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Autore: Kaitou    18/05/2012    0 recensioni
Era la prima volta che parlava delle sue riflessioni, non se ne era neanche reso conto, si sentiva sperduto in un mondo totalmente diverso dalla realtà. Si sentiva in un certo modo minacciato e attratto da quell’avvertimento. Non aveva rivelato a nessuno però di aver ricevuto di per sé il biglietto la sera prima.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Era passato poco tempo dal ricevimento dell’avvertimento del ladro fantasma, ma Shinichi ancora non riusciva a capire. Il messaggio di Kid era:

Nel giorno in cui colei che sempre mi accompagna Si scurirà, e quando il religioso che cammina con quattro, poi con due E infine con tre sorgerà, verrò a prendere il _ _ _ Profondo Blu.

Kaito Kid

P.S. x2:x2+1

Non riusciva a capire chi intendeva con il “religioso”, cosa intendeva con le x e i numeri nel post scriptum, e in più non capiva cosa aveva il suo ingegnoso cervello. Da un po’ di tempo si era dedicato alla cattura di Kid, precisamente dopo un anno da quando aveva battuto l’organizzazione. Ormai non si vedeva più con Ran, bensì con Shio Myano (Aia Haibara), avevano capito entrambi che si amavano a vicenda, ma Shinichi era ancora insoddisfatto. Sentiva di volerle bene, ma non abbastanza da amarla veramente, come amava Ran. Non che se ne fosse di nuovo innamorato, anzi avevano completamente tagliato i ponti e entrambi non volevano sentire l’altro.

Ma ciò che ora davvero gli importava era Kid, non riusciva a pensare ad altro che al suo avvertimento. Una cosa ancora non lo convinceva: perché aveva mandato il biglietto con la sua insolita firma sia al proprietario della gemma che a lui? E poi perché a lui di sera e all’altro di mattina? Non era mai accaduto prima, eppure sapeva che Conan in realtà era Shinichi, lo aveva capito nel caso che riguardava la discendente di Rasputin. Kid non dava mai niente per scontato ed ogni sua mossa era calcolata in precedenza per qualcosa di futuro. Qualcosa non quadrava, c’era un pezzo del puzzle che non trovava il posto giusto. Perché? Aveva comunque appurato che quei trattini tra “il” e il nome della gemma erano un errore, seppur strano.

Rifletteva Shinichi sul suo letto, più si interrogava e più impazziva dalla voglia di sapere. Accanto giaceva addormentata Shio, con il suo viso angelico, i capelli ramati che le ricadevano morbidi sul cuscino. Era una calda notte d’estate, e lui non riusciva ancora a chiudere occhio. L’avvertimento era appena arrivato, da un grande uccello bianco che lo aveva lanciato attraverso la finestra. Non ne voleva parlare con la ragazza, si sarebbe preoccupata come al solito.

Verso le due di notte Shio si svegliò e vedendo il suo ragazzo sveglio e assorto gli chiese: -Successo qualcosa Shin? Mi sembri piuttosto preoccupato…-

-Niente piccola, perché ti sei svegliata?- Chiese lui volgendole lo sguardo.

-Non so.- Detto questo la ragazza gli si avvicinò e lo baciò talmente appassionatamente che Shinichi si stupì, ma ricambiò, capendo che quello era un gesto d’affetto per farlo calmare. La abbracciò e Shio, ricambiando, continuò a baciarlo.

* * *

Chissà se capirà il perché, lo vorrei, così ammetterebbe come io ammetto ciò che provo…

* * *

-Nel giorno in cui colei che sempre mi accompagna, Kid qui intende la luna, dato che sappiamo che lui agisce sempre di notte. Mentre ne Si oscurerà indica l’eclisse. Tuttavia non abbiamo ancora capito cosa intende Kid con la parte restante dell’avvertimento. Volevo però chiedere all’investigatore capo Shinichi Kudo se ha qualcosa da obbiettare o aggiungere.- Stava dicendo L’ispettore Nakamori, che ancora non si asteneva dal suo gravoso desiderio di catturare Kid.

-No- Rispose il ragazzo alzandosi da una delle sedie che circondavano i due tavoli, ospitanti le più alte cariche di polizia, poi continuò: -Non ho da aggiungere che mi aspetto di catturarlo, inoltre sto ancora lavorando sull’avvertimento, non mi convince il fatto che Kid abbia continuato il messaggio, se già ci aveva detto che avrebbe agito durante l’eclissi. 1412 ama l’arte, e essa è di per sé bella, non è uno che se la perderebbe per rubare una gemma piccola ma di valore come il Profondo Blu. Ho terminato.- E si sedette di nuovo.

Era la prima volta che parlava delle sue riflessioni, non se ne era neanche reso conto, si sentiva sperduto in un mondo totalmente diverso dalla realtà. Si sentiva in un certo modo minacciato e attratto da quell’avvertimento. Non aveva rivelato a nessuno però di aver ricevuto di per sé il biglietto la sera prima.

