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Autore: Iminlovewithstyles    21/05/2012    3 recensioni
Tutta l’assemblea si era sciolta nelle lacrime. Me compreso.
Già, è strano: oggi ci sei, ma non puoi sapere cosa succederà domani.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il telefono sul comodino squillò improvvisamente.
“Hei Cat! Dove cavolo sei finita?? È un’ora che ti sto cercando!!”
“Scusami Lily.. avevo da fare”.
Già, da fare. Nell’ultimo periodo Cathleen, Cat per gli amici, aveva sempre da fare. Prima una visita dalla nonna, poi una vacanza improvvisa e dopo ancora la febbre. Non usciva più. Non faceva più niente.
Tutti credevano fosse depressa, ma non era così.
In realtà Cat trascorreva tutto il suo tempo fuori da scuola all’ospedale: cercava di essere curata, di essere forte e combattiva.
“Comunque non devi perdere tempo!! Io e altre 400 ragazze siamo all’esterno dell’ospedale ad aspettarli! Molla tutto e vieni qui subito!!”.
Lily stava aspettando loro, gli One Direction, il gruppo preferito di entrambe.  
Quel pomeriggio avrebbero fatto una visita all’ospedale di Londra e tutte le ragazze della zona erano fuori ad aspettarli, Lily compresa.
Quello che l’amica non sapeva, però, era che Cathleen si trovava all’interno dell’ospedale.
Quando sarebbero entrati i ragazzi lei sarebbe stata nello stesso edificio, per la prima e ultima volta.
“Mi dispiace, Lily ma sono a 100 km da Londra! Fatti fare un autografo per me!”. Riattaccò senza neanche aspettare la risposta.
Uno dei suoi tanti sogni era di incontrare gli One Direction, ma quel giorno non ne aveva assolutamente voglia. Cat era malata e avrebbe finito la sua vita in poco tempo.
Non voleva incontrare nessuno, così si alzò dal letto della camera, indossò sopra alla maglietta la felpa e si incamminò da qualche parte nell’ospedale.
Entrò nell’ascensore e schiacciò il pulsante dell’ultimo piano.
Quando arrivò si sedette su una poltroncina e si mise a guardare il panorama che si vedeva dall’enorme vetrata.
Un fiume di persone appariva da tutte le parti per vedere loro.
Vide una macchina nera fermarsi ai piedi delle scale dell’entrata e si accorse che erano arrivati.
Una lacrima le spuntò fra le ciglia.
Non poteva fare più niente. Qualche mese e tutto sarebbe finito. Tutti si sarebbero dimenticati di lei.
Non aveva voluto dirlo a nessuno, per non ricevere la compassione. Solo i suoi parenti lo sapevano.
Le lacrime scorrevano veloci sul suo volto, intervallati dalla passata di un fazzoletto.
Dopo un po’ si rese conto che le voci delle ragazze si erano affievolite: forse i famosissimi One Direction se ne erano andati. Si sbagliava.
Dopo qualche minuto sentì il ping dell’ascensore. Qualcno era salito: era tempo di andare via.
Si alzò sempre piangendo e andò a sbattere contro il tizio arrivato.
“Scusami!” disse il tipo.
Cat non rispose, si voltò ma il ragazzo le afferrò il polso.
“Ma tu stai piangendo!” esordii
Lei alzò lo sguardo e lo vide: Liam Payne.
Erano mesi che sognava quell’incontro, ma era capitato nel momento sbagliato.
“Io sono Liam” si presentò asciugandole con il pollice una lacrima.
“Io Cathleen.”
“Che ti succede?” domandò invitandola a sedersi vicino a lui sulla poltroncina.
“Io…”
“Ho capito: hai fatto una visita a qualche parente, vero? Io avrei dovuto farne una con gli altri ragazzi in questo momento ma… non ci riesco! È più forte di me: vedere tutta quella tristezza, disperazione e infelicità in pediatria..” le disse sorridendo.
“Sono malata, Liam” lo interruppe.
Il ragazzo la guardò per incitarla ad andare avanti.
“è un mese che faccio avanti e indietro da casa mia a questo ospedale. Un mese! E non è servito a niente. Fra un mese o forse due non ci sarò più. Game over.”
Una lacrima spuntò ancora. E un’altra e un’altra ancora. Iniziò a piangere disperatamente.
Liam l’abbracciò: passarono secondi o secoli, ma lei si sentiva bene tra le braccia del suo idolo.
“Ho sempre sognato di incontrare te e gli altri. Ora mi è successo!” spiegò tra le lacrime
“Mi fa piacere sapere di averti reso felice anche solo per un minuto” Rispose lui.
Lei sorrise debolmente.
“I tuoi amici non lo sanno?”
“No.. non voglio avere la pietà di nessuno. Neanche la tua, se è per questo!”
“Non mi fai pietà! Sembri solo una ragazza con un problema.. ma tutto si può risolvere, no?”
“Ti sbagli, Liam.. tumore allo stomaco. Mi hanno informato oggi. Se l’avessero diagnosticato mesi fa ora sarei salva.. non c’è più niente che possa fare, ora”
“Non dire così…” la incoraggiò il ragazzo
Cat scoppiò di nuovo a piangere. Dopo un altro lungo abbraccio, Liam si voltò e tirò fuori una piccola penna con un fogliettino dalla tasca dei jeans.
Scribacchiò qualcosa e lo porse a Cathleen.
“Questa è la mia mail. Scrivimi tutti i giorni, ok? Voglio sapere tutto! Non sei sola, capito?”
Detto questo l’abbracciò di nuovo.
“Mi dispiace, ma devo andare… ricorda, scrivimi tutti i giorni!!”. Si voltò e venne inghiottito dall’ascensore.
 
