Questa one - shot è ambientata qualche anno
dopo gli eventi di “Buio e Luce”; ciò
non toglie che possa essere compresa e (spero)
apprezzata in sé stessa, anche se magari alcune dinamiche
potranno risultare poco chiare.
Corteggiamento
alla Malfoy
La
luce dell’alba filtra prepotente
dalle fessure della tapparella, accarezzando morbida il cassettone
d’ebano
intarsiato. All’interno del fascio giocano a ricorrersi le
particelle di
pulviscolo, danzando morbide e dorate come minuscole ballerine
beneauguranti.
È il primo dettaglio che Draco coglie,
quando apre gli occhi.
Il secondo è quel profumo speciale che
si spande nell’aria. Nonostante ci conviva quotidianamente da
più di dieci anni
non lo satura mai, non lo stanca mai, continua ad averne sempre
bisogno, è
l’azoto del suo ossigeno.
Sembra un’esagerazione, ma la verità è
che lo riconoscerebbe tra mille.
Cannella,
miele, mandorla.
Marzapane
e zolfo.
Ne
respira una boccata profonda, a pieni
polmoni, poi deglutisce e sbadiglia.
Il terzo dettaglio che coglie è un
retrogusto agrodolce in bocca, che l’alito cattivo del
mattino e l’impasto del
sonno non riescono a mascherare. Si passa la lingua sulle labbra,
goloso come
un bambino; non saprà mai spiegare quanto gli piaccia.
Senza girarsi butta una mano alla sua
sinistra. Lo stomaco fa una buffa capriola quando il quarto dettaglio
che
coglie è la piattezza delle lenzuola di lino sotto le mani.
Ha un attimo di panico: che sia stato
tutto un sogno? Anzi, un incubo? No, non può essere, i sensi
non mentono mai.
Non può essere stato tutto un volo pindarico della sua
fantasia, non può aver
sognato così realisticamente, così a lungo, la
sua mente non può essere tanto
crudele… no, non è solo in quel letto, non
è più solo da più di un decennio, si
ricorda bene le mattine in cui era l’unico occupante della
stanza e non le
rimpiange affatto, per favore, ti prego, non può
aver…
Il panico sparisce rapido com’è
arrivato. Ha infilato la mano sotto il copriletto e il materasso
è caldo, c’è
quella conca morbida e accogliente che segnala un occupante stabile che
dorme
sempre nella stessa posizione e che, evidentemente, si è
alzato da poco.
Accarezza per un po’ quell’avvallamento
così soffice che conosce bene,
mentre un sollievo crescente lo inonda e come sempre un tacito
ringraziamento
gli invade i pensieri.
Il quinto dettaglio che coglie è un
ticchettio ritmico e cadenzato proveniente dal bagno attiguo.
Sa bene cos’è. È sua moglie che sbatte
nervosamente
il ginocchio contro l’anta inferiore
dell’armadietto, come fa sempre quando sta
perdendo tempo in qualcosa di totalmente frivolo come truccarsi un
po’.
Adora quel suono. È quel qualcosa.
Non ci sono parole per definirlo. È qualcosa
che lo fa andare in brodo di
giuggiole e sorridere nella penombra come un beota.
***
Draco ed Hermione sono a tavola,
sorseggiano il caffè tranquillamente, in religioso silenzio,
a lei non piace
parlare di prima mattina. Ma è un silenzio leggero,
complice, disteso, il
silenzio di chi non ha bisogno di riempire l’aria di
vibrazioni per sentirsi a
suo agio con l’altro, il silenzio affettuoso di una coppia
consolidata che non
ha la necessità di ciarlare di amenità per
ascoltarsi davvero.
Sarebbe lo scenario perfetto se suo figlio
non entrasse a rompere quella tranquilla armonia.
-
Buongiorno
famiglia! – entra a sorpresa in cucina e si butta ad
abbracciare Hermione da
dietro, facendo sussultare entrambi.
Draco lo sa, fa finta di esserne
seccato, ma il realtà gli mancherà da morire
quell’allegria mattutina, quel suo
sorriso incrollabile, quel suo essere così chiassoso e
ridanciano e
coinvolgente, quella sua capacità di colorare ogni ambiente
in cui si trova.
Sì, gli mancherà tanto.
Oggi è il primo settembre e Scorpius inizierà
il sesto anno.
