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Autore: Princess_Klebitz    22/05/2012    6 recensioni
Ok... Mi sono appena iscritta e questa è la mia prima F.F.
Abituata com'ero, nell'epoca che fu, a scrivere romanzi, risulterà lunghetta...
Vorrei ringraziare CrystalDrop, poichè grazie a lei, oggi mi sono iscritta, ho dato le mie prime recensioni, e a tutti\e voi perchè leggendo in questo sito, durante la mia malattia, mi sono innamorata della vostra passione e spero di resuscirare la mia (in caso ne esca come La Mummia, vi permetto di spalarmi badilate di letame!)!! Questa è una Loki in veste totalmente inedita...o forse no. E un tributo alla musica rock, di cui potrebbe essere un eccellente esponente negli anni 'maledetti'!, ciò dato dalla frase 'Chi, il rockettaro molto arrendevole??' data da Tony Stark (che penso solo io ho trovato esilarante, eh??). Bene, basta deliri di onnipotenza (o psicotici...tanto qua siamo allo stesso livello...) e pubblico... PIETà DI ME!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Asgard era bella anche più di quanto avesse mai immaginato.
Era ancora più bella, per un motivo, in quei giorni.
-
Thor si divertiva un mondo in quelle situazioni, confermando a una persona in particolare, anzi due (e anche più), che bietola era e bietola rimaneva. 
Era tra i suoi amici, e poteva torturare, amichevolmente il fratello, guarito all'ultimo momento dalle cure più avanzate asgardiane.
Il suo fulmine era servito a quello; ridare a Loki una parvenza di vita per portarlo dove avebbero potuto salvarlo.
Suo padre, Odino, aveva condannato Loki a stare nell'ala del castello reale a lui riservato, e a un SOLO passaggio sulla Terra, ogni due anni midgardiani, per un tempo ancora da definire. 
Ma senza poteri, ovviamente. 
Il figlio adottivo, sapendo che poteva andargli molto peggio, e evitando di fare smorfie grazie ad una pressione sul braccio ben conosciuta, aveva ringraziato ed accettato la sua pena, appena ristabilitosi il giusto per affrontare il giudizio.
Ovvio che l'intervento del fratello maggiore, delle testimonianze dei Vendicatori e delle sue malaugurate condizioni, avevano contribuito molto ad alleviare la sua condanna, che sarebbe stata altrimenti molto più pesante.
Aveva combinato meno guai del previsto... e un imminente evento aveva infiammato il cuore di Frigga, che aveva minacciato Odino di tutto, partendo dalle suppliche alla vendetta più spietata, pur di lasciarselo godere, nella sua 'imminente vecchiaia', aveva proclamato la regina. 
Loki, in fondo, era sempre stato il suo preferito, e lo proteggeva come una mamma con il cucciolo più gracile della covata; l'avevano sempre saputo, fin dall'infanzia.
-
Un richiamo di Heimdall, avvisò Thor che era ora di andare. Ma prima, passò dalle stanze del fratello.
Era splendente, anche se ancora un po' troppo pallido, per tutto il sangue perso, nonostante fossero passati mesi.
In una vesta nere di pelle, e le sue decorature argento e verdi, che riprendevano il colore della sua pelle e dei suoi occhi, le ferite rimarginatesi grazie alla sua forza rigeneratrice.
Ma era ancora debole, e non ricambiò il suo sorriso, mentre si sistemava ennesimamente i capelli, incrociando il suo sguardo allo specchio. 
'Che vuoi?!', esclamò, irritato.
Una volta guarito, aveva anche preso del tutto il suo carattere, beh...quasi. 
Sospirò, lasciando il fratello sulla porta e passandosi di nuovo la spazzola.
'Questo stupido lenimento di Stark... Non funziona a un accidente.', imprecò, osservando la folta massa lucida di capelli neri. 
Thor sorrise, tra il beffardo e il referente, a cosa aveva ideato, vedendo che fin dalla prima mattina Loki era disperato per i suoi capelli.
'Sì, lo noto.', ed estrasse quello che aveva con sè da dietro la schiena. 
'Per quello avevo pensato...',ed estrasse un paio di forbici, con un largo sorriso. 
'Altolà, bestione!,tu non toccherai i miei capelli neanche...', ma incrociò lo sguardo dello specchio, e si rassegnò.
'Avanti con la ghigliottina...',sospirò.
Thor balzò nella camera, entusiasta, e lavorò come poteva, ostacolato ogni ciuffo da un coro di insulti disumani del fratello. 
