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Autore: Shadowolf    20/05/2012    1 recensioni
Sobbalza lievemente al suono inaspettato di quelle parole, e tuttavia non lascia trasparire il minimo cenno di cambiamento all’esterno, tranne forse un piccolo aumento del battito cardiaco. Che è nulla in confronto al resto.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bruce Banner/Hulk, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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‹‹ Ancora in piedi? Che c’è, il letto non è soffice abbastanza? Ne ho altri tre o quattro da farti provare, in caso. ››
Gli arriva in silenzio, alle spalle, quasi come se gli stesse tendendo un tranello. Il che per certi versi potrebbe anche esser vero. Ovviamente l’altro sobbalza lievemente al suono inaspettato di quelle parole, e tuttavia non lascia trasparire il minimo cenno di cambiamento all’esterno, tranne forse un piccolo aumento del battito cardiaco. Che è nulla in confronto al resto.
‹‹ Oh no, affatto. Anzi, credo sia il materasso più comodo che io abbia mai provato, a dire il vero. ›› gli risponde, rimanendosene lì in piedi di fronte alla vetrata, a guardare fuori e altrove, lo sguardo che si perde all’orizzonte, allo stesso modo in cui vorrebbe tanto lasciar libera la sua mente di vagare, giusto per provare l’effetto che fa. È un lusso che non si può permettere più da tanto, probabilmente troppo tempo.
‹‹ Allora qual è il problema? ››
‹‹ Non ce n’è uno. Volevo solo... guardare la città dall’alto. E questo mi sembrava il luogo perfetto per farlo. ››
‹‹ Certo, se si esclude il tetto... ››
‹‹ Potrebbe essere pericoloso lì fuori. Sai... non puoi mai star sicuro. Un piccione, un fulmine, qualche elicottero della televisione... Meglio non rischiare. ››
‹‹ Pensavo l’avessimo chiarito una volta per tutte, non c’è nulla da ris-- ››
‹‹ Invece sì! ›› si ritrova ad alzare la voce all’improvviso, girandosi di scatto verso l’altro, che rimane lì fermo impassibile, al suo fianco adesso, come se lo stesse aspettando. E una parte di lui sa che è così. Peccato che continui a cascarci sempre.
‹‹ Non c’è, Bruce. Sei uno scienziato, oggi ti ho dato tutte le dimostrazioni, le prove empiriche di ciò che ti sto dicendo da giorni. Non vuoi credere a me, sta bene. Ma non puoi rifuggire la scienza. Non puoi rinnegare ciò in cui credi, ti pare? ››
“No, non posso” pensa, e china il capo, come per ammettere una colpa, rimanendosene in silenzio e ritornando a guardare la città dall’altra parte del vetro.
Per qualche momento, forse un minuto o due, non si sente alcun rumore nel grande salone lasciato al buio, e le figure dei due uomini si stagliano immobili contro la leggera e sporca luce notturna che viene dai grattacieli circostanti, e dai lampioni giù in strada, a molti metri – e forse a molte, diverse vite – di distanza. Poi Tony interrompe quel silenzio che non avrebbe mai portato alcuna risposta, con una voce che raramente condivide con gli altri, lo sguardo perso chissà dietro quale pensiero.
‹‹ Anch’io c’ho provato, sai? Un paio di volte. Nessuno lo sa. Perché dirlo, ad ogni modo? Serve solo a rendere la gente più ipocrita di quanto non lo sia già. O a farti trattare come un bambino di cinque anni. Ma sì, l’ho fatto. E in entrambi i casi, m’ha salvato Jarvis. Avrei voluto scollegarlo, la prima volta. Lui è stato più furbo e ha subito chiamato la signorina Potts inventandosi la più banale delle scuse, che ero ubriaco. Ti senti idiota il doppio. Primo, perché non solo hai pensato di fare qualcosa del genere, ma c’hai anche provato. Secondo, perché sei stato salvato da te stesso. Oltre al danno la beffa, dico bene? Tuttavia, alla fine dei conti, questo credo la dica tutta su noi stessi, non credi? È come se ci fossimo salvati da soli. ››
Sorride piano a sé stesso e sospira lievemente, prima di girare sui tacchi e riprendere la direzione della porta, senza aggiungere altro. Lui se ne rimane in silenzio per qualche istante, a ripercorrere con la mente quelle parole appena udite, venute fuori in un modo così spontaneo che gli sembra impossibile finanche pensare possano essere false. Poi si lascia alle spalle la città addormentata e gli va dietro, chiamandolo per farlo fermare.
‹‹ Tony, aspetta... ›› gli dice, e poi, quando gli è di fronte: ‹‹ Grazie. ›› aggiunge solamente, guardandolo negli occhi. Qualche secondo in cui i loro sguardi si parlano in silenzio, e poi la risposta.
‹‹ Lo sai che sono un fan appassionato del Verde, uno spettacolo ogni tanto non mi basta. ››
Lui sorride in silenzio e annuisce, ridacchiando di cuore quando l’altro gli tira un pizzico al fianco, come augurio di buonanotte, o a suggellare quelle ultime parole che sanno di un patto prezioso e importantissimo, da tenere top secret.

   
 
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