È un palo di un metro e ottantacinque,
supera abbondantemente Draco da un anno circa; secco secco,
allampanato, con
due piedi grossi come zattere e ossa che crescono in fretta e spingono
attraverso la pelle, facendolo sembrare un quadro naif.
Si vede che diventerà bellissimo, forse
ancor più bello del padre, con quegli occhi verdi e quella
mascella pronunciata
che lo rende così virile, ma per ora è ancora un
germoglio abbozzato, la
crisalide che smania per trasformarsi in farfalla, con due spalle
larghe come
un armadio ma senza muscoli. Draco non sa come faccia a rimanere
così magro,
mangia come un gigante a digiuno da anni e con la stessa delicatezza.
-
Signorina,
ma lo sa che è davvero bellissima? Ci possiamo conoscere?
A Draco fa già male la testa. Ma gli
adolescenti non erano arrabbiati, scorbutici, immusoniti, silenziosi? Sperava che, con
l’avvento di quel periodo terribile,
Scorpius diventasse perlomeno tranquillo, invece la sua innata
parlantina si è
centuplicata, corroborata anche da una insospettata vena comica.
Sua moglie ridacchia e si lascia
stampare un bacio sulla guancia. Il loro è un bellissimo
rapporto.
-
Ma
certo, giovanotto, ma devo avvisarla di stare attento, ho un marito un
po’
geloso… - ridacchia occhieggiando a Draco.
-
Ma
chi, quello? – risponde Scorpius, fintamente oltraggiato.
– Quel vecchietto lì?
-
Ehi!
– salta su il padre.
-
Ma
signorina, dico, davvero sta con uno così? Lo
guardi… non mi dirà che
rinuncerebbe ad un giovanotto bello, simpatico, intelligente e pieno di
buone
qualità come il sottoscritto…
-
…
per non parlare del suo ego spropositato – aggiunge Draco, e
adesso sorride
anche lui. Forse sarà un po’ logorroico, ma se non
altro non è apatico come la
maggior parte dei suoi coetanei. È un fastidioso continuo
gracidare ma
preferisce così; ricorda se stesso, a sedici anni, e deve
ammettere che era
veramente insopportabile.
-
Poi
io sono nel pieno della mia forza, nel fiore degli anni, quello
là è decrepito,
tra poco andrà a galoppare nelle verdi praterie…
-
Bada
a come parli, ragazzino!
Hermione singhiozza dalle risate e
abbraccia Scorpius più forte.
-
Oh,
mio eroe, mi hai proprio convinto. Scappiamo insieme!
-
Ma
sì, ragazzino, prenditela pure, poi dovrai essere tu a
sorbirti tutti i suoi
continui monologhi sui diritti degli elfi domestici,
sull’importanza di una
“cultura multisettoriale” e
sull’evoluzione dei tempi che obbliga alla
cooperazione tra mondo magico e babbano, mi fai solo un favore.
Adesso è il turno di Hermione di essere
contrariata.
-
Guardi,
sa che le dico, nobile signore? Ho cambiato idea, se la tenga pure!
-
Traditore!
– esclama sdegnata lei e spinge via Scorpius, che ride.
Un’altra risata più argentina e sottile
si unisce a loro tre.
Sulla porta Perseus, sei anni, ha
assistito a tutta la scena.
Draco gli fa ciao con la mano, mentre
tenta di non ridacchiare alla vista di quei capelli impossibili che
sono
proprio quelli della madre. Il povero pelouche a forma di Ippogrifo
è tutto
strappato, con una gamba penzolante e senza un occhio, ma non
c’è verso di
toglierglielo, appena non lo vede per più di cinque minuti
comincia a
urlare.
-
Ma
guarda un po’ chi si è svegliato! –
grida Scorpius, perforando i timpani di
Draco ancora in rodaggio. – Buongiorno mostriciattolo!
– e lo prende in braccio,
mentre il piccolo si stropiccia gli occhi col pugnetto.
-
‘Giorno
fratellone – sorride, e subito dopo si rattrista un
po’. – Ma è vero che
te ne vai oggi?
-
Si,
mostro, vado a scuola. Ci rivediamo a Natale, poi.
-
E
perché non torni a casa dopo la scuola, come me?
-
Perché
la mia scuola è tanto lontana e non posso tornare ogni sera.
