Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: z3cca    22/05/2012    6 recensioni
Questa è la prima storia di una raccolta che scriverò. Come potete intuire dal titolo si tratterà di parodie di favole, fiabe, leggende metropolitane, hamburger assassini e dintorni... Ovviamente non possono che essere a sfondo demenziale... se portano la mia firma potete scommetterci tutto ciò che volete che sarà solo una massa di scleri insensati ma allo stesso tempo con un filo logico... ma sto divagando... Nella prima storia che vi presenterò sarà protagonista Ciel, nei panni di Cenerentola, Cenerella o come la volete chiamare. La base della storia parte da quella Disney... solo che va un poco tanto fuori dagli schemi... dettagli... beh, perchè continuare a ciarlare? meglio lasciarvi leggere e spero divertire... Ultimo avvertimento! Le altre storie de "Le mille e una sfotte" non sono tutte su Kuroshitsuji, ma verteranno anche su altre saghe che mi verranno in mente sul momento... This is the end! Buona lettura!
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cielerentola: Storia di un amore demenziale

 


Atto I: Di fate e topini, di zucche e scarpini...

 


<< Bocchan, non faccia il bambino, prenda la medicina... >> pregò il maggiordomo.
<< Ho detto di no, Sebastian, e non insistere! >> rispose il padrone.
Era malato, eppure continuava ad essere orgoglioso, ma soprattutto testardo, constatò con piacere il maggiordomo osservando il suo padroncino.
<< Vuole che le racconti una favola per farla addormentare, Bocchan? Ho sentito che alcuni genitori lo fanno... >> lo beffeggiò il maggiordomo.
<< Mi hai forse preso per un bambino? Smettila di burlarti di me e torna alle tue mansioni! A me basterà una dormita per guarire >> finì grugnendo il ragazzo per poi accoccolarsi alle calde coperte e cadere in un sonno profondo, quasi all'istante.
<< Come il padroncino desidera... >> sorrise inchinandosi per poi voltarsi e uscire dalla camera, e come ordinato, Sebastian tornò alle sue mansioni quotidiane.

E da qui subentro io, belli! Chi sono? Ma la narratrice, ovvio... Chiamatemi Narry oppure Ehi tu... Per me non c'è differenza. Quest'oggi vi leggerò una favola, una splendida storia d'amore, ma credo l'abbiate già intuito dal titolo... La favola di Cielerentola... Come ogni favola che si rispetti inizia con...

C'era una volta, in una villa di campagna poco fuori Londra, un uomo che aveva una bella figlia. Costui era rimasto vedovo e pensando che la propria bimba necessitasse di una figura materna, si risposò con la prima donna ricca che gli passò davanti... D'altronde aveva detto lui stesso la frase "basta, ora esco e vado con la prima che incontro!". Ma non divaghiamo troppo come mio solito e ritorniamo alla famigliola, che post-matrimonio si era allargata, infatti la matrigna che era una meretrice, ehm... Donna di larghe vedute, aveva già due graziose bimbe.
La nostra storia si concentra però sulla figlia naturale di questo snaturato uomo. Ella era veramente bella, aveva degli splendidi capelli neri-bluastri, e un occhio azzurro e l'altro con uno splendido marchio demoniaco, a quei tempi era all'ultimo grido, come per noi oggi lo sono i tatuaggi e i percing per intenderci, e nonostante fosse bassa, la cosa la rendeva ancora più carina... Il suo nome era Ciel.

<< M-ma cos... Ehi tu! >>
-Dimmi tesoro!-
<< Cosa significa questo? >> disse Ciel indicando la narrazione.
-La tua storia, Amore, ora da brava taci e fai finire il prologo a mammina, che devo anche uccidere il tuo babbo... Ambrogio, portami il set di coltelli dello chef Tony!-
-Yes, my lady-
<< Ditemi che è tutto un incubo... >> disse schiaffandosi una mano sul volto.

Dunque, torniamo alla narrazione... Dov'ero? Ah già... La famigliola visse allegramente per un pochetto, poi il caro papà di Ciel morí lasciando tutto nelle mani di mamma Claude, da tutti chiamata mamma Crodo...

<< Cosa vuol dire questo? E perché indosso una gonna? >> disse mamma Crodo indicando anche lei/lui/la qual cosa la narrazione.
-Ma ancora? Perché non mi lasciate finire il mio prologo? Seguite il copione!-
<< No, aspetta, Claude dovrebbe essere la mia matrigna? E le sorellastre chi sono? >> disse Ciel sbiancando e temendo la risposta della narratrice.
-Se magari mi fai finire...-

Uff, sempre a disturbare... Allora, il babbo morì, la matrigna si prese tutto il denaro e la villa e, non contenta, decise anche di schiavizzare Ciel. Le sorellastre, che avevano molto tempo libero, perché nessuno le calcolava, diedero un soprannome a Ciel.