'Ecco, là!', disse, finendo di pareggiargli la chioma appena sopra le scapole. 
'ORA sei davvero carino, fratellino!', rise, divertito. 
Loki non gli diede neppure la soddisfazione di guardarsi,e lo mandò a quel paese.
'Idiota', borbottò, ma senza troppa cattiveria, mentre rimediava al danno fatto da Thor.
-
Andò a ciò che restava del Bifrost, dove i suoi ospiti arrivarono.
Erano raggianti, e curiosi di vedere Asgard.
'Purtroppo mio fratello è recluso qui, ma non è detto che vi raggiunga sulla Terra...per una vacanza.', aggiunse sornione.
'Per carità!', brontolò Rogers, con voce già stanca.
'Ammettilo, Rogers... il nostro rockettaro ti manca, vero?', lo riprese Stark gongolante, con un sorriso divertito. 
'Anche no... Ne ho avuto abbastanza di una volta!'
 Natasha rincarò la dose, con un largo sorriso, felice.
'In ogni caso, abbiamo la nostra arma, no?'
-
Katryn li guardò arrivare, ma decise di non scendere a salutarli.
Il suo cuore batteva a più non posso;le sacche rigeneratrici le erano state ripristinate...sarebbe invecchiata ancora più lentamente.
Era ad Asgard da appena una settimana, ciò le era stato concesso da Odino per mano di Thor, ma da mesi non pensava alla sua occasione di Praga, sprecata.
Ne aveva colta una più faticosa, ma più preziosa.
Sentì bussare leggermente alla porta, e Lady Sif, la guerriera, apparve.
Le due, con scorno di Loki, avevano fatto subito amicizia, dopo essersi picchiate a mani nude per due ora, sotto gli sguardi di tutti, per un commento di Katryn sul bustino di Sif.
Alla fine l'asgardiana, tenendola per il collo ed immobilizzandola, l'aveva lasciata andare, a sorpresa, ansimando. 
'Tu sei ciò che ci vuole, ragazza!', le disse, stringendole la mano. 'Troppi maschi mollaccioni su questo mondo.'
'Ah, non che sulla Terra sia diverso!',aveva riso Katryn, seppur dolorante, e con qualche ciocca in meno.
Sif l'aveva praticamente rapita e passavano la giornata ai giardini reali, a sghignazzare dietro gli allenamenti dei cicisbei amici di Sif, i quali per qualche giorno avevano pensato tutto il male possibile della midgardiana. 
E non solo per l'amicizia con Sif.
Ora l'osservava, tra il divertito e il riverito.
'Sei bellissima, Katryn.'
Lei osservò l'abito di cerimonia di Sif, la sua figura statuaria contro quella esile di lei e quasi arrossì.
'Se vuoi che facciamo a botte,  dillo subito, ma non parliamo di vestiti.'
'Sono certa che Frigga sarà felice.', disse la guerriera, divertita. 'A parte quel cambiamento...'
'Fa parte di me, disse lei.', scrollando quegli stupefacenti capelli che su Asgard erano ancora motivo di discussione.
Al suo arrivo, tra Thor e Loki, mentre percorreva il Bifrost, era passata tra due ali di folla non proprio benevolenti, non sapeva se per colpa di Loki o direttamente sua. 
Thor guardava attentamente attorno la folla, cercando un eventuale pericolo, mentre Loki era ad un passo da scatenare una tempesta, trattenuto come al solito dalla sua mano. 
La sentiva impaurita, e questo non gli piaceva.
Poi una bambina, una delle figlie dei guerrieri amici di Thor, era scappata dalla folla, mettendosi davanti a lei.
Il terzetto si era arrestato, con un'aria di tensione, mentre la bimba faceva loro un giro attorno. 
Thor stava per richiamare la bambina, quando questa tentò, saltando, di acchiappare i capelli di Katryn, facendo rigirare Loki come una biscia; ma non si era assolutamente spaventata. 
Tornata davanti, guardò ancora un attimo Katryn, che la fissava a sua volta stupita, e poi tornò tra la folla di corsa, dove il padre la raccolse. 
'Papà!,quanto dovrò aspettare per avere anche io i capelli di quel colore?', si fece sentire, con la sua vocetta, nel silenzio più assoluto.
La tensione si sciolse immediatamente, mentre metà del corteo si mise a ridere, e metà battè le mani, all'affermazione della piccola.
Katryn respirò di sollievo, e Loki si rilassò...almeno di due o tre gradi. 
Thor li trascinò avanti, come due ragazzini recalcitranti.