Sapeva di attirare su di sé l’attenzione, e in quel momento avrebbe voluto tutto tranne un reporter che indagava sulla vicenda. Dopotutto era diventato abbastanza famoso. Ormai era rinomato in tutto il mondo, perfino in Europa.

-Ciao Kudo!- Hattori Heiji lo fece riprendere dallo stato di trance che lo stava attanagliando. Tutti gli spettatori se ne erano andati senza che se ne fosse accorto, restavano solo lui e il detective. -Come va? Mi sembri un po’ sciupato, dopotutto è da un po’ che non ci vediamo vero?-

-Già, da sei mesi, si può sapere cosa hai fatto in tutto questo tempo, non sentivo più la TV che parlava delle tue imprese da investigatore privato.- Disse Shin.

-Bé, sai, io e Kazhua ci siamo sposati, quindi siamo andati a stare in una sua villa di campagna, mentre tu quando ti decidi con Shio, Kudo?- -È ancora troppo presto per noi.-

-Ma vivete praticamente nella stessa casa! Avanti, Kudo, sistemati una buona volta! Ottuso come al solito, in questo genere di cose.-

-Da quando ti interessi, tu, di coppie, Hattori?-

-Fatti i fattacci tuoi Kudo!- Ribatté l’altro arrossendo leggermente. Shinichi si alzò e si avviò verso l’uscita. Era contento di aver rivisto Heiji, ma ancora non riusciva a togliere i suoi pensieri da Kid, dato che il furto, secondo la relazione della polizia, sarebbe successo il giorno dopo.

* * *

-Insomma Shin, è venuto da Osaka, perché non volevi che lo invitassi a cena?- Chiese pensierosa Shio.

-Perché se questo investigatore mi ha portato in giro per tutta Tokio, devo sopportarlo anche a cena?- Disse Shinichi.

-Basta Shio, tanto non cambierà mai. Ehi, Kudo, allora domani è il giorno del furto, non sei ancora riuscito a capire l’ultima parte vero?-

Il ragazzo si fece serio. -In realtà, no. Continuo a pensare al religioso, ma qui in Giappone non ci sono persone talmente devote al Shintoismo. Non riesco a capire cosa vuole dire Kid con quella frase, peggio va con quella specie di espressione… Davvero, mi sto spaccando la testa in due, quel tassello mancante mi fa mancare il fiato.-

-Dai, dopotutto sei un detective rinomato addirittura in Italia, Francia, negli Stati Uniti. Riuscirai a sciogliere anche questo rompicapo.-

* * *

Non riusciva ancora a dormire Shinichi nel suo letto. Shio stavolta non c’era, aveva il turno di notte al laboratorio. Che lavoro ci si poteva aspettare da una dell’organizzazione? Il ragazzo ci pensava e non riusciva ancora a pensare a nulla. Poi però gli venne in mente che Heiji era stato parecchio strano a cena. Soprattutto quella frase. Non gli quadrava. Perché essere così minuzioso e poi generico.

Non riusciva a capire. Poi a un tratto sentì la finestra della stanza accanto, dove l’altro dormiva (alla fine era rimasto anche per la notte), spalancarsi. Si alzò di scatto e corse nella camera, conosceva abbastanza bene la sua casa da poter correre al buio. Aprì la porta e vedendo il letto vuoto, si avviò verso la finestra, capendo tutto ciò che Kid, quel candido uccello che in quel momento volava verso l’ignoto, voleva dire sia nel biglietto che quella sera. Una sola cosa restava ancora celata. Perché aveva mandato il biglietto d’avvertimento anche a lui?

* * *

Attorno al palazzo del signor Kisaragi Hosai si è radunata una gran folla di gente che vuole vedere Kid all’opera, ma che vogliono assistere anche all’eclisse. Il corpo di polizia ha attivato l’unità aerea e si prepara all’arrivo di Kid. Riuscirà ancora il ladro fantasma a fare il colpo, o la polizia finalmente lo catturerà? Ce lo chiediamo tutti. Ormai l’investigatore capo Shinichi Kudo gli da la caccia, e molti sono stati i loro scontri. Cosa succederà questa volta?

Shio guardava la TV con aria leggermente annoiata, il suo Shin era già andato via e lei, come al solito, era rimasta a guardare la cronaca, così da riuscire a capire poi il racconto al ritorno del suo coinquilino. Era da un po’ di giorni che aveva un brutto presentimento. A stento si era separata da Shinichi, non voleva farlo andare, ma sapeva che sarebbe stato inutile. Sentiva che quella notte sarebbe successo qualcosa di grosso.