Ma lo sai che ogni
tanto posso andare ad Hogsmeade, se vuoi ci mettiamo
d’accordo e mi venite a
trovare quando sono lì.
-
Si…
però mi mancherai – mormora accoccolandosi contro
la spalla di quel colosso.
-
Ehi,
ehi! – ridacchia Scorpius, tentando di non emozionarsi
– devi essere un uomo
duro! Avanti, forza, fammi vedere come sono i Malfoy!
-
Forti
e coraggiosi! – urla Perseus con ritrovata grinta, le braccia
in alto – Senza
macchia e senza paura! Siamo i migliori di tutti! Insupirabili!
-
Bravo,
mostriciattolo. E adesso dai, sediamoci – aggiunge mentre con
la mano libera
agguanta una brioche e praticamente se la butta in gola intera.
Hermione li guarda intenerita, con due
occhi colmi di amore che per Draco sono i più importanti del
mondo.
Sono una famiglia come tante. Si litiga, ci si manda a quel paese, si
fa pace, si mangia tutti insieme, si ride, si ricomincia a litigare.
Sono una famiglia.
Una bella famiglia felice.
***
Quindi Draco non capisce proprio perché,
con Lily Potter, si trasformi in un insopportabile stronzetto.
Solo con lei.
Sono sul binario 9 e ¾ e stanno
aspettando che arrivi il treno; come sempre, con Hermione si arriva con
minimo
mezz’ora di anticipo.
Perseus rimane attaccato alla gamba del
fratello, mentre l’inseparabile pelouche striscia a terra
portandosi dietro
tutto lo sporco della stazione sotto lo sguardo orripilato della madre.
Da lontano la fotocopia di Potter
versione adolescenziale si sbraccia verso di loro.
-
Brutta
canaglia!
-
Ehilà,
pezzo d’idiota!
Gli affettuosissimi saluti tra Albus e Scorpius
vengono accompagnati da un abbraccio stritolante e pacche sulle spalle
così
forti che tra poco si trapassano la schiena. Poi Albus prende il collo
di
Scorpius sotto il braccio e stringe forte, come se lo volesse
soffocare, tra
le risate dei due.
-
Per
favore,
almeno in
stazione… - sibila Ginny, esasperata.
-
Ciao
Ginny – sorride suo figlio, con l’espressione
più sorniona e adulatrice di cui
è capace -
ma lo sai che ogni giorno che
passa diventi sempre più meravigliosa?
-
Con
me non attaccano le moine, Malfoy – risponde quella mentre
gli strizza
l’occhio.
-
Maledetto
biondino, che fai, ci provi con mia madre? –
sghignazza Albus tirandogli un cinquino
sulla nuca.
-
Guarda
e impara, Potter, che l’ultima cosa che sei riuscito a farti
era un’armatura in
un corridoio buio!
Riprendono a far finta di picchiarsi.
Adesso anche Hermione scuote la testa, rassegnata, mentre Perseus
inneggia
apertamente per il fratello.
Ad un certo punto Scorpius si blocca,
mentre tiene la mano sul naso e sulla bocca di Potter che si divincola
perché
non riesce a respirare. Ma suo figlio si è completamente
immobilizzato.
È arrivata lei.
Adesso Draco, come sempre, lo osserverà
con la massima attenzione ma non riuscirà a capire.
Scorpius si rende conto di stare per
commettere un omicidio e lascia Albus di botto, ormai cianotico.
-
Ma
sei rincoglionito?
-
Ehi,
ma questo linguaggio?
-
Scusa
mamma, ma hai visto….
Suo figlio sembra assente. Tira la
camicia verso il basso e si sistema i capelli, di certo inconsciamente,
mentre
dondola sui piedi.
Intanto Potter senior e consorte sono
andati a sistemare i bagagli dei figli ed Hermione sta tentando di
consolare
Perseus che non vuole che il fratello vada via.
Solo Draco sta osservando suo figlio e
Lily che si avvicina con espressione altera e sprezzante.
Sono proprio strani, quei due. Lei non è
così, di solito, anzi, è una ragazza molto
tranquilla e pacata, che ama
dipingere, appassionata di Cura delle creature magiche, senza grilli
per la
testa.
Con lui, invece, esibisce un cipiglio
orgoglioso, tira su il mento e fa finta di non vederlo.
