Un girotondo di regole. Tutto ruota attorno all’intelletto.
Tutto ruota intorno all’umano.
Un girotondo di ricordi. La mano esile e giovane e venosa fa una giravolta tra i crini di rugiada.
La mamma non insegna mai al bimbo a colpire.

Il padre . Il padre è solo … No, il padre non ce l’hanno.
Un dito fa una capriola sul foglio di carta riciclata. E niente di quello studio sarà servito.
Una madre non insegna mai al bimbo a non mollare la presa.
La mamma neanche ce l’hanno.

Chi poteva insegnare a Mihael a resistere?
Una mano traccia un ghirigoro sulle pagine sgualcite di ore perdute.
Ogni infanzia è persa. Ogni innocenza è sommersa.
Il padre è solo…  il padre è solo quella mente immensa che piano piano è risacca di un’onda.*
Trascina con sé il tutto dei tutti.

Una mano sporca di terra può tracciar un segno di guerra sul suolo umido.
Un indizio. Una figura.
Niente più che resti a far compagnia all’infanzia delle ore più più perdute.
Un palmo liscia la pagina … manca davvero poco.
Un palmo rinsecchito … essiccato. Morto.   Asciutto di sabbia riarsa .

Asciuttissimo.

Una mano si preoccupa di far del bene che gli farà del male.**
Un arto stecchito che non è un arto di essere vivente ma di essere condannato a cibarsi del Nulla.***
Un pennello riga la dannata carta.
Una punta erode il prescelto foglio.
E del padre c’è solo il silenzio.

 Sembra un cucchiaino che suona su d’un bicchiere vuoto. Non v’insorge alcuna maledetta eco.****

Ah,  il dito si aggroviglia in un nodo bianco di boccoli d’argento.
Ah,  la mano bianca descrive un alone sulla pagina.
Ancora troppo da studiare. Ancora troppo tempo per restare al secondo posto.
E solo pochi attimi per diventare se stessi.
Un girotondo che par un gioco , uno scherzo.
Sembra che il mondo si beffi dell’intelletto .
Dell’umano.

Mihael preme un morso sulla pelle bianca ,propria. Perché?
C’è chi si danna d’essere il numero uno.
C’è chi si danna d’essere il numero due.
Lecca il cerchio si sangue lucido sul dorso della mano.
Davvero, non importa. Davvero.

Il padre. Muore.
Chi è che non muore?
Intanto non importa.
Mihael canticchia un ritornello mentre strappa via all’altro quella mano dalle ciocche.

Non importa .

Finchè le mani avranno giravolte da fare.
Finchè le dita faranno girotondi anche dove non è permesso.
Finchè i palmi troveranno calore nel fisico .
Non importa.
Dovesse essere l’ultima volta.
Che ci si vede.
Già la voce dei maggiori sembra chiamare.
Già che sembra che qualcosa sia defunto.
Perché potrebbe essere davvero l’ultima.

E allora, cosa importa?!























 
*con padre si riferisce ad Elle
** Rem provoca la sua stessa morte uccidendo Elle per amore di Misa, un umana.
***nel manga, gli shinigami sono costretti a vivere nel Mu, il Nulla.
*** nell’anime, alla sua morte, Elle fa cadere il cucchino con cui stava mangiando la torta.



Note:
Avevo sinceramente intenzione di scrivere una buona Mello x Near, qualcosa di erotico e violento... qualcosa di più... di più e basta. Però ,cosa posso farci(?), mi è uscito questo! Insomma è come se la poesia fosse per me un riscaldamento, nel senso... quando non ho ispirazione, o meglio, ho un'idea che non riesco a mettere sul foglio (di word) scrivo una poesia. Perchè mi allena e mi fa riscaldare mentre mi preparo a scrivere qualcosa di meglio. Che ne so... magari nel pomeriggio riuscirò a postare qualcosa di più yaoi, ma non assicuro nulla. Ma quasi sicuramente domani riuscirò a scrivere qualcosa a scuola C: 
Spero di poterlo dunque aggiungere per domani. Davvero, davvero capisco quanto la scuola stia decimando il popolo di EFP noto dalle poche recensioni anche delle fic che seguo, persino io ho poco tempo!  Mi sento orgogliosa di me per essere riuscita a postare questa cosa...XD
Voglio davvero che vi piaccia e se non vi piace vorrei che me lo diceste... allora riformulo la frase, voglio sentire che la scuola non vi ha ancora uccise tutte. Perchè il popolo di EFP che ho conosciuto in estate mi manca. <3 Vi ringrazio, sinceramente