<< Cielerentola! D'ora in avanti ti chiamerai così >> disse con tono serio Willoveffa, chiamata anche William o solo Will, una delle due sorellastre.
<< Aspetta, perché uno shinigami dovrebbe essere mia sorella? E poi perché proprio lui? Non sa neanche recitare! >> urlò Cielerentola sull'orlo di una crisi isterica.
<< Wiruuuu >> urlò la seconda sorellastra correndo a rallentatore verso la sua amata sorella.
William, in tutta risposta sferrò un potente calcio sul volto della sua amata (?) sorella Grellastasia, conosciuta anche come Grell...
<< Bambine non litigate. Cielerentola, cosa ci fai ancora qui? Vai immediatamente a preparare la cena! >> disse mamma Crodo leggendo il copione pari pari, mentre una vena le si gonfiava in fronte.
<< Ma per chi mi hai preso? Per un servo? Quello lo fa Sebastian, anzi, dov'è andato a finire quel maledetto diavolo? >>
<< Sebas-Chan è qui? Perché non me lo hai detto prima? Mi sarei resa più presentabile! >> disse la rossa scuoricinando mentre si truccava.
<< Non essere sciocca, Cielerentola, ovvio che tu sei una servetta, lo prevede il copione... E ora vai a preparare la cena >>
<< Già, a preparare la cena >> concluse la conversazione Will col suo solito tono apatico.
Cielerentola emanando nuvolette di rabbia e nervoso, e meditando atroci torture nei miei confronti e nei confronti del suo maggiordomo, andò in cucina a fare come le era stato ordinato. Ovviamente sappiamo tutti che il Conte, e quindi anche la nostra Cielerentola, senza il suo fido maggiordomo è un inetto nei lavori domestici, dunque nel tentare di preparare un pasto quantomeno commestibile: bruciò il pane, carbonizzò le fettine di pollo, le verdure durante la cottura divennero una poltiglia informe e maleodorante e il dolce... Beh, il dolce se lo mangiò lei. Disperata la poverina si mise a piangere, temeva di essere rimproverata!

<< ... >>

Ho detto che SI MISE A PIANGERE!

<< Scordatelo, io non piango per simili frivolezze, piuttosto dove sono finiti tutti i miei domestici? >>
-Tu sei la domestica!- le fece notare la narratrice.
<< Io sono un conte, e sono un ragazzo, quindi ti pregherei di smetterla di parlare di me al femminile >> rispose irritata la fanciulla.
-La favola dice che sei una ragazza e io ti tratterò come tale, rassegnati, puella!-
<< E io ti darò del narratore! >> disse Cielerentola comportandosi come una bambina capricciosa.
-Non puoi! Io sono la narratrice onnipotente quindi hai di fronte a te solo due scelte: o sottostai alla mia legge o alla mia legge sottostai. Detto ciò, piangi! Tieni, prendi una cipolla che facciamo prima-

Cielerentola, stimolata dalla cipolla, si mise a piangere ancora lanciando malocchi verso la narratrice. Improvvisamente da un buchino del muro uscirono dei topini che sentendo piangere, subito, si premurarono di capire cosa stesse accadendo.

<< Ehi! Cos'è questo casino! Stavo cercando di dormire >> disse uno dei topini.
<< Bald, non essele così lude, non vedi che c'è una lagazza che sta piangendo? >> gli fece notare una topina con un paio di enormi occhiali tondi.
<< Wah! Ma come siete carino vestito da ragazza, signorino! >> si intromise un terzo topino avvolto da una strana aura rosea.
<< S-signorino? >> Cielerentola si asciugò velocemente le finte lacrime e sbalordita si avvicinò ai topi per osservarli meglio.
<< Ma voi... Bald, Mey Rin, Finny! Cosa ci fate qui? E perché siete dei topi? >>
<< Ah, non saprei... Ma la vita di un topo è meravigliosa! Mangi e dormi tutto il dì! >> rispose Bald.
<< L'unico ploblema sono i gatti... >> continuò Mey Rin.
<< Ah, i gatti sono magnifici! Sono così carini, peccato che il padroncino ne è allergico... >> concluse Finny.
<< Non dire cavolate! Siamo topi, come possiamo amare i gatti? >> gli fece notare Bald iniziando una discussione con gli altri topi.
<< Voi... Razza di sfaticati! Cosa ci fate ancora qui? Siete al mio servizio, quindi mettetevi immediatamente al lavoro! >> urlò Cielerentola irritata.
-Eh, no, Cielerentola! Loro sono tuoi amici, non devi trattarli male, devi chiedere loro gentilmente di aiutarti-
<< Cosa? Io non chiedo gentilmente... >>
-E con un SORRISO!-
<< Maledetta... >>
-Ti ho sentita!-
Cielerentola iniziò a fare dei tentativi per esprimere ai topini un sorriso quantomeno decente, seppure senza successo.
-Magari entro oggi! Sai, io non ho tutto questo tempo, ho altre fiabe da storpiare, e personaggi da tormentare...-
<< Ci sto provando! >> ringhiò la dolce fanciulla.

