Titolo della storia: Rose Bianche
Nickname su EFP: Lily BlackRose
Nickname sul forum: Lily Blackrose
Prompt: Rosa,
Vergogna
Fandom: Original
Personaggi o Pairing: vista la mia ignoranza scrivo Verde
Genere: Malinconico Sentimentale
Avvertimenti: FlashFic
Breve introduzione:
Angeli e amore… sono forse due cose che assieme non posso
esservi? Eppure quello predicano… allora perché
lei si deve vergognare di ciò
che ha fatto? Amore e solo amore… nelle vergogne dei piccoli
gesti.
NdA (facoltative): Molto probabilmente sono andata di parecchio fuori
tema, ma
è stato bellissimo poter scrivere questa fan. La vergona
è qualcosa che si
prova più spesso di quanto si possa credere. Grazie per
avermi dato
l’opportunità di scrivere queste parole! Se ho
sbagliato il paring chiedo
scusa… Grazie infinite amore!
L'immagine non è mia, ma prese da internet.
Rose
Bianche
Sentivo il suo dolore e la sua vergogna come se fossero miei, ma com’era possibile che un angelo del paradiso potesse vergognarsi di aver commesso un atto d’amore? Non era giusto l’amore che tanto predicavano? Allora perché a loro era negato? La guardai piangere da lontano, mentre il vento mi scuoteva dolcemente. Volevo chiamarla, dirle di non avere vergogna dell’atto che aveva commesso, eppure non potevo, la guardai arrossire in fondo al giardino delle rose. Con il mio dolce profumo cercai di attirare la sua attenzione e a quanto pare ci riuscii. Si volse e mi guardò quasi come fossi un’amica a cui confidarsi. Lento fu il passo che la condusse verso di me, il suo viso rosso ed il suo animo colmo di dolore e tormento. Mi raccontò ciò che aveva fatto. Mi raccontò di aver fatto l’amore con Lucifero in riva al mare, sulla terra. Lei, Lily, uno degli angeli più puri del paradiso aveva commesso un peccato che le sarebbe costato il taglio delle ali. In quel momento però ne era felice, l’amore che lei prova per quell’angelo tentatore era puro come lei, una candida rosa. Pianse la giovane, ed una sua lacrima, scendendole lungo la gota, arrivò sino ad i miei bianchi petali e il suo turbamento penetrò in me. Dal perfetto biancore di tutte le cose eteree del paradiso, virai al rosso vermiglio della vergogna mortale. Mi guardai stupita. Volevo dirle di non provare più quel sentimento che sapeva di amarezza e rimpianto, ma di abbracciarlo e farlo suo. Perché infondo che cosa aveva fatto di male? Solo amato l’angelo che la faceva sentire speciale in quella terra in cui forse il vero amore non esisteva. Non so se i miei pensieri le arrivarono al cuore, ma sembrò capirmi perché sorrise e mi colse. La sentii sussurrare un incantesimo per non farmi appassire e mi affidò una speranza. Che un giorno, anche in quel mondo perfetto ci si potesse non pentirsi di aver amato qualcuno. Poiché nell’amore, l’unica vergogna permessa, è quella nei timidi gesti di due innamorati, che, per la prima volta si sfiorino dolcemente.