* * *

Shinichi camminava per il corridoio del 16° piano del palazzo Sagakiri, dirigendosi nella sala dove il proprietario lo aspettava per illustrargli le norme di sicurezza che avrebbe dovuto utilizzare per fermare Kaito. Ma secondo Shin queste norme non servivano a niente, Kid non si sarebbe mai fatto prendere da simili sistemi di sicurezza.

Il corridoio aveva un pavimento in legno con un lungo tappeto rosso, e che dava sulla piazza sottostante l’edificio. Il mobilio sul muro invece era di stile antico, con vari utensili e fermacarte che vi poggiavano. Alcune piante fra un tavolino e l’altro davano un tocco di verde al corridoio. Senza rendersene conto, pensando ancora al quesito irrisolto, arrivò ad una porta massiccia, con una maniglia d’oro e i battenti di legno marrone scuro.

Ne aprì uno e si ritrovò in un’ampia sala, con pareti blu e pavimento dello stesso, al cui centro vi erano Nakamori e Kisaragi che parlavano seduti su due divani blu uno di fronte all’altro. Fra i due vi era un tavolino castano scuro su cui vi era poggiata una scatolina di vetro. All’interno c’era la gemma per la quale Kid si stava dando da fare: il Profondo Blu. Esso era un diamante blu notte, al cui interno si creava l’illusione ottica delle onde che si infrangono contro una scogliera.

Era davvero magnifica. Shinichi andò verso l’ispettore e, salutando, gli si sedette accanto. Chiese: -Scusate l’interruzione, di cosa parlavate prima del mio arrivo?-

-Oh, nulla, del fatto che il signor Kisaragi non ha voluto mettere uno sviluppato sistema di sicurezza, decisione sensata dato che non servirebbe a niente, conosciamo troppo bene Kid, e non si farà certo fermare da raggi x.- Disse Nakamori.

-Giusto, anche se mi chiedo sarà più facile per lui eludere la sorveglianza. Nonostante la sua inutilità nel fermarlo, può rallentarlo.-

-Oh, è vero, ma ormai quel che è fatto è fatto, non avevo pensato a questo lato della medaglia.- Disse con la sua voce roca il novantenne Kisaragi. Aveva rughe su tutta la faccia, le mani piccole e raggrinzite sul grembo sembravano rami avvizziti. Gli occhi, invece, sembravano lo specchio della sua anima, dato che erano vivi e arzilli come la sua personalità.

-Comunque sia, dobbiamo prepararci e aspettare che Kid arrivi, da un momento all’altro, dato che ancora non abbiamo svelato il mistero di quell’avvertimento.- Disse tristemente l’ispettore.

Shinichi non rispose, restò solamente in silenzio a escogitare un piano per incastrare Kid e catturarlo una volta per tutte.

* * *

Chissà se questa sarà la volta buona… Mi catturerai detective o riuscirò a scappare di nuovo? Qualunque sia il finale di questo furto la cosa più importante è che tu capisca e faccia chiarezza…

* * *

Era una notte magnifica, le stelle sembravano illuminate di una luce più intensa all’ombra di quel cerchio scuro che a poco a poco ricominciava a splendere alla luce del sole che dall’altra parte del mondo dava il giorno. La luna, dopo un paio di minuti, sembrò brillare di luce propria e unirsi alla danza delle tante piccole stelle che la attorniavano. Quella notte il cielo era puntellato da una miriade di stelle, fra cui primeggiavano l’Orsa Maggiore, l’Orsa Minore e la Stella Polare. Si riusciva a vedere anche la striscia bianca che rappresentava la Via Lattea, di cui fa parte il Sistema Solare. Fra tutto ciò la luna piena brillava, talmente vicina che si intravedevano i crateri della sua superficie.

Shinichi guardava lo spettacolo mozzafiato che si stagliava innanzi a lui dal tetto dell’edificio Kisaragi. In basso tanti puntini acclamavano l’arrivo del ladro fantasma, lo desideravano, e, senza rendersene conto, anche lui lo desiderava ardentemente.

Aspettava, sapeva che era ancora presto, erano a malapena le 10:30, e Kid sarebbe apparso fra circa un paio d’ore. I poliziotti non avevano ancora decifrato l’avvertimento ma avevano capito che il ladro non si sarebbe fatto vedere in quel momento.

Shinichi non poteva fare altro che stare seduto sul tetto a pensare ancora a ciò che non aveva capito. Quel quesito continuava a tormentarlo ancora, non riusciva a trovare una risposta. Odiava quel tipo di situazione. Perché? Perché aveva mandato anche a lui l’avvertimento. Nella sua mente formulava tante di quelle ipotesi che non si accorse della persona che arrivava silenziosa alle sue spalle.

