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Autore: Saturn Hota    22/05/2012    0 recensioni
Due Principesse di due razze diverse. Amiche fin dalla nascita separate dal loro Destino. Questa è la loro storia. La storia di un'amicizia sconvolta da azioni più grandi di loro. Un'amicizia che potrebbe sconvolgere il normale equilibrio del mondo.
Spero vi piaccia :)
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-“ Luna”- Mi girai verso le voci che urlavano il mio nome. Ero nell’androne della villa e stavo per prendere l’ascensore per salire al quinto piano, quando due ragazze mi corsero incontro urlando. -“ Vanessa, Marie”- Vanessa Smiker e Marie Lumiens, le mie due più care amiche. Due delle poche persone che sapevano tutto di me. Vanessa aveva lunghi capelli rossi e profondi occhi blu, mentre Marie aveva capelli biondi, corti e ricci e occhi di un verde smeraldo. Le sorrisi e le aspettai vicino all’ascensore. -“ Ti stavamo cercando!”- Mi disse Marie, mentre mi raggiungeva e si piegava sulle ginocchia per riprendere fiato, mentre Vanessa aveva smesso di correre e camminava tranquillamente verso di noi, ora che le avevo viste. -“ Successo qualcosa?”- Sicuramente volevano parlare dell’articolo di giornale. -“ Però non qui! Che ne dici di andare a fare shopping?”- Generalmente quando Vanessa mi proponeva shopping era perché doveva parlarmi di cose importanti. Però se si fosse trattato dell’articolo me ne avrebbe parlato nella stanza relax tranquillamente. -“Bene! Ci sto. Poi però tutte e tre a farci un idromassaggio rilassante!”-. Sorrisi e andai a prendere la borsa che avevo lasciato nel mio ufficio. -“ Con che macchina andiamo?”- Chiesi loro un attimo dopo. Marie sorrise e tirò fuori le sue chiavi. In macchina mettemmo la musica a palla. Quando mi accorsi che non stavamo prendendo la solita strada mi preoccupai. -“ Dove stiamo andando?”- Loro si guardarono e Vanessa sospirò prima di guardarmi. -“ Nel mondo umano!”- La notizia mi sconvolse. Io non ne sapevo nulla. Non avevo autorizzato niente e Dante me l’avrebbe detto se ci fosse stato bisogno. Non riuscivo a spiccicare parola. Marie accostò sul ciglio della strada spegnendo la macchina. -“ Tesoro ordini dall’alto! La Corte vuole che i nostri migliori uomini vivano per un periodo di tempo nel mondo umano. Questo per consentire un miglior adattamento e integrazione con loro!”-. -“ Ma io non ne sapevo nulla”- -“ Te l’ho detto è un loro ordine. Su queste cose noi e te non possiamo fare nulla! Dobbiamo ubbidire.”- -“ Ora stiamo andando per perlustrare la zona. Per cercare di ambientarci il più possibile.”- Mi lasciai cadere sul sedile. Incredibile. Dovevamo mischiarci a loro. Nel Regno noi eravamo protetti e al sicuro. Li bastava una mossa falsa e sarebbe scattata una guerra. -“ Bene andrò a parlare con la Corte una volta tornate. Ora però andiamo a fare shopping!”- C’era dell’altro, non poteva essere solo quello il motivo. Mi sarei fatta dire tutto quello che c’era da dire! Tornate dallo shopping facemmo un’ora di idromassaggio e di centro benessere. Quel pomeriggio era stato divertente e avevamo letteralmente svaligiato parecchi negozi. La mia Master Card Gold era bollente per quante volte era stata strusciata. Una volta finito il momento relax scesi al terzo piano nella zona viola, per cercare un abito adatto all’incontro con la Corte. Ne scelsi uno blu che scendeva fluido lungo i fianchi e ad ogni movimento mi accarezzava le caviglie. Lasciai i capelli sciolti e naturali. Quando non li piastravo mi arrivavano un po’oltre le spalle ricadendo in morbidi boccoli. Misi un po’ di matita nera e di rimmel per evidenziare il viola dei miei occhi e scesi nel garage per prendere la mia macchina. -“ Dove vai di bello?”- Mi voltai di scatto, il proprietario di quella voce proprio non mi piaceva. Mi voltai per osservare Iago Kurenai, che mi sorrideva soddisfatto. Iago era il fratello maggiore di Andrea. Non potevano essere più diversi. Andrea certo non era un santo, ma paragonato alla serpe che avevo davanti diventava un angelo. -“ Ciao Iago”- Non serviva a nulla dimostrarmi ostile con lui. Sapeva essere pericoloso. Sapevo cosa voleva, ma non gli avrei dato soddisfazioni di alcun genere. Io amavo suo fratello, anche se lui ancora non lo sapeva, e non nutrivo interesse per nessun altro. Lui si avvicinò a me e mi prese per i fianchi avvicinando il suo corpo al mio e sfiorandomi il naso con il suo. -“ Sei bellissima lo sai?”- Io cercai di divincolarmi, ma lui mi strinse più forte, l’unica cosa che potevo fare era mettergli le mani sulle spalle e scansarmi con il busto, il più lontano possibile da lui. -“ Grazie, me lo dicono tutti!”- I suoi occhi grigi mi scrutarono divertiti, avevano la stessa forma blu del fratello, ma privi di quel calore che ogni volta mi faceva sciogliere il cuore. Mi cinse la vita con un braccio e mi prese la nuca con una mano e si avvicinò a me guardandomi. Io strinsi più forte le mani sulle sue spalle per allontanarlo e cercai di non guardarlo negli occhi. Lui aveva il potere di soggiogare le sue vittime con un semplice sguardo. Lui rise e mi lasciò andare. -“ Se non c’è partecipazione non c’è gusto!”- -“ Non ci sarà mai partecipazione in atti del genere fra noi Iago!”-. Lui mi guardò per un attimo, come per soppesare le mie parole. -“ Vedremo!”- Si allontanò dandomi le spalle e prima di uscire dal garage disse una cosa che mi raggelò il sangue. -“ Tu ami un Kurenai, bisogna solo vedere a chi dei due andrai”-. Maledizione. Iago sapeva. Non ero preoccupata del fatto che lo avrebbe detto a Andrea, no con lui non parlava ormai da anni, ma che mi avrebbe potuto ricattare.
   
 
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