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Autore: MikuSama    20/05/2012    5 recensioni
Ascoltando l'omonima canzone di Avril, è uscito questo.
Song-fic su i sentimenti di un Matt ancora alla Wammy's. Come reagirà alla partenza dell'amico?
La mia prima fanfic che posto. Per favore leggete e, se vi piace, recensite!
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Matt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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I always needed time on my own
I never thought I'd need you there when I cry
And the days feel like years when I'm alone
And the bed where you lie is made up on your side


Era il suo unico amico.
Prepotente, orgoglioso, irascibile, anche bastardo.
Ma era anche fedele e, nella sua bastardaggine, buono.
Erano più che amici: erano fratelli.
Loro, solo loro, avevano visto le reciproche lacrime.
Lacrime che nessun altro a parte loro aveva mai visto.
Avevano condiviso tutto: dalla stanza alle penne, ai sorrisi, ai pianti.
Anche la cioccolata, avevano condiviso.
 
Matt guardò ancora quel letto a castello nella loro stanza.
Quel letto a castello che, nonostante tanti anni, non era mai riuscito ad essere conquistato da Matt, nel piano di sopra.
Proprietà esclusiva dell’altro.
Per la prima volta in cinque anni, Matt salì la piccola scala a pioli.
Guardò la piccola stanza, per la prima volta, dall’alto.
Per un secondo, si sentì potente.

When you walk away I count the steps that you take
Do you see how much I need you right now?


Un rumore si porta che si sbatte.
Il portone principale.
 
Matt si precipitò alla finestra.
Grandi gocce cadevano sul vetro, appannandolo non di poco.
Tra la pioggia, la nebbia, l’oscurità,
Matt la vide.
Vide quella figura nera camminare lenta e risoluta.
Lenta e arrabbiata.
 
L’impulso di uscire da quella stanza e correre incontro ad essa era troppo forte.
Ma no, non poteva farlo.
Non gliel’avrebbe mai perdonato.
Erano fratelli, erano in eterna sintonia,
ma erano anche due persone distinte.
A ognuno le proprie scelte.
E Matt non avrebbe impedito il corso della vita dell’altro.
Non ora.
 
La pioggia continuava a cadere, appannando il vetro,
fuori e dentro la stanza.

When you're gone
The pieces of my heart are missing you
When you're gone
The face I came to know is missing too
When you're gone
The words I need to hear to always get me through the day and make it ok
I miss you


Matt sapeva.
Sapeva perché lui se n’era andato.
Gliel’aveva detto lui stesso.
È morto, aveva detto.
Solo questo.
 
E Matt aveva capito tutto.
Lui era morto.
El’altro era diventato il suo successore.
E lui ha deciso di andarsene.
 
Ma perché?
Perché, perché?
Perché proprio lui?
 
La stanza era troppo vuota senza di lui.
Vuota e silenziosa,
silenziosa come il pianto di Matt.
Non un singhiozzo, non un gemito.
Solo calde lacrime che scendevano.
 
In fondo, bastava il suo cuore ad urlare.


I've never felt this way before
Everything that I do reminds me of you
And the clothes you left, they lie on the floor
And they smell just like you, I love the things that you do


Gli occhi erano appannati tanto quanto il vetro di quella finestra,
ma non abbastanza per non continuare a vedere la camera intorno a sé.
Lui se n’era andato portandosi solo una piccola sacca contenente un paio di vestiti e tanta cioccolata.
Tutto il resto era lì.
Lì, nella stanza ormai solo di Matt.
Lì, prepotenti e bastardi,
a fargli ricordare che questo non era un sogno.
Ma che era tutto vero.
 
Prese la prima cosa che gli capitò a tiro:
era una sua maglietta.
La prese, la toccò, la esaminò, la odorò.
Profumava di lui.
 
Ah, in quel momento odiava ed amava quell’odore.

We were made for each other
Out here forever
I know we were, yeah
All I ever wanted was for you to know
Everything I'd do, I'd give my heart and soul
I can hardly breathe I need to feel you here with me, yeah


Erano fratelli, erano due esseri in simbiosi, erano perfetti insieme.
Perché si erano separati?
Perché?
Perché era così.
Lui non poteva restare ancora lì,
in quella stanza, in quella casa,
la stessa casa dove viveva il suo eterno rivale.
 
Doveva andarsene, era la cosa giusta.
Matt lo sapeva.
Ma, si sa, l’essere umano è composta da cervello e cuore.
E se il cervello accettava, il cuore no.
Era sempre stato così.
 
Ormai niente aveva importanza.
Urlava il cuore, urlava il cielo, urlava lui.
Che da fuori lo sentissero pure.
Tanto ormai non aveva niente da perdere,
perché non ci sarebbe stato nessuno a consolarlo.

When you're gone
The pieces of my heart are missing you
When you're gone
The face I came to know is missing too
When you're gone
The words I need to hear to always get me through the day and make it ok
I miss you.

 

 
 
 
 
 
Era passato un anno.
Un anno esatto.
Matt prese la sua felpa a righe, i suoi goggles, il suo game boy e un pacco di sigarette rubate alla cuoca della mensa.
Pioveva.
Matt indossò il cappuccio e attraversò il cancello.
  
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