Quando lo vide rimase di stucco. Il suo mantello bianco risplendeva alla rinnovata luce della luna. L’abito bianco incorniciava il suo fisico, mentre lo sprazzo di camicia blu, quasi completamente nascosta dalla cravatta rossa, dava un tocco della notte a quel ragazzo ventenne che gli si stagliava davanti.

Shinichi si alzò di scatto, quasi perse l’equilibrio. Possibile che erano passate già due ore? Diede uno sguardo all’orologio da polso, che segnava le 11:20. Eh, si, era stato a rimuginare davvero tanto tempo, non se ne era neanche accorto. Tra un minuto Kid si sarebbe fatto vedere dalla folla per rivelare la sua presenza. Allora perché era proprio lì, davanti al detective che per almeno una ventina di volte l’aveva messo con le spalle al muro?

-Salve detective, alquanto sorpreso vedo. Come mai, eppure avevi capito che sarei venuto a quest’ora. Ho visto il tuo ghigno, l’altra notte. Tuttavia credo che ci siano ancora alcune cose che non ti sono chiare.- Disse il ladro fantasma con la sua bella voce misteriosa.

-Dimmi, da quando ti interessano i miei dubbi?- Chiese Shinichi curioso.

-Bé, da quando ho capito la verità. Se vuoi ti spiego. So che la tua è una curiosità sovrumana.-

Shinichi non rispose, così Kaito continuò.

-Penso che tu abbia capito una piccola parte della cose. Per esempio hai capito che con il “religioso” intendevo Gesù Cristo, che sorse nell’anno 0. Quindi entra in gioco l’”equazione”, per cui x indicava lo 0 e il 2 indicava quante volte ripeterlo. Il +1 quindi era un minuto in più. L’ora era 00:01. Ma penso che tu abbia tralasciato un particolare e non abbia capito un perché. Sono in errore?-

-Fin qui non hai detto altro che il vero. Ma non mi è utile dato che non c’è nulla di cui non sono a conoscenza.- Ribatté il detective, che nel frattempo aveva ascoltato, e che voleva continuare ad ascoltare.

-Il perché dipende specialmente dal particolare. Il particolare è rappresentato dai tre trattini in basso, scritti prima della gemma. Quei trattini, hai pensato fossero un errore, vero? Però sono sorpreso, non è da te, detective.- Al silenzio di Shinichi Kid continuò dicendo: -Quei trattini indicano una parola che io non ho avuto la forza di scrivere. Purtroppo, anche se sono un ladro rinomato non ho avuto il coraggio di scrivere quelle lettere, pur sapendo che ti ci sarebbe voluto un po’ di tempo per capire.-

Tanti pensieri affollarono la mente di Shin in quel momento. Le parole del ladro lo avevano leggermente scosso. Il suo cuore palpitava stranamente. Si sentiva una ciminiera, un vulcano in eruzione. Ma perché, non aveva mai dato ascolto al suo cuore, a quelli che erano i suoi sentimenti. Ora, invece, ciò che provava sembrava trasformarsi in lava e poi in emozioni. Le guance gli si arrossirono e sentì uno strano senso di soddisfazione pervadergli le membra. L’orologio della città di Tokio rimbombò la mezzanotte in tutta la città e Shinichi si sentiva più confuso che mai. Poi capì tutto, tutti i quesiti senza risposta divennero talmente facili che dare una risposta era del tutto inutile.

Si rilassò, diede di nuovo le spalle a Kid e si sedette. -Cosa intendi fare ora?- chiese calmo e assorto.

-Tutto dipende da te. Io so come ci possiamo incontrare, ma tu devi essere d’accordo.- Fece una pausa. -Sapevo che avresti capito, ma sinceramente non mi aspettavo tutta questa velocità. Anche se, dopotutto, sei un detective.-

Kid si avvicinò alla sedia dov’era seduto Shinichi a testa bassa e gli si mise davanti. Piegò le ginocchia fino ad arrivare alla sua altezza. Gli osservò il viso e poi fissò il Profondo Blu dei suoi occhi. Gli scostò i capelli dalla faccia e, alzandogli leggermente la testa poggiò le proprie labbra su quelle del detective. Entrambi provarono la stessa sensazione diradarsi nelle membra del proprio corpo. Quando si divisero tutto era già deciso.

* * *

Il giorno dopo arrivò alla stazione di polizia una lettera di Kaito Kid che diceva:

Sono venuto e ho rubato il tuo Profondo Blu. Diventa mio e di nessun altro.

Kaito Kid

FINE

Bè... Che dire? Dopo l'iscrizione fatta pochi minuti fa, esordisco con questa ff... A sfondo shonen-ai xD La scrissi molto tempo fa, forse... 15 anni? Ipotizzo :D Spero vi piaccia, nonostante credo saranno davvero pochi a leggerla :) Ho altre ff nel mio repertorio di "storie passate", non appena possibile le pubblicherò, ma purtroppo sono tutte one-shot... A presto!!

  
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