'Non ti verrà fatto alcun male, Katryn di Midgard.', le assicurò.
Loki la guardò, più amorevole.
'Certo che no. Non finchè starai con me.'
Quello era un ricordo piacevole.
Sperava che Tony gli avesse portato una scorta a vita dei prodotti per capelli che chiedeva, o l'avrebbe fatto incenerire.
Sorrise, mentre si avviò fuori dalla stanza, con il lungo strascico, e si abbandonava al ricordo più bello che aveva, per ora, su Asgard. 
Dopo una giornata nei giardini reali con Sif, dove aveva scoperto con sua gioia di essere lievemente rosata, preludio ad una abbronzatura, forse, piacevolmente cotta dai primi insegnamenti di Sif di armamenti, e dal suo scambio di informazioni sulla guerriglia psicologica (in realtà intuito femminile che del quale l'asgardiana pareva sprovvista), si avviò a farsi un bagno decente, prima della cena. 
Aveva due ore, e decise di viziarsi, con un bagno cremoso come non ne faceva da mesi, nella sua casa di Berlino.
Si era appena immersa del tutto, soffiando le bolle ad occhi chiusi, che sentì due mani attorno al collo, e riemerse spruzzando e bagnando dappertutto.
Davanti a lei, con aria decisamente zuppa, ma anche divertito, stava Loki. 
'Ti ho spaventata?Non era mia...'
'Loki di Asgard!,era tua intenzione eccome!!', lo fermò lei, ancora tossendo acqua. 
Poi radunò la schiuma attorno a sè e tirò su le ginocchia, in una mossa di pudicizia.
'Non dovresti essere qui, dannato maleducato!, una signora...'
'Oh, e tu saresti una signora?', sbuffò lui, ancora più divertito.
Era ancora mortalmente pallido, ma molto più in forma da quando era arrivata, e godeva immensamente a giocarle quei tranelli infantili; se avesse fatto qualcosa di più, Odino l'avrebbe di certo punito come un bamboccio. 
'Sono una signorina.', puntualizzò lei, col naso all'aria. 'Di classe!'
'E vorresti diventarla, una signora?'
'Mmmm...no, non credo.'
Loki sorrise divertito.
'Sai, oggi ho parlato con Sif...'
'Tu che parli con Sif senza farti picchiare?!?Questa è bella!'
'Beh, in verità l'ho ipnotizzata...', ammise Loki. Katryn le puntò addosso i suoi occhi, indagatori. 
Era proprio vero, se lui riusciva a frenarsi, lei non poteva.
'E perchè l'avresti fatto?'
Loki si alzò, iniziando a frizionarle delicatamente le spalle, una cosa che lei adorava, anche se non mandava via ogni sospetto...beh...non immediatamente, almeno...
'Volevo sapere cosa vi eravate dette. Sif ha detto che ogni ragazza, su Midgard, sogna di essere una principessa...'
'Sì... si chiama Disney e serve ad infinocchiarci tutte...', mormorò Katryn, ad occhi chiusi. 
'Oh, ma quello non importa', disse piano Loki.
'TU vuoi essere una principessa?', le chiese. 
'Ahhhhh, Loki... a me interessa solo rimanere qui con te, per quanto...per quanto potrò.', mormorò lei, non volendo pensare al suo ritorno. In fondo il suo soggiorno era una sorta di regalo di Odino. 
Quando riaprì gli occhi, Loki la teneva per le spalle, e il suo viso era a pochi centimetri dal suo. Respiravano ancora la stessa aria, incatenandosi ancora con gli occhi. 
'Appunto, io...', iniziò, e poi prese un respiro. 'Vuoi restare qui per sempre? Essere la mia principessa?'
Katryn lo guardò fisso. 
'Stai scherzando.', disse, atona.
'No.', confermò Loki, baciandole una mano. 
La reazione di Katryn lo fece uscire dal bagno ancora più zuppo, poichè era persino stato tirato nella vasca. 
Quella sera, dopo cena, Katryn prese Sif e le raccontò tutto, ridacchiando come due cretine, mentre Loki le osservava da una balconata.
Thor gli arrivò alle spalle, calcandogli un sempre pesante pugno sulla spalla. 
'Ben fatto, fratello. Non ti preoccupare...',e osservò un nuovo scoppio di risa e un abbraccio tra le due nuove amiche. 
'Ho avvisato sua sorella e nostro padre.'
'Cos'ha detto?', chiese Loki, allarmato. 
'Non ha parlato molto..ha parlato nostra madre per entrambi!', e risero, sapendo cosa voleva dire. Poi tornarono ad osservare le due galline che gesticolavano, ridevano, e si abbracciavano, nei giardini. 
