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Autore: IosonoOmbra    22/05/2012    11 recensioni
Una piccola one-shot in cui si apre uno spiraglio attraverso cui sbirciare una coppia alquanto discussa e... discutibile.. ThorxLoki! A chi piace il genere dovrebbe essere carino.. :)
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Loki, Thor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ooooochei... one shot di Thorki... mai scritti racconti yaoi ma questa coppia la amo così tanto che non potevo non farlo.. *_* Vi avverto che qusta piccola, minuscola, e insignificante, one shot, non ha niente a che vedere con le due serie che ho scritto... non centra una beneamata mazza!! Ma tantè... la scrittrice sono io.. muahahaha! *si gongola sotto deliri di onnipotenza*
Secondo me è leggerina.. quindi ho messo rating giallo.. ditemi se devo mettere l'arancione... u_u

p.s. Mentre lo scrivevo mi sentivo come protetta dalla mano della mitologia nordica... perchè si, per chi non lo sapesse nella mitologia Loki ha praticamente fatto sesso con tutto l'universo mundi.. partorendo varie razze di esseri.. e creature.. quindi un salto nel letto di Thor ci stava.. ma ora basta quisquilie!!! Buona lettura!!!! XD


p.p.s. sono convinta che pubblicando questa cosa perderò anche i pochi lettori che mi seguivano.. chiedo perdono ma è stato Loki ad obbligarmi!!!!!! ç_ç
Jack



I suoi occhi

Erano fratelli. O almeno, hanno sempre creduto di esserlo.
Loki si chiedeva come fossero arrivati a quel punto, perché davvero non lo ricordava. Dalle carezze fraterne e rassicuranti, si era passati a tocchi e gesti molto più bollenti. Da compagno di gioco, a compagno di letto. E infine, da amico e fratello, ad amante e concubino. Il corpo di Thor pesava sopra di lui come se lo volesse schiacciare. La pelle bollente si fondeva, sfiorandosi, e le mani avide rubavano quanto più possibile l’uno dell’altro. Thor gli baciava il collo, e Loki respirava a fatica, sotto quell’enorme mole d’uomo. Il suo petto si alzava e si abbassava, il respiro del dio era ansante, e mozzato. Quando sentiva quella bocca su di lui, non riusciva a capire più nulla. La testa gli andava a fuoco, e non provava più a ribellarsi, ma si lasciava usare. I baci di Thor erano come una carezza di fiamme sulla sua pelle bianca, e sempre il loro passaggio lasciava il segno, non visibile, ma dentro la carne e l’anima, di una ferita; sempre. Era una storia che andava avanti ormai da qualche tempo. Thor aveva bevuto qualche boccale di idromele di troppo, i due fratelli stavano parlando del più e del meno quando il dio biondo, senza preavviso, lo aveva baciato. Dopo l’iniziale sorpresa Loki lo aveva respinto, furioso, credendo che il fratello si stesse facendo beffa di lui. Thor però non lo ascoltava e animato da chissà quale idea per la testa, gli parlò come Loki non gli aveva mai visto fare, mostrando la parte debole e fragile del suo cuore. Poi lo baciò ancora. La bocca di Thor sapeva di sole e di mare, ed era calda e buona come un abbraccio. Loki si ribellava, cercava di allontanarlo, con sempre minor convinzione. La cosa che lo innervosiva di più era che quel contatto non lo infastidiva, ma anzi... era piacevole. Sentii un calore scendergli dentro l’anima e avvolgere il suo cuore congelato, i muscoli in tensione si sciolsero, e le mani smisero di lottare contro il petto del dio. Socchiuse gli occhi e gli restituì il bacio, più morbido ed elegante, rispetto a quello più rude di Thor.
 