Dopo 2 ore, una miriade indecifrata di tentativi e quattro tacos-party dei topini, Cielerentola finalmente fece il tanto agognato sorriso.

<< P-per favore... Mi aiutereste nelle faccende domestiche? >>
I topini, abbagliati dallo splendido e soprattutto raro sorriso di Cielerentola, accettarono immediatamente di aiutare la sventurata fanciulla, dividendosi il lavoro: Bald iniziò a preparare la cena, May Rin inizió a pulire casa e ad apparecchiare la tavola, e Finny... Lui andò alla ricerca di un gatto con cui giocare.

E lasciamo momentaneamente la scena dove si trova Cielerentola, per passare altrove...

Qualcuno suonò il campanello del portone, ma dato che Cielerentola era troppo occupata a schiavizzare i topini, andarono ad aprire la porta la matrigna e le due sorellastre.

<< Telegramma per le brutte sorelle e la matrigna cattiva >> disse il fattorino dagli evidenti tratti orientali.
<< Non eravamo stati informati del telegramma, perciò la prego di ripassare più tardi con una richiesta scritta che avverta di tale consegna firmata da... >>
<< Wiruuu, non essere sciocco! Non c'è bisogno di tutte queste formalità anche qui, non siamo mica a lavoro! La narratrice è talmente tirchia che neanche ci paga! >>
<< In realtà io ho un contratto con lei, mi ha promesso parte della sua anima... >> disse la matrigna interrompendo le due fanciulle... fanciulli... vabbè, quei due!
-Ehi, ehi! Fermi tutti! Io non ho mai accettato di darti la mia anima! E anche se volessi non posso farlo... l'ho già ipotecata per passare gli esami di recupero l'anno scorso, mi spiace! Uhuhuh-
<< Ehm, scusate, ma io dovrei tornare a dare attenzioni alla mia amata sorellina, quindi se prendete il telegramma io torno da Ran-Mao >> il fatto Lau, ehm volevo dire... Il fattorino Lau riportò alla storia i personaggi secondari.
<< Secondari a chi? Guarda che io sono una prima donna! >> Sbraitò Grellastasia.
<< Ma se non sei neanche una donna >> le fece notare Willoveffa.
<< Che sta succedendo qui? Cos'è, avete capito che tutta questa storia è assurda e avete deciso di torturare la narratrice fino a farla smettere di raccontare? >> si intromise Cielerentola dopo essere filata via dalle faccende domestiche che aveva lasciato a quei poveri topi.
<< Oh, Conte... certo che le dona molto questo abito... mi ricorda molto il ballo a casa del Visconte Druitt... >> disse Lau mentre massaggiava allegramente il petto e la coscia di Cielerentola, assecondando il suo solito cattivo vizio.
<< Smettila immediatamente Lau! Vai a toccare qualcun'altro! E non mi ricordare quello spiacevole episodio >> la fanciulla si staccò imbarazzata dal fattorino, mentre le veniva la pelle d'oca al ricordo del biondo glitterato.
<< Ma che imbarazzata e imbarazzata! Sono irritatO! Irritato da tutta questa storia! >>
<< Bhe, Conte, io non posso andarmene finchè non prendete il telegramma che vi ho portato... ma se volete che rimango a giocare un po' con voi, lo faccio volentieri >>
<< N-neanche per sogno! >> disse la fanciulla strappando dalle mani del fattorino il telegramma.
<< Bene, allora ci vediamo nel manga, Conte, arrivederci >> disse Lau uscendo di scena.
<< Allora? Cosa dice questo telegramma tanto importante, Cielerentola? >> disse mamma Crodo facendo tornare tutto alla solita serietà, che caratterizza questa storia, con una sola sistemata di occhiali.
<< Siete tutte invitate al ballo che si terrà stasera al palazzo del principe. Stop. Sta cercando moglie quindi vestitevi decentemente. Stop. Si prega di confermare la propria presenza. Stop. Distinti saluti dal consigliere Tanaka. Stop. Ohohoh. Stop. >> lesse pigramente la fanciulla.
<< Oh, Sebas-chan sta aspettando me! Presto! Devo farmi bella per lui! >> urlò subito dopo Grellastasia mentre emanava cuori a destra e a manca.
<< Come sai che è proprio quel demone il principe? >> la riprese la sorella facendo esplodere i cuoricini che minacciavano di avvicinarsi troppo a she/he/it.
<< Perchè una donna lo sente quando il suo amato è vicino, Wiru caro >> concluse la rossa facendo un occhiolino e mandando un bacio fluttuante alla sorella, per poi sparire in camera lasciando solo una sua polverosa sagoma.
Willoveffa schivò quel bacio fluttuante con una mossa degna di Neo di Matrix. Dopo ciò seguì la sorella perchè così era scritto sul copione, e certamente non poteva andare contro di esso.
<< Quindi quello sfaticato di un demone è a palazzo a godersi la bella vita! Bene, lo andrò a riprendere per rimetterlo in riga! Gli insegnerò cosa vuol dire far innervosire il Conte Ciel Phantomhive! >> disse la leggiadra fanciulla digrignando i denti, mentre faceva del telegramma una miriade di coriandoli.
<< E smettila di descrivere ogni mia minima mossa, scribacchina da quattro soldi! >>
-Ma che quattro soldi! Mica mi pagano per storpiare le storie! E non tirarmi sempre in ballo, altrimenti questa storia non finisce più! Sai che devo rovinare altre esistenze... lo sai? EH? Allora non lamentarti e segui il gobbo! >>
Quasimodo si offese e citò in giudizio Narry.
-Non quel gobbo! Ah, perchè devo lavorare con una massa di incompetenti? Crodino, caro, riprendiamo dalla tua battuta, okay?-
<< Yes, your Highness >> detto ciò Mamma Crodo si voltò verso la bramata anima della figliastra... ehm, verso la figura della figliastra, maledetta dislessia.
<< Cielerentola, tu non potrai venire al ballo con noi... >>
<< E chi vuole venire con voi? Io voglio solo andare al castello e rimproverare quel diavolo di maggiordomo, non ho intenzione mica di sposarmelo! >>
<< Bene, se proprio insisti cara figliola... Potresti darmi la tua anima e io ti lascerei andare... >> aggiunse famelica la madre.
-Ehm... Crodo... So che hai fame e che Alois ti lascia a digiuno e che Ciel è particolarmente gustoso eccetera eccetera, ma non mi uscire dal personaggio, ok?-
<< Mi perdoni... È l'abitudine... >> disse Mamma Crodo rimettendosi in ordine e nascondendo i suoi canini.
-Fermi tutti!- urlò la narratrice in preda a un dubbio -Posso chiamarli canini? Non sei un ragno? Dovrei forse chiamarle zanne? No, troppo da lupo... Cesoie? No! Troppo da Shinigami! Uhm... Ok, per ora li chiamo canini... Continuate pure!- disse appuntandosi il dubbio su un post-it che poi si attaccò sulla fronte e la cui domanda avrebbe costituito la prossima discussione con la sua compagna di banco.
<< Stavo dicendo... Che se proprio insisti a voler venire al ballo prima dovrai finire tutte i lavori domestici >>
<< Ma allora sei sordo! Cos'è, la parrucca francese stile Maria Antonietta ti impedisce di sentire le mie parole? >>
<< Bene, allora è stabilito, appena finirai le tue mansioni andrai al ballo >> disse Mamma Crodo sistemandosi la parrucca e uscendo di scena.
-Ma che? Ehi! Io non ho il budget per ammettere una parrucca nella storia! Restituiscila al negozio immediatamente!- urlò istericamente la narratrice rincorrendo il parruccato Crodo e lasciando Cielerentola da sola.
<< Ma allora non mi ascolta veramente nessuno! Bah... >>

