Lo
scoppio di una scintilla
Ero così vicina che potevo nitidamente vedergli il viso imperlato di
piccole goccioline di sudore. Il calore febbrile della sua pelle si irradiava
attraverso l'aria e le sue labbra morbide scottavano sulle mie.
Era il mio primo bacio e non potevo far altro che preoccuparmi per lo
stato di salute del mio compagno, la mia unica ancora di salvezza rimasta
sull'Arena. Ma c'era altro: un'emozione.
Il mio cuore batteva veloce, forte contro il petto, in una corsa piena
di adrenalina. Il mio stomaco che si attorcigliava in una danza contorta, come
un vuoto doloroso prima di un salto nel buio. Il mio viso era caldo e arrossato
quasi quanto quello di Peeta, ma non per un malanno.
E una scintilla era partita, un piccolo fuoco acceso nel mio cuore,
come se fosse stato colpito da una precisa e affilata freccia ardente.
Mi staccai impaurita, come se una sconosciuta consapevolezza mi si
fosse insinuata nei meandri della mente. Un lampo di pensiero così forte da
farmi venire i brividi sulla pelle.
E all'improvviso, guardandolo, seppi la verità.
Ma non potevo dirgliela: il mio tempo era scaduto.
Vidi i suoi occhi scolorirsi, le sue membra cedere, le sue labbra
esalare un ultimo sospiro.
Si era spento, mi aveva lasciato.
Per pochi secondi rimasi paralizzata, sconcertata dalla grandezza del
dolore che la sua morte mi aveva provocato.
Passò poco, e dalla mia bocca ancora pregna del suo sapore uscì un
urlo, un richiamo così angosciante che stentai a credere che fosse mio:
<< Peeta!!>>.
Mi svegliai di colpo, madida di sudore.
Ranuncolo, il gatto antipatico di Prim che
avevo recuperato nel distretto 12, aveva iniziato a soffiarmi contro. Gli occhi
ormai vispi della mia sorellina e di mia madre mi guardavano con una pena
immensa. Sapendo che non sarei più riuscita ad addormentarmi iniziai a
prepararmi per l'inizio della giornata. L'acqua fresca del lavandino era
piacevole, ma così sbagliata rispetto al calore della pelle di Peeta che sentivo stranamente ancora addosso.
Mi feci inchiostrare il braccio con il programma della giornata con un
gesto automatico. Mi sentivo svuotata, priva del meccanismo principale adatto a
far scattare il movimento interno al mio corpo.
Non mi preoccupai di sistemarmi meglio per nascondere i segni della
nottata; non ne avevo voglia.
Scesa per la colazione mi ricordai che avrei visto Gale, come sempre
qui. Ma oggi c'era qualcosa di diverso.
Quando lo incontrai, il suo viso non nascose la sorpresa di vedermi
così.
Ma fu un attimo, e lui capì.
Vidi gli angoli della sua bocca incurvarsi verso il basso e i suoi
occhi farsi tristi. E la verità che mi aveva colpito nel sogno e che scorsi sul
viso del mio migliore amico Gale, si riaccese in me con lo scoppio di una
scintilla:
io amavo Peeta
Mellark.
Note dell’autrice:
Una one-shot dedicata
alla meravigliosa coppia formata da Katniss e Peeta.
Ammetto sinceramente che mi sono subito
innamorata del ragazzo del pane, e che per me non c’è mai stato il dubbio tra
lui e Gale. Neanche il minimo.
Spero che anche se è semplice vi possa essere
piaciuta! ^^
Un grazie speciale a chi vorrà commentarla,
Ruby Gemma.