Ora si trovava per l’ennesima volta succube del dio dei fulmini, non ubriaco, ma perfettamente sobrio, che lo avvolgeva con il suo corpo come se fosse stato ancora una creatura in fasce. Quelle grandi mani lo divoravano e lo facevano ansimare, pensava che se solo avesse voluto, Thor con quelle mani avrebbe potuto stritolarlo. E invece viaggiavano sul suo corpo con forza, ma anche delicatamente, baciando con le dita quello che la bocca intanto saggiava altrove. Ora i loro respiri erano accelerati, infuocati. Thor entrò dentro Loki con delicatezza, nonostante ogni suo muscolo vibrasse d’eccitazione. Il dio delle malefatte aveva imparato a sue spese quanto potesse essere impulsivo suo fratello e come, spesso e volentieri, gli piacesse bruciare le tappe; certo, lo aveva visto anche nelle battaglie come, impaziente, non riuscisse ad aspettare l’inizio dello scontro, ma vederlo a letto era tutta un’altra storia. Loki mugolò, e sospirò contro il collo di Thor, provocandolo. Quando erano insieme si divertiva fargli perdere la testa, sentiva una specie di segreta voluttà nello “sfidare” il fratello, vederlo eccitarsi al suono delle sue parole, e con i suo movimenti, sensuali e ipnotici come quelli di una danzatrice del ventre. Ci provava un gusto unico a scoprire quali fossero le parole segrete dell’incantesimo che avrebbe soggiogato il fratello al suo volere, e spesso era facile trovarle. Bastava sospirare e gemere, soffocare il piacere in gola, e pregare, supplicare di averne ancora, e di più. La cosa che più sconvolgeva Thor era vedere il fratello guardarlo con quegli occhi persi e succubi, annegati di lussuria. Loki spostò delicatamente il collo, inarcò la schiena, e conficcò le unghie in quella di Thor. Il dio interpretò il messaggio come un via libera, e spinse con più forza, e più in profondità. Il dio delle malefatte prese a baciare il collo del dio biondo, e a morderglielo. Il respiro di Thor era caldo ed accelerato come quello di un animale furioso. Loki si lasciò scappare un sorrisetto, sapeva esattamente quali fossero le corde giuste da toccare per farlo eccitare. Cominciò a gemere, inarcando la schiena per accogliere Thor meglio dentro di sé. Le spinte divennero più frequenti e violente, il fratello si stava lentamente dimenticando del dolore di Loki al quale, al contrario di molti, piaceva quella sofferenza; era la cosa che più lo avvicinava all’amore, e che riusciva a renderlo più... sensibile. Il suo corpo era scosso da tremiti di piacere, e libidine. Dopo qualche momento su per la gola, e attraverso il respiro mozzato, Loki cominciò a bisbigliare, ansante:
“P.... più. Di più... Thor! Ah...! Ti prego... ti... prego, ah...”
E continuò contro l’orecchio del dio biondo il quale, se non consapevolmente, a livello inconscio sembrò recepire l’informazione. Prese con una mano il collo di Loki, e spinse violentemente dentro di lui, più e più volte, mentre la presa attorno alla sua gola si faceva un po’ troppo stretta. Loki gemeva contro il suo corpo, un po’ perché non sarebbe mai stato in grado di tacere in una situazione del genere, il piacere gli risaliva su per la vita, sul petto, fino al cuore, e alla lingua, come una scarica elettrica, e un po’ perché trovava una soddisfazione unica nel vedere come con qualche mugolio, e frase smozzicata riuscisse a far perdere completamente la testa a Thor, e a fargli emergere quel suo lato animale, e incontrollabile, che entrambi condividevano. Raggiunsero insieme il culmine del piacere. Il dio biondo ricadde sulla bocca di Loki, che la dischiuse volentieri, ascoltando quel respiro caldo mischiarsi al suo, sempre più freddo. Loki aveva il cuore che batteva contro la gabbia toracica come se fosse impazzito, e stesse urlando fuori di sé: “Ma cosa diavolo stai facendo?! Perché ti piace così tanto essere dominato da quello stupido di tuo fratello?! Lui è un cuore fragile senza cervello!!!”
“Non è un cuore fragile.”
“Come scusa?”
Loki lo aveva appena bisbigliato ma Thor lo aveva sentito lo stesso.
“Niente... non ci fare caso, piuttosto... stai diventando sempre più violento, fratello.”
Il dio accese la luce e gli mostrò il collo arrossato, che aveva ancora i segni della sua stretta.
“Per gli dei... sono stato veramente io?! Perdonami, non lo farò più...”
Loki lo guardò serio, prendendo il viso di Thor tra le sue mani, che in confronto a quelle del fratello, sembravano due pallidi cardellini.
“Ti perdono soltanto se prometti che... la prossima volta stringerai con più forza.”
Il dio biondo rise.
“Cosa ci si doveva aspettare dal dio delle malefatte?”
“Nulla di buono, e sempre di peggio.”
“Lo sto imparando a mie spese...”
“Idiota.”
   
 
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