“Che fai decidi di alzarti questa mattina o rimani lì immobile?”
Kurt non rispose. Era fermo sul suo letto: le braccia intrecciate e sistemate sotto al cuscino dove teneva poggiata la sua testa.
Indossava ancora gli abiti del giorno prima, l'unica cosa che era riuscito a fare era togliersi le scarpe per non rovinare le lenzuola, anche se in realtà non gli importava molto.
“Non rispondi? Beh allora stattene lì di nuovo come fai ormai ogni fine mese. Sei irritante!”
Kurt sbruffò appena passandosi le dita sugli occhi umidi per eliminare le lacrime della sera prima, e di quella prima ancora.
L'altro ragazzo lo guardava immobile sulla soglia della porta, poggiato allo stipite. Le braccia incrociate al petto e l'aria stufata, anche se in realtà i suoi modi di fare erano apparenza pura.
“Per favore puoi chiamare al lavoro e dire che non sono disponibile?” fece Kurt con quel filo di voce che gli era rimasta.
“Kurt sono stanco di chiamare ogni volta a nome tuo. Lo sai, poi il tuo capo mi fa una testa enorme. Alzati! Reagisci! Non possiamo fare ogni mese questa storia”
Kurt non si rese conto che aveva cominciato di nuovo a piangere, in silenzio, lacrime sul suo volto, ora affondato in un cuscino già bagnato.
“Ok, fai come vuoi!” urlò Sebastian, lanciando le mani in aria come segno d'arresa.
Odiava quando Kurt si comportava così e lui doveva fare la parte del duro.
Sebastian non era mai stato un duro, la sua era stata sempre stata solo apparenza e Kurt lo aveva capito.
Kurt, Blaine e Sebastian avevano cambiato il loro rapporto. Dal momento in cui l'ex Warbler aveva aiutato Kurt nel periodo in cui Blaine era stato in ospedale, la loro amicizia si era intensificata.
Ogni giorno che passava Sebastian si innamorava sempre più di Blaine ma non aveva mai, mai più provato ad allontanarlo da Kurt. Lui si limitava ad osservarli, li vedeva felici quando uscivano tutti e tre per una serata insieme o quando Sebastian arrivò fino a Chicago per vedere i suoi due amici sul palco delle Nazionali e vincere quel trofeo.
Sebastian amava Blaine, i suoi modi di fare, il modo di parlare, anche quando discutevano lo amava, ma sapeva che il suo amore non era paragonato a quello che i due ragazzi provavano l’uno per l’altro.
Il modo in cui si guardavano, come si sorridevano e anche quando litigavano, sembravano ancora più innamorati.
Sebastian ripercorse nella sua mente tutti i momenti in cui Kurt era entrato urlando nella sua camera della Dalton dicendo che Blaine era stupido e che lo amava e che odiava litigare e il Warbler, fingendo indifferenza, lo lasciava sfogare e dopo chiamava Blaine e gli urlava contro e gli diceva di mettere le cose a posto con il suo ragazzo e dopo li ritrovava più innamorati di prima.
Sebastian aveva provato ad uscire con altri ragazzi ad innamorarsi, ma gli sembrava così difficile che alla fine si era ritrovato ad invidiare i suoi due migliori amici.
Kurt sussultò quando il suo amico, con cui divideva l'appartamento, chiuse la porta violentemente facendo tremare i piccoli quadri appesi alla parete.
Sospirò voltandosi per guardare il soffitto, la sua vita era stata stravolta in così poco tempo.
La Nyada non era semplice. Gli esami erano tosti e gli studenti erano talentuosi e Kurt si sentiva così piccolo in quel mondo, così diverso da dove aveva sempre vissuto, ma lui combatteva perché sapeva che presto il suo ragazzo l'avrebbe raggiunto, avrebbero superato insieme gli ostacoli, così come avevano sempre fatto.
Ma non fu così.
Kurt si alzò dal letto pescando dal cassetto quella lettera ormai stropicciata e con segni evidenti di lacrime asciugate sull'inchiostro blu. Ma non erano solo sue lacrime.
Erano le sue e quelle di Blaine. Del suo Blaine.
Rileggerla era sempre un colpo al cuore e lui odiava farlo, ma doveva, perché ogni secondo,ogni istante aveva bisogno di ricordare.
Ciao amore mio.
Sei ormai partito da dieci mesi e mi manchi da morire. Ci vediamo sempre così poco ma ogni volta è un'emozione forte.
So che mi odierai per quello che ti sto scrivendo, anche perché se stai leggendo questa lettera vuol dire che non stiamo dividendo il tuo piccolo appartamento nei sobborghi della grande mela.