Da quel giorno, Cat e Liam iniziarono una fitta corrispondenza. Si videro ancora un’altra volta o due e basta, a causa del tour del ragazzo negli USA.
Si vedevano spesso con la webcam e divennero molto amici.
A un certo punto, però, Cat interruppe la corrispondenza.
 
Dopo qualche settimana, all’indirizzo di posta degli One Direction arrivò una busta per Liam.
 
Quattro giorni dopo.
 
Liam
 
Era un giorno sereno, molto caldo per la fine di marzo: il giorno perfetto per lei!
Oltre ai parenti, agli amici e ai conoscenti, eravamo presenti anche noi cinque: Harry, Niall, Louis, Zayn e io, naturalmente. Tutti in giacca e cravatta per lei.
Dopo quelle settimane senza sue notizie mi sentivo come se fossi perso: mi ero abituato alle sue mail, tristi ma allo stesso tempo allegre lettere.
Quando arrivò quella busta mi sentii sollevato: invece delle mail mi aveva mandato una lettera su carta.
Invece no.
Era un telegramma: “Cathleen R. è venuta a mancare questa notte. Per mail le informazioni sul funerale. Firma: Colette Ross”. Colette era sua madre.
Non avevo mai pianto così tanto: tutta la notte i ragazzi mi consolarono ma non mi fecero sentire meglio. La mia Cathleen non c’era più e io non potevo fare niente.
 
Al funerale, nel momento dei discorsi salì sul leggio una ragazza bassa dai lunghi capelli rossi: Lily.
“Cat era la mia migliore amica. Mi tenne nascosta questa malattia per un sacco di tempo. L’ho scoperto settimana scorsa perché mi ha informato la signora Colette. Se non fosse stato per lei, non l’avrei mai saputo, se non al suo funerale. Lei era una ragazza solare: amava la musica, i ragazzi carini” si levò un risolino dalla parte femminile dell’assemblea “e ovviamente gli One Direction! Quando mi disse della conversazione con Liam, sempre una settimana fa, non ci potevo credere! Invece era tutto vero…” si interruppe a causa delle lacrime che inzupparono il viso. Un’altra ragazza arrivò e la riaccompagnò a sedersi.
Fu il turno di Colette, una donna alta dai capelli castani.
“Mia figlia aveva 16 anni. Aveva sempre mal di pancia, mal di testa… ma non abbiamo mai deciso di fare degli esami. Abbiamo sbagliato! Quando li abbiamo fatti” si asciugò gli occhi con un fazzoletto di carta “la triste verità. È strano: un giorno ci sei e il giorno dopo non ci sei più. Sono però sicura che lei ci stia guardando, ovunque sia”.
Tutta l’assemblea si era sciolta nelle lacrime. Me compreso.
Già, è strano: oggi ci sei, ma non puoi sapere cosa succederà domani.
Era diventata la mia migliore amica: mi dimenticavo persino chi fosse e di cosa soffrisse. Era la mia Cat e questo mi bastava.
 
Per il resto della sua vita Liam andò ogni settimana al cimitero per portare una rosa bianca a Cathleen. Lei adorava quelle rose. E lui era contento di farla felice, perché lei era con lui.
 
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Questa OS è dedicata a un mio amico: Dylan.
L'ho conosciuto in vacanza a San Remo.
Era un ragazzo perfetto: simpatico, gentile, figo (eh si, era il clone di Niall con i capelli scuri).
Esatto. Era.
Un tumore allo stomaco se l'è portato via e io non l'ho più visto.
Ad agosto era così contento e solare e a maggio non c'è più.
Non sono neanche potuta andare al funerale, perchè abitava a Venezia, mentre io a Lodi.
Scusate per lo sfogo, ma ne avevo bisogno.
Questa OS l'ho scritta di getto, pensando a lui.
Scusate se ci sono errori vari, ma non volevo rileggerla:
penso che vada bene così com'è.
Baci,
Sara ♥


   
 
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