Scorpius si dondola sempre di più, è
alto come un traliccio dell’alta tensione ma adesso sembra
più piccolo di suo
fratello, si mordicchia il labbro inferiore e stringe forte i pugni.
Apre la bocca.
E ne esce una cattiveria.
-
Buon
Merlino, Potter, ancora ti permettono di frequentare un luogo civile
come la
scuola? Ai mostri è proibito entrarci.
Subito dopo si conficca le unghie nei
pugni, come se volesse punirsi per quella stoccata.
Ma allora, perché gliel’ha detta?
Draco non capisce, non capisce
assolutamente.
-
Hanno
fatto uno strappo alla regola per ammettere te, Malfoy, ma proprio un grosso strappo, e quindi automaticamente
ora possono andarci tutti, compreso il tuo degno compare che,
purtroppo,
condivide con me la parentela.
-
Taci,
gallina – si intromette Albus, guardando torvo la sorella.
-
Ehi
– lo rimprovera Scorpius con annesso scappellotto.
È sempre così. Lui può dirgliene di
tutti i colori, insultarla in ogni modo, umiliarla, deriderla,
prenderla in
giro, ma guai se qualcun altro si azzarda. Nemmeno Albus può
farlo, eppure è il
fratello.
Le cose vanno in questo modo da sempre,
fin da quando è iniziata la scuola. Prima praticamente non
la considerava,
anzi, faceva in modo di andare a casa dei Potter quando lei non
c’era (che schifo, le femmine! Sono
odiose!)
perché voleva sempre partecipare ai loro giochi da
maschiacci di pugni,
rincorse e lotte.
Poi le cose
sono radicalmente cambiate.
Quando Lily aveva dodici anni ha iniziato con gli insulti sul
lato fisico; quell’età è veramente
ingrata con tutti e lei non era certo bellissima, con gli occhialetti
tondi,
l’apparecchio e qualche chilo di troppo.
Ma
non ti vergogni, Potter, a uscire di casa? Fossi in te mi nasconderei
nello
scantinato!
Se
qualcuno, però, anche solo osava dire
mezza parola sulla montatura di Lily, erano botte da orbi.
Sei
un ippopotamo, si fa prima a saltarti che a girarti intorno!
Ma
se un altro provava a ripetere la
battuta volavano pugni a raffica.
Adesso lei ne ha quindici ed è
notevolmente migliorata, è dimagrita, ha tolto
l’apparecchio ed ha gli occhiali
con una bella montatura rettangolare che le esalta gli zigomi.
Ovviamente, in maniera direttamente
proporzionale, le cose sono decisamente peggiorate.
Draco le ha tutte conservate nella scrivania:
dieci lettere da Hogwarts che lo informavano degli atteggiamenti
disdicevoli e poco consoni ad una struttura scolastica di
suo figlio, ovvero un paio di nasi rotti e qualche maledizione di
natura ignota
che era stata un’impresa guarire.
Alla quarta lettera è andato
direttamente a scuola per chiedere spiegazioni; Scorpius, dopo una
strigliata
assai incisiva, non tanto per le litigate in sé quanto
perché, insomma, sono maghi,
non usano le mani come dei
volgari babbani, gli ha laconicamente risposto che “se la
sono andata a
cercare”.
Andarsela a cercare, per Scorpius, è
equivalente a “guardare Lily”.
Non fissarla in modo ambiguo, non stuzzicarla,
non provocarla, nè corteggiarla.
Semplicemente guardarla.
Albus, che ha capito tutto già da un
pezzo, ha raccontato a Hermione che a Hogwarts la regola è
“se passa Lily
Potter e c’è in giro Malfoy tieni gli occhi
bassi”. E nessuno si azzarda a non
rispettarla.
Quindi, è palese che a lui piace. Perché
diamine, allora, la bistratta in quel modo?
Anche questa volta niente da fare. Lily
si allontana con quella smorfia orgogliosa e si dirige verso un gruppo
di
amiche, Scorpius rimane impalato e imbronciato a grattarsi una caviglia
con
l’alluce dell’altro piede, in una posa che a Draco
ricorda proprio uno
sgraziato, buffissimo fenicottero.
Qualche secondo dopo Perseus gli si
attacca di nuovo alla gamba e lui si china a consolarlo.
-
Niente
progressi? – chiede Hermione, sfiorando la mano al marito.