'Non ti preoccupare, fanno sempre così. Sia su Asgard che su Midgard. Ma tu vieni prima di tutto per lei.'
'E tu come fai a saperlo?', chiese Loki, un po' inacidito.
'Lo so...', e fece spallucce. 
Loki sospirò.
'Vorrei cancellare tutto quello che ho fatto. A lei ed alla sua città.'
'Forse alla città, ma...',e Thor osservò lui e lei, in lontananza, l'immagine sia della preoccupazione che della felicità.
'Se non le avessi fatto quello che le hai fatto, non ti amerebbe così intensamente. Le hai mostrato tutto di te. E di sè.'
'Da dove vengono queste perle d'esperienza?', chiese Loki, finalmente sollevato e divertito. 
'E' vero.', mugugnò Thor, allontanandosi pensieroso. 
'Tu sarai il primo...Un diritto che sarebbe spettato a me.'
Loki si irrigidì, mentre Thor si voltava, malizioso.
'Sei sicuro di non essere stato adottato?', concluse, scappando di corsa, mentre un Loki furioso gli tirava dietro la coppa da cui stava bevendo. 
-
Katryn, pensando a quel momento, a come non aveva avuto esitazione, mentre nei giorno a venire le esitazioni avevano riempito il suo cuore, per poi andarsene in quegli ultimi minuti,  sostò davanti alla scala che portava al salone, mentre qualcuno la prendeva sottobraccio.
'Emozionata, piccola?'
'Tony... pensò che sverrò a metà percorso.'
Stark si stava togliendo gli occhiali da sole, ed aveva gli occhi moderatamente lucidi, ma non si impedì di sorridere. 
'Ma tu guarda... Io tengo Pepper sulle spine e intanto accompagno una ragazza che potrebbe essere...mia figlia... al cospetto del padre degli Dei...per darla in moglie al signore degli Inganni!',e scosse la testa. 
'Non so come avete fatto a fregarmi.'
'Beh, il patto era che Pepper non l'avrebbe saputo, se tu ti fossi prestato. Natasha mi sarebbe crollata addosso piangendo, e Steve è un po' troppo giovane per sembrare mio padre. Tu sei perfetto.'
'Ehi, come osi...',iniziò Stark, per poi non finire. 
L'avevano fregato eccome, quei due!
-
Loki era già nel salone reale, quando arrivarono quasi tutti asssieme. 
Strinse i denti, vedendo Rogers e Banner posizionarsi dalla parte dei testimoni, ma MAI avrebbe concesso a Thor quella posizione.
Frigga era letteralmente sul punto di svenire, quando entrò Katryn, i capelli raccolti (da Sif, che le aveva strappato ancora qualche cioccia...per fortuna Stark aveva portato extensions per una vita!), col suo accompagnatore.
Loki sorrise a denti stretti alla scatoletta, che gli fece un occhiolino compiaciuto -ehilà, cerbiattino!Ora ci si sposa, da cornuti?-, ed Odino guardò un attimo la scena, compiaciuto, per poi strabuzzare gli occhi.
Sif si trovò ridere dietro la mano aperta.
Anche Frigga, se ne accorse, ma non si accigliò troppo.
'Ma quel vestito...'
Katryn se n'era occupata personalmente, dando direttive, ma alla fine solo l'approvazione di Frigga contava. 
E aveva una piccola...modifica, sembrava, da quando l'aveva vagliato.
'Lo ha tagliato davanti...tutto quel lavoro', disse tra i denti Odino, fissando Loki e capendo molte cose. 
Suo figlio fece spallucce, mentre riportava l'attenzione su Katryn, che avanzava lentamente, con uno spacco laterale che faceva intravedere un tatuaggio sul polpaccio, di linee armoniose verdi, argento e...viola. Come i ricami del suo vestito, argenteo con ricami violacei. 
Oh, Odino capì molte cose dallo sguardo di suo figlio e della sua compagna.
Se l'era scelta proprio bene, quel mascalzone, che lo osservava con sguardo angelico. 
'E' indomabile, padre. Non sapevo niente finora.'
'Dio degli Inganni..', borbottò Odino, ma bonariamente.
Stark trattenne un attimo di più Katryn, prima di lasciarla a Loki, e li fissò entrambi. 
'Trattala bene, piccolo cervo, o vengo a riprenderla.'
'Pensa per te, lattina.', ricambiò amabilmente Loki.
La cerimonia iniziò, e al momento delle promesse, vi fu un momento di tensione. 