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Bene... Scusate, ho dovuto mandare la pubblicità per riparare a dei piccoli inconvenienti... Tali inconvenienti saranno risolti nel prossimo atto, per ora è tutto... a prestissimo!




Non ho voglia di mettere le note, anche perchè mi pare tutto più che chiaro... ok, in realtà è perchè son pigra... Credo che la descrizione sia più che sufficiente per spiegare cosa accade in questa storia, o meglio in questa raccolta di storie... Ma è meglio ripetermi, per sicurezza. Ripeto dunque che le Mille e una sfotte sono tutte storielle demenziali con protagonisti svariati personaggi anime e manga, la cui base delle storielle sono favole ben conosciute. Potrà accadere che io scriva qualche storia a quattro mani, ovvero con la mia compagna di banco (Mommy <3 ), ma non preoccupatevi... saranno sempre divertenti e non-sense.
Ringrazio, prima di chiudere per la stanchezza, Mom per il suo sostegno... ma anche le altre persone che mi hanno convinta a creare una trama insensata partendo da un'idea dettata dalla mancanza di sonno. Non credo di dover dire altro... Forse si, che il secondo atto spero di poterlo postare presto, ma dato i miei tempi scolastici... bah!
Un bacione a chi leggerà e commenterà, la vostra sclerotica -z3cca-

  
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