-
Niente
progressi.
-
Eh…
ci vorrà un po’.
-
Come
fai a dirlo?
-
Come,
come faccio a dirlo? – lo fissa con una strana espressione,
come se fosse certa
che lui la stia prendendo in giro.
- Come
fai a sapere quanto ci vorrà? Io non capisco. Se gli piace,
ed è più che palese,
perché non cerca di… che ne so, corteggiarla,
farla sentire importante… se
continua così non ricaverà niente… io
proprio non capisco…
Tutto si sarebbe aspettato, tranne che
sua moglie scoppiasse a ridere come un’ossessa.
-
Che
ti ridi?
-
Draco…
oddio… - singhiozza forte e non riesce a respirare, le ci
vogliono diversi
secondi per riprendersi – ma… stai
dicendo…. Stai parlando sul serio?
-
Certo
che sono serio! Che vuoi dire?
-
Cioè…
- tra poco sverrà, si tiene lo stomaco con le mani
– tu… davvero… non… non
trovi
nessuna somiglianza?
-
Che
somiglianza? Ma di che parli?
Hermione si poggia a una colonna e si
asciuga gli occhi con le mani, mentre tenta di regolarizzare il respiro.
-
Guarda
che continuo a non capire perché ridi.
-
Oh,
Draco, ma è così evidente…
- Per te è tutto "così
evidente"!!
Il fischio del treno richiama gli
studenti; Scorpius abbraccia rapidamente entrambi e schiocca un bacio a
Hermione, poi si china verso Perseus che ha iniziato a frignare e gli
fa un po’
il solletico.
-
Dai,
mostriciattolo, non piangere, ci vediamo prestissimo!
-
Va
bene… - e tira su forte col naso.
-
Mi
raccomando fai il bravo, non fare arrabbiare la mamma e se devi dar
fastidio a Grattastinchi appendilo per la coda sull'albero.
-
Sissignore.
Scorpius sale a bordo del treno, mentre
Hermione manda baci con la mano.
Quando il convoglio inizia a muoversi
piano, Draco fa in tempo a vedere lui e Lily che si scontrano nel
corridoio; si
urtano e lui le urla qualcosa dietro, poi ha una strana scossa, come di
vergogna, e
picchia un pugno sul finestrino.
Draco non capisce. Proprio non capisce.
***
Sono stati a pranzo dai Potter e,
inutile a dirsi, entrambi i ragazzi non hanno perso occasione per
dirsene di
tutti i colori o farsi dispetti. A un certo punto hanno iniziato a
lanciarsi le
prime cose che gli capitassero sottomano e gli adulti sono stati
costretti a
separarli.
Quando sono tornati a casa, con Hermione
che non aveva smesso di blaterare di correttezza e rispetto del
prossimo per
tutto il tragitto, Scorpius si è fermato per qualche secondo
davanti allo
specchio dell’ingresso e si è guardato con una
smorfia assolutamente schifata,
come se disprezzasse profondamente ciò che la superficie
rifletteva.
È stato allora che Draco ha capito.
Si è rivisto perfettamente. Anche lui
faceva così, i primi tempi, quando pensava che la migliore
difesa fosse
l’attacco e non perdeva occasione per insultare Hermione,
mentre invece la
desiderava così tanto da stare male.
Scorpius si è chiuso in camera tutto il
giorno e non è sceso nemmeno a cena.
***
-
Scorpius
si comporta come me.
-
Una
tardiva quanto veritiera epifania!
-
Non
fare la stronza.
Hermione ridacchia, stesa nel letto, e
inizia a leggere un pesante libro dalla rilegatura rossa.
-
Ma
io ero davvero così, con te? – chiede quasi
timidamente, mentre si spoglia.
-
No,
certo che no – ribatte quasi distrattamente lei, assorta
nella lettura.
Draco tira un sospiro di sollievo.
-
Tu
eri molto peggio.
Due volte stronza, ha messo la pausa
ad effetto per fargliela pesare il doppio.
-
Ma
non è vero – si schernisce lui, inutilmente
perché sa benissimo che è fin
troppo vero.
-
No,
per carità… anzi, eri un angioletto!
-
Non
dico questo, però…
-
Mezzosangue!
Sanguesporco! Secchiona sfigata!
