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Autore: artisticbex    17/05/2012    7 recensioni
Una Sally/Poseidone. Hope you like it! :))
Inspirai. Amavo respirare la frizzante aria marina, forse per questo mi innamorai del dio del mare.
Mi tolsi i sandali e affondai i piedi nella fresca sabbia e chiusi gli occhi.
- Sally. – disse una voce roca e profonda dietro di me.
Anche senza girarmi seppi chi mi stava chiamando. Avrei riconosciuto la sua voce fra tutte quelle del mondo.
- Poseidone. – salutai voltandomi.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Annabeth Chase, Paul Blofis, Percy Jackson, Poseidone, Sally Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Il dio e la mortale.'
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Era il tramonto. Il sole stava calando sul mare calmo della spiaggia di Montauk, mettendo fine a quella calda giornata di vacanza.
Ero lì con la mia famiglia per trascorrere un po’ di tempo tra noi e Percy aveva invitato anche Annabeth, che ormai consideravamo tutti una della famiglia.
Quella sera, Paul aveva promesso di portarmi a cena in un ristorante fuori città ed io stavo aspettando che arrivasse. Avevo voglia di fare quattro passi, su quel litorale che mi riportava alla memoria tanti ricordi, tra cui quell’estate lontana in cui conobbi Poseidone.
Era lì, proprio in quel punto dietro gli scogli, che lo vidi per la prima volta: alto, bello, fiero, che passeggiava sulla sabbia inalando l’odore salmastro del mare.
Inspirai. Amavo respirare la frizzante aria marina, forse per questo mi innamorai del dio del mare.
Mi tolsi i sandali e affondai i piedi nella fresca sabbia e chiusi gli occhi.
      - Sally. – disse una voce roca e profonda dietro di me.
 Anche senza girarmi seppi chi mi stava chiamando. Avrei riconosciuto la sua voce fra tutte quelle del mondo.
      - Poseidone. – salutai voltandomi.
Era vestito in maniera semplice: una camicia azzurra e dei bermuda da pescatore fasciavano quel fisico scolpito che tanto mi aveva fatta sospirare da giovane. I suoi occhi verdi mi scrutavano curiosi, incastonati come smeraldi in quel volto abbronzato; i capelli neri e la barba gli incorniciavano il viso, rendendolo ancora più misterioso e attraente.
Mi resi conto che “Sei bello come un dio” non poteva essere di sicuro un complimento per un umano, dato che nessuno sulla Terra era veramente bello come un dio.
      - E’ un piacere rivederti – mi disse in un sorriso.
      - Anche per me. – ricambiai. Era strano, ma dopo tutto quel tempo non sapevo cosa dirgli, eppure mi piaceva sentirlo lì vicino.
Sperai che Paul non tornasse presto, sia per evitare che mi vedesse conversare con lui, sia per godere quei pochi momenti accanto al mio primo vero amore.
      - Allora, come stai? Tutto bene con quel…Paul? – chiese.
      - Si, tutto bene, grazie. E tu? Il tuo…regno?
      - Si tira avanti.
      - Strano sentirselo dire da un dio. – replicai.
      - Beh, anche noi dei abbiamo i nostri problemi.
      - Non ne dubito.
Rimanemmo così in silenzio per un po’ a contemplare il mare, dove il sole si rifletteva in una cascata di luce dorata. Due ragazzi si rincorrevano tra le onde, schizzandosi e giocando come due bambini. Il ragazzo si tuffò in acqua e ricomparse poco dopo, bagnando completamente la compagna. Lei provò a fuggire ma lui la prese per il braccio e la tirò a sé, baciandola. Sospirai.
Ora Annabeth e Percy sembravano una normale coppia di adolescenti, non la figlia di Atena e il figlio di Poseidone.
      - Sono molto innamorati – osservò Poseidone.
      - Infatti. – risposi. – Lui ti assomiglia molto.
      - Percy… io credo di no. O, almeno, solo fisicamente.