Non siamo andati a fare compere insieme e non siamo usciti ad ubriacarci con i nostri amici.
Se stai leggendo questa lettera significa che non mi sveglierò mai nel letto accanto a te, non potrò darti il buongiorno e non potrò riscaldare i tuoi piedi sempre freddi.
Non potrò portarti la colazione a letto e non potrò sentirti sbraitare perché lascio sempre il dentifricio fuori posto.
Perdonami Kurt se non potrò mai fare tutto questo. Io ci ho provato, ho combattuto per me ma sopratutto per te.
Tu sei l'amore della mia vita, Kurt. Lo sarai per sempre.
Mi dispiace averti mentito, mi dispiace averti detto che andava tutto bene e che io ero guarito, ma volevo che almeno tu riuscissi a realizzare i tuoi sogni. Perché ti ho amato e ti amo ancora Kurt.
Dovresti vedermi adesso, mentre scrivo questa lettera, piango come un bambino, ma sono sereno perché io so che tu ti ricorderai di me, Kurt.
Ci siamo amati e ci ameremo come non mai.
A volte nella vita siamo costretti a fare delle decisioni e poi dobbiamo aspettare solo che quel momento arrivi.
Io non so quando questo momento per me arriverà e so che tu non credi in Dio ma io sono convinto che noi ci incontreremo di nuovo e ci saluteremo con un forte bacio e poi ti prenderò per mano e ti mostrerò un nuovo mondo.
Ti mostrerò un mondo senza pregiudizi, etichette e mostrerò a tutti che tu sei l'angelo più bello che mi ha raggiunto dalla terra.
Kurt ti prego ricordati solo che ti amo. Mi togli il respiro, ricordi? Sono parole tue ma che valgono anche per me.
Starò sempre con te. Quando sentirai una porta sbattere, il vento soffiare, o la pioggia scendere.
Io sarò quelle goccioline che cadono sul vetro della tua casa, ti terrò compagnia nei momenti più bui. Quando pioverà starò urlando il tuo nome.
Ti amo.
Blaine.
Non sapeva come ma Kurt si era ritrovato a terra, chiuso in se stesso a piangere così forte da non sentire nemmeno l'arrivo di Sebastian che lo tirava a sé e gli diceva di calmarsi.
Non era arrabbiato o acido come sempre, era realmente preoccupato.
“Mi manca. Mi manca così tanto” urlò Kurt tra le braccia del suo amico.
“Lo so. Manca anche a me” E Sebastian lo cullò tra le sue braccia ascoltando i pianti del suo amico, in silenzio, perché non poteva fare nulla per fermare quel dolore.
**
5 Mesi prima.
Kurt era agitato, anzi no, stava avendo una crisi isterica completa. Aveva un esame e c'erano così tanti ragazzi più bravi di lui e non era certo di poterli superare.
Si era preparato una canzone tratta da Wicked. Non poteva sbagliare. Gli insegnanti di quella scuola erano stati precisi: non volevano canzoni commerciali, pop o chissà altro. Volevano il Musical per esprimere cosa si prova in un momento di intensa emozione.
Stare seduto su quella sedia barcollante era davvero difficile. Aveva ricevuto un messaggio da Blaine che gli augurava un imbocca al lupo e Kurt aveva provato a richiamarlo ma il suo ragazzo non aveva risposto.
Quando venne fatto il suo nome, pronto per l'esame, Kurt si alzò e sentì il suo cellulare e mentre entrava in scena aveva il bisogno di sentire un'ultima volta la voce del suo ragazzo.
Ma la voce non era del suo Blaine
(http://www.youtube.com/watch?v=sc-hcgK8TOo )
(Am I getting through to you )
(Is there laughter on the line )
(Are you sure you're there alone )
Sei sicuro di essere lì da solo?
Perché io sto cercando di spiegare
(You just don't sound the same )
Ogni volta che hai bisogno di me
Ogni volta che sono andato via per troppo tempo
(If your lips feel lonely and thirsty )
se le tue labbra si sentono sole e secche
“Melanie cosa stai dicendo?” balbettò Kurt dietro le quinte del teatro.
(Keep in mind )
tieni in mente che
noi siamo sotto lo stesso cielo
(And the night's As empty for me as for you )
e la notte è vuota per me come per te
se senti che non riesci ad aspettare
(You can't wait till morning )
Kurt annuì mentre si soffiava il naso con un tovagliolo che Sebastian gli aveva passato.
“Scusami ancora, è che ogni volta che torniamo in Ohio mi sento morire”
Kurt fece un sorriso triste e poi guardò Sebastian. Quest'ultimo capì subito la situazione.