-
Va
bene, ho capito…
-
Non
oso
immaginare come usciranno i tuoi figli, sperando che non accada mai un
abominio
simile!
Benedetto
Salazar, davvero le ha detto
una cosa del genere?
La vergogna gli inonda le viscere.
-
Ho
capito….
-
E
tornando ancora più indietro: Nessuno
ha
chiesto il tuo parere, sporca Mezzosangue!
-
Mi
è chiaro il….
-
Granger,
chi ti
ha fatto un occhio nero? Vorrei mandargli dei fiori.
-
Questo
non l’ho mai detto!
-
Oh
si che l’hai detto, da Madama McClan.
-
Non
me ne ricordo.
-
Me
ne hai dette così tante, avrai perso il conto.
-
Va
bene, ho capito! – sbotta. Ma davvero era
così… antipatico?
Non che adesso sia proprio un modello di
romanticismo, ma insomma, non immagina nemmeno di potersi rivolgere
così a lei,
anche se ogni tanto gli fa davvero saltare i nervi, specie quando ci
gode a
fargli pesare i suoi errori come sta facendo adesso.
-
E
tuo figlio sta seguendo esattamente le tue orme. È il
corteggiamento alla
Malfoy. Completamente fallimentare sotto ogni punto di vista.
-
Ma
con te non ha fallito mica – mormora malizioso, mentre si
insinua sotto le
coperte e inizia ad accarezzarle una gamba.
È meglio distrarla e chiudere questo discorso, è
un
campo minato su cui non è prudente avventurarsi.
-
È
diverso. A parte il fatto che io ero molto più cocciuta, e
avevo già deciso che ti avrei avuto...
- Ma sentitela! - commenta Draco, gongolando
dentro di sè.
- ... e poi Lily… Lily ha la lingua
biforcuta di sua madre ma è un po’…
ecco…
-
Imbranata
come suo padre?
Hermione lo fulmina con un’occhiataccia.
-
Stavo
dicendo timida come suo padre. Non
riesce a capirlo, pensa che Scorpius sia solo un bamboccio antipatico e
che
prenderla in giro sia il suo passatempo preferito. Non si
può darle torto, in
fin dei conti, è sbagliato credere che chi ti tratta male
sotto sotto ti ama e
lei fa bene a non farlo. È lui che deve prendere il coraggio
a due mani.
-
E
non solo il coraggio… - ridacchia Draco mentre si inabissa
al di sotto delle
coperte.
-
Se
ti sentisse Harry…. – si unisce alla risata lei.
Quasi a mettere in pratica
l’affermazione appena fatta, due mani calde e grandi le
sfilano piano i
pantaloncini e iniziano la loro esplorazione di luoghi che conoscono
già
perfettamente.
Merlino solo sa quanto Hermione
vorrebbe, ma non è il momento.
-
Draco…
dovresti andare a parlarci.
Una voce attutita dalle lenzuola, là in
basso, risponde un qualcosa che somiglia ad un dopo.
Hermione sta già iniziando a sentirsi
scombussolata (e le sta solo accarezzando le ginocchia) ma la sua voce
si
mantiene ferma.
-
No,
Draco, adesso.
La bocca di suo marito risale piano
lungo la coscia.
-
Draco…
-
Mmm…
-
Vai…
– la voce,
maledizione, controlla la voce –
vai a parlare con Scorpius. Ne ha bisogno.
La testa di Draco sbuca da sotto le
coperte tra le gambe di Hermione e inizia a risalirle la pancia di baci.
-
Va
bene, adesso vado.
-
Adesso
adesso… - oh, maledizione, non è riuscita a non
sussultare.
Lui le bacia il collo e indugia sul lobo
dell’orecchio, mentre mani impazienti vagano sui suoi fianchi.
-
Draco!
-
Va
bene! – sbotta. Poggia l’orecchio sul cuore della
moglie e aspetta qualche
minuto, per tentare di calmarsi.
-
E
non fare in fretta. Prenditi il tempo che occorre.
-
Sai
che non sono uno che conclude le cose in fretta – ridacchia
tentando di
baciarla. Per tutta risposta ottiene un morso.
-
Vai!
Maledicendo quell’infida, meravigliosa, insopportabile
e conturbante donna che
ha nel letto, si infila la vestaglia e si dirige
verso la camera di suo figlio.
Bussa.
