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Autore: REAwhereverIgo    17/05/2012    5 recensioni
Crossover tra la storia di Laura e quella di Rea! I primi due capitoli sono ambientati rispettivamente quattro e due anni dopo la fine delle due storie “Anche i demoni hanno un cuore” e “Il bacio delle fiamme”, mentre il terzo è ambientato venti anni più tardi (sempre rispetto alla fine di “Anche i demoni hanno un cuore” eccetera). Mi rendo conto che i due ragazzi sono una cosa tipo mezzi cugini e c’è il rischio di un incesto, ma fate finta che non esista e godetevi la storia d’amore tra Ayumi e Shiro.
PS: chiedo perdono a Emma in via ufficiale, so quanto questo crossover le faccia venire il mal di pancia. Perdonami! Con la prossima mi farò perdonare, lo giuro!!
PPS: spero che l’idea vi piaccia.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mephisto Pheles, Nuovo personaggio, Rin Okumura, Shura Kirigakure
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ma com’è potuto succedere?

Vuoi il disegno, la dimostrazione pratica o la spiegazione vocale? Hai l’imbarazzo della scelta

Ma è impossibile, è innaturale!

Disse il demone. Tuo padre l’ha fatto, no? Tu sei diverso per quale ragione?” silenzio. Lei sospirò.

Quindi? Che facciamo?

 

 

Un’ora prima.

Laura? Svegliati! Sono le otto, devo andare a scuola” la scosse dolcemente Mephisto.

Mmmh… voglio dormire!” si lamentò lei, girando la testa dall’altra parte.

Non puoi fare così ogni mattina! Conosci i tuoi compiti: come mia esorcista personale devi stare con me in studio” le ricordò.

Si alzò per cercare i vestiti.

Questa cosa dell’esorcismo sta iniziando a darmi sui nervi!” commentò la ragazza. L’uomo rise.

Prese i suoi classici indumenti e li indossò: camicia rossa, giacca bianca come i pantaloni a palloncino, foulard rosa a pois, calze a righe bordeaux e fucsia, mantello color crema e cappello abbinato con le rifiniture intrecciate.

Laura sorrise pensando che, nonostante fossero già passati quattro anni da quando erano andati a vivere insieme, le sue abitudini non erano cambiate di una virgola.

Ti aspetto in ufficio, va bene?” le domandò.

Sì, ti raggiungo tra poco” promise.

Brava. Mi chiedo come tu faccia a stare così tanto a letto la mattina

Se qualcuno non mi facesse passare metà nottata sveglia forse sarei più pimpante” rispose la ragazza, alzandosi. Lo sentì ridere forte mentre oltrepassava la porta aperta con la chiave magica e si dirigeva a scuola.

Laura si stirò e sbadigliò forte.

Caffè!” esclamò dirigendosi in cucina. Preparò la moka e l’accese, poi si recò davanti all’armadio. Fissò soddisfatta per qualche secondo la sua uniforme ufficiale da esorcista: canottiera bianca, gonna grigia simile a quella della divisa scolastica, stivali lunghi fino al ginocchio neri con le rifiniture chiare e impermeabile scuro chiuso fino in vita e poi aperto fino ai piedi.

Esorcista” pronunciò, scandendo la parola. Che orgoglio!

Sentì il caffè uscire in lontananza e si vestì velocemente.

Caffeina!” disse ad alta voce, precipitandosi a spegnere la moka.

Mentre di solito il profumo della bevanda la faceva svegliare, però, quella mattina le fece venire la nausea.

Ma è avariato?” si chiese, annusando l’aria. Si mise una mano davanti la bocca per non vomitare in cucina, e corse in bagno.

Che schifo” esclamò.

Inspirò ed espirò un paio di volte per calmare i conati e provò ad alzarsi.

La testa le girava in maniera assurda, le sembrava di stare su una giostra coi cavalli.

Riuscì a tirarsi su e a lavarsi i denti, ma un attimo dopo era di nuovo inginocchiata davanti alla tazza del water.

Laura? Ma ti sei addormentata di nuovo?” le chiese Mephisto, entrando in camera.

Ehi? Ci sei?” la chiamò, vedendo che non era più a letto.

In bagno” rispose lei, con voce roca.

Oh cielo! Stai bene?” s’informò l’uomo, vedendola in quelle condizioni.