      - Perché dici così? Anche caratterialmente lui… - provai a dire, ma lui mi interruppe.
      - Non credo che sarebbe capace di abbandonare la persona che ama.
Lo guardai, sbalordita. I suoi occhi trasparivano completa sincerità. Lui, il dio Poseidone, ammetteva di avermi abbandonata. Non aveva usato la solita scusa del suo dovere di dio.
Poi, inaspettatamente, mi prese la mano e se la portò alle labbra, posandovi un leggero bacio.
      - Mi dispiace, Sally, moltissimo. Vorrei poterti dire che non volevo, che mi hanno costretto, ma la verità è che ho avuto paura. Paura di perdere tutto. Zeus mi aveva avvertito: innamorarsi di un umano è pericoloso. Sia per noi, che per la persona amata. Non sai quante volte sarei voluto tornare da te, per stare insieme come una famiglia, ma ormai è troppo tardi. Paul può renderti più felice di quanto avrei potuto io.
Non mi accorsi nemmeno che avevo cominciato a piangere, fin quando Poseidone non mi asciugò le lacrime che bagnavano le mie guance.
Sperai soltanto che Percy non mi vedesse in quello stato; non mi aveva mai visto piangere per suo padre e temevo potesse soffrire anche lui, o peggio, odiarlo.
In quel momento capii che il mio bambino assomigliava a Poseidone più di quanto credessi.
      - Io ti ho amato davvero Sally, almeno su questo devi credermi. E ti ringrazio per avermi aperto gli occhi. Sei una donna bellissima e unica, sia dentro che fuori, e meriti di essere davvero felice. Spero che Paul sia alla tua altezza.
E detto questo lasciò la mia mano, guardandomi negli occhi, ormai asciutti, e sorridendomi.
Stava per andarsene quando la voce di Percy lo bloccò.
      - Padre?
      - Percy, figliolo! – il volto di Poseidone si illuminò in un sorriso.
Abbracciò suo figlio e mi commossi a quella scena. Anche Percy sembrò un po’ stupito da quel gesto d’affetto, ma abbracciò anche lui Poseidone.
      - Sei cresciuto molto dall’ultima volta che ci siamo visti.
      - È passato un po’ di tempo.
      - Ciao Annabeth. – disse il dio rivolto alla ragazza che teneva per mano mio figlio.
      - Salve, Divino Poseidone. – rispose lei con rispetto.
      - Ora devo andare, mi ha fatto piacere rivedervi. Percy, qualche volta vieni a trovarmi. Tyson sarebbe contento di stare un po’ con te.
Poi rivolto a me disse: - Ciao Sally, alla prossima. Salutami Paul.
E poi se ne andò, confondendosi tra le onde e la schiuma dell’oceano, lasciando dietro di sé una leggera brezza.
Percy e Annabeth tornarono sui loro asciugamani, stendendosi abbracciati e coccolandosi teneramente. Sorrisi. Una mano si poggiò sulla mia spalla e per un attimo temetti che Poseidone fosse tornato. Mi girai di scatto, trovando solo un Paul sorridente che mi tendeva un mazzetto di fiori profumatissimi.
      - Allora tesoro, pronta per la cenetta?






Rheb's space.
Questa One-shot l'ho scritta di getto ieri sera alle dieci, dopo aver passato l'intero pomeriggio a leggere fanfiction :)
Stavo sdraiata sul letto, quando un improvviso lampo di ispirazione mi trapassò il cervello e mi dissi: "Perchè non scrivo qualcosa su Sally e Poseidone?"
Ok, basta scleri. Ho sempre adorato Sally e Poseidone e dall'inizio della saga ho sempre sperato che si mettessero insieme per un fantastico Happy Ending!
Ma, ahimè, lei ha conosciuto Paul... vabbè, adoro anche lui. :D
Comunque, spero sinceramente che vi piaccia; ci ho messo anche un po' di Percabeth, per tutti i fan della coppia che leggerano questa storiellina-ina-ina-oh. (me compresa)
Dopo questo lungo sclero che non leggerà nessuno, evaporo, augurandovi una buona giornata (che io passerò studiando e contemporaneamente attaccata al computer).
Un bacio :*


   
 
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