-
Sì?
-
Sto
entrando.
-
Certo.
Scorpius è a letto in mezzo ad almeno
una decina di libri. È evidente che non riesce a
concentrarsi su niente, è
nervoso e di cattivo umore, le lenzuola sono tutte spiegazzate.
-
Parliamo?
– chiede Draco.
-
E
di che dobbiamo parlare? – brontola.
-
Beh…
ecco…
Oh, maledizione, perché non è venuta
Hermione a parlarci? Lo sa benissimo che lui non è bravo con
le parole, non le
è mai stato e probabilmente mai lo sarà.
Però forse questa è una cosa tra uomini,
un discorso tra padre e figlio.
Non è facile comunque.
-
Ti
ho mai raccontato come ci siamo… ehm… nel
senso…
-
Innamorati?
-
Si,
ecco, io ed Hermione?
-
Guarda
che me lo ricordo. Lei non stava bene e tu le sei stato accanto. E
comunque io non sono innamorato di nessuno.
- Beh,
d'accordo, però te lo voglio raccontare lo stesso. Dietro
c’è tanto che non sai.
Scorpius tace e lo guarda, in attesa, un po' scocciato ma allo stesso
tempo contento di quella conversazione.
-
Io
ero molto cattivo con lei. Lo sono sempre stato, in
realtà, dal primo
momento che l’ho conosciuta.
-
Si
si, lo so, per il fatto del sangue e tutto il resto…
- Si,
ma non solo per quello.
- Si, capisco.
- Bene, allora. Io... niente, voglio solo che tu ci rifletta
sopra.
- D'accordo, grazie papà.
Draco preferisce non insistere; gli dà una pacca sul braccio
e si alza.
- Papà?
- Dimmi.
- Come devo fare, allora? Mi... mi piace Lily,
però lei
è... sempre così... non so... mi sembra sempre
che...
- Non è inarrivabile, Scorpius. Se non le
piacerai
sarà semplicemente perchè non le piaci, non
perchè
tu non te la meriti. E comunque a questo c'è sempre rimedio.
- In che senso?
- Ognuno conosce i propri obiettivi. Tu sai quali sono i
punti
deboli del tuo. Siamo sempre Serpi, giusto? - gli ammicca divertito.
- Fino in fondo all'anima! - ridacchia suo figlio di rimando.
- Allora ci siamo capiti. Buonanotte, Scorpius.
- Notte papà.
Draco esce dalla stanza e si chiude la porta alle spalle.
Che meraviglia, parlare con suo figlio! Uno è di pochissime
parole e l'altro ne dice fin troppe, ma insieme si bilanciano e
riescono a usare quelle giuste.
Chissà se anche con Perseus sarà così,
anche se ne
dubita, quello lì ha la boria di sua madre dentro le vene.
- Tutto risolto! - annuncia, sfilandosi la vestaglia.
- Beh, non proprio tutto - risponde lei con quella voce
bassa e vibrante che usa quando ha qualche strana eccitante idea in
mente.
Difatti un paio di mutandine gli arrivano dritte in faccia.
Sempre
binario 9 e ¾, sempre con
mezz’ora di anticipo.
I ragazzi tornano ad Hogwarts.
Scorpius si è vestito con particolare
cura e ha chiesto aiuto a Hermione per aiutarlo a scegliere il colore
di una
camicia che risaltasse in modo speciale i suoi occhi.
Quando si mette in testa una cosa, fa
attenzione a tutti i dettagli giusti.
Lily arriva e, non appena lo vede,
distoglie lo sguardo con intenzionale disprezzo.
Scorpius
pare sconfortato, ma non si
arrende.
- Potter…
Lei si irrigidisce un attimo, aspettando
la solita insolenza gratuita.
Quando i tempi di attesa diventano
troppo lunghi alza uno sguardo stupito verso di lui, che le sta
tendendo la
mano con un bellissimo sorriso.
- Ci
siamo fatti la guerra per abbastanza tempo, ti pare?
- Che
intenzioni hai, Malfoy? – sputa velenosa, fissando con
sospetto quella mano
ancora tesa.
- Le
peggiori, come sempre.
Lily alza lo sguardo e apre la bocca per
dirgliene qualcuna, ma il sorriso di Scorpius le spegne gli improperi
sul
nascere. Forse anche lei, adesso, vede la bellezza dell’uomo
che diventerà e
quella della persona che già è.