Nessuno aveva preparato niente, ma Loki non recedette, come al suo solito, e decise, per una volta, di accontentare tutti.
'Quello che voglio sei tu', mormorò, soddisfando Odino e facendo fuggire un sospiro di soddisfazione tra i Vendicatori, e specialmente i suoi genitori. 
'Anch'io', assentì allegramente Katryn, saltandò a piè pari le sue promesse, provocando un tossicchiare imbarazzato.
Quella noiosa di Natasha!
'Cioè...prometto che anch'io...vorrò sempre e solo te.', e fecero per baciarsi, quando gli sussurrò all'orecchio.
'Ma alle MIE condizioni.'
-
Prima di tornare sulla Terra, Stark, Banner e Rogers, regalarono uno scudo a Loki.
'Perchè...questo?E' un'arma, come il tuo?', chiese confuso a Rogers. 'Non vorrete che attacchi Midgard con questo...'
'LOKI!',lo riprese distrattamente Katryn, che chiacchierava, piangeva e rideva con Sif, Natasha e Clint.
Rogers tossichiò, guardando Stark e Banner. 
'Diciamo che in certo casi...è meglio la difesa, Loki.', disse Rogers. E si girarono a fissare Katryn, che abbracciava Natasha, in lacrime, che aveva preso il bouquet, sì....ma letteralmente in faccia (mentre Katryn si scambiava un cinque con Sif, con sguardo disapprovante di Frigga e disperazione di Loki).
'E smettila di fare la Vedova Nera, per una volta!!', le intimò, prima di girarsi verso il suo sposo, verso la sua dorata prigionia.
'Ha ragione, sai?', disse una voce alle sue spalle.
'Non si può essere cattivi per sempre.', aggiunse Clint.'
'Lo so', sussurrò Natasha, girandosi. 'Me l'ha mostrato il nostro...mostro...qualche mese fa.'
E baciò con trasporto Clint Barton, rifacendosi della sorella e ritirandole il bouquet a sua volta.
Questa lo prese al volo, ridendo, mentre Thor riportava tutti a casa.
-
Alla notte, mentre Loki dormiva, soddisfatto e con un'espressione di felicità in volto, Katryn si alzò, si vestì con i suoi vestiti terrestri, e dopo averlo osservato amorevolmente per qualche minuto, gli diede un lieve bacio sulla fronte, alzandosi dal letto.
Il LORO letto. La LORO camera. 
Tutto ciò le impediva di dormire, come faceva il suo principino, 
e anche beatamente, sembrava. 
Era troppo felice, per dormire.
Raggiunse il termine del Bifrost, tenendosi alle spalle di Heimdall. 
'Benvenuta, principessa.', le disse, con la sua voce fonda.
'So cosa vuoi sapere.'
'Allora diglielo', li interruppe una voce alle loro spalle. 
Non avrebbe mai preso di sorpresa Loki, ormai. 
Questi la tenne per la vita, scaldandosi col suo calore, mentre Heimdall scrutava.
'Stanno ricostruendo. Ancora. Ma sono felici. Questa volta non patiranno divisioni.'
E tacque, mentre la coppia si avviò di nuovo verso il palazzo.
Dopo qualche minuto di silenzio, Loki la abbracciò, e la costrinse a fermarsi, sulla soglia.
'Non ti mancherà Berlino?', le chiese Loki, apprensivo.
'Sì.',ammise lei.Ma poi si illuminò, quasi diabolicamente.
'Ma io non sono prigioniera...Posso andarci quando voglio.'
'Dopo la nostra...vacanza, intendi?'
'Luna di miele. Sì. Ci andrò. Anche se non sarà lo stesso senza te.', disse, dolcemente e vagamente malinconica.
Loki sospirò, mentre si fermavano davanti alle guglie del palazzo reale.
'Non ti piace qui?'
'Mi piace moltissimo...Ma Berlino è Berlino.'
Loki si arrese, mentre lei correva avanti, incitandolo a raggiungerla.
'Va bene.', disse, mellifluamente.E poi sottovoce, aggiunse qualcosa.
'I vestiti però, stavolta, te li scelgo io.'
 
Finita!!
Alleluja!!
Se avete yogurt che avanza, tiratelo, che sono senza!!
Au revoir, bambole...
Spero vi siate divertite quanto me a leggerla e scriverla... 
E se vi siete stancate, sappiate che volevo lasciare tutto anch'io!
Ma, come detto nel primo capitolo...
Sono una maledetta prolissa!!
Bacioni
   
 
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