. Noi due insieme siamo invincibili,» ringhia. «Non devi più combattere senza di me, mai più.»

«Te lo prometto.»

~

 

Continua a guardarsi intorno la ragazza.

«Hermione, dobbiamo trovare il serpente,» incita Harry, scuotendola.

Ron, accanto a loro, è spaccato a metà: vuole trovare il serpente, ma vuole trovare anche la sua famiglia.

«No, no!» dice Hermione, allontanando le mani di Harry dalle proprie spalle. «Non c’è George, tu non capisci! Non c’è George,» dice più a se stessa che a lui, mentre delle lacrime iniziano a rigare quel volto troppo giovane per provare tanto dolore e tanta disperazione.

«Cerchiamo gli altri.»

La voce incolore di Ron sancisce la fine della diatriba: il cuore non può essere ignorato sempre.


~

Luglio 1996

«Cosa faremo quando tornerò a Hogwarts?»

Un sorriso sghembo illumina il viso di Fred.

«Semplice! Tu scappi grazie ai passaggi segreti una o due volte alla settimana e io mi faccio trovare a Hogsmeade,» dice allegro, serrando la presa intorno alla vita di lei per stringerla ancora di più a sé. «Non mi lascerai di nuovo, Granger.»


«Se io ti lascio tu puoi sempre tornare a prendermi,» replica con un sorriso, poggiando la testa sul petto di lui. «Come sempre.»

«Quindi giocheremo per sempre al gatto e al topo?!»

«È che siamo diversi.»

«No. Siamo fatti per stare insieme.»

Un bacio consacra quelle parole, dette da un giovane che ha iniziato a conoscere l’amore a una ragazza impegnata nello stesso percorso.


~
 

È correndo, eseguendo incantesimi, proteggendo e lasciandosi proteggere, vedendo la morte nuda e cruda attraversarli che s’imbattono in due volti noti e a lungo cercati. Hermione, gli occhi sbarrati, inizia ad avvertire le gambe molli, il cuore battere all’impazzata, le forze venire meno.

«Muoviamoci,» incita Harry con voce rotta dal terrore, ma ugualmente decisa e colma di coraggio.

Ron serra le dita intorno alla bacchetta, pronto ad attaccare. È solo questione di pochi, pochissimi secondi.


~

Agosto 1998

Continuano a litigare, nonostante ci sia un matrimonio tra pochissime ore, loro due continuano a litigare. Fred Weasley non ricorda di essersi mai sentito così furioso e urla tutta la sua rabbia contro la ragazza che gli è di fronte.

«Non andrai!»

Hermione piange controvoglia, e piange nervosismo, paura, amore, frustrazione – ha l'impressione che le sue lacrime possano dire tutto.

«Non posso!» urla a sua volta. «Non posso non andare, come puoi non capirlo! Dobbiamo farlo io, Harry e Ron.»


«Allora lasciami venire con te.»

«Non puoi, Silente ha detto…»

«Non mi importa un accidente di quello che ha detto Silente,» interviene duro. «Era un cretino Silente, un mentecatto, se ha pensato per un solo istante che io lasciassi andare la donna più importante della mia vita a suicidarsi.»

Hermione si pietrifica a queste parole. La loro altalenante relazione va avanti tra alti e bassi da quella prima estate a Grimmauld Place, eppure non le ha mai detto nulla di simile.

«Fred…»


La stringe in un abbraccio possessivo, disperato.

«Resta con me. Ti prego, questa volta, scegli me.»


«Non posso.»

~
 

Non lo vede dal matrimonio di Bill e Fleur.
Da quel giorno non lo ha più sfiorato, non ha più percepito il suo odore, ha solo ascoltato la sua voce alla radio sperando che stesse bene, chiedendosi se l’avesse perdonata. E ora è lì, a pochi passi da lei, impegnato a combattere come gli hanno insegnato: con coraggio, lealtà e sicurezza.
Hermione vede il volto dell’avversario di Fred e Percy palesarsi, si tratta del Ministro, e vede Fred sorridere a Percy – deve avergli detto qualcosa di divertente –, così decide di avanzare, portarsi in avanti per avvicinarsi a loro, a lui.
Il mondo continua a girare, Harry e Ron cercano di proteggersi a vicenda, forse proteggono anche lei – sono solo pochi, rapidissimi e maledetti secondi.
Qualcosa esplode.
Nessuno l’avrebbe visto, nessuno, ma c’è lei. Lei che grida con tutto il fiato che ha in quel minuscolo corpo la protezione per lui, un «Protego» che sembra far tremare mura già diroccate.
Una barriera circonda improvvisa Fred, una sorta di bolla che lo protegge dal crollo della parete. E lui urta, avverte un dolore fisico indicibile, mentre stordito china il capo e si copre il volto. Quando le mani scivolano via, però, il primo viso che Fred si ritrova di fronte è il più bello che abbia mai visto e riesce a lenire ogni ferita.

«Hermione.»

«Sei vivo.»

Una lacrima le riga la guancia e Fred si affretta ad asciugarla. Le accarezza il volto, gli è sempre piaciuto carezzarle il volto, e sorride sghembo, come se intorno a loro il mondo non fosse impegnato a urlare la sua tragedia, come se lui non fosse accasciato a terra e lei non fosse inginocchiata al suo fianco.

«Non te l’ho mai detto,» mormora a fatica, dolente per la violenza dell’urto. «Ti amo.»

Hermione non avrebbe mai creduto di poter avvertire una gioia invasiva in questo dolore buio, eppure accade. Una gioia che la convince a sporgersi in avanti, senza preoccuparsi di nulla – come quel giorno in biblioteca –, e a baciarlo come avrebbe voluto fare tante volte in questi lunghi mesi.
È mentre si baciano che Harry, Ron e Percy li raggiungono, non sono trascorsi che pochi istanti dall’esplosione e i tre si sono rimessi in piedi da poco, muovendo passi incerti tra le macerie. Si lascia sfuggire un sorriso Harry, al pari di Ron.

«Temo che le vostre effusioni siano fuori luogo,» dice con finta severità Percy, sorridendo a sua volta.

Dopotutto Silente lo ha sempre detto, che l’amore è la magia più potente che esista. Quindi non c’è da stupirsi se una disperata e innamorata diciottenne è riuscita a salvare la sua anima gemella.

«Te l’avevo detto, Granger, siamo fatti per stare insieme.»




 


Angolo autrice: siamo giunti alla fine e non immaginate quanto sia brutto per me concludere questa storia. Mi scuso se nel finale sono stata banale inserendo lo scontatissimo lieto fine, ma è stato più forte di me: Fred non deve e non può morire, quindi niente, ecco, le cose dovevano andare così! Bene, mettendo da parte questa nota assolutamente di parte, ringrazio di cuore tutti coloro che hanno seguito la storia, sia leggendola semplicemente sia inserendola tra le preferite/seguite/ricordate, e ovviamente ringrazio tutti coloro che mi hanno seguito con delle stupende recensioni in questa prima long!
Quindi, davvero, grazie a tutti. Alla prossima fanfinction!
   
 
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