Il suo appena accennato sorriso dura un
battito di ciglia; subito Lily si fa tornare in viso quella consueta
smorfia
superba e gli stringe la mano forte.
- Pace,
allora. Ma non m’incanti, Malfoy, staremo a vedere.
- Ma
certo, Potter. Staremo a vedere. A proposito, tra due fine settimana ad
Hogsmeade c'è la mostra internazione dei fossili delle
più antiche creature magiche d'Inghilterra...
-
Davvero?
-
Ma certo. E guarda qui? Due biglietti....gli ultimi due, guarda caso...
Lì
accanto, Harry assottiglia pericolosamente
gli occhi e Draco gonfia il petto orgoglioso.
Subito
dopo la fierezza sparisce, quando
si rende conto che non solo suo figlio si è invaghito di una
Potter, ma che
l’ha addirittura aiutato a farsi avanti.
Che
accidenti ha combinato?
***
- Per
i poteri conferitimi dall’antica Magia dei nostri padri e dal
Ministero della
Magia, io vi dichiaro marito e moglie.
L’officiante sorride alla coppia.
- Può
baciare la sposa.
Lui, emozionatissimo, quasi piangente,
solleva il candido velo di tulle e la stringe tra le braccia, mentre la
bacia
con infinita tenerezza.
Per tutto il giardino di Villa Potter
esplodono fiori d’arancio e brillantini dorati, mentre gli
applausi scroscianti
silenziano, finalmente, i singhiozzi di Ginny e le battute maliziose
degli
amici.
Gli sposi si girano verso la platea e
sorridono, ancora stretti, mentre i fotografi immortalano
quell’attimo
perfetto.
- Oh,
che meraviglia… che meraviglia… - continua a
mormorare Hermione, con gli occhi
lucidi d’emozione.
- Andiamo,
nemmeno fosse tuo figlio!
- Beh,
ma l’ho cresciuto, l’ho visto praticamente
nascere… e adesso… adesso si è
sposato…
- Povera
ragazza, chissà quale strana confusione mentale
l’attanaglia.
- Malfoy!
Draco ride e abbraccia sua moglie,
posandole un bacio sulla tempia.
Più avanti, tra la calca di gente che dà
gli auguri alla coppia, Scorpius sta abbracciando James Potter, sposo
commosso
e tremante, mentre Lily sta disperatamente cercando di calmare sua
madre che
viene portata via da un Harry sconvolto per le condizioni assolutamente
inusuali della moglie.
Scorpius le si avvicina da dietro e
l’abbraccia, affondando il viso nei suoi capelli. Poi le
mormora qualcosa
all’orecchio, indicando con la testa verso l’altare.
Lei si gira con gli occhi così
spalancati che sembrano uscirle fuori dalle orbite e si porta le mani
alla
bocca, mentre le gambe non la reggono. Poi, con uno scatto fulmineo,
gli salta
addosso in modo assolutamente inappropriato e lo bacia fortissimo,
mentre
Scorpius quasi traballa, sbilanciato da quel peso inaspettato.
Le dighe dell’autocontrollo di Hermione,
a quel punto, si rompono.
- Ti
prego, non fare come la Weasley…
- Oh,
Draco, che meraviglia! – singhiozza disperata.
- Meraviglia
un corno, hai idea di quanti problemi stanno per arrivare? Senza
contare che mi
imparenterò con i Potter…
Nemmeno nei
miei incubi più atroci avrei mai pensato…
- Smettila,
idiota! – urla lei e gli tira un pugno nel fianco.
Draco continua a ridere e l’abbraccia
più forte.
È felice, certo. Suo figlio è stato
più
intelligente di lui, non ha aspettato di dover rischiare di perderla.
È tutto perfetto, nella sua vita. Tutto.
Sorride a sua moglie e la bacia,
bevendosi le sue lacrime salate.
Dopo
qualche secondo Hermione gli tira
una leggera gomitata nel fianco e gli indica qualcosa, cominciando a
ridere.
Perseus sta lanciando chicchi di riso
nei capelli a una bambina, che piange disperata perché le si
impigliano tra i
boccoli.
Draco si porta una mano in viso e scuote
la testa, rassegnato.
Corteggiamento
alla Malfoy.
Si
ricomincia.