Fammi una domanda un po’ più intelligente, se non ti dispiace” lo implorò.

Era per essere gentile. Vieni, ti aiuto a metterti sdraiata” le disse. La fece alzare e la portò a letto.

Le sfiorò la fronte con la mano per sentire la temperatura.

Non mi sembra che tu sia calda, ma ti porto comunque un termometro. Ti serve altro?le chiese premuroso.

No, figuratiMephisto si alzò e cercò l’oggetto nell’armadio con tutti gli strumenti medici.

Ecco, tieni” le disse, porgendoglielo. Lei se lo mise sotto il braccio e attese paziente.

Cinque minuti dopo ebbero il responso.

Niente febbre” disse Laura, restituendo il termometro.

Non importa, oggi puoi stare a casa. Io devo rimanere in ufficio a riempire un sacco di scartoffie e a finire di visionare i test di fine anno della settimana prossima, quindi non c’è molto da fare in giro. Tutti gli studenti sono a studiare per gli esami, per cui riposati tranquilla” la rassicurò dandole un bacio sulla fronte.

La ragazza ci mise un po’ per riuscire a capire cosa c’era in quel discorso che non le tornava.

Test di fine anno? S-siamo già a fine marzo?” chiese, isterica.

Sì, perché?

Oh, no!” esclamò. Si alzò come un fulmine dal letto e andò al calendario.

Quindici febbraio… oh cielo! Quindici febbraio!” disse con voce un decimo più alta del solito.

Ma qual è il problema?” s’informò lui, stupito da tanto panico.

Mephisto, io dovevo avere il ciclo un mese e mezzo fa!

Eh?

Sono in ritardo di cinque settimane!” esclamò. Al preside ci volle un secondo per interiorizzare l’informazione.

C-cioè

Sono incinta!

 

 

Il mattino dopo.

Quindi siamo sicuri?

Signor Pheles, glielo ripeto per la terza volta: nonostante lei mi abbia ripete il test per ben tre volte, il risultato è sempre lo stesso. La ragazza è incinta di sei settimane” disse il medico, paziente.

Ma non potremmo fare nuovamente l’esame? Per sicurezza?” implorò l’uomo.

No, basta così. Non c’è possibilità di errore, i risultati sono chiari” spiegò irritato. Erano lì da due ore. Mephisto aveva trascinato Laura dal ginecologo non appena gli era stato possibile allontanarsi dalla True Cross e le aveva fatto fare gli accertamenti. Sospirò, arrendendosi.

Va bene, d’accordo. Grazie per la sua pazienza, adesso dobbiamo andare” lo salutò.

La ragazza scese dal lettino. Era stata in silenzio durante tutta la visita.

Fermi, aspettate. Data la natura un po’… particolare, del piccolo, mi piacerebbe se veniste ogni settimana a controllare i progressi. Non vorrei che ci fossero complicazioni o problemi” spiegò il dottore.

Il preside lo guardò con lo sguardo vuoto.

Certamente. Martedì va bene?

Perfetto. Buona giornata

 

 

Salirono sulla limousine rosa shocking e si misero a sedere in silenzio.

Laura osservò Mephisto: stava intirizzito sul sedile senza fischiettare come al solito e senza muovere a ritmo la gamba. Non era un buon segno.

Quindi, ehm… cosa vogliamo fare?” s’informò. Lui rimase zitto.

Ehi?” lo chiamò, agitandogli una mano davanti agli occhi. Niente.

MEPHISTO!” gridò. Lui sussultò, preso alla sprovvista.

Eh?

Ti ho fatto una domanda e tu non mi stavi ascoltando” s’impermalì. Strinse le braccia al petto.

Scusa, stavo pensando ad altro

Ho notato” si misero di nuovo zitti entrambi.

Quando arrivarono alla True Cross, il preside si chiuse nello studio, lasciandole la chiave per l’appartamento. Come sarebbe tornato a casa era ignoto.

Laura si mise a passeggiare in cortile, sentendo all’improvviso la mancanza di Rea.

Da quando, quattro anni prima, si erano lasciate per seguire i propri sogni si erano sentite poco e velocemente. Sapeva che il ristorante andava bene e che erano sempre impegnati con l’attività. Anche Rin si trovava in giro di rado, e sempre per brevi visite al fratello, che ormai era esorcista affermato e famoso al pari di Shura.

Ma certo!” esclamò la ragazza. C’era qualcuno con cui parlare!

 

 

Per cui, se vi trovate davanti Amaimon, il modo migliore per farlo distrarre è lanciargli un dolcetto. Ci sono domande?” stava dicendo la donna. Gli studenti la guardavano con occhi sbarrati, increduli.

Bene, allora la lezione è finita. Arrivederci” li salutò allegramente, scendendo dalla cattedra.

Aspettò che tutti se ne fossero andati e fece apparire una birra dalla pancia. Questa cosa dei tatuaggi era proprio comoda delle volte. Sentì bussare alla porta.

Mi dispiace, ma i corsi sono finiti per oggi!” gridò.

Anche per me?” chiese Laura, facendo capolino sorridente.

Ehi, guarda chi scende ai piani bassi! Come stai?” la accolse. La ragazza entrò, un po’ titubante.

Diciamo bene. Il lavoro mi occupa metà giornata…

E l’altra metà la passi con il nostro beneamato preside, lo so. In effetti, perché sei nell’ala di esorcismo?” s’informò la donna.

Beh, ecco… ieri è successa… una cosa che… non sapevo con chi parlarne… Mephisto è sotto shock…” iniziò a balbettare frasi sconnesse e senza un senso logico che confusero Shura.

Ehi, ehi, ehi, piano! Rallenta e parti dall’inizio. Cos’è successo ieri?” le chiese, indagando. Quando si trattava del preside era sempre ghiotta di notizie.

Ehm… mi sono sentita male perché i.... io… ok, lascia perdere. Ciao!” disse velocemente cercando di arrivare alla porta. La professoressa fu più veloce e le chiuse l’uscita.

Eh, no! Hai iniziato, ora finisci!” le ordinò minacciosa.

Ma perché sono venuta qui?” si chiese Laura, disperata. Sospirò.

Sono incinta!” annunciò.

Shura rimase zitta per un minuto buono. Perché tutti quelli a cui dava quella notizia rimaneva in silenzio? La cosa le dava fastidio.

Ehm… sei ancora qui?”la chiamò, agitandole una mano davanti agli occhi.

Incinta? Ma… di… di un bambino?” chiese la donna, allibita.

No, di un procione! Ma è logico che sono incinta di un bambino, che domande deficienti mi fai?” si stupì la ragazza.

Ma… come è successo?

Senti, ma ultimamente hai parlato con Mephisto? Mi state facendo le stesse domande!” esplose.

Scusa, ma è strano, e mi fa anche un po’ senso. Un figlio di quel demone? Che schifo!” esclamò.

A me non faceva molto schifo quando è successo, comunque ormai il danno è fatto e il bambino rimane

Ah, perché lo vuoi tenere?

No, lo vendo su e-bay. È la giornata delle domande deficienti?” disse esasperata. Aveva fatto un errore ad andare lì.

Senti, io devo andare via. Se Mephisto rientrasse sarebbe una cosa buona e giusta. Ci vediamo in giro!” la salutò.

Non sopportava l’idea che qualcuno fosse schifato dal suo bambino.

 

 

Laura rimase in casa per una settimana prima di decidersi ad andare nello studio del preside. Era arrivata al limite della sopportazione umana.

Spalancò la porta ed entrò a passio di carica.

Va bene, basta così. Qual è il tuo problema?” lo attaccò. L’uomo la fissò imperscrutabile.

Problema?

Sì, problema! Non ti si vede da sette giorni. Non uno, non due ma sette! Sei impazzito o cosa?

Avevo del lavoro da sbrigare e mi sono trattenuto in…

Non mi dire le cazzate! Sono già abbastanza isterica da sola!” lo avvertì. Mephisto sospirò.

E va bene, affrontiamo la questione” decise.

Laura si sedette sulla sua poltrona a braccia incrociate.

Parla” lo spronò.

Io non devo dirti niente

Sei scappato. Forse qualcosa devi dirmi

Non sono scappato, avevo bisogno di tempo per pensare. Non ero pronto a sapere che nel giro di pochi mesi…

Sette

Quello che è, devo diventare… ehm… papà

Pensi che per me sia tanto più semplice?

No, però tu hai venticinque anni, sei giovane e bella e crescere un figlio non è un problema

Tu, invece, sei un plurisecolare che deve mettere la testa a posto. Direi che abbiamo fatto pari” disse Laura.

E’ diverso! Sono un demone, ad esempio

E io sono un’immortale. Vai avanti con le tue supposizioni, te le smonterò una ad una con grande soddisfazione

Sono figlio di Satana

Non sono mai stata cattolica

Sono un infame

Nessuno è perfetto

Non sono adatto a fare il padre

E io la madre, ma mi arrangerò. Hai finito? Questa cosa mi annoia” lo implorò. Mephisto sorrise, scuotendo la testa. Quando ci si metteva, Laura era impossibile.

Allora? Torni a casa con me o rimani qui a fare finta di lavorare? Sono stanca e mi gira la testa” gli chiese.

Lui si alzò e la baciò, sorridendo ancora.

Vengo con te, forza. Però non ti assicuro di saper fare il papà

Imparerai, fidati

 

 

Sei mesi dopo.

Quest’affare è ingombrante e alquanto scomodo” si stava lamentando Laura.

Ormai la pancia era diventata gigante, tanto che non si vedeva i piedi da due mesi.

Sei comunque bellissima” la consolò il preside.

Stavano finendo di mangiare quando le prese una fitta terribile. Si piegò in due dal dolore.

Che succede?” le domandò Mephisto, preoccupato.

Le doglie” rispose lei, in un sussurrò.

Che cosa?

Mi si sono rotte le acque!” urlò.

Non è possibile, manca un mese!

Lo so quando mi si rompono le acque, non mi contraddire!” lo minacciò.

L’uomo agì subito: prese il cappello e la caricò in braccio, portandola fuori dalla cucina. Aveva la macchina fuori dalla porta, la fece salire e si diressero in ospedale.

Come va?” le domandò premuroso.

Da fare schifo, grazie” rispose lei, in preda ai dolori.

Sentiva che il bambino stava per venire fuori.

Quanto ci vuole per arrivare?” chiese, impaziente.

Ci siamo quasi, resisti!” la incitò.

Era assurdo vederla stare tanto male per le doglie quando non si era lamentata mezza volta durante il suo primo esame da exwire, quando era stata praticamente strangolata da una scimmia gigante.

Eccoci!” esclamò Mephisto, portandola fuori. Corse fino all’interno dell’ospedale con lei in braccio che si lamentava e cercò un medico.

Sta per partorire!” disse. Un’infermiera molto gentile le fece portare una sedia a rotelle e la spinse fino al primo piano.

Voglio andare con lei!” ordinò lui al dottore che stava seguendo Laura.

Mi dispiace, ma la politica di questo posto ci impedisce di far assistere chiunque ai parti

Ma è mio figlio!

Siete sposati?

No

E allora non posso fare niente, mi scusi” spiegò, scomparendo dietro la porta.

Il preside si mise a camminare su e giù per il corridoio, in preda al panico.

Passò un’ora e ancora non si vedeva niente. Iniziò ad agitarsi.

 

 

Alle tre di notte, dopo quattro ore di attesa, vide arrivare una chioma rosso fuoco dalla porta principale.

Shura?” esclamò sorpreso.

Ehilà, Mephisto! Come stai il nostro bel neopapà?gli chiese sorridente.

Ancora non lo sono, Laura non ha…

Signor Pheles, ci siamo, la bambina è nata” annunciò un’infermiera sorridente, spuntando dalla sala.

Oh cielo! Finalmente” esclamò entrando.

Vide la ragazza tenere in mano un fagotto rosa e aspettarlo sorridente.

Eccoti. Questa è nostra figlia” gli disse, orgogliosa.

La piccola aveva le orecchie appuntite e i capelli viola.

Com’è… strana” osservò l’uomo.

E’ figlia di un demone e di un’umana, che pretendevi?” lo prese in giro Laura.

Come la chiameremo?

Che ne dici di Ayumi? Significa stella” propose Mephisto. La sua compagna sorrise.

Mi piace. Ayumi Pheles. Suona proprio bene” sospirò.

Si stese e si addormentò con la bambina in braccio. Il preside le lasciò riposare e si mise a sedere